martedì 10 settembre 2024

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/10

 

 

Questo è il mio decimo commento sull’autonomia differenziata sul Quotidiano del Sud. 

Il Covid sta mettendo a nudo il paese arlecchino
VINCENZO DAMIANI | 7 Novembre 2020 08:54 | 5 commenti
https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/salute-e-assistenza/2020/11/07/il-covid-sta-mettendo-a-nudo-il-paese-arlecchino/

Vincesko a Federico1982
Il problema vero non è l'ovvia bulimia del leghista sopravvalutato Zaia, dell'inquietante Bonaccini e dell'inadeguato Fontana, ma il ministro meridionale Boccia, che anche ieri ha dichiarato che il processo dell'autonomia differenziata deve essere ultimato al più presto.
"Io resto convinto che per rafforzare il modello di cui stiamo parlando e cioè le filiere integrate sia necessario aumentare la responsabilità sui territori. E mi riferisco soprattutto al fatto di completare fino in fondo il decentramento previsto e quindi di completare fino in fondo il progetto di autonomia che il presidente della repubblica ci ricorda essere il processo che rafforza l'unità nazionale."
https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/11/06/boccia-per-rafforzare-filiere-integrate-completare-progetto-autonomia-territori_7z3CzUyYLQZ5fzfvKOOaUI.html 

Quale sarebbe il peggio? Chiedere non costa nulla, anche perché, al riparo della BUFALA della cosiddetta questione settentrionale, questi sono allenatissimi a chiedere, pretendere ed ottenere, come si vede nel riparto iniquo e incostituzionale delle risorse. Ecco, la soluzione è proprio nella Costituzione: applichiamola e cambiamo il Titolo V. E, come fa Il Quotidiano del Sud, anziché continuare a subire, sbugiardiamo la narrazione mendace dei bulimici settentrionali, che non serve a nessuno. Ma, per far questo, occorre, da una parte, smettere il complesso d'inferiorità e, dall'altra, affrontare i nostri difetti. 

Federico1982
Io sono del Nord. Da questa posizione, e conoscendo bene la situazione da queste parti, le posso assicurare, senza alcuna volonta di polemica e per consentire una franca discussione, che non succederà mai. Il titolo V non verrà cambiato, (non verrebbe mai permesso), anzi. Il peggio, per Boccia, sarebbe un accordo con le regioni del Nordest ancora più permissivo. Il contrario, mi creda, non è possibile. Quale governo vorrebbe mai mettersi contro, e davvero, venti milioni di persone che producono quasi la metà del PIL nazionale? E l'argomento costituzionale non funziona: sono quaranta anni che il desiderio più o meno comune a tutti è che la Costituzione sia cambiata. A volte mi sembra, leggendo e informandomi, che l'idea che a Sud si ha del Nord sia un po' fuori fuoco. Come se in Veneto Zaia fosse la causa e non la conseguenza, o come se si credesse che un'eventuale secessione alla fine verrebbe rifiutata dalla popolazione (e le assicuro che non succederebbe). Qui, e non è una battuta, in molti comuni all'anniversario dell'annessione al Regno d'Italia le bandiere con il Leone di San Marco sono state messe a mezz'asta. 

Vincesko
A me piacciono molto le discussioni franche. Ma occorre attenersi ai fatti e alle norme, senza confondere i desideri con la realtà e senza dare spazio ai pregiudizi e alle “resistenze” psicologiche.
1. La revisione del titolo V è già sul tavolo della discussione politica e governativa: vedremo.
2. Io frequento questo giornale da pochi mesi e sono uno dei rarissimi commentatori. Lei, forse, da meno tempo, perché (forse) non ha letto gli articoli sul tema e i miei commenti dopo aver letto, nell’agosto scorso, un articolo dell’ex presidente della Corte Cost. Cesare Mirabelli sull’art. 119 Cost. e la legge 42/2009, e poi il mio suggerimento ripetuto di presentare un ricorso alla Corte Cost., poi fatto suo dal giornale, e l’invito al direttore Napoletano a riunire attorno ad un tavolo i presidenti delle Regioni del Sud su come farlo; da ultimo ho rivolto un quesito al prof. Cesare Mirabelli, in calce al suo ultimo articolo in cui sostiene che l’adempimento della Costituzione è un obbligo https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/2020/10/24/covid-il-diritto-alla-salute-dovrebbe-essere-uguale-per-tutti-ma-per-il-sud-e-meno-uguale-lo-stato-e-tenuto-a-intervenire/).
3. Capisco la difficoltà di mettersi contro le Regioni del Nord, ma rifiuto questa logica aberrante e incostituzionale. Occorre seguire, invece, l’esempio virtuoso della Germania, che ha addirittura una struttura federale, ma ha destinato ai Lander dell’Est in 15 anni finanziamenti dieci volte maggiori di quelli destinati al Mezzogiorno in 40 anni. Lei, evidentemente, ignora i dati ed è vittima della narrazione mendace dei legaioli del Nord. Aggiungo: centralizzando e dando la gestione delle risorse destinate al Sud anche a persone settentrionali competenti, efficienti e patriottiche (in senso positivo), sotto il controllo anche dei presidenti delle Regioni del Nord, per eliminare gli alibi e i pregiudizi.

