Pubblico la lettera che ho inviato alla professoressa Elsa Fornero, lo scorso 3 novembre, a seguito della sua intervista al quotidiano on-line LINKIESTA, nella quale ha decantato, come ha l’abitudine di fare da 5 anni, gli effetti severi ma quasi taumaturgici sui conti previdenziali della sua riforma delle pensioni. Volevo farlo da parecchio tempo, ma francamente avevo soprasseduto perché, alle tantissime critiche e spesso vere e proprie maledizioni, condite talvolta con qualche minaccia, che le sono piovute addosso in tutti questi anni per averla varata, non volevo aggiungere il dispiacere di metterla di fronte alla constatazione che era, in parte, analogamente al Prof. Mario Monti per il risanamento dei conti pubblici,[1] una millantatrice. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.
[1] Il
Prof. Mario Monti, il millantatore (4/12/2012)
|
Gentile
Professoressa Fornero,
In
riferimento all’intervista da Lei rilasciata ad Alessandro
Franzi
“Elsa Fornero: «Ora Renzi non ricominci a caricare i giovani di debiti»”, del 2 novembre 2016, che ho
appena letto su LINKIESTA (http://www.linkiesta.it/it/article/2016/11/02/elsa-fornero-ora-renzi-non-ricominci-a-caricare-i-giovani-di-debiti/32254/), mi permetto di osservare (lo
volevo fare da parecchio tempo), scusandomi in anticipo della necessaria
lunghezza:
PENSIONI
Sacconi (e
Dini), non Fornero.
Mi
spiace rilevare, anche per Sua responsabilità, una DISINFORMAZIONE (io lo
scrivo sempre in maiuscolo) generale sulla legislazione pensionistica e sulla
falsificazione e sopravvalutazione degli effetti della riforma delle pensioni
Fornero.
Dal
1992, le riforme delle pensioni sono state 8 (Amato, 1992; Dini, 1995; Prodi,
1997; Berlusconi/Maroni, 2004; Prodi/Damiano, 2007; Berlusconi/Sacconi, 2010;
Berlusconi/Sacconi, 2011; Monti-Fornero, 2011).
L’allungamento
(eccessivo) dell’età di pensionamento è stato deciso molto più dalla riforma
Sacconi (DL 78/2010, art. 12, + integrazioni con DL 98/2011 e DL 138/2011) – il
cui autore, infatti, da bravo furbacchione, fa lo gnorri – che dalla riforma
Fornero (DL 201/2011, art. 24):
– sia portando l’età di pensionamento
per vecchiaia, senza gradualità, a 66 anni per tutti i lavoratori dipendenti e
a 66 anni e 6 mesi per tutti i lavoratori autonomi, tranne le lavoratrici
dipendenti del settore privato, per le quali ha poi provveduto la riforma Fornero
nel 2011, ma gradualmente entro il 2021;
– sia introducendo – sempre Sacconi e
non Fornero – l’adeguamento triennale all’aspettativa di vita (che dopo il
2019, in forza della riforma Fornero, diverrà biennale), che ha portato finora
l’età di pensionamento di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi e la porterà a 67 nel
2020.
Anche il sistema contributivo l’ha
introdotto la riforma Dini nel 1995, non la riforma Fornero nel 2011; questa ha
solo incluso, col calcolo pro rata dal 1.1.2012, coloro che erano esclusi dalla
legge Dini, che all’epoca avevano già 18 anni di contributi, quindi nel 2012
TUTTI relativamente anziani, equiparando così i giovani e tutti gli altri.
Come scrive da anni l'on. Cesare
Damiano, attuale presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati,
da ultimo una settimana fa, i risparmi pensionistici dal 2012 al 2050 sono
ascrivibili alle riforme varate dal 2004 ed ammonteranno a varie centinaia di
mld (io però aggiungerei la riforma Dini del 1995): “le riforme, dal 2004 ad
oggi, come ha certificato il Governo lo scorso aprile, produrranno un risparmio
previdenziale di 900 miliardi di euro nel periodo 2004-2050” http://www.cesaredamiano.org/2016/10/28/inps-damiano-boeri-irrituale-da-cifre-personali-o-ufficiali/.
