mercoledì 8 febbraio 2017

Lettera al Prof. Sen. Mario Monti sulle manovre correttive, le pensioni e lo statuto della BCE




Mario Monti nella sua rappresentazione di se stesso con l'aureola di santo europeo


Silvio Berlusconi sotto le sembianze di Mario Monti travestito da Dracula italiano


Pubblico la lettera che ho inviato in data 02 febbraio 2017 al Prof. Sen. Mario Monti, dopo una sua intervista a Massimo Giannini su Repubblica Tv, nella quale, santificando se stesso, ha ripetuto il solito mantra oggettivamente masochista - vista la nomea di vampiro e bugiardo, a mio avviso altrettanto oggettivamente ingiusta, che gli ha fatto guadagnare - ma in buona parte infondato di avere salvato l'Italia dal fallimento, cosa smentita dai numeri. Si tratta, in tutta evidenza, di un caso macroscopico di DISINFORMAZIONE generale, creato, dolosamente, ad arte dalla potentissima propaganda berlusconiana, e poi alimentato, colpevolmente perché sciattamente, dall'intero sistema mediatico nazionale, e in buona parte, incredibilmente, dal mondo accademico. Un vero e proprio caso di scuola della applicazione della massima di Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista: Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.
Purtroppo, gli indirizzi e-mail del Prof. Monti sia presso il Senato che presso l'Università Bocconi risultano errati, ma ho provveduto in due altri modi a trasmettergli la lettera, e non appena tornerò in Italia gliela invierò via posta prioritaria al Senato (cosa che ho fatto in data 27.07.2017).

Manovre correttive, pensioni e statuto BCE
Da: v   02 feb 2017 - 17:34
A:   mario.monti@senato.it
CC: m.giannini@repubblica.it, m.calabresi@repubblica.it

Egr. Prof. Sen. Monti,
Le scrivo (lo devo fare qui perché non conosco il suo indirizzo e-mail), dopo aver ascoltato la Sua recente intervista a Massimo Giannini su Repubblica Tv (http://video.repubblica.it/videoforum/viddeoforum-monti-integrale/266573?video), in cui Lei ha riaffermato che il Suo Governo ha salvato l’Italia dal default ed ha messo in sicurezza i conti pensionistici poiché i Governi precedenti non vi avevano provveduto. GiudicandoLa un persona molto sincera, debbo ritenere che Lei lo faccia in buonafede.
Tuttavia, sono 5 anni che mi tocca contrastare tale vulgata, alimentata ad arte dalla propaganda berlusconiana, ed anche – purtroppo - dalle dichiarazioni Sue e della Prof.ssa Fornero, a cominciare già dal titolo del primo DL del Suo Governo: “Salva-Italia”. Ma, mi creda, è una fatica di Sisifo, poiché è stata fatta propria da quasi tutti gli Italiani, inclusi i docenti di Economia, nonché i giornalisti, tra cui lo stesso intervistatore Massimo Giannini, in particolare sulle pensioni.
Pertanto, mi permetto di fare alcune osservazioni, scusandomi preventivamente della loro lunghezza e per la franchezza.
Prima di tutto, faccio una premessa: politicamente, io sono antiberlusconiano e “antimontiano” (le virgolette sono motivate e dalla Sua sincerità e lealtà, che apprezzo molto, e da alcune misure da Lei varate – ad esempio l’IMU sulla casa principale – o contenute nel Suo programma, ad esempio, l’imposta patrimoniale o la valorizzazione culturale ed economica del ruolo fondamentale delle donne, punto debole dell'Italia), ed ho scritto nel mio blog ben 8 post di critica severa su di Lei, cominciando quando era sulla cresta dell’onda (qui l’ultimo, in calce gli altri 7: Tre misfatti quasi sconosciuti del fu governo dei tecnici [1 oppure 2]),

Vengo alle osservazioni.

