martedì 13 dicembre 2016

Governo, staffetta Renzi-Gentiloni



Il Governo Renzi (come quello Letta) non ha avuto quasi nessun merito, ha campato di rendita sul risanamento mastodontico effettuato nella scorsa legislatura (330 mld cumulati)[1] per 4/5 dal Governo Berlusconi (267 mld cumulati), in maniera scandalosamente iniqua, e per 1/5 dal Governo Monti (63 mld cumulati), in maniera più equa (vedi IMU, patrimonialina sui depositi, TTF). E le cui misure strutturali valgono tuttora (vedi, in particolare, la severissima riforma delle pensioni Sacconi, 2010 e 2011, e la riforma delle pensioni Fornero, 2011[2]), che procurano risparmi di una ventina di miliardi l'anno e che hanno reso possibile la politica monetaria espansiva della BCE,[3] che procura anch’essa un risparmio di circa 20 mld annui di interessi passivi.
Renzi è tosto, non c'è dubbio, ma si è opposto all'UE solo a chiacchiere, ha fatto solo scena: l'Italia è il Paese che rispetta di più il parametro deficit/Pil[4] (durante la crisi, gli altri Paesi se ne sono altamente fregati delle richieste dell'UE; come ora nella ripartizione dei migranti); ha l'avanzo primario più alto, che toglie risorse all'economia reale e perpetua la recessione-stagnazione. Renzi è stato solo interessato ad ottenere dall'UE una miserevole flessibilità, da distribuire e sprecare in mance elettorali o in regali costosi ed inefficaci agli imprenditori (22 mld) e non in provvedimenti più idonei (vedi ultimo rapporto OCSE, che suggerisce di investire in opere pubbliche in settori mirati[5]), tesi alla crescita economica, che intervengano congruamente sul denominatore del rapporto debito/Pil, che è l'unico che conta per la valutazione della sostenibilità del debito pubblico, che ovviamente finché c’è un deficit non può che crescere in valore assoluto. Va aggiunto che Renzi ci ha messo del suo per meritarsi la benevolenza dell'UE e della BCE: ha varato la riforma del lavoro, giudicata severa perfino dalla Professoressa Fornero.[6]
Infine, last but not least, l'anno prossimo è prevista l'approvazione dell'inserimento dello stupido (copyright Prodi, riferito già al 3%) fiscal compact nei trattati UE, che come si vede impedisce politiche economiche anticicliche: l'Italia dovrà dire NO! Però, intanto, Renzi l'aveva confermato nell'art. 81 della "sua" Costituzione, bocciata sonoramente dal popolo italiano.[7]
Ecco, il Governo Gentiloni non dovrà ripetere gli stessi errori e, soprattutto, dovrà, assieme a Renzi, che rimane segretario del PD ed ha i numeri al Parlamento europeo per far cadere la Commissione Juncker,[8] affrontare la questione fondamentale delle regole europee, sapendo, come conferma purtroppo il lavoro fatto dai parlamentari europei Mercedes Bresso e Elmar Brok nell’ambito della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo che ha approvato il loro rapporto[9], che va fatto un duro lavoro perché esse, dall’approvazione del Trattato di Lisbona, vadano finalmente interpretate ed applicate NON in senso ordoliberista, secondo l'ottica e nell'interesse della Germania e dei suoi satelliti, ma mirate alla piena occupazione e al progresso sociale dell'intero popolo dell'Unione europea (vedi Preambolo e art. 3 del TUE).
Infine, il nuovo Governo ha ripristinato il Ministero per il Mezzogiorno, decisione sicuramente molto positiva che riporta sul tavolo l’annosa e dirimente per l’Italia questione meridionale, in parte “sporcata” dall’affidamento del CIPE al nuovo Ministero dello Sport, retto dal renziano Lotti, perché è di tutta evidenza che la chiave di volta per cominciare a risolverla è anche, ma non soltanto, l’entità delle risorse e la qualità del loro utilizzo.[10]

[1] Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti

[2] Lettera ai media, al Governo, al PD e ai sindacati: le pensioni e Carlo Cottarelli

[3] Quantitative easing e uscita dalla crisi economica

[4] EUROSTAT – Deficit/Pil
.................2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Italia........ -1,5...-2,7..-5,3..-4,2...-3,5..-2,9...-2,9…-3,0..-2,6
Francia.....-2,5...-3,2...-7,2..-6,8..-5,1..-4,8...-4,0…-4,0...-3,5
Spagna.....+2,0..-4,4..-11,0..-9.4..-9,6.-10,4..-6,9…-5,9..-5,1
Gran Br.... -3,0..-5,0..-10,7..-9,6..-7,7...-8,3..-5,6…-5,6..-4,4
Germania +0,2..-0,2....-3,2..-4,2..-1,0...-0,1..-0,1...+0,3..+0,7