A riprova della DISINFORMAZIONE generale
sulle pensioni, che include espertoni, sindacati, tutti i media e perfino
l’INPS, oltre alla coraggiosa millantatrice Fornero, allego (ivi le prove
documentali):
Lettera ai
media, al Governo, al PD e ai sindacati: le pensioni e Carlo Cottarelli
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2833739.html oppure (se in avaria)
Vedi anche, infine, la
modifica/integrazione, aggiungendo il cap. 4, alla voce di Wikipedia “Riforma
delle pensioni Fornero”, da me elaborata (versione completa, in parte censurata
- vedi cronologia - da un volontario-amministratore ignorante e strampalato di
Wikipedia, Ignis Delavega: ce ne sono diversi, che stanno lì anche da 10 anni,
si sono in un certo senso impadroniti di Wikipedia e, applicando ottusamente e
con 2 pesi e 2 misure le regole, mantengono basso - come riteneva Umberto Eco
- il livello qualitativo e di
affidabilità di Wikipedia italiana, segnatamente di Economia, incluse le
pensioni; vedi anche la mia modifica/integrazione della voce “Banca centrale
europea”, aggiungendo il cap. 8 e 100 note, anch’essa integralmente
cancellata, che mi permetto di suggerirLe di leggere attentamente, così forse
cambierà leggermente il Suo giudizio positivo sul presidente Draghi (scorrere la lunga pagina fino
all'indice e cliccare sul cap. 8) 8. Attività della BCE dopo il trattato
di Lisbona: analisi critica https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Banca_centrale_europea&diff=83520825&oldid=835061):
Cap. 4
Legislazione pensionistica dal 2010: Riforme Sacconi e Fornero
(scorrere la pagina fino all'indice e cliccare
sul cap. 4, oppure continuare a scorrere).
In
esso, può trovare le prove, anche di articoli di giornali che ora pare se ne
siano completamente dimenticati, sia del fatto che la riduzione immediata e nel
breve periodo del numero delle pensioni non è ascrivibile alla Sua riforma ma a
quella Sacconi (+ Damiano), sia le prove dei probabili motivi dell’errata
attribuzione alla riforma delle pensioni Fornero, da parte di tutti, anche
delle misure della riforma Dini e soprattutto della riforma Sacconi.
MANOVRE
CORRETTIVE
Berlusconi, non
Monti.
Come
ho scritto, da ultimo, tre giorni fa al Prof. Giulio Sapelli, dopo la sua
intervista a LINKIESTA [1
oppure 2] (è un’opera di Sisifo che faccio da 4 anni), le manovre
correttive del governo Berlusconi, in un quasi equivalente lasso di tempo
(circa un anno e mezzo), sono state ben il quadruplo di quelle del governo
Monti.
Riepilogo delle
manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo
Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%);
- governo Monti
63,2 mld (19,2%);
Totale 329,5 mld
(100,0%).
LE CIFRE. Le manovre correttive, dopo la
crisi greca, sono state: • 2010, DL 78/2010 di 24,9 mld; • 2011 (a parte la
legge di stabilità 2011), due del governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL
138/2011, 80+60 mld), (con la scopertura di 15 mld, che Tremonti si
riprometteva di coprire, la cosiddetta clausola di salvaguardia, con la delega
fiscale, – cosa che ha poi dovuto fare Monti – aumentando l’IVA), e una del
governo Monti (DL 201/2011, c.d. decreto salva-Italia), che cifra 32 mld
“lordi” (10 sono stati “restituiti” in sussidi e incentivi); • 2012, DL 95/2012
di circa 20 mld.
Quindi
in totale esse assommano, rispettivamente: - Governo Berlusconi: 25+80+60 =
tot. 165 mld; - Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld. Se si considerano gli
effetti cumulati da inizio legislatura (fonte: “Il Sole 24 ore”), sono: -
Governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; - Governo Monti 63,2 mld. Totale 329,5
mld. Cioè, per i sacrifici imposti agli Italiani e gli effetti recessivi
Berlusconi batte Monti 4 a 1. Per l'equità e le variabili
extra-tecnico-contabili (immagine e scandali), è anche peggio.