Federico1982
La questione, se mi permette, è che Lei rifiuta questa logica, ma al Nord no. I suddetti venti milioni di persone non accetteranno veramente mai... "Perché dovremmo peggiorare la nostra sanità, dandola in mano a Roma? Anzi, vogliamo anche la scuola, così miglioreremo anche quella". Non è aderendo ad una visione "idealistica" che la questione si risolverà. Anzi, la Sua risposta mi ha dato uno spunto: quando parla di narrazione dei legnaioli. Perché legaioli? Crede che se la Lega non ci fosse le opinioni sarebbero differenti? Parlando di una terra che conosco bene, posso assicurarle che tutti in Veneto la pensano così, a partire dall'80% che ha votato autonomisti di destra, per passare ai Renziani (la cui candidata in Regione aveva nel proprio simbolo la parola "autonomia") al PD (sostenuto da liste autonomiste). I 5 stelle sono a meno del 3%. L'esempio tedesco è impraticabile perché, e non mi fa piacere constatarlo, mi creda, nessuno ritiene sia una cosa fattibile, manca fiducia in maniera totale. Per restare in tema di quello che sta succedendo in questi giorni, qui la gente confina con Austria e Slovenia, constata che tutto funziona, è convinta di poter fare ancora meglio e non vede motivo di essere invischiata nel caos calabrese. Giusto o sbagliato che sia (non voglio dare giudizi) è questa la situazione.

Vincesko
RAGIONAMENTO ILLOGICO, ECC.
Io, in calce all’ultimo editoriale del direttore Napoletano, ho scritto che concordo con la Sua severa critica della gestione della sanità calabrese. O di quella campana o siciliana. Da molti anni lo faccio con i difetti dei meridionali. Anche nei commenti su questo giornale, fin dal primo (https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/economia/2020/08/06/recovery-provenzano-non-molla-il-34-dei-fondi-al-mezzogiorno/ ).
Scusi la franchezza, ma temo sia Lei a proiettare la Sua incapacità di capire cose elementari dal punto di vista tecnico-giuridico e logico, vinto dai Suoi pregiudizi ed egoismi e manicheismi, e perciò dalla Sua evidente inclinazione a rifiutare il dialogo costruttivo e parlarsi addosso.
Avendo vissuto 6 anni a Milano e fatto il militare a Trento ed avendo amici settentrionali, conosco abbastanza il modo di ragionare dei settentrionali, sia dei milanesi (gran parte dei quali è di origine meridionale, ed è la più severa verso i meridionali), sia dei “Todeschi”.
Ma questo che c’entra con un discorso aperto, obiettivo e costruttivo sulle regole, i diritti degli Italiani (nessuno escluso), la gestione della Cosa pubblica? L’ho già scritto qua in passato, l’Italia è uno Stato giovane, ha appena 159 anni, non può permettersi 20 staterelli, né ormai – ardisco pensare – la vetusta mentalità egoistica e “predatoria” del Nord, esacerbatasi da quando è arrivata la bulimica Lega Nord, campione del chiagne e fotte ed erede dei contadini e commercianti lombardi, sempre pronti, come scrive nelle sue Memorie Garibaldi, a fare i delatori contro di lui a favore dei “todeschi” (gli Austriaci).
Lei pretende di continuare così ed è venuto qua a sfogare il Suo egoismo manicheo facendo la lezioncina sui difetti dei calabresi?
Sia ben chiaro, lo ripeto, io sono di quei meridionali che, avendo vissuto al Nord e all’estero, sono molto critico dei difetti di noi meridionali. E questo mi dà il diritto di criticare anche i difetti dei settentrionali, evidentissimi e di lunga data.
Non si nasconda comodamente dietro i 20 milioni di settentrionali, si tolga gli occhiali del manicheismo di comodo e faccia altrettanto, altrimenti ha il dovere di astenersi.
Anziché difendere i meridionali, che sono indifendibili, spieghi ai Suoi corregionali, incluso Lei, che capiscono soltanto il linguaggio del denaro, ignorano che il rapporto col Fisco è personale e individuale, non regionale, e attentare all'unità dell'Italia è un reato grave che porta in galera, che il loro interesse è nel dare ai meridionali i soldi che spettano loro per diritto sancito dalla Costituzione.

