Da più parti, vengono rivolte richieste al governo di ristorare i
risparmiatori delle quattro piccole banche Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti
e Carife, salvate con decreto dal governo imputandone il costo agli azionisti e
agli obbligazionisti subordinati;[1]
e qualcuno accusa Monti di aver rifiutato a suo tempo aiuti dall’UE, il che
avrebbe causato la crisi delle banche italiane.
Faccio alcune osservazioni, per ristabilire la verità dei fatti e come
promemoria per gli ignari e gli smemorati.
1. Io sono – diciamo così - antimontiano, ma rilevo che Berlusconi, prima
di Monti, ha rifiutato l’aiuto dell’UE, della BCE e del FMI (la famigerata
troika) per non mettere l’Italia sotto tutela; e ben più di Monti, in un
equivalente lasso di tempo (un anno e mezzo), ha, in maniera molto più iniqua,
messo tasse e tagliato spese per risanare i conti pubblici (le banche italiane
erano a posto) attingendo le enormi risorse dall’interno del Paese.
Riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio
legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld;
- governo Monti 63,2 mld;
Totale 329,5 mld. [2]
2. Il problema, quindi, è nato non nel 2012, ma nel 2010 (v. punto 1).
3. Le banche italiane non hanno chiesto aiuto, poiché dicevano che erano a
posto, ed è vero soprattutto per quanto riguarda l’esposizione verso i
titoli derivati tossici, che hanno invece colpito pesantemente le banche estere
piccole e grandi, salvate dai rispettivi Paesi aumentando il debito pubblico;
alcune, ad esempio la Deutsche Bank, pare abbiano ancora in corpo notevoli
ammontari di tali titoli derivati;[3]
ed è vero che le banche estere salvate anche con i nostri soldi, tramite il fondo salva-Stati, hanno speculato contro l’Italia (titoli
pubblici) o finanziato scalate di aziende italiane (vedi, ad esempio, le banche
spagnole, beneficiarie di una cinquantina di mld del MES (di cui il 17%
dell'Italia), nella scalata da parte della spagnola Telefonica della nostra
Telecom);[4] le difficoltà delle banche italiane si sono accumulate nel corso di
ben sette anni di crisi economica (vedi le considerazioni conclusive).
4. I prestiti del MES sono a titolo oneroso, sui quali vengono pagati e
riscossi interessi a beneficio degli Stati, in ragione delle rispettive quote
di partecipazione al capitale del MES (Italia 17% circa).
5. Non avevamo e non abbiamo bisogno di
prestiti dall’UE, subendone ancor più la tutela ordo-liberista di deflazione dei salari e dei diritti sindacali, l’Italia è piena di soldi dei ricchi: quasi 5.000 mld di beni
immobiliari, distribuiti su una platea vasta (anche se in valore “il 59 per cento
è detenuto dal 20 per cento delle famiglie più abbienti”), e 3.850 mld di
attività finanziarie, molto più concentrate.[5]
Considerazioni
conclusive
Rimborsare i risparmiatori delle quattro piccole banche? Dobbiamo essere
solidali con loro? Francamente, io ho qualche remora, poiché mi chiedo dov’erano
i risparmiatori… al 7% delle quattro banche quando è cominciato l’attuale
ambaradan, nel 2010, dopo la crisi del debito greco, e in Italia si sono
succedute, in un anno e mezzo, ad opera del governo Berlusconi-Tremonti,
manovre correttive per un importo cumulato di oltre 250 mld, addossate molto
iniquamente, in grandissima parte, sui ceti medio (una parte) e basso, e
perfino sui poveri, col taglio feroce della spesa sociale dei Comuni e delle
Regioni.[2] Ed i ricchi e i benestanti, inclusi forse pochi o tanti dei
risparmiatori delle quattro banche ora salvate, manco se ne sono accorti o
hanno fatto finta di niente o hanno successivamente preteso e ottenuto indietro
(qualcuno ha chiesto anche gli interessi!) il contributo di solidarietà sui
redditi e le pensioni elevati, ma con leggi e in tempi diversi, prima sui
pubblici e poi sui privati – presumibilmente apposta congegnato male, come fu
fatto notare - dichiarato poi incostituzionale.
Poi è arrivato il governo Monti e ne ha varate altre due, di manovre
correttive, per un importo cumulato di 63 mld, ed ha cercato di farlo in modo
più equo, ed allora i ricchi e i benestanti, inclusi forse quasi tutti i
risparmiatori delle quattro banche ora salvate, hanno cominciato, prima a
lamentarsi (lo sport nazionale più diffuso)[6]
e poi a strepitare chiamando in aiuto i loro potenti santi protettori politici
(Berlusconi e simili), perché Monti ha ripristinato l’IMU sulla casa principale
(un gravame medio annuo di ben 225€ e l’80% ha pagato meno di 400€!),[7] introdotto una patrimonialina sui
depositi e una tassa sulle transazioni
finanziarie (TTF) molto annacquata.