1. Governo Berlusconi, non Governo Monti.
In primo luogo, osservo che le manovre correttive decise dal governo Berlusconi, il grosso in un quasi equivalente lasso di tempo (circa un anno e mezzo), sono state ben il quadruplo di quelle varate dal governo Monti.
Riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%);
- governo Monti 63,2 mld (19,2%);
Totale 329,5 mld (100,0%).
LE CIFRE. Le manovre correttive, dopo la crisi greca, sono state: • 2010, DL 78/2010 di 24,9 mld; • 2011 (a parte la legge di stabilità 2011), due del governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL 138/2011, 80+60 mld), (con la scopertura di 15 mld, che Tremonti si riprometteva di coprire, la cosiddetta clausola di salvaguardia, con la delega fiscale, – cosa che ha poi dovuto fare Monti – aumentando l’IVA), e una del governo Monti (DL 201/2011, c.d. decreto salva-Italia), che cifra 32 mld “lordi” (10 sono stati “restituiti” in sussidi e incentivi); • 2012, DL 95/2012 di circa 20 mld.
Quindi in totale esse assommano, rispettivamente: - Governo Berlusconi: 25+80+60 = tot. 165 mld; - Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld. Se si considerano gli effetti cumulati da inizio legislatura (fonte: “Il Sole 24 ore”), sono: - Governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; - Governo Monti 63,2 mld. Totale 329,5 mld. Cioè, per i sacrifici imposti agli Italiani e gli effetti recessivi Berlusconi batte Monti 4 a 1. Per l'iniquità e le variabili extra-tecnico-contabili (immagine e scandali), è anche peggio.
(Cfr. Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti
E’ tale la dimensione del rapporto quali-quantitativo tra i governi Berlusconi e Monti (267 mld cumulati contro 63, cioè 4 a 1, 80% contro 20%, anche per l’iniquità), che è del tutto infondato attribuire al Governo Monti gli effetti recessivi, il calo del Pil (-10%), la moria di imprese (quasi il -25% dell'apparato produttivo) ed il calo dell'occupazione, oltre ad alcune centinaia di morti, obliterando completamente Berlusconi, che, rammento, ha eseguito quasi tutte le imposizioni di UE e lettera BCE del 5.8.2011, tranne, per l'opposizione di Bossi, l'eliminazione delle pensioni di anzianità (concentrate soprattutto al Nord) e l'adeguamento a TUTTI gli altri delle lavoratrici dipendenti private).
Invece, sicuramente, i dati economici negativi sono in gran parte gli effetti delle mastodontiche manovre correttive molto inique e recessive del governo Berlusconi-Tremonti, fatte in gran parte di misure strutturali ( =permanenti, quindi che valgono tuttora), almeno in un rapporto di 4 a 1 rispetto al governo Monti, più eque (vedi IMU, patrimonialina sui depositi, TTF), e che cominciarono a dispiegare i loro effetti dall’1.1.2011, ben prima che arrivasse il Governo Monti.

