Questo è il mio decimo commento sull’autonomia differenziata sul Quotidiano del Sud.
Il Covid
sta mettendo a nudo il paese arlecchino
VINCENZO DAMIANI | 7 Novembre 2020 08:54 | 5 commenti
https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/salute-e-assistenza/2020/11/07/il-covid-sta-mettendo-a-nudo-il-paese-arlecchino/
Vincesko a Federico1982
Il problema
vero non è l'ovvia bulimia del leghista sopravvalutato Zaia, dell'inquietante
Bonaccini e dell'inadeguato Fontana, ma il ministro meridionale Boccia, che
anche ieri ha dichiarato che il processo dell'autonomia differenziata deve
essere ultimato al più presto.
"Io
resto convinto che per rafforzare il modello di cui stiamo parlando e cioè le
filiere integrate sia necessario aumentare la responsabilità sui territori. E
mi riferisco soprattutto al fatto di completare fino in fondo il decentramento
previsto e quindi di completare fino in fondo il progetto di autonomia che il
presidente della repubblica ci ricorda essere il processo che rafforza l'unità
nazionale."
https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/11/06/boccia-per-rafforzare-filiere-integrate-completare-progetto-autonomia-territori_7z3CzUyYLQZ5fzfvKOOaUI.html
Quale sarebbe il peggio? Chiedere non costa nulla, anche perché, al riparo della BUFALA della cosiddetta questione settentrionale, questi sono allenatissimi a chiedere, pretendere ed ottenere, come si vede nel riparto iniquo e incostituzionale delle risorse. Ecco, la soluzione è proprio nella Costituzione: applichiamola e cambiamo il Titolo V. E, come fa Il Quotidiano del Sud, anziché continuare a subire, sbugiardiamo la narrazione mendace dei bulimici settentrionali, che non serve a nessuno. Ma, per far questo, occorre, da una parte, smettere il complesso d'inferiorità e, dall'altra, affrontare i nostri difetti.
Federico1982
Io sono del Nord. Da questa posizione, e
conoscendo bene la situazione da queste parti, le posso assicurare, senza
alcuna volonta di polemica e per consentire una franca discussione, che non
succederà mai. Il titolo V non verrà cambiato, (non verrebbe mai permesso),
anzi. Il peggio, per Boccia, sarebbe un accordo con le regioni del Nordest
ancora più permissivo. Il contrario, mi creda, non è possibile. Quale governo
vorrebbe mai mettersi contro, e davvero, venti milioni di persone che producono
quasi la metà del PIL nazionale? E l'argomento costituzionale non funziona:
sono quaranta anni che il desiderio più o meno comune a tutti è che la
Costituzione sia cambiata. A volte mi sembra, leggendo e informandomi, che
l'idea che a Sud si ha del Nord sia un po' fuori fuoco. Come se in Veneto Zaia
fosse la causa e non la conseguenza, o come se si credesse che un'eventuale
secessione alla fine verrebbe rifiutata dalla popolazione (e le assicuro che
non succederebbe). Qui, e non è una battuta, in molti comuni all'anniversario
dell'annessione al Regno d'Italia le bandiere con il Leone di San Marco sono
state messe a mezz'asta.
Vincesko
A me piacciono molto le discussioni franche. Ma occorre
attenersi ai fatti e alle norme, senza confondere i desideri con la realtà e
senza dare spazio ai pregiudizi e alle “resistenze” psicologiche.
1. La revisione del titolo V è già sul tavolo della
discussione politica e governativa: vedremo.
2. Io frequento questo giornale da pochi mesi e sono uno dei
rarissimi commentatori. Lei, forse, da meno tempo, perché (forse) non ha letto
gli articoli sul tema e i miei commenti dopo aver letto, nell’agosto scorso, un
articolo dell’ex presidente della Corte Cost. Cesare Mirabelli sull’art. 119
Cost. e la legge 42/2009, e poi il mio suggerimento ripetuto di presentare un
ricorso alla Corte Cost., poi fatto suo dal giornale, e l’invito al direttore
Napoletano a riunire attorno ad un tavolo i presidenti delle Regioni del Sud su
come farlo; da ultimo ho rivolto un quesito al prof. Cesare Mirabelli, in calce
al suo ultimo articolo in cui sostiene che l’adempimento della Costituzione è
un obbligo https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/2020/10/24/covid-il-diritto-alla-salute-dovrebbe-essere-uguale-per-tutti-ma-per-il-sud-e-meno-uguale-lo-stato-e-tenuto-a-intervenire/).
3. Capisco la difficoltà di mettersi contro le Regioni del
Nord, ma rifiuto questa logica aberrante e incostituzionale. Occorre seguire,
invece, l’esempio virtuoso della Germania, che ha addirittura una struttura
federale, ma ha destinato ai Lander dell’Est in 15 anni finanziamenti dieci
volte maggiori di quelli destinati al Mezzogiorno in 40 anni. Lei,
evidentemente, ignora i dati ed è vittima della narrazione mendace dei legaioli
del Nord. Aggiungo: centralizzando e dando la gestione delle risorse destinate
al Sud anche a persone settentrionali competenti, efficienti e patriottiche (in
senso positivo), sotto il controllo anche dei presidenti delle Regioni del
Nord, per eliminare gli alibi e i pregiudizi.
