Pubblico la lettera (pec) che, in data 19.11.2021, ho inviato ai tre Segretari generali di CGIL, CISL e UIL, e p.c. al Presidente della Repubblica, dopo aver
ascoltato le loro ennesime esternazioni errate sulla richiesta di modifica “della
Fornero”.
Nella lettera, ho
aggiunto (prendendola dal mio saggio sulla XVI legislatura autopubblicato in Amazon, 349 pp.) la Ricostruzione sintetica della BUFALA mondiale Sacconi-Fornero
e, in fondo, il post La Riforma delle pensioni Fornero è una BUFALA
mondiale, con l’analisi di alcuni commi delle Riforme SACCONI e Fornero, per illustrare come la
professoressa Fornero abbia formulato le sue norme in maniera poco chiara e, talvolta,
letteralmente copiato norme di SACCONI “appropriandosene”, così si è guadagnata la nomea di cattivissima e i conseguenti insulti, maledizioni e minacce sotto casa.
Ho poi contattato telefonicamente i principali destinatari (inclusi il Ministero del Lavoro, al quale ho poi scritto, e le due Commissioni parlamentari Lavoro, che da un anno e mezzo hanno all’esame la mia petizione, che ho linkato in fondo) per chiedere alle rispettive segreterie di porre in evidenza la lettera ai destinatari, riscontrando difficoltà anche in questa semplice richiesta.
Lettera: Pensioni, la Triplice
Ignoranza.
V
19/11/2021 17:38
A: organizzazione,
cisl, segreteriagenerale, protocollo.centrale, segreteriagabinettopresidente,
camera_protcentrale, presidente, segreteriaministro, mef,
segreteriasottosegretarioaccoto, segreteriasottosegretarionisini,
segreteria.freni, segreteria.guerra, segreteria.sartore, com_lavoro, comm11a,
mariassunta.matrisciano, mura_r, maurizio.sacconi, damiano_c, lamberto.dini,
elsa.fornero, mario.monti, spi.cgil.nazionale, posta, segreteria,
segreteria.landini, segreteria.generale, segreteriagenerale, nazionale,
segreteria.ghiselli, previdenza.sanita.pa.mezzogiorno, fiscoprevidenza,
ragioniere.generale, rgs.ragionieregenerale.coordinamento, dgprevidenza,
seg.direttore, segreteria.redazione, dir, segreteria, segreteria.direzione,
lfontana, m.molinari, massimo.giannini, segreteria.direttore, segreteria,
direzione, online, online, online, segreteria, lettere, direzione.politica,
segreteria, direzione, redazione, redazione, lettere, segreteria,
mattia.feltri, cerasa, christian.rocca, sofri, direzione, redazione, lettere,
letterealdirettore, redazione, redazione, simona.maggiorelli, segreteria,
redazione, redazioneweb, laposta, info, tg1_direzione, tg2, tg3, rainews24,
redazione.tg5, studioaperto, mentanarisponde
ALLA C.A. DEI SEGRETARI
GENERALI DELLA CGIL, DELLA CISL E DELLA UIL
p.c. Presidente della Repubblica, Presidente del Senato, Presidente della Camera, Presidente del Consiglio, Ministro del Lavoro, Ministro dell’Economia, Parlamentari, Funzionari pubblici, Sindacati, Mass Media, Autori delle riforme pensionistiche, Università, Altri
Oggetto: Lettera: Pensioni, la Triplice Ignoranza
Egregi
Signor Maurizio Landini, Signor Luigi Sbarra e Signor Pierpaolo Bombardieri,
Mi
spiace constatare che, riferendovi, nelle Vostre richieste di revisione delle
pensioni al Governo Draghi, soltanto alla Riforma delle pensioni Fornero,
dimostrate una scarsa conoscenza della normativa e dello stato dell’arte in
materia pensionistica.
Purtroppo,
tra i maggiori responsabili di questa BUFALA ci sono parlamentari, noti
esperti, giornalisti, sindacalisti; e la stessa professoressa Elsa Fornero
(ministro del Lavoro del Governo Monti, 16 novembre 2011 – 28 aprile 2013), sia
con la formulazione poco chiara dei commi della sua riforma, sia con
l’appropriazione di fatto di norme di Sacconi (e di Dini), sia con la sua
reticenza le millanta volte che le vengono attribuite.
