Mario Monti nella sua rappresentazione di se stesso con l'aureola di santo europeo
Silvio Berlusconi sotto le sembianze di Mario Monti travestito da Dracula italiano
Pubblico la lettera che ho inviato
in data 02 febbraio 2017 al Prof. Sen. Mario Monti, dopo una sua intervista a
Massimo Giannini su Repubblica Tv,
nella quale, santificando se stesso, ha ripetuto il solito mantra
oggettivamente masochista - vista la nomea di vampiro e bugiardo, a mio avviso
altrettanto oggettivamente ingiusta, che gli ha fatto guadagnare - ma in buona
parte infondato di avere salvato l'Italia dal fallimento, cosa smentita dai
numeri. Si tratta, in tutta evidenza, di un caso macroscopico di
DISINFORMAZIONE generale, creato, dolosamente, ad arte dalla potentissima
propaganda berlusconiana, e poi alimentato, colpevolmente perché sciattamente,
dall'intero sistema mediatico nazionale, e in buona parte, incredibilmente, dal
mondo accademico. Un vero e proprio caso
di scuola della applicazione della massima di Joseph Goebbels, ministro della
propaganda nazista: Ripetete una
bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.
Purtroppo, gli indirizzi e-mail del Prof. Monti sia presso il
Senato che presso l'Università Bocconi risultano errati, ma ho provveduto in
due altri modi a trasmettergli la lettera, e non appena tornerò in Italia gliela invierò via posta
prioritaria al Senato (cosa che ho fatto in data 27.07.2017).
Manovre correttive, pensioni e statuto BCE
Da: v 02 feb 2017 - 17:34 A: mario.monti@senato.it CC: m.giannini@repubblica.it, m.calabresi@repubblica.it |
Egr. Prof. Sen. Monti,
Le scrivo (lo devo fare qui perché non conosco il suo indirizzo
e-mail), dopo aver ascoltato la Sua recente intervista a Massimo Giannini su Repubblica Tv (http://video.repubblica.it/videoforum/viddeoforum-monti-integrale/266573?video),
in cui Lei ha riaffermato che il Suo Governo ha salvato l’Italia dal default ed ha messo in sicurezza i conti
pensionistici poiché i Governi precedenti non vi avevano provveduto.
GiudicandoLa un persona molto sincera, debbo ritenere che Lei lo faccia in
buonafede.
Tuttavia, sono 5 anni che mi tocca contrastare tale vulgata,
alimentata ad arte dalla propaganda berlusconiana, ed anche – purtroppo - dalle
dichiarazioni Sue e della Prof.ssa Fornero, a cominciare già dal titolo del
primo DL del Suo Governo: “Salva-Italia”. Ma, mi creda, è una fatica di Sisifo,
poiché è stata fatta propria da quasi tutti gli Italiani, inclusi i docenti di
Economia, nonché i giornalisti, tra cui lo stesso intervistatore Massimo
Giannini, in particolare sulle pensioni.
Pertanto, mi permetto di fare alcune osservazioni, scusandomi
preventivamente della loro lunghezza e per la franchezza.
Prima di tutto, faccio una premessa: politicamente, io sono
antiberlusconiano e “antimontiano” (le virgolette sono motivate e dalla Sua
sincerità e lealtà, che apprezzo molto, e da alcune misure da Lei varate – ad
esempio l’IMU sulla casa principale – o contenute nel Suo programma, ad
esempio, l’imposta patrimoniale o la valorizzazione culturale ed economica del
ruolo fondamentale delle donne, punto debole dell'Italia), ed ho scritto nel
mio blog ben 8 post di critica severa su di Lei, cominciando
quando era sulla cresta dell’onda (qui l’ultimo, in calce gli altri 7: Tre misfatti quasi sconosciuti del fu
governo dei tecnici [1 oppure 2]),
Vengo alle osservazioni.
1. Governo Berlusconi, non Governo Monti.
In primo luogo, osservo che le manovre correttive decise dal
governo Berlusconi, il grosso in un quasi equivalente lasso di tempo (circa un
anno e mezzo), sono state ben il quadruplo di quelle varate dal governo Monti.
Riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio
legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%);
- governo Monti 63,2 mld (19,2%);
Totale 329,5 mld (100,0%).
LE CIFRE. Le manovre correttive, dopo la crisi greca, sono
state: • 2010, DL 78/2010 di 24,9 mld; • 2011 (a parte la legge di stabilità
2011), due del governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL 138/2011, 80+60
mld), (con la scopertura di 15 mld, che Tremonti si riprometteva di coprire, la
cosiddetta clausola di salvaguardia, con la delega fiscale, – cosa che ha poi
dovuto fare Monti – aumentando l’IVA), e una del governo Monti (DL 201/2011,
c.d. decreto salva-Italia), che cifra 32 mld “lordi” (10 sono stati
“restituiti” in sussidi e incentivi); • 2012, DL 95/2012 di circa 20 mld.
Quindi in totale esse assommano, rispettivamente: - Governo
Berlusconi: 25+80+60 = tot. 165 mld; - Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld. Se
si considerano gli effetti cumulati da inizio legislatura (fonte: “Il Sole 24
ore”), sono: - Governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; - Governo Monti 63,2 mld.
Totale 329,5 mld. Cioè, per i sacrifici imposti agli Italiani e gli effetti
recessivi Berlusconi batte Monti 4 a 1. Per l'iniquità e le variabili
extra-tecnico-contabili (immagine e scandali), è anche peggio.
(Cfr. Il lavoro
‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti
E’ tale la dimensione del rapporto quali-quantitativo tra i
governi Berlusconi e Monti (267 mld cumulati contro 63, cioè 4 a 1, 80% contro
20%, anche per l’iniquità), che è del tutto infondato attribuire al Governo
Monti gli effetti recessivi, il calo del Pil (-10%), la moria di imprese (quasi
il -25% dell'apparato produttivo) ed il calo dell'occupazione, oltre ad alcune
centinaia di morti, obliterando completamente Berlusconi, che, rammento, ha
eseguito quasi tutte le imposizioni di UE e lettera BCE del 5.8.2011, tranne,
per l'opposizione di Bossi, l'eliminazione delle pensioni di anzianità
(concentrate soprattutto al Nord) e l'adeguamento a TUTTI gli altri delle
lavoratrici dipendenti private).
Invece, sicuramente, i dati economici negativi sono in gran
parte gli effetti delle mastodontiche manovre correttive molto inique e
recessive del governo Berlusconi-Tremonti, fatte in gran parte di misure
strutturali ( =permanenti, quindi che valgono tuttora), almeno in un rapporto
di 4 a 1 rispetto al governo Monti, più eque (vedi IMU, patrimonialina sui
depositi, TTF), e che cominciarono a dispiegare i loro effetti dall’1.1.2011,
ben prima che arrivasse il Governo Monti.
2. Sacconi,
non Fornero.
In secondo luogo, osservo che il discorso è più o meno analogo
per le pensioni: Sacconi batte Fornero 3 a 1.
L’allungamento (eccessivo) dell’età di pensionamento è stato
deciso molto più da Sacconi (DL 78/2010, art. 12, + integrazioni con DL 98/2011
e DL 138/2011) – che infatti, da bravo furbacchione, fa lo gnorri – che da
Fornero (DL 201/2011, art. 24):
– sia portando l’età di pensionamento per vecchiaia, senza
gradualità, a 66 anni per tutti i lavoratori dipendenti e a 66 anni e 6 mesi
per tutti i lavoratori autonomi, tranne le lavoratrici dipendenti del settore
privato, per le quali ha poi provveduto Fornero nel 2011, ma gradualmente entro
il 2021;
– sia introducendo – sempre Sacconi e non Fornero –
l’adeguamento triennale all’aspettativa di vita (che dopo il 2019, in forza
della riforma Fornero, diverrà biennale), che ha portato finora l’età di
pensionamento di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi e la porterà a 67 nel 2020.
Anche il sistema contributivo l’ha introdotto Dini nel 1995, non
la Fornero nel 2011; ella ha solo incluso, col calcolo pro rata dal 1.1.2012,
quelli esclusi dalla legge Dini, che all’epoca avevano già 18 anni di contributi,
quindi nel 2012 tutti relativamente anziani, equiparando così i giovani e tutti
gli altri.
