mercoledì 8 dicembre 2021

Lettera al Ministro del Lavoro Andrea Orlando: Inadempienze sulle pensioni



Lettera al Ministro del Lavoro Andrea Orlando: Inadempienze sulle pensioni.

V

25/11 15:05

A: segreteriaministro, segreteriaministro, orlando_a, protocollo.centrale, segreteriagabinettopresidente, camera_protcentrale, presidente, mef, segreteriasottosegretarioaccoto, segreteriasottosegretarionisini, segreteria.freni, segreteria.guerra, segreteria.sartore, com_lavoro, comm11a, mura_r, mariassunta.matrisciano, nunzia.catalfo, organizzazione, cisl, segreteriagenerale, spi.cgil.nazionale, posta, segreteria, rgs.ragionieregenerale.coordinamento, ragioniere.generale, dgprevidenza, dgprevidenza, dgprevidenzadiv3, protocollo 

ALLA C.A. DEL SIG. MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

P.c. Presidente della Repubblica, presidente del senato, Presidente della Camera, Presidente del Consiglio, COMMISSIONI LAVORO, Sindacati 

Oggetto: Lettera al Ministro del Lavoro Andrea Orlando: Inadempienze sulle pensioni.

Egr. Sig. Ministro Andrea Orlando,

facendo seguito alle mie precedenti lettere inviate p.c. al Ministro del Lavoro e alla telefonata di ieri pomeriggio alla Sua Segreteria, riepilogo quanto segue.

- All’inizio del 2018, ho rilevato l’errata interpretazione di norme pensionistiche da parte del Ragioniere Generale dello Stato, Daniele Franco, e della Direttrice Generale Previdenza, Concetta Ferrari, nel loro decreto direttoriale del 5.12.2017 (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/12/12/17A08386/sg) di cui alla Legge 122/2010, art. 12, comma 12bis, che statuisce il numero di mesi di aumento della speranza di vita, determinato dall’ISTAT, ai fini dell’età di pensionamento. Ho scritto, allora, una lunga e argomentata e-lettera ai due alti funzionari e, poiché l’errata interpretazione era presente in varie leggi,[1] l’ho inviata via pec p.c. anche al Sig. Presidente della Repubblica.

[1] Cfr. la L. di Bilancio 2018 Legge 27 dicembre 2017, n. 205, art. 1, comma 146, e prima ancora la Legge di Bilancio 2017, L. 232/2016, art. 1, comma 206, lettera c, che indica la periodicità nel 2019, 2021, 2023, 2025: “previsti per gli anni 2019, 2021, 2023 e 2025 ai sensi dell'articolo 24, comma 13, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214”, ma che, facendo riferimento al comma 13 dell'art. 24 della L. 214/2011, mai modificato nella prima parte, si smentisce da sé.

Nella lettera ho argomentato che la norma stabiliva chiaramente che la periodicità biennale dell’adeguamento dovesse decorrere dal 2022 e non dal 2021, come invece essi avevano erroneamente interpretato. Tale mia interpretazione era confermata dalla stessa relazione tecnica (p. 49 che contraddice la tab. a p. 42) del decreto salva-Italia, DL 201/2011, L. 214/2011: “per i successivi adeguamenti triennali del 2016 e del 2019 la stima di tali adeguamenti incrementativi triennali è pari a 4 mesi; per gli adeguamenti successivi opera la nuova periodicità biennale”.

La norma chiarissima, infatti, è il comma 13 dell’art. 24 della L. 214/2011 (Riforma delle pensioni Fornero):

13 Gli adeguamenti agli incrementi della speranza di vita successivi a quello effettuato con decorrenza 1° gennaio 2019 sono aggiornati con cadenza biennale secondo le modalita' previste dall'articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 e successive modificazioni e integrazioni ((, salvo quanto previsto dal presente comma)). A partire dalla medesima data i riferimenti al triennio, di cui al comma 12-ter dell'articolo 12 del citato decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 e successive modificazioni e integrazioni, devono riferirsi al biennio.[…]

“Successivi a quello effettuato con decorrenza 1° gennaio 2019”, il che, anche logicamente, significa che il 2019 non può essere biennale ma triennale (Sacconi).