Non confondiamo gli effetti con le cause. Sono state queste manovre fatte in gran parte di misure strutturali, vale a dire permanenti, inique
(segnatamente quelle del governo Berlusconi-Tremonti-Bossi-Sacconi) e perciò
recessive, unitamente alla quasi latitanza della BCE per 3 anni, violando il
proprio statuto (art. 2), e all’ostinazione dell’UE a trazione tedesca votata
all’ossimorica e nefasta austerità espansiva di impedire politiche economiche
anticicliche,[8] a trasformare la
crisi economica italiana (e non solo) in depressione economica, distruggendo il
25% del tessuto industriale italiano e le condizioni per erogare credito
bancario. In più, per le quattro banche, c’è stata una gestione a dir poco
dissennata (vedi l’articolo dettagliato e illuminante di Alberto Statera). E gli stessi risparmiatori, che lucravano interessi elevati, non potevano tutti ignorare, come ora affermano, che a interessi elevati corrisponde un livello di rischio elevato: nel mercato capitalistico nessuno regala niente.
Mi chiedo perciò sommessamente da qual pulpito arrivano oggi le prediche
dei risparmiatori e loro santi in Paradiso o difensori d’ufficio, che parlano
di egoismo e di solidarietà e chiedono l’intervento pubblico.
[1]
Salvataggio Banca Marche, Popolare Etruria, Carichieti e Carife
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2840869.html oppure (se in avaria)
http://vincesko.blogspot.com/2015/11/salvataggio-banca-marche-popolare.htmlhttp://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2840869.html oppure
[2] Il lavoro ‘sporco’
del governo Berlusconi-Tremonti
[3] La
Deutsche Bank è piena di derivati: l’Europa dorme?
L'istituto teutonico
ne ha per 54.700 miliardi di euro, pari a venti volte il Pil tedesco e cinque
volte quello dell'eurozona. Come ha fatto ha passare così brillantemente gli
stress test della Banca Centrale Europea?
di Federico Fornaro
26 Ottobre 2015
[4] Telecom
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2792868.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/06/telecom.html
[5] Supplementi al Bollettino Statistico
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2792868.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/06/telecom.html
[5] Supplementi al Bollettino Statistico
Indicatori
monetari e finanziari
La ricchezza
delle famiglie italiane Anno 2013
Nuova
serie Anno XXIV - Numero 69 - 16 Dicembre 2014
Supplementi
al Bollettino Statistico
Indagini
campionarie
I bilanci delle
famiglie italiane nell’anno 2014
Nuova
serie Anno XXV - 3 Dicembre 2015 Numero 64
[6] In Italia,
Paese femmina, la lamentela non è peccato
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2791596.html oppure
http://vincesko.blogspot.com/2015/06/in-italia-paese-femmina-la-lamentela.html
http://vincesko.blogspot.com/2015/06/in-italia-paese-femmina-la-lamentela.html
[7] I dati consuntivi
del MEF confermano il piagnisteo per l’IMU
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2772245.html oppure
http://vincesko.blogspot.com/2015/06/i-dati-consuntivi-del-mef-confermano-il.html
http://vincesko.blogspot.com/2015/06/i-dati-consuntivi-del-mef-confermano-il.html
[8] Sono l’Ue e la Bce a non rispettare i trattati europei
Articolo
collegato:
Renzi
aveva iniziato da PdC facendo la voce grossa contro l’Unione Europea, poi, forse
“addomesticato” dal burocrate prudente Padoan, si è ritirato in buon ordine. Ha
ripreso da un po’ di tempo a criticarla di nuovo: a parole, perché nei fatti si
arrende troppo facilmente. Come in quest’ultimo caso del decreto salva-banche. Anche io, da profano, mi
ero chiesto perché l'UE considerasse i fondi del Fondo interbancario aiuti di
Stato.
Il caso-Boschi scuote il Partito Democratico,
Mucchetti attacca: “Il padre dovrebbe rispondere”
14 dicembre 2015
“Mi ha colpito, invece, che non siano state ricapitalizzate
attraverso il Fondo interbancario di garanzia dei depositi solo perché la
Direzione Ue per la Concorrenza ha espresso un orientamento contrario. A suo
dire il Fondo avrebbe natura pubblica, e dunque il suo intervento costituirebbe
aiuto di Stato, perché istituito per legge e con un esponente della Banca
d’Italia in consiglio. Un po’ poco ove si consideri che i quattrini del fondo
li mettono le banche”.
Per Mucchetti – aggiunge
l’Ansa – l’Italia avrebbe dovuto “tirare diritto, lasciar formalizzare
l’orientamento e, ove fosse, impugnarlo. Il Lussemburgo si è difeso sul tax
ruling e ha subito impugnato la procedura d’infrazione. E invece, meno
coraggiosi del Granducato, abbiamo colpito, oltre agli azionisti com’era
nell’ordine delle cose, anche gli obbligazionisti subordinati, che rappresenta
la novità, discutibile, delle nuove regole di risoluzione”.
http://www.italiaora.net/il-caso-boschi-scuote-il-partito-democratico-mucchetti-attacca-il-padre-dovrebbe-rispondere/
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