Contrasto
da solo da dieci anni - una vera fatica di Sisifo - la BUFALA ormai mondiale
che circonda la Riforma Fornero, alla quale vengono attribuite da tutti anche
le severe misure decise dalla Riforma Dini e, soprattutto, dalla Riforma
Sacconi, ministro del Lavoro del IV Governo Berlusconi (8 maggio 2008 - 16
novembre 2011). Mi permetto, pertanto, di (i) formulare poche osservazioni;
(ii) sottoporre alla Vostra attenzione la ricostruzione sintetica della Bufala
mondiale Sacconi-Fornero, dalla quale emerge chiaramente che l’unico sindacato
che si è opposto alla Riforma Sacconi è stata la CGIL, che quindi avrebbe tutto
l’interesse a non nasconderla semplicemente chiamandola Fornero, come illogicamente
fa da anni; e (iii) regalarVi, nel post allegato in fondo, l’analisi
dettagliata delle norme della Riforma Fornero.
Tra le vittime della BUFALA, si annoverano 60 milioni
di Italiani, inclusi ministri,
parlamentari, alti funzionari pubblici, giornalisti,
sindacalisti e perfino docenti universitari di Diritto del Lavoro e della
Previdenza; enti generalmente considerati terzi e attendibili (RGS, UPB, INPS,
ISTAT, Banca d’Italia), oltre all’estero (inclusi OCSE e FMI).
Preliminarmente
evidenzio solo tre punti della normativa pensionistica.
1. La
Riforma delle pensioni Fornero (L. 214/2011, art. 24):
-
Pensione di vecchiaia. Non ha toccato la pensione di vecchiaia, se non
per l’accelerazione dell’allineamento graduale da 60 a 65 anni entro il
2018 delle donne del settore privato (dipendenti e autonome), quindi l’aumento
da 65 a 67 anni è ascrivibile tutto a Sacconi, tranne 4 mesi a Damiano, zero
a Fornero; e per la riduzione di 6 mesi (da 18 a 12 mesi) della
“finestra” per gli autonomi, allineandoli a tutti gli altri (L. 214/2011, art.
24, comma 6); e
-
Pensioni di vecchiaia e anticipata. Con il comma 5 della L. 214/2011,
art. 24, ha opportunamente abolito la “finestra” di 12 mesi (15 per la
pensione anticipata) o 18 mesi (21 per la pensione anticipata) Sacconi-Damiano e
contestualmente (rispettivamente con il comma 6, lettere c e d, e
con il comma 10) ha aumentato l’età base di vecchiaia da 65 a 66 anni e
di anzianità (ora denominata “anticipata”) da 40 a 41 anni e 3 mesi, ma solo formalmente
e senza evidenziarne il legame, così da un lato si è intestata entrambe le
misure e dall’altro ha indotto in errore tutti, inclusi i docenti di Lavoro e
Previdenza.
In
sostanza, ha copiato nella sua riforma l’aumento deciso da Sacconi un
anno e mezzo prima da 65 a 66 anni (per i dipendenti) o 66 anni e mezzo (per
gli autonomi, da essa ridotto a 66) e da 40 a 41 anni e 3 mesi. Poi, in un
comma diverso, lo ha compensato con l’abolizione della “finestra” (o viceversa).
Ingannando tutti (tranne il Servizio Studi della Camera, v. il suo dossier del
2011). Poi, la professoressa Fornero si è lamentata nel suo libro del 2018 e soltanto
a due radio (Radio Monte Carlo e Radio 1 Zapping) che l’aumento dell’età di
pensionamento (a 66 anni per la pensione di vecchiaia e a 41 anni e 3 mesi per
la pensione anticipata, in realtà decisi da SACCONI) le venisse erroneamente
imputato. Ma si potrebbe dire: chi è causa del suo mal pianga sé stesso.
2. Anche
l’aggancio alla speranza di vita è stato introdotto da Sacconi, nel 2009,
non dalla Riforma Fornero.