Federico1982
La questione, se mi permette, è che Lei
rifiuta questa logica, ma al Nord no. I suddetti venti milioni di persone non
accetteranno veramente mai... "Perché dovremmo peggiorare la nostra
sanità, dandola in mano a Roma? Anzi, vogliamo anche la scuola, così
miglioreremo anche quella". Non è aderendo ad una visione
"idealistica" che la questione si risolverà. Anzi, la Sua risposta mi
ha dato uno spunto: quando parla di narrazione dei legnaioli. Perché legaioli?
Crede che se la Lega non ci fosse le opinioni sarebbero differenti? Parlando di
una terra che conosco bene, posso assicurarle che tutti in Veneto la pensano
così, a partire dall'80% che ha votato autonomisti di destra, per passare ai
Renziani (la cui candidata in Regione aveva nel proprio simbolo la parola
"autonomia") al PD (sostenuto da liste autonomiste). I 5 stelle sono
a meno del 3%. L'esempio tedesco è impraticabile perché, e non mi fa piacere
constatarlo, mi creda, nessuno ritiene sia una cosa fattibile, manca fiducia in
maniera totale. Per restare in tema di quello che sta succedendo in questi
giorni, qui la gente confina con Austria e Slovenia, constata che tutto
funziona, è convinta di poter fare ancora meglio e non vede motivo di essere
invischiata nel caos calabrese. Giusto o sbagliato che sia (non voglio dare
giudizi) è questa la situazione.
Vincesko
RAGIONAMENTO ILLOGICO, ECC.
Io, in calce all’ultimo editoriale del
direttore Napoletano, ho scritto che concordo con la Sua severa critica della
gestione della sanità calabrese. O di quella campana o siciliana. Da molti anni
lo faccio con i difetti dei meridionali. Anche nei commenti su questo giornale,
fin dal primo (https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/economia/2020/08/06/recovery-provenzano-non-molla-il-34-dei-fondi-al-mezzogiorno/ ).
Scusi la franchezza, ma temo sia Lei a
proiettare la Sua incapacità di capire cose elementari dal punto di vista
tecnico-giuridico e logico, vinto dai Suoi pregiudizi ed egoismi e manicheismi,
e perciò dalla Sua evidente inclinazione a rifiutare il dialogo costruttivo e
parlarsi addosso.
Avendo vissuto 6 anni a Milano e fatto il
militare a Trento ed avendo amici settentrionali, conosco abbastanza il modo di
ragionare dei settentrionali, sia dei milanesi (gran parte dei quali è di
origine meridionale, ed è la più severa verso i meridionali), sia dei
“Todeschi”.
Ma questo che c’entra con un discorso aperto, obiettivo e
costruttivo sulle regole, i diritti degli Italiani (nessuno escluso), la
gestione della Cosa pubblica? L’ho già scritto qua in passato, l’Italia è uno Stato
giovane, ha appena 159 anni, non può permettersi 20 staterelli, né ormai –
ardisco pensare – la vetusta mentalità egoistica e “predatoria” del Nord,
esacerbatasi da quando è arrivata la bulimica Lega Nord, campione del chiagne e
fotte ed erede dei contadini e commercianti lombardi, sempre pronti, come
scrive nelle sue Memorie Garibaldi, a fare i delatori contro di lui a favore
dei “todeschi” (gli Austriaci).
Lei pretende di continuare così ed è
venuto qua a sfogare il Suo egoismo manicheo facendo la lezioncina sui difetti
dei calabresi?
Sia ben chiaro, lo ripeto, io sono di quei
meridionali che, avendo vissuto al Nord e all’estero, sono molto critico dei
difetti di noi meridionali. E questo mi dà il diritto di criticare anche i
difetti dei settentrionali, evidentissimi e di lunga data.
Non si nasconda comodamente dietro i 20
milioni di settentrionali, si tolga gli occhiali del manicheismo di comodo e
faccia altrettanto, altrimenti ha il dovere di astenersi.
Anziché difendere i meridionali, che sono indifendibili,
spieghi ai Suoi corregionali, incluso Lei, che capiscono soltanto il linguaggio
del denaro, ignorano che il rapporto col Fisco è personale e individuale, non
regionale, e attentare all'unità dell'Italia è un reato grave che porta in
galera, che il loro interesse è nel dare ai meridionali i soldi che spettano
loro per diritto sancito dalla Costituzione.
Articoli collegati:
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Cosa prevede davvero la legge sull’autonomia
differenziata e perché è tanto controversa
13
luglio 2024
Rossana Arcano, Alessio
Capacci, Giampaolo Galli
https://osservatoriocpi.unicatt.it/ocpi-pubblicazioni-cosa-prevede-davvero-la-legge-sull-autonomia-differenziata-e-perche-e-tanto-controversa
AUTONOMIA DIFFERENZIATA,
LA REGIONE CAMPANIA NOTIFICA IL RICORSO: "ILLEGITTIMITÀ
COSTITUZIONALE"
26/08/2024
- È stato notificato questo pomeriggio alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri il ricorso con il quale la Regione Campania, rappresentata dal Prof.