A riprova della DISINFORMAZIONE generale sulle pensioni, che
include esperti, sindacati, tutti i media e perfino l’INPS, oltre alla
millantatrice Fornero, la quale – se controlla il testo dell’art. 24 del DL
201/2011 -, anziché limitarsi a riportare nel suo DL le modifiche ed
integrazioni alla legislazione pensionistica precedente, ha pleonasticamente (e
“furbescamente”, ma masochisticamente, visti gli insulti, le minacce e le
maledizioni, perfino da parte del bugiardo e impunito On. Matteo Salvini, che,
con tutta la Lega Nord, votò la riforma Sacconi) anche confermato quelle, molto
severe, già approvate dal DL Sacconi nel 2010, allego (ivi le prove documentali):
Sacconi vs Fornero, qual è stato il ministro che ha riformato di
più le pensioni
3. Statuto BCE
In
terzo luogo, infine, osservo (ma potrebbe essere una notizia priva di fondamento)
che Lei, secondo il Corriere della
Sera “si dice «non favorevole all' inserimento dell' obiettivo di
crescita nella Banca centrale europea perché sarebbe un alibi per gli Stati
membri per attribuirle le responsabilità»”.
(http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/11/crisi_dell_euro_Puo_mandare_co_8_111011057.shtml).
Il che attesta (o attesterebbe, il condizionale è d’obbligo) che,
poiché tale obiettivo è contemplato dallo statuto, anche se in via subordinata,
Lei o non conosce bene lo statuto della BCE (come forse il 99,9% del popolo
europeo) – il che è preoccupante - o ha mentito all’opinione pubblica – il che
è grave, ma vista la Sua sincerità escluderei questa seconda ipotesi.
Allegato alla Petizione al Parlamento europeo: la Bce non
rispetta il suo statuto
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2821720.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/03/allegato-alla-petizione-al-parlamento.html
La ringrazio per
l’attenzione e Le porgo cordiali saluti,
V.
Post scriptum
Egr. Professore, capisco la Sua affezione per l'ideologia
economica neo-liberista (ideologia strampalata e spietata al soldo dei ricchi,
come l’economia sociale di mercato, citata nell'art. 3 del TUE, a Lei
altrettanto cara, che - La prego di verificare - al di là del nominalismo le
assomiglia, salvo le “deviazioni” concrete in Germania ad opera della
socialdemocrazia tedesca) e in buona parte la Sua severità, proporzionale ai
difetti – secolari - degli Italiani, ma non ritiene che è stupido implementare
politiche economiche pro cicliche? Il che, beninteso, vale anche per gli
eccessi del keynesismo a prescindere? La Sua (famigerata nella vulgata)
intervista alla CNN, nella quale ammetteva che con l’austerità avevate
distrutto la domanda interna e chiedeva una speculare politica espansiva
dell’Europa, confidando ingenuamente – e perciò colpevolmente - nella
generosità degli ottusi ed egoisti Tedeschi, a me sembra una chiara risposta
affermativa. Ma Lei lo sa che da anni mi tocca, come per le Sue supposte colpe
in tema di manovre recessive e di pensioni, difenderLa dall’accusa generale
infondata di avere intenzionalmente distrutto la domanda interna, che è
suffragata da quella altrettanto infondata circa l'entità e l'iniquità delle
manovre correttive e le riforme delle pensioni? Non sarebbe il caso che Lei,
edotto di queste errate, universali imputazioni, facesse su tutto finalmente
un’opera assidua di verità?
***
N.B. per il Dott. Giannini:
Non sono sicuro dell'indirizzo e-mail del Prof. Sen. Monti (l'ho
creato io in base a quello di altri senatori), pertanto prego vivamente il
Dott. Massimo Giannini di inoltrare questa e-mail al Prof. Monti. Grazie. V.
Post collegati:
Lettera al Prof.
Giulio Sapelli su Monti, le manovre correttive e le pensioni
Lettera alla
Professoressa Elsa Fornero su pensioni e manovre correttive
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