3. Anche
il metodo contributivo lo ha introdotto la Riforma Dini nel 1995, non
la Riforma Fornero. La Riforma Fornero lo ha solo esteso, pro rata
dall’1.01.2012, a coloro, relativamente anziani, che avevano già 18 anni di
contributi al 31.12.1995 ed erano stati esclusi dalla stessa Riforma Dini del
1995, e che sono ormai già tutti in pensione: questa è la decisione della
Riforma Fornero meno incisiva e più sopravvalutata (v. il risparmio esiguo
nella Relazione tecnica).
Che
cosa rimane? Tolta l’eliminazione delle “quote”, non molto. Oppure dimostratemi
che non è così.
Ma
questo “poco” Voi lo state moltiplicando per un fattore 2 o 3 o 4 o più, se la
Vostra interlocuzione con il Governo è basata nominalmente soltanto sulla
reclamata modifica “della Fornero”. Vi sembra razionale? E state
premiando quella che è una BUFALA mondiale e, di fatto, un’appropriazione
indebita (visto peraltro il mancato rifiuto della professoressa Fornero
dell’attribuzione erronea a lei di norme non sue). Vi sembra giusto?
Considerati
gli insulti, le maledizioni e le minacce di cui è oggetto da anni, le ho
suggerito di querelare i giornali che lo fanno, cioè praticamente tutti. Ma
penso che non lo farà mai.
Ovviamente
tutti questi errori di attribuzione si riflettono anche sulle periodiche stime
di RGS, altra vittima della BUFALA (v. il post in fondo), del risparmio
al 2060 dalle riforme delle pensioni dal 2004. La RGS, nella persona del suo
massimo responsabile, sbaglia anche, nel periodico decreto direttoriale emanato
di concerto con DG Previdenza, a interpretare le chiarissime norme che regolano
(i) l’avvio della periodicità biennale dell’adeguamento alla speranza di vita dell’età
di pensionamento e dei coefficienti di trasformazione (che ha causato un taglio
perenne e ingiusto degli assegni pensionistici di coloro che vanno in pensione
dall’1.1.2021; anche di questo Vi ho già informato ma invano!); e (ii) l’esclusione,
dal calcolo, delle diminuzioni dell’aspettativa di vita. E questo, nonostante
l’intervento del Quirinale, che ha trasformato la mia lettera del 23 febbraio
2018 in un esposto e l’ha trasmesso a MinLav “per l’esame di competenza”. Invano.
Perché la Direzione Gen. Previdenza, pur riconoscendo l’errore all’esito della
interlocuzione che sono riuscito miracolosamente a intrattenere, non ha voluto
sanarlo (sic!). Ne è conseguita una mia petizione nel giugno 2020 al
Parlamento, che però non ha ancora trovato una proposta di legge cui va
obbligatoriamente agganciata. Ma i parlamentari non hanno l’iniziativa
legislativa? Grazie della Vostra attenzione.
Cordiali saluti,
V.
***
Ricostruzione sintetica della bufala
mondiale Sacconi-Fornero
Dopo
la crisi della Grecia, raccomandazione del 30 novembre 2009 dell’Ecofin ai
Paesi membri.
In data 31.05.2010, per rispondere
alla raccomandazione dell’Ecofin e contrastare il contagio greco, il Governo
Berlusconi vara la prima Manovra straordinaria (DL 78 del 31.5.2010,
convertito dalla L. 122 del 30.07.2010), di 62 mld cumulati a valere per
il triennio 2010-12. All’art. 12 è prevista la severa Riforma delle pensioni
Sacconi.
Provvedimenti
salienti della Riforma Sacconi del 2010 (DL 78/2010, Legge 122 del 2010 http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2010-5-31;78~art12!vig=):
• aumento dell’età di pensionamento
mediante la sostituzione della “finestra” fissa Damiano di 4 mesi in media (L.
247/2007) con la “finestra” mobile di 12 mesi per i dipendenti e di 18 mesi per
gli autonomi, sia per la pensione di vecchiaia (che passa da 65 a 66 anni o 66
anni e 6 mesi), sia per quella di anzianità (che passa da 40 a 41 anni o 41
anni e 6 mesi);
• aumento da 60 a 65 anni (più
‘finestra’ di 12 mesi), quasi senza gradualità, per le lavoratrici dipendenti
pubbliche per equipararle ai dipendenti pubblici maschi;
• modificando il DL 78/2009, art. 22-ter,
comma 2, convertito dalla L. 102/2009 (Sacconi), introduzione dell’adeguamento
triennale all’aspettativa di vita a decorrere dal 2014, relativamente alle
pensioni di vecchiaia, alle «quote» e all’assegno sociale. Finora ci sono stati tre scatti: 3 mesi nel 2013, +4
nel 2016, +5 nel 2019 = 1 anno, dal 1.1.2019, per cui l’età di pensionamento di
vecchiaia è aumentata da 66 a 67 anni.