2. Sacconi, non Fornero.
In secondo luogo, osservo che il discorso è più o meno analogo per le pensioni: Sacconi batte Fornero 3 a 1.
L’allungamento (eccessivo) dell’età di pensionamento è stato deciso molto più da Sacconi (DL 78/2010, art. 12, + integrazioni con DL 98/2011 e DL 138/2011) – che infatti, da bravo furbacchione, fa lo gnorri – che da Fornero (DL 201/2011, art. 24):
– sia portando l’età di pensionamento per vecchiaia, senza gradualità, a 66 anni per tutti i lavoratori dipendenti e a 66 anni e 6 mesi per tutti i lavoratori autonomi, tranne le lavoratrici dipendenti del settore privato, per le quali ha poi provveduto Fornero nel 2011, ma gradualmente entro il 2021;
– sia introducendo – sempre Sacconi e non Fornero – l’adeguamento triennale all’aspettativa di vita (che dopo il 2019, in forza della riforma Fornero, diverrà biennale), che ha portato finora l’età di pensionamento di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi e la porterà a 67 nel 2020.
Anche il sistema contributivo l’ha introdotto Dini nel 1995, non la Fornero nel 2011; ella ha solo incluso, col calcolo pro rata dal 1.1.2012, quelli esclusi dalla legge Dini, che all’epoca avevano già 18 anni di contributi, quindi nel 2012 tutti relativamente anziani, equiparando così i giovani e tutti gli altri.
A riprova della DISINFORMAZIONE generale sulle pensioni, che include esperti, sindacati, tutti i media e perfino l’INPS, oltre alla millantatrice Fornero, la quale – se controlla il testo dell’art. 24 del DL 201/2011 -, anziché limitarsi a riportare nel suo DL le modifiche ed integrazioni alla legislazione pensionistica precedente, ha pleonasticamente (e “furbescamente”, ma masochisticamente, visti gli insulti, le minacce e le maledizioni, perfino da parte del bugiardo e impunito On. Matteo Salvini, che, con tutta la Lega Nord, votò la riforma Sacconi) anche confermato quelle, molto severe, già approvate dal DL Sacconi nel 2010, allego (ivi le prove documentali):
Sacconi vs Fornero, qual è stato il ministro che ha riformato di più le pensioni

3. Statuto BCE
In terzo luogo, infine, osservo (ma potrebbe essere una notizia priva di fondamento) che Lei, secondo il Corriere della Sera si dice «non favorevole all' inserimento dell' obiettivo di crescita nella Banca centrale europea perché sarebbe un alibi per gli Stati membri per attribuirle le responsabilità»”.
Il che attesta (o attesterebbe, il condizionale è d’obbligo) che, poiché tale obiettivo è contemplato dallo statuto, anche se in via subordinata, Lei o non conosce bene lo statuto della BCE (come forse il 99,9% del popolo europeo) – il che è preoccupante - o ha mentito all’opinione pubblica – il che è grave, ma vista la Sua sincerità escluderei questa seconda ipotesi.
Allegato alla Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto
La ringrazio per l’attenzione e Le porgo cordiali saluti,
V.

Post scriptum
Egr. Professore, capisco la Sua affezione per l'ideologia economica neo-liberista (ideologia strampalata e spietata al soldo dei ricchi, come l’economia sociale di mercato, citata nell'art. 3 del TUE, a Lei altrettanto cara, che - La prego di verificare - al di là del nominalismo le assomiglia, salvo le “deviazioni” concrete in Germania ad opera della socialdemocrazia tedesca) e in buona parte la Sua severità, proporzionale ai difetti – secolari - degli Italiani, ma non ritiene che è stupido implementare politiche economiche pro cicliche? Il che, beninteso, vale anche per gli eccessi del keynesismo a prescindere? La Sua (famigerata nella vulgata) intervista alla CNN, nella quale ammetteva che con l’austerità avevate distrutto la domanda interna e chiedeva una speculare politica espansiva dell’Europa, confidando ingenuamente – e perciò colpevolmente - nella generosità degli ottusi ed egoisti Tedeschi, a me sembra una chiara risposta affermativa. Ma Lei lo sa che da anni mi tocca, come per le Sue supposte colpe in tema di manovre recessive e di pensioni, difenderLa dall’accusa generale infondata di avere intenzionalmente distrutto la domanda interna, che è suffragata da quella altrettanto infondata circa l'entità e l'iniquità delle manovre correttive e le riforme delle pensioni? Non sarebbe il caso che Lei, edotto di queste errate, universali imputazioni, facesse su tutto finalmente un’opera assidua di verità?

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N.B. per il Dott. Giannini:
Non sono sicuro dell'indirizzo e-mail del Prof. Sen. Monti (l'ho creato io in base a quello di altri senatori), pertanto prego vivamente il Dott. Massimo Giannini di inoltrare questa e-mail al Prof. Monti. Grazie. V.


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