Francesco Marone, Ordinario di Diritto costituzionale e di giustizia
costituzionale presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, in
affiancamento all’Avvocatura regionale, chiede alla Corte Costituzionale di
dichiarare la illegittimità costituzionale della legge Calderoli sull’autonomia
differenziata (legge 26 giugno 2024, n. 86, pubblicata nella G.U.R.I. del 28
giugno 2024, n. 150).
A
sostegno della richiesta, il ricorso si articola in quindici motivi, riferiti
sia al procedimento delineato dalla legge Calderoli per la sottoscrizione delle
intese con le singole Regioni, sia ai contenuti e agli effetti delle stesse
intese e ai presupposti per l’attribuzione di forme di autonomia più ampie,
connessi alla determinazione dei LEP.
Tra
i principali motivi di illegittimità, si denuncia:
-
che la legge consente una devoluzione di competenze alle Regioni così ampia ed
incontrollata, anche in materie riguardanti diritti fondamentali e servizi di
civiltà - come la sanità, la scuola pubblica, la previdenza integrativa, la
protezione civile- da minare la stessa sovranità dello Stato e rompere l’unità
nazionale e l’eguaglianza dei cittadini delle diverse aree del Paese. Si rileva
che, come autorevolmente affermato dal Vice Presidente Emerito della Corte
Costituzionale, Prof. Paolo Maddalena, la legge costituisce “un enorme
pericolo per l’unità giuridica e economica dell’Italia” (P.
MADDALENA, L’autonomia regionale differenziata, solidarietà e territori,
in Elementi giuridici per difendere la Costituzione Il Sole24
ORE, pag.12);
-che
il ruolo del Parlamento, unico garante dell’unità nazionale e dell’interesse
generale, è del tutto svilito, in favore del Presidente del Consiglio dei
Ministri, al quale viene affidato in esclusiva il potere di limitare
l’oggetto delle intese;
-
che, in contrasto con le norme costituzionali, che
espressamente subordinano l’autonomia differenziata all’attuazione delle
misure perequative previste per il superamento dei divari territoriali
e al concreto finanziamento e attuazione dei LEP, la legge contiene
mere affermazioni di principio sulla determinazione dei LEP, come confermato
dalla espressa previsione di invarianza finanziaria;
-
che le modalità attuative dell’art.116, comma 3 della Costituzione adottate
dalla legge Calderoli ne tradiscono in realtà lo spirito, in
quanto, invece di consentire un decentramento di funzioni in ottica di
snellimento e di efficienza, determinano un sistema iniquo, volto a realizzare
non un progetto “di autonomia, fattispecie lecita,
ma più correttamente di secessione, evento illecito, che si colloca fuori
dell’ordinamento costituzionale”, come efficacemente segnalato in sede
di audizione sul disegno di legge dalla prof.ssa Giovanna De Minico, ordinaria
di diritto costituzionale presso l’Università Federico II di Napoli;
-
che vi è una gravissima violazione del principio di legalità, in quanto
la individuazione dei LEP viene affidata al Governo senza predeterminare alcun
principio o criterio direttivo, in contrasto con la Costituzione;
-
che si affida l’intesa ad una trattativa con il Governo, mortificando il ruolo
delle Conferenze, in violazione del principio di leale collaborazione e
impedendo di verificare le ricadute dei singoli percorsi sull'insieme delle
Regioni e su tutta la rete delle autonomie locali.
https://www.regione.campania.it/regione/it/news/primo-piano/autonomia-differenziata-la-regione-campania-notifica-il-ricorso-illegittimit-costituzionale?page=1
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Cosa prevede davvero la legge sull’autonomia
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13
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Capacci, Giampaolo Galli
https://osservatoriocpi.unicatt.it/ocpi-pubblicazioni-cosa-prevede-davvero-la-legge-sull-autonomia-differenziata-e-perche-e-tanto-controversa
Post precedenti:
AUTONOMIA
DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/1
https://vincesko.blogspot.com/2024/06/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla.html
AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO
ALLA CORTE COSTITUZIONALE/2
https://vincesko.blogspot.com/2024/07/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla.html
AUTONOMIA
DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/3
https://vincesko.blogspot.com/2024/07/questo-e-il-mio-terzo-commento.html
AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO
ALLA CORTE COSTITUZIONALE/4
https://vincesko.blogspot.com/2024/07/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla_3.html
AUTONOMIA
DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/5
https://vincesko.blogspot.com/2024/07/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla_4.html
AUTONOMIA
DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/6
https://vincesko.blogspot.com/2024/07/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla_15.html
AUTONOMIA
DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/7
https://vincesko.blogspot.com/2024/08/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla.html
AUTONOMIA
DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/8
https://vincesko.blogspot.com/2024/08/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla_27.html
AUTONOMIA
DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/9
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