Provvedimenti
salienti della Riforma Sacconi del 2011 (DL 98/2011, Legge 111/2011, e DL
138/2011, L. 148/2011 https://tuttoprevidenza.it/wp-content/uploads/2014/03/Numero-30-settembre-2011.pdf:
• per le pensioni di anzianità, la
“finestra” di erogazione è aumentata di 3 mesi (DL 98);
• anticipo al 2013
dell’adeguamento all’aspettativa di vita (DL 98);
• estensione al comparto della
scuola e dell’università della «finestra» di 12 mesi e rinvio del pagamento della buonuscita (DL 138).
Raffaele
Bonanni (CISL) e Luigi Angeletti (UIL) collaborano con i ministri Tremonti e
Sacconi e la presidentessa Confindustria Emma Marcegaglia alla stesura della
Manovra primaverile (http://www.repubblica.it/economia/2010/09/04/news/tremonti_l_emergenza_finita_patto_con_l_opposizione_per_l_economia-6747603/), in particolare in materia previdenziale,
che vede – pare - 4 versioni man mano peggiorative (il 30 maggio sera, giorno
antecedente al varo della Manovra, sul sito del Tesoro la “finestra” mobile era
prevista di 6 mesi).
In
data 12.06.2010, manifestazione della CGIL contro la Manovra del 31.5.
http://www.flcgil.it/pagine-web/scioperi-e-manifestazioni/contro-la-manovra-economica-del-governo-manifestazione-nazionale-il-12-giugno-2010-a-roma.flc
In
data 25.06.2010, sciopero generale della CGIL contro la Manovra del 31.5 (CISL
e UIL non scioperano).
http://www.flcgil.it/notizie/news/2010/giugno/manovra_economica_cgil_25_giugno_sciopero_generale
In data 18.10.2010, Angela Merkel e Nicolas Sarkozy si incontrano nella piccola cittadina balneare francese di Deauville. Questo incontro è citato dal Governatore Ignazio Visco nel corso della sua lunga audizione del 19.12.2017 alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche. https://www.radioradicale.it/scheda/528725/commissione-parlamentare-di-inchiesta-sul-sistema-bancario-e-finanziario
L’attacco
al debito sovrano italiano (che seguiva a quelli alla Grecia, all’Irlanda, al
Portogallo e alla Spagna) comincia nella primavera 2011 e si accentua nell’estate successiva, con una prima
impennata del differenziale BTP-Bund, poco dopo la comunicazione del 26 luglio - improvvisa, parziale e di fatto manipolatoria del mercato - della
vendita al 30.06.2011 di sette miliardi di titoli di Stato italiani da parte
della Deutsche Bank, degli otto che possedeva l’1.01.2011; ma già in luglio risaliti da uno a
tre miliardi, dato che invece fu tenuto nascosto.
In data 6.5.2011, sciopero generale
della CGIL contro la politica economica del Governo Berlusconi (CISL e UIL non
scioperano).
http://www.rsusiaemic.org/archivio/6_5_2011.pdf
http://m.flcgil.it/attualita/sindacato/6-maggio-sciopero-generale-l-occasione-da-non-perdere.flc
In data 6.07.2011, anticipando a
luglio la Manovra di bilancio triennale per far fronte alle tensioni dei
mercati finanziari e su richiesta dell’UE, il Governo Berlusconi vara la prima
Manovra estiva (DL 98 del 6.07.2011, convertito dalla L. 111/2011),
di
82 mld cumulati a valere per il
quadriennio 2011-14. L’art. 18 reca la modifica della Riforma Sacconi:
accelerazione dell’allineamento delle donne del settore privato e anticipo al
2013 della decorrenza dell’adeguamento alla speranza di vita.
