Il Governo Renzi (come quello Letta) non ha avuto quasi nessun merito,
ha campato di rendita sul risanamento mastodontico effettuato nella scorsa
legislatura (330 mld cumulati)[1]
per 4/5 dal Governo Berlusconi (267 mld cumulati), in maniera scandalosamente iniqua, e
per 1/5 dal Governo Monti (63 mld cumulati), in maniera più equa (vedi IMU,
patrimonialina sui depositi, TTF). E le cui misure strutturali valgono tuttora
(vedi, in particolare, la severissima riforma delle pensioni Sacconi, 2010 e
2011, e la riforma delle pensioni Fornero, 2011[2]), che procurano risparmi di una ventina di miliardi l'anno e
che hanno reso possibile la politica monetaria espansiva della BCE,[3] che procura
anch’essa un risparmio di circa 20 mld annui di interessi passivi.
Renzi è tosto, non c'è dubbio, ma si è
opposto all'UE solo a chiacchiere, ha fatto solo
scena: l'Italia è il Paese che rispetta di più il parametro deficit/Pil[4] (durante la crisi, gli altri Paesi
se ne sono altamente fregati delle richieste dell'UE; come ora nella
ripartizione dei migranti); ha l'avanzo primario più alto, che toglie risorse
all'economia reale e perpetua la recessione-stagnazione. Renzi è stato solo
interessato ad ottenere dall'UE una miserevole flessibilità, da distribuire e
sprecare in mance elettorali o in regali costosi ed inefficaci agli
imprenditori (22 mld) e non in provvedimenti più idonei (vedi ultimo rapporto
OCSE, che suggerisce di investire in opere pubbliche in settori mirati[5]), tesi alla crescita economica, che
intervengano congruamente sul denominatore del rapporto debito/Pil, che è
l'unico che conta per la valutazione della sostenibilità del debito pubblico,
che ovviamente finché c’è un deficit non può che crescere in valore assoluto. Va aggiunto che Renzi ci ha messo del suo per meritarsi la benevolenza dell'UE e della BCE:
ha varato la riforma del lavoro, giudicata severa perfino dalla Professoressa
Fornero.[6]
Infine, last but not least, l'anno prossimo è
prevista l'approvazione dell'inserimento dello stupido (copyright Prodi,
riferito già al 3%) fiscal compact
nei trattati UE, che come si vede impedisce politiche economiche anticicliche:
l'Italia dovrà dire NO! Però, intanto, Renzi l'aveva confermato nell'art. 81
della "sua" Costituzione, bocciata sonoramente dal popolo italiano.[7]
Ecco, il Governo
Gentiloni non dovrà ripetere gli stessi errori e, soprattutto, dovrà, assieme a
Renzi, che rimane segretario del PD ed ha i numeri al Parlamento europeo per far
cadere la Commissione Juncker,[8]
affrontare la questione fondamentale delle regole europee, sapendo, come
conferma purtroppo il lavoro fatto dai parlamentari europei Mercedes Bresso e Elmar Brok nell’ambito della Commissione Affari
costituzionali del Parlamento europeo che ha approvato il loro
rapporto[9], che va fatto un
duro lavoro perché esse, dall’approvazione del Trattato di Lisbona, vadano finalmente
interpretate ed applicate NON in senso ordoliberista, secondo l'ottica e nell'interesse della Germania e dei suoi satelliti, ma mirate alla piena
occupazione e al progresso sociale dell'intero popolo dell'Unione europea (vedi Preambolo e art. 3 del TUE).
Infine, il nuovo Governo ha ripristinato
il Ministero per il Mezzogiorno, decisione sicuramente molto positiva che
riporta sul tavolo l’annosa e dirimente per l’Italia questione meridionale, in
parte “sporcata” dall’affidamento del CIPE al nuovo Ministero dello Sport,
retto dal renziano Lotti, perché è di tutta evidenza che la chiave di volta per
cominciare a risolverla è anche, ma non soltanto, l’entità delle risorse e la
qualità del loro utilizzo.[10]
[1] Il lavoro ‘sporco’
del governo Berlusconi-Tremonti
[2] Lettera ai media, al Governo, al PD e ai sindacati:
le pensioni e Carlo Cottarelli
[3] Quantitative
easing e uscita dalla crisi economica
[4] EUROSTAT – Deficit/Pil
.................2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
2014 2015
Italia........ -1,5...-2,7..-5,3..-4,2...-3,5..-2,9...-2,9…-3,0..-2,6
Francia.....-2,5...-3,2...-7,2..-6,8..-5,1..-4,8...-4,0…-4,0...-3,5
Spagna.....+2,0..-4,4..-11,0..-9.4..-9,6.-10,4..-6,9…-5,9..-5,1
Gran Br.... -3,0..-5,0..-10,7..-9,6..-7,7...-8,3..-5,6…-5,6..-4,4
Germania +0,2..-0,2....-3,2..-4,2..-1,0...-0,1..-0,1...+0,3..+0,7
[5] Ocse:
“Più investimenti pubblici per evitare trappola della bassa crescita. Il pil
dell’Italia aumenterebbe fino al 2%”
L'organizzazione parigina ha calcolato di quanto salirebbe il prodotto
interno dei diversi Paesi se abbandonassero l'austerity e aumentassero la spesa
pubblica produttiva dello 0,5% del pil. Nell'Ue sarebbe la Germania a
guadagnare più di tutti: +2,5% nel lungo periodo. Roma dovrebbe partire da
interventi per la sicurezza anti-sismica, "la promozione di un’economia a
basse emissioni" e spese per scuola e famiglie
di F. Q.