- In data 4 marzo 2019, ho ricevuto una lettera pec dal Segretariato Generale del Quirinale – Ufficio Affari Giuridici, con la quale mi ha comunicato che aveva trasformato la mia lettera del 23.02.2018 in un esposto e l’aveva trasmesso al Ministero del Lavoro “per l’esame di competenza”.

- Dopodiché, ho avuto un’interlocuzione con DG Previdenza, a conoscenza dell’esposto del Quirinale, all’esito della quale il Capo Divisione III Stefano Listanti ha deciso di bloccare la lettera del funzionario delegato per la risposta, Francesco Saverio Longo, il quale aveva verbalmente riconosciuto l’errore (“Lei non ha tutti i torti, ma perché nessuno se n’è accorto prima?”).

- Successivamente, i due alti funzionari (Biagio Mazzotta, dal 23.5.2019, aveva sostituito Daniele Franco) hanno ripetuto l’errata interpretazione nel loro decreto direttoriale del 5.11.2019 (faccio notare, per inciso, che la loro decisione riportata nel decreto era palesemente smentita dal chiarissimo testo della norma riportata nella premessa del medesimo decreto).

- In data 18.11.2019, ho allora scritto una terza lettera (pec) al Ragioniere Generale dello Stato e alla Direttrice Generale Previdenza, ribadendo i rilievi critici e rammentando l’intervento del Quirinale, che evidentemente li condivideva. Non ho ricevuto nessun riscontro.

- In data 2.12.2019, ho scritto una lettera pec alla Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, per descriverle la vicenda e la DISINFORMAZIONE generale sulle pensioni e informarla dell’intervento del Quirinale (peraltro MinLav era sempre stato tra i numerosi destinatari delle mie lettere precedenti, inclusi i Sindacati e l’autrice della norma interessata, la professoressa Fornero). Non ho ricevuto nessun riscontro.

- In data 12.2.2020, ho informato dell’esito negativo dell’interlocuzione con DG Previdenza l’Ufficio Affari Giuridici del Quirinale, il quale (in data 11.03.2021) mi ha risposto, ovviamente, che il Presidente della Repubblica non ha la facoltà di intervenire “in ambiti di stretta competenza di altri organi dello Stato”.

In data 1.06.2020, i due alti funzionari hanno emanato un altro decreto direttoriale, relativo questa volta all’adeguamento dei coefficienti di trasformazione “successivi a quello decorrente dal 1° gennaio 2019” (comma 16), e ripetuto la loro palesemente errata interpretazione.

Essa avrebbe causato un taglio ingiusto e perenne delle nuove pensioni dall’1.01.2021.

Pertanto, in data 24.06.2020, ho presentato una petizione al Parlamento, chiedendo l’interpretazione autentica delle norme interessate dall’errata interpretazione: inizio adeguamento biennale dell’età di pensionamento e dei coefficienti di trasformazione (L. 214/2011, art. 24, commi 13 e 16) ed esclusione, dal calcolo, delle diminuzioni della speranza di vita (L. 122/2010, art. 12, comma 12ter, riforma SACCONI).

A tutt’oggi, in quasi un anno e mezzo, le Commissioni Lavoro della Camera e del Senato (da me contattate e sollecitate più volte) non hanno trovato una proposta di legge alla quale obbligatoriamente agganciare l’esame della mia petizione. Ma i parlamentari non hanno l’iniziativa legislativa?

Dall’1.01.2021, a causa dell’errata interpretazione del Ragioniere Generale dello Stato e della Direttrice Generale Previdenza e dell’adeguamento negativo dei coefficienti di trasformazione (correlato alla variazione negativa del PIL del quinquennio precedente), i nuovi pensionati stanno subendo e subiranno un taglio ingiusto e perenne dei loro assegni pensionistici. A prescindere dall’importo, e perciò il taglio sta colpendo anche le pensioni basse, che sono quelle prevalenti.

Egr. Sig. Ministro, ora il Governo dovrebbe, su richiesta dei Sindacati, revisionare “la Fornero” (locuzione che rappresenta una BUFALA mondiale, considerato che il grosso è stato deciso da SACCONI ma viene attribuito da tutti a Fornero, cfr. da ultimo la mia lettera pec del 19.11.2021 17:38 a CGIL, CISL e UIL), quindi sta a Lei, tra l’altro notoriamente sensibile alle istanze dei “poveri”, porre riparo finalmente a questa scandalosa ingiustizia del taglio ingiusto delle nuove pensioni, anche di quelle basse, per colpa della sopra esaminata, errata interpretazione.