Crisi: Spread Italia vola a 330 punti dopo aste Btp 29 luglio 2011.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/07/28/visualizza_new.html_761113654.html
In data 5.08.2011, la BCE invia al
Governo Berlusconi (e a quello Zapatero, il quale però la chiude in un cassetto
e non ne informa nessuno) una lettera, con delle prescrizioni precise, tra le
quali l’anticipo del pareggio di bilancio dal 2014 al 2013 e il completamento
della severa Riforma Sacconi: revisione delle pensioni di anzianità (che
include le “quote”) e accelerazione dell’allineamento delle donne del
settore privato a tutti gli altri.
In data 13.08.2011, in risposta alla
lettera della BCE, il Governo Berlusconi vara la seconda Manovra estiva (DL
138 del 13.08.2011, convertito dalla L. 148 del 14.09.2011), di 65
miliardi cumulati dal 2011 al 2014, come contropartita degli acquisti di
titoli di Stato italiani nell’ambito del Securities Markets Programme
(SMP), per cercare di raffreddare lo spread. Il totale delle tre Manovre è pari a
209 mld cumulati a valere per un quadriennio, ma le misure strutturali, cioè
permanenti (ad esempio la severa Riforma Sacconi), valgono tuttora. Tra le
misure del DL 138, c’è l’anticipo del pareggio di bilancio dal 2014 al 2013
chiesto dalla BCE. In materia di pensioni, viene estesa la “finestra” mobile di
12 mesi al comparto della scuola e dell’università e rinviato il pagamento
della buonuscita.
Il
22.08.2011, cioè nove giorni dopo l’approvazione della seconda Manovra estiva,
la BCE inizia gli acquisti di titoli di Stato italiani sul mercato secondario,
che ammonteranno complessivamente, fino al febbraio 2012, a un valore nominale
di 218 mld, di cui 102,8 mld di titoli pubblici italiani.
In data 6.9.2011, sciopero generale
della CGIL contro la politica economica del Governo Berlusconi (CISL e UIL non
scioperano).
http://www.flcgil.it/attualita/il-6-settembre-sciopero-generale-un-altra-manovra-economica-e-possibile.flc
Si registra il declassamento del debito pubblico
dell’Italia da parte prima di Standard
& Poor’s il 20 settembre e, pochi
giorni dopo, di Moody’s il 4 ottobre e di Fitch il 7 ottobre.
Al
Consiglio Europeo del 23 ottobre 2011 a Bruxelles, sorrisini irridenti in
pubblico di Merkel e Sarkozy all’indirizzo di Berlusconi.
In data 26 ottobre 2011, ultimo giorno del Consiglio
Europeo, prima lettera del Governo italiano all’UE, redatta sotto la
supervisione del ministro della P.A., Renato
Brunetta (Tremonti era in rotta con
Berlusconi, col quale si scambiava accuse di pazzia). Nella lettera c’è il
grave errore dell’età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni entro il 2026 (che invece valeva soltanto per le donne del
settore privato), anziché il 2021.
In
data 4.11.2011, il Commissario UE Olli Rehn invia al ministro dell’Economia
Giulio Tremonti, dando per la risposta il termine dell’11 novembre, la
richiesta di 39 chiarimenti sulla lettera del 26.10.2011.
In
data 9 novembre 2011, lo spread
BTP-Bund raggiunge il picco di 574
punti base.
In
data 10.11.2011, io invio una lettera al Commissario Olli Rehn, che aveva
chiesto un’altra Manovra e, forse ingannato dall’errore 2026, ulteriori misure sulle pensioni, tra l’altro
invitandolo a distinguere tra le pensioni di vecchiaia, ormai benchmark
in UE a 67 anni nel 2021, e le pensioni di anzianità.
In
data 11.11.2011 (?), risposta del Governo Berlusconi ai 39 chiarimenti, nella
quale viene corretto l’errore sulle pensioni ed evidenziato che l’Italia
raggiungerà l’età di pensionamento a 67 anni prima della Germania e molto prima
della Francia.
In
data 12.11.2011, invio una segnalazione ai media e ad alcuni parlamentari circa
l’errore del 2026 in luogo del 2021, a partire
dall’ANSA (ore 20:36), alla quale chiedo di emettere un comunicato.
In
data 16.11.2011, il Governo Berlusconi IV si dimette e viene sostituito dal
Governo Monti.