| 28 novembre 2016
[6] Lettera alla
Professoressa Elsa Fornero su pensioni e manovre correttive
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2851776.html oppure
http://vincesko.blogspot.com/2016/11/lettera-alla-professoressa-elsa-fornero.html
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2851776.html oppure
http://vincesko.blogspot.com/2016/11/lettera-alla-professoressa-elsa-fornero.html
[7] Referendum
costituzionale, il NO vince col 59% contro il 41% del SI’ e riapre i giochi
politici
[8] Il premier ribatte a Juncker: “È il ruggito
di un debole, l’Italia merita rispetto”
FEDERICO GEREMICCA
16/01/2016
Sia come sia - e vista
la decisione di Juncker di rispondere colpo su colpo - la scontro rischia di
finire davvero fuori controllo: in un momento, per altro, tra i più difficili
nella storia dell’Unione europea. Matteo Renzi, però, non sembra spaventato
dalla prospettiva, e dopo l’affondo anti-Juncker prodotto mercoledì da Gianni
Pitella a Strasburgo, la mette così, a chi gli chiede cosa accadrà: «Non credo
nello scontro. E non credo, soprattutto, che convenga a Juncker. Abbiamo i
numeri per far saltare la sua maggioranza», dice. Poi sorride e aggiunge: «Ma
siamo saggi, e non lo faremo».
[9] 30.10.2015
DOCUMENTO DI LAVORO sul tema Migliorare
il funzionamento dell'Unione europea sfruttando le potenzialità del Trattato di
Lisbona Commissione per gli affari costituzionali Correlatori: Mercedes
Bresso, Elmar Brok
http://www.mercedesbresso.it/wp-content/uploads/2015/11/Bresso-Brok.pdf
C’è al par. 29 e al par. 45 la conferma di tutto l'armamentario attuale, incluso lo stupido e nefasto fiscal compact.
http://www.mercedesbresso.it/wp-content/uploads/2015/11/Bresso-Brok.pdf
C’è al par. 29 e al par. 45 la conferma di tutto l'armamentario attuale, incluso lo stupido e nefasto fiscal compact.
29. Abbiamo bisogno di ulteriori riforme dell'UEM che
la dotino di una governance economica efficace e democratica (per i settori in
cui la Commissione può fungere da organo esecutivo e il Parlamento europeo e il
Consiglio possono agire in qualità di colegislatori). Qualsiasi ulteriore
sviluppo dell'UEM dovrebbe essere basato e sulla normativa in vigore (come il
Six pack, il Two pack e l'Unione bancaria) e sulla sua attuazione. Per essere
efficace e legittimo, tale governo dovrebbe essere pienamente collocato
all'interno del quadro istituzionale dell'Unione (cfr. il punto H di seguito) e
dovrebbe rafforzare le sue capacità in sette ambiti (cfr. i punti da A a G):
45. Si dovrebbe garantire la piena attuazione
dell'attuale quadro basato sul Six pack e sul Two pack e del semestre europeo.
Gli squilibri macroeconomici dovrebbero essere affrontati in modo specifico, e
il controllo di lungo periodo sul disavanzo e sui livelli ancora estremamente
elevati del debito dovrebbe essere garantito migliorando l'efficienza della
spesa, dando la PE569.777v02-00 8/15 DT\1077428IT.doc IT priorità agli
investimenti produttivi, offrendo incentivi alle riforme strutturali e tenendo
conto delle condizioni del ciclo economico.
C'è una sola menzione dell'art. 3 del TUE e parla di
"rafforzare l'economia sociale di mercato", che è una presa in giro,
uno specchietto per le allodole, poiché il titolo altisonante è ingannevole e smentito
sia dal vero contenuto teorico che dalla realtà (v. Dialogo con Carlo Clericetti sulla solidarietà tra gli Stati dell’UE e
sull’economia sociale di mercato http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2848095.html
oppure
31. Dovrebbe essere individuato e stabilito per legge
un numero limitato di ambiti chiave per le riforme strutturali che consentano
di incrementare la competitività, la convergenza dell'economia reale e la
coesione sociale nell'arco di un periodo di 5 anni, con l'obiettivo di
rafforzare l'economia sociale di mercato europea (come previsto dall'articolo
3, paragrafo 3, del TUE).
Non c'è, invece, nessuna menzione dei veri obiettivi
contenuti nella missione dell'Unione Europea, sanciti nel Preambolo e nell'art.
3 del TUE: la piena occupazione e il progresso sociale (v. Sono l’Ue e la Bce a non rispettare i trattati europei http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2837437.html
oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/09/sono-lue-e-la-bce-non-rispettare-i.html).
[10] Sud, false opinioni, alcuni dati e proposte
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