 

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA, LA REGIONE CAMPANIA NOTIFICA IL RICORSO: "ILLEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE"
26/08/2024 - È stato notificato questo pomeriggio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il ricorso con il quale la Regione Campania, rappresentata dal Prof. Francesco Marone, Ordinario di Diritto costituzionale e di giustizia costituzionale presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, in affiancamento all’Avvocatura regionale, chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare la illegittimità costituzionale della legge Calderoli sull’autonomia differenziata (legge 26 giugno 2024, n. 86, pubblicata nella G.U.R.I. del 28 giugno 2024, n. 150).
 A sostegno della richiesta, il ricorso si articola in quindici motivi, riferiti sia al procedimento delineato dalla legge Calderoli per la sottoscrizione delle intese con le singole Regioni, sia ai contenuti e agli effetti delle stesse intese e ai presupposti per l’attribuzione di forme di autonomia più ampie, connessi alla determinazione dei LEP.
Tra i principali motivi di illegittimità, si denuncia:
 - che la legge consente una devoluzione di competenze alle Regioni così ampia ed incontrollata, anche in materie riguardanti diritti fondamentali e servizi di civiltà - come la sanità, la scuola pubblica, la previdenza integrativa, la protezione civile- da minare la stessa sovranità dello Stato e rompere l’unità nazionale e l’eguaglianza dei cittadini delle diverse aree del Paese. Si rileva che, come autorevolmente affermato dal Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Prof. Paolo Maddalena, la legge costituisce “un enorme pericolo per l’unità giuridica e economica dell’Italia” (P. MADDALENA, L’autonomia regionale differenziata, solidarietà e territori, in Elementi giuridici per difendere la Costituzione Il Sole24 ORE, pag.12);
 -che il ruolo del Parlamento, unico garante dell’unità nazionale e dell’interesse generale, è del tutto svilito, in favore del Presidente del Consiglio dei Ministri, al quale viene affidato in esclusiva il potere di limitare l’oggetto delle intese;
 - che, in contrasto con le norme costituzionali, che espressamente subordinano l’autonomia differenziata all’attuazione delle misure perequative previste per il superamento dei divari territoriali e al concreto finanziamento e attuazione dei LEP, la legge contiene mere affermazioni di principio sulla determinazione dei LEP, come confermato dalla espressa previsione di invarianza finanziaria;
- che le modalità attuative dell’art.116, comma 3 della Costituzione adottate dalla  legge Calderoli ne tradiscono in realtà lo spirito, in quanto,  invece di consentire un decentramento di funzioni in ottica di snellimento e di efficienza, determinano un sistema iniquo, volto a realizzare non  un progetto  “di autonomia, fattispecie lecita, ma più correttamente di secessione, evento illecito, che si colloca fuori dell’ordinamento costituzionale”, come efficacemente segnalato in sede di audizione sul disegno di legge dalla prof.ssa Giovanna De Minico, ordinaria di diritto costituzionale presso l’Università Federico II di Napoli;
-  che vi è una gravissima violazione del principio di legalità, in quanto la individuazione dei LEP viene affidata al Governo senza predeterminare alcun principio o criterio direttivo, in contrasto con la Costituzione;
- che si affida l’intesa ad una trattativa con il Governo, mortificando il ruolo delle Conferenze, in violazione del principio di leale collaborazione e impedendo di verificare le ricadute dei singoli percorsi sull'insieme delle Regioni e su tutta la rete delle autonomie locali.
https://www.regione.campania.it/regione/it/news/primo-piano/autonomia-differenziata-la-regione-campania-notifica-il-ricorso-illegittimit-costituzionale?page=1

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