Riporto
la lettera che, continuando la mia opera di diuturna CONTROINFORMAZIONE, ho
inviato in data 30 ottobre 2016 al Prof. Giulio Sapelli,[1] dopo una sua intervista al giornale on-line LINCHIESTA.[2] Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.
Oggetto: Manovre correttive e pensioni: Berlusconi-Sacconi vs Monti-Fornero
Da: v
30 ott 2016 – 22:06
A: giulio.sapelli@unimi.it
Egr.
Prof. Sapelli,
Le
scrivo in riferimento alla Sua intervista a L’INKIESTA (“L'Italia è un paese governato dall'esterno. È
ora che si torni a votare”).
Mi
spiace, non concordo affatto con Lei, poiché, assieme a qualche verità
(defenestrazione di Berlusconi su pressioni soprattutto franco-tedesche) ha
detto alcune inesattezze macroscopiche, frutto di scarsa conoscenza dei dati e
delle leggi.
Sono
4 anni che mi tocca contrastare tale vulgata, alimentata ad arte dalla
propaganda berlusconiana ed anche dalle millanterie del Prof. Monti (e della
Prof.ssa Fornero), a cominciare già dal titolo del suo primo DL: “Salva-Italia”.
Mi creda, è una fatica di Sisifo!
Premesso
che io sono “antimontiano” (oltre che antiberlusconiano) e ho scritto nel mio
blog ben 8 post di critica severa contro il "millantatore" Monti,
cominciando quando era sulla cresta dell’onda (qui l’ultimo, in calce gli altri
7: Tre misfatti quasi sconosciuti del fu
governo dei tecnici [1 oppure 2]),
1. Berlusconi,
non Monti.
Segnalo
che le manovre correttive del governo Berlusconi, in un quasi equivalente lasso
di tempo (circa un anno e mezzo), sono state ben il quadruplo di quelle del
governo Monti.
Riepilogo delle
manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo
Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%);
- governo Monti
63,2 mld (19,2%);
Totale 329,5 mld
(100,0%).
LE
CIFRE. Le manovre correttive, dopo la crisi greca, sono state: • 2010, DL
78/2010 di 24,9 mld; • 2011 (a parte la legge di stabilità 2011), due del
governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL 138/2011, 80+60 mld), (con la
scopertura di 15 mld, che Tremonti si riprometteva di coprire, la cosiddetta
clausola di salvaguardia, con la delega fiscale, – cosa che ha poi dovuto fare
Monti – aumentando l’IVA), e una del governo Monti (DL 201/2011, c.d. decreto
salva-Italia), che cifra 32 mld “lordi” (10 sono stati “restituiti” in sussidi
e incentivi); • 2012, DL 95/2012 di circa 20 mld.
Quindi
in totale esse assommano, rispettivamente: - Governo Berlusconi: 25+80+60 =
tot. 165 mld; - Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld. Se si considerano gli
effetti cumulati da inizio legislatura (fonte: “Il Sole 24 ore”), sono: -
Governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; - Governo Monti 63,2 mld. Totale 329,5
mld. Cioè, per i sacrifici imposti agli Italiani e gli effetti recessivi
Berlusconi batte Monti 4 a 1. Per l'equità e le variabili
extra-tecnico-contabili (immagine e scandali), è anche peggio.
(Cfr.
Il lavoro ‘sporco’ del governo
Berlusconi-Tremonti
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html
oppure (se in avaria)
E’
tale la dimensione del rapporto quali-quantitativo tra i governi Berlusconi e
Monti (267 mld cumulati contro 63, cioè 4 a 1, 80% contro 20%, anche per
l’equità), che è del tutto infondato attribuire a Monti gli effetti recessivi,
il calo del Pil (-10%), la moria di imprese (quasi il -25% dell'apparato
produttivo) ed il calo dell'occupazione, oltre ad alcune centinaia di morti, obliterando
completamente Berlusconi, che, rammento, ha eseguito quasi tutte le imposizioni
di UE e lettera BCE del 5.8.2011, tranne, per l'opposizione di Bossi,
l'eliminazione delle pensioni di anzianità (concentrate soprattutto al Nord) e
l'adeguamento a TUTTI gli altri delle lavoratrici dipendenti private.
Invece,
sicuramente, i dati negativi sono in gran parte gli effetti delle mastodontiche
manovre correttive molto inique e recessive del governo Berlusconi-Tremonti,
fatte in gran parte di misure strutturali ( =permanenti, quindi che valgono
tuttora), almeno in un rapporto di 4 a 1 rispetto al governo Monti, e che
cominciarono a dispiegare i loro effetti dall’1.1.2011, ben prima che arrivasse
Monti.
2. Sacconi, non Fornero.
Discorso
più o meno analogo per le pensioni: Sacconi batte Fornero 3 a 1.
L’allungamento
eccessivo dell’età di pensionamento è stato deciso molto più da Sacconi (DL
78/2010, art. 12, + integrazioni con DL 98/2011 e DL 138/2011) – che infatti,
da bravo furbacchione, fa lo gnorri – che da Fornero (DL 201/2011, art. 24):
–
sia portando l’età di pensionamento per vecchiaia, senza gradualità, a 66 anni
per tutti i lavoratori dipendenti e a 66 anni e 6 mesi per tutti i lavoratori
autonomi, tranne le lavoratrici dipendenti del settore privato, per le quali ha
poi provveduto Fornero nel 2011, ma gradualmente entro il 2021;
–
sia introducendo – sempre Sacconi e non Fornero – l’adeguamento triennale
all’aspettativa di vita (che dopo il 2019, in forza della riforma Fornero,
diverrà biennale), che ha portato finora l’età di pensionamento di vecchiaia a
66 anni e 7 mesi e la porterà a 67 nel 2020.
Anche
il sistema contributivo l’ha introdotto Dini nel 1995, non la Fornero nel 2011;
ella ha solo incluso, col calcolo pro rata dal 1.1.2012, quelli esclusi dalla
legge Dini, che all’epoca avevano già 18 anni di contributi, quindi nel 2012 tutti
relativamente anziani, equiparando così i giovani e tutti gli altri.
A
riprova della DISINFORMAZIONE generale sulle pensioni, che include esperti,
sindacati, tutti i media e perfino l’INPS, oltre alla millantatrice Fornero, la
quale – se controlla il testo dell’art. 24 del DL 201/2011 -, anziché limitarsi
a riportare nel suo DL le modifiche ed integrazioni alla legislazione pensionistica
precedente, ha pleonasticamente (e “furbescamente”, ma masochisticamente) anche
confermato quelle, molto severe, già approvate dal DL Sacconi nel 2010, allego
(ivi le prove documentali):
Lettera ai
media, al Governo, al PD e ai sindacati: le pensioni e Carlo Cottarelli
Cordiali
saluti,
V.
Note:
[2] Giulio Sapelli: "L'Italia è un paese
governato dall'esterno. È ora che si torni a votare"
Secondo l'economista, nel 2011, Berlusconi fu al
centro di forti pressioni tedesche e francesi e Napolitano non seppe far di
meglio che chiamare Monti, autore di politiche scellerate che hanno distrutto
l'industria
22 Ottobre 2016
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