giovedì 3 settembre 2015

Sono l’Ue e la Bce a non rispettare i trattati europei


Sono Ue e Bce a non rispettare i trattati europei
04/08/2015
Il modello d’Europa definito dai trattati europei appare assai migliore rispetto all’effettiva gestione che alla comunità europea stanno dando gli organismi investiti del governo dell’Ue
Articolo ottimo, ma manchevole del corollario più logico

Finalmente su Sbilanciamoci l’articolo di un esperto che conosce sia i trattati UE che lo statuto della BCE (numero molto esiguo tra gli Europei, anche tra gli addetti ai lavori), che sia l’UE che la BCE (vedi le prove documentali nell’Allegato alla mia petizione) scientemente cercano di tenere nascosti (anche io ho dovuto districarmi via via tra i vari documenti – vecchi e nuovi - reperiti in rete). E che scrive che il re (UE e BCE) è nudo. Lo sto gridando, inascoltato, da oltre un anno, invitando ad abbandonare la strada degli inefficaci appelli e intraprendere quella delle maniere forti. Tra cui quella principe della legge.
L’articolo è ottimo, ma manchevole, appunto, proprio del corollario più logico: perseguire la strada del ricorso legale all’Autorità preposta, che è la Corte di Giustizia Europea (CGUE), per violazione dei trattati e dello statuto della BCE. Io ho provato a intraprenderla, ma mi era preclusa, allora ho rivolto una petizione al Parlamento Europeo, perché accerti e dichiari la violazione statutaria da parte della BCE.

Allego una selezione dei miei post, il testo e le motivazioni della mia petizione e un appello degli economisti:

Quesito aperto a Mario Draghi
Post n. 466 del 21-07-14

Quesito-proposta sulla violazione statutaria della BCE
Post n. 478 del 28-08-14

Una ‘Bretton Woods’ per l’eurozona (Appello di centinaia di economisti)
14/10/2014
Appelli o minacce forti?
Post n. 491 del 16-10-14

Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto
p. c. Corte di Giustizia Europea
p.c. Corte Costituzionale italiana
p.c. Governo italiano
Lo statuto della Bce stabilisce due obiettivi. Il primo è la stabilità dei prezzi, "sotto, ma vicino, al 2%". Oggi in molti Paesi dell'Euro l'inflazione è sotto zero. La deflazione è un male ancora più grave dell'inflazione e la Bce non sta facendo quello che dovrebbe per riportare i prezzi all'obiettivo quantitativo da essa stessa deliberato.
Il secondo obiettivo è stabilito nello stesso articolo 2 dello statuto: "Fatto salvo l'obiettivo della stabilità dei prezzi", la Bce "sostiene le politiche economiche generali dell’Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione definiti nell'articolo 3 del Trattato sull'Unione europea". Tra questi, una "crescita economica equilibrata"; la "piena occupazione"; "la solidarietà tra Stati membri".
Come tutti possono constatare, la Bce non ha fatto e non ha in programma di fare nulla per questi obiettivi, e queste problematiche sono del tutto assenti persino nelle esternazioni del suo presidente.
Tutto ciò premesso, noi chiediamo:
1. di accertare e di dichiarare se quanto da noi denunciato risponde al vero;
2. di accertare e di dichiarare se la BCE è colpevole di violazione statutaria e perciò anche passibile di denuncia alla Corte di Giustizia Europea (art. 35 dello statuto BCE).

Allegato
1 - Motivazioni della petizione
2 - Statuto BCE
3 - Obiettivo inflazione sotto 2%, ma vicino
4 - Federal Reserve Act (e divieto acquisto diretto titoli Tesoro USA)
5 - Trattato di Lisbona
6 - Trattato di Maastricht
3 Novembre 2014

Allegato alla Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto
Post n. 499 del 03-11-14

Mario Draghi confessa che la BCE vìola il suo statuto
Post n. 557 del 19-04-15


Articolo collegato, col mio commento in calce:

Perché l’Eurogruppo sta governando l’Europa?
di Alberto Bagnai
La farraginosa complicazione del diritto europeo fa sì che ben pochi tra i comuni cittadini siano consapevoli di quali siano le modalità di governo della UE, un’organizzazione che sta diventando sempre più determinante per le nostre vite. In questo quadro oscuro, può accadere che organismi informali prendano delle decisioni per le quali non hanno alcun potere e al di fuori di ogni certezza del diritto…e nessuno se ne accorga! Sul suo blog Goofynomics, il prof. Alberto Bagnai analizza storia e origini dell’Eurogruppo, quest’organo stravagante che paradossalmente (e non per caso) ha in mano la gestione della crisi dell’euro. Una lettura indispensabile
29 agosto 2015

In uno dei post linkati nell'articolo, A. Bagnai menziona gli "appellisti", che "scrivono “appelli” assolutamente saggi e clamorosamente inopportuni, che nessuno leggerà".
Il prof. Bagnai vede nell’uscita dall’Euro l’unica soluzione, ma la ritiene di difficile realizzazione. Egli è uno dei pochissimi che conosce i trattati e lo statuto della BCE (mutuato dai trattati), ma che io sappia non ha mai proposto, come subordinata, la denuncia della BCE alla Corte di Giustizia Europea o, per tornare al tema dell’articolo, degli autori politici dell’uso abnorme di un organismo informale come l’Eurogruppo.
Traggo da un mio post, scritto dopo aver discusso a lungo, con vari promotori, dell’inefficacia degli appelli.
"La conclusione, infine, concerne le soluzioni. Torno a dire, le mezze misure – o gli appelli - con l’arrogante ed egoista Germania non servono, come si è visto finora sono del tutto inefficaci, occorrono minacce forti, come l’uscita dall’Euro o la denuncia della BCE alla Corte di Giustizia Europea ed al Parlamento Europeo per violazione statutaria. Pena il permanere della crisi economica ed una lenta agonia".
Appelli o minacce forti?


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