In
data 22.11.2011, pubblico la notizia del grave errore sulle pensioni nel blog
di Lavinia Rivara su Repubblica, elencando i numerosi destinatari.
In data 6.12.2011 il Governo
d’emergenza Monti vara la sua prima Manovra (DL 201, convertito dalla L.
214/2011) di 63 mld cumulati a valere per il triennio 2012-14; nelle
entrate ci sono i 23,7 mld dell’IMU, che coprono da soli l’intero fabbisogno
annuo previsto dalla Manovra; all’art. 24 è contemplata la Riforma delle
pensioni Fornero, le cui principali misure sono:
• metodo contributivo esteso
pro-rata a quelli che erano precedentemente esclusi dalla riforma Dini del 1995
(cioè coloro che nel 1995 avevano già almeno 18 anni di contributi versati), a
decorrere dall’1.1.2012 [è la misura della Riforma Fornero meno incisiva e più sopravvalutata,
cfr. Relazione tecnica della legge];
• aumento di un anno delle pensioni
di anzianità, ridenominate «anticipate», limitatamente agli uomini (da 41 anni
e 3 mesi a 42 anni e 3 mesi);
•
abolizione delle cosiddette «quote» (somma di età anagrafica e anzianità
contributiva;
• accelerazione graduale entro il
2018 dell’età di pensionamento di vecchiaia delle lavoratrici del settore privato
da 60 anni a 65 (più «finestra» mobile di 12 mesi Sacconi-Damiano), per
allinearle a tutti gli altri;
• estensione dell’adeguamento
all’aspettativa di vita alle pensioni anticipate e modifica della sua
periodicità da triennale a biennale, dopo quello del 2019 [cioè dal 2022, ma
RGS e DG Previdenza erroneamente lo fanno decorrere dal 2021]; ciò è solo
un’estensione della misura decisa da Sacconi, ma quasi tutti (nel mondo)
attribuiscono l’adeguamento interamente a Fornero, alimentando la BUFALA;
•
riduzione da 18 mesi a 12 della «finestra» mobile per i lavoratori autonomi
(equiparandoli, dunque, a tutti gli altri).
NB:
La legge Fornero ha opportunamente eliminato la «finestra» mobile di 12 mesi sostituendola
con un allungamento corrispondente dell’età base ed equiparando i lavoratori
autonomi ai lavoratori dipendenti a 12 mesi, ma l’allungamento (già recato
dalla riforma Sacconi) è solo formale. Ed è stato fatto in due commi
diversi (5 e 10), senza avvertire del legame. Ciò ha ingannato tutti e alimentato
la BUFALA mondiale.
Nel 2012, di fronte alla
riduzione delle pensioni del 35% rispetto all’anno precedente, tutti i mass
media decantano gli effetti portentosi della Riforma Sacconi. Questo è un
esempio:
Il Sole 24 ore Crollano le nuove pensioni. Nei
primi nove mesi il 35,5% in meno (e la riforma Fornero non c'entra) di An. C. - 21 ottobre 2012
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-21/crollano-nuove-pensioni-primi-194003.shtml.
In data 6.7.2012, il Governo Monti
vara la seconda Manovra correttiva (DL 95, convertito dalla L. 135 del
7.08.2012), di 20.326 milioni di spese e 19.680 di
entrate, con un impatto sul fabbisogno di appena 646 mln. Il totale
cumulato delle due Manovre è pari a 63 mld, vale a dire (63/209) meno di
1/3 in uno stesso lasso di tempo (circa un anno e mezzo) delle ultime tre di Berlusconi-Tremonti;
rispetto al totale della legislatura (330 mld cumulati), appena il 19%
contro l’81% del Governo Berlusconi. Ma tutti attribuiscono erroneamente la
recessione a Monti, che in più è stato molto più equo di Berlusconi (v. IMU,
patrimonialina sui depositi, leggera TTF, modifica dell’iniqua clausola di
salvaguardia tremontiana).
Nel luglio 2012, nonostante Mario
Monti e la Riforma Fornero, lo spread torna pericolosamente sopra i 500
punti base. Il 26 luglio, Mario Draghi fa la famosa dichiarazione del “whatever
it takes” e, senza spendere un solo Euro, fa scendere lo