[5] Ocse: “Più investimenti pubblici per evitare trappola della bassa crescita. Il pil dell’Italia aumenterebbe fino al 2%”
L'organizzazione parigina ha calcolato di quanto salirebbe il prodotto interno dei diversi Paesi se abbandonassero l'austerity e aumentassero la spesa pubblica produttiva dello 0,5% del pil. Nell'Ue sarebbe la Germania a guadagnare più di tutti: +2,5% nel lungo periodo. Roma dovrebbe partire da interventi per la sicurezza anti-sismica, "la promozione di un’economia a basse emissioni" e spese per scuola e famiglie
di F. Q. | 28 novembre 2016

[6] Lettera alla Professoressa Elsa Fornero su pensioni e manovre correttive
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2851776.html  oppure 
http://vincesko.blogspot.com/2016/11/lettera-alla-professoressa-elsa-fornero.html 

[7] Referendum costituzionale, il NO vince col 59% contro il 41% del SI’ e riapre i giochi politici

[8] Il premier ribatte a Juncker: “È il ruggito di un debole, l’Italia merita rispetto”
FEDERICO GEREMICCA
16/01/2016
Sia come sia - e vista la decisione di Juncker di rispondere colpo su colpo - la scontro rischia di finire davvero fuori controllo: in un momento, per altro, tra i più difficili nella storia dell’Unione europea. Matteo Renzi, però, non sembra spaventato dalla prospettiva, e dopo l’affondo anti-Juncker prodotto mercoledì da Gianni Pitella a Strasburgo, la mette così, a chi gli chiede cosa accadrà: «Non credo nello scontro. E non credo, soprattutto, che convenga a Juncker. Abbiamo i numeri per far saltare la sua maggioranza», dice. Poi sorride e aggiunge: «Ma siamo saggi, e non lo faremo».

[9] 30.10.2015 DOCUMENTO DI LAVORO sul tema Migliorare il funzionamento dell'Unione europea sfruttando le potenzialità del Trattato di Lisbona Commissione per gli affari costituzionali Correlatori: Mercedes Bresso, Elmar Brok
http://www.mercedesbresso.it/wp-content/uploads/2015/11/Bresso-Brok.pdf  


C’è al par. 29 e al par. 45 la conferma di tutto l'armamentario attuale, incluso lo stupido e nefasto fiscal compact.
29. Abbiamo bisogno di ulteriori riforme dell'UEM che la dotino di una governance economica efficace e democratica (per i settori in cui la Commissione può fungere da organo esecutivo e il Parlamento europeo e il Consiglio possono agire in qualità di colegislatori). Qualsiasi ulteriore sviluppo dell'UEM dovrebbe essere basato e sulla normativa in vigore (come il Six pack, il Two pack e l'Unione bancaria) e sulla sua attuazione. Per essere efficace e legittimo, tale governo dovrebbe essere pienamente collocato all'interno del quadro istituzionale dell'Unione (cfr. il punto H di seguito) e dovrebbe rafforzare le sue capacità in sette ambiti (cfr. i punti da A a G):
45. Si dovrebbe garantire la piena attuazione dell'attuale quadro basato sul Six pack e sul Two pack e del semestre europeo. Gli squilibri macroeconomici dovrebbero essere affrontati in modo specifico, e il controllo di lungo periodo sul disavanzo e sui livelli ancora estremamente elevati del debito dovrebbe essere garantito migliorando l'efficienza della spesa, dando la PE569.777v02-00 8/15 DT\1077428IT.doc IT priorità agli investimenti produttivi, offrendo incentivi alle riforme strutturali e tenendo conto delle condizioni del ciclo economico.

C'è una sola menzione dell'art. 3 del TUE e parla di "rafforzare l'economia sociale di mercato", che è una presa in giro, uno specchietto per le allodole, poiché il titolo altisonante è ingannevole e smentito sia dal vero contenuto teorico che dalla realtà (v. Dialogo con Carlo Clericetti sulla solidarietà tra gli Stati dell’UE e sull’economia sociale di mercato http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2848095.html  oppure  
31. Dovrebbe essere individuato e stabilito per legge un numero limitato di ambiti chiave per le riforme strutturali che consentano di incrementare la competitività, la convergenza dell'economia reale e la coesione sociale nell'arco di un periodo di 5 anni, con l'obiettivo di rafforzare l'economia sociale di mercato europea (come previsto dall'articolo 3, paragrafo 3, del TUE).

Non c'è, invece, nessuna menzione dei veri obiettivi contenuti nella missione dell'Unione Europea, sanciti nel Preambolo e nell'art. 3 del TUE: la piena occupazione e il progresso sociale (v. Sono l’Ue e la Bce a non rispettare i trattati europei http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2837437.html  oppure  http://vincesko.blogspot.com/2015/09/sono-lue-e-la-bce-non-rispettare-i.html).

[10] Sud, false opinioni, alcuni dati e proposte


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