(Cfr.,
per le prove documentali di dettaglio, Il
lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html oppure (se in avaria) http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html).
E’ tale la dimensione del rapporto
quali-quantitativo tra i governi Berlusconi e Monti (267 mld cumulati contro
63, cioè 4 a 1, 80% contro 20%, anche per l’equità), che è del tutto infondato
attribuire a Monti il risanamento dei conti pubblici, gli effetti recessivi, il
calo del Pil (-10%), la moria di imprese (quasi il -25% dell'apparato
produttivo) ed il calo dell'occupazione, oltre ad alcune centinaia di morti,
obliterando completamente Berlusconi, che, Le rammento, ha eseguito quasi tutte
le imposizioni di UE e lettera BCE del 5.8.2011, tranne, per l'opposizione di
Bossi, l'eliminazione delle pensioni di anzianità (concentrate soprattutto al
Nord) e l'adeguamento a TUTTI gli altri delle lavoratrici dipendenti private, a
cui poi provvide Lei.
Invece,
sicuramente, sia il risanamento dei conti che i dati economici negativi sono in
gran parte gli effetti delle mastodontiche manovre correttive molto inique e
recessive del governo Berlusconi-Tremonti, fatte in gran parte di misure
strutturali ( =permanenti, quindi che valgono tuttora), almeno in un rapporto
di 4 a 1 rispetto al governo Monti, e che cominciarono a dispiegare i loro
effetti dall’1.1.2011, ben prima che arrivasse Monti.
Cordialmente,
V.
PS: Concordo con Lei sul complotto contro Berlusconi. Qui sotto può
trovare qualche utile notazione e una selezione di articoli dell’epoca con le
prove dei pessimi rapporti tra Berlusconi e i suoi ministri.
Analisi parziale del complotto contro Berlusconi
Post e articolo collegati:
Lettera al Prof. Mario Deaglio dopo un suo articolo su
Tremonti, la sua risposta e la mia replica
Lettera al Prof.
Sen. Mario Monti sulle manovre correttive, le pensioni e lo statuto della BCE
http://vincesko.blogspot.com/2017/02/lettera-al-prof-sen-mario-monti-sulle.html
Elsa Fornero dice finalmente la verità, la sua
riforma doveva essere temporanea
Mentre
la Prof.ssa Fornero dice la verità, Pensioni
blog censura il mio commento che ristabilisce la verità.
Pubblico la lettera che ho inviato alla professoressa Elsa
Fornero, lo scorso 3 novembre, a seguito della sua intervista al quotidiano
on-line LINKIESTA, nella quale ha decantato, come ha l’abitudine di fare da 5
anni, gli effetti severi ma quasi taumaturgici sui conti previdenziali della
sua riforma delle pensioni.
Volevo farlo da parecchio tempo, ma francamente avevo soprasseduto perché, alle tantissime critiche e spesso vere e proprie maledizioni, condite talvolta con qualche minaccia, che le sono piovute addosso in tutti questi anni per averla varata, non volevo aggiungere il dispiacere di metterla di fronte alla constatazione che era, in parte, analogamente al Prof. Mario Monti per il risanamento dei conti pubblici,[1] una millantatrice. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.
Volevo farlo da parecchio tempo, ma francamente avevo soprasseduto perché, alle tantissime critiche e spesso vere e proprie maledizioni, condite talvolta con qualche minaccia, che le sono piovute addosso in tutti questi anni per averla varata, non volevo aggiungere il dispiacere di metterla di fronte alla constatazione che era, in parte, analogamente al Prof. Mario Monti per il risanamento dei conti pubblici,[1] una millantatrice. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.
Lettera
alla Professoressa Elsa Fornero su pensioni e manovre correttivehttp://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2851776.html oppure (se in avaria)
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