Distinti saluti,

V.

Allego:

(i)       Lettera n. 3 del 18.11.2019 al Ragioniere Generale dello Stato e alla Direttrice Generale Previdenza (PDF) (ivi allegate le prime due del 23.02.2018 e del 8.10.2018);

(ii)              Risposta n. 1 del 4.03.2019 del Quirinale (copia digitale);

(iii)            Lettera del 2.12.2019 alla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo (PDF);

(iv)             Lettera n. 2 del 12.02.2020 all’Ufficio Affari Giuridici del Quirinale (PDF);

(v)               Risposta n. 2 del 11.03.2021 del Quirinale (copia digitale);

(vi)             Petizione al Parlamento (link); e

(vii)          Lettera a CGIL, CISL, UIL: Pensioni, la Triplice Ignoranza (PDF).

 

 

segreteriaministro@pec.lavoro.gov.it, segreteriaministro@lavoro.gov.it, orlando_a@camera.it

P.c. protocollo.centrale@pec.quirinale.it, segreteriagabinettopresidente@pec.senato.it, camera_protcentrale@certcamera.it, presidente@pec.governo.it, mef@pec.mef.gov.it, segreteriasottosegretarioaccoto@lavoro.gov.it, segreteriasottosegretarionisini@lavoro.gov.it, segreteria.freni@mef.gov.it, segreteria.guerra@mef.gov.it, segreteria.sartore@mef.gov.it, com_lavoro@camera.it, comm11a@senato.it, mura_r@camera.it, mariassunta.matrisciano@senato.it, nunzia.catalfo@senato.it, organizzazione@pec.cgil.it, cisl@pec.cisl.it, segreteriagenerale@pecert.uil.it, spi.cgil.nazionale@pec.it, posta@pec.fnpcislpec.it, segreteria@pec.uilpensionati.it, rgs.ragionieregenerale.coordinamento@pec.mef.gov.it, ragioniere.generale@mef.gov.it, dgprevidenza@pec.lavoro.gov.it, dgprevidenza@lavoro.gov.it, dgprevidenzadiv3@lavoro.gov.it,  protocollo@postacert.cnel.it

 Ecc. 

 

Post collegati:
 
Lettera a CGIL, CISL e UIL: Pensioni, la Triplice Ignoranza
https://vincesko.blogspot.com/2021/11/lettera-cgil-cisl-e-uil-pensioni-la.html oppure
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LA RIFORMA DELLE PENSIONI FORNERO È UNA BUFALA MONDIALE
https://vincesko.blogspot.com/2021/10/la-riforma-delle-pensioni-fornero-e-una.html oppure
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2874728.html
 
Lettera n. 4 alla Ragioneria Generale dello Stato sulla sua BUFALA (almeno) semestrale sulla Riforma delle pensioni Fornero
https://vincesko.blogspot.com/2021/10/lettera-n-4-alla-ragioneria-generale.html oppure
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2874505.html 
 
Lettera n. 3 al Ragioniere Generale dello Stato e alla Direttrice Generale Previdenza sulla loro errata interpretazione della norma che adegua l’età di pensionamento alla speranza di vita
https://vincesko.blogspot.com/2019/11/lettera-n-3-al-ragioniere-generale.html oppure
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2867763.html 
 
Lettera alla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo sull’errata interpretazione della norma relativa all’adeguamento dell’età di pensionamento alla speranza di vita
https://vincesko.blogspot.com/2019/12/lettera-alla-ministra-del-lavoro-nunzia.html oppure
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2868110.html 
 
Lettera n. 2 all’Ufficio Affari Giuridici del Quirinale sull’errata interpretazione di RGS e DG Previdenza di norme delle Riforme Fornero e Sacconi: comunicazione dell’esito negativo
https://vincesko.blogspot.com/2020/02/lettera-n-2-allufficio-affari-giuridici.html oppure
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2868650.html 


**********

http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2875132.html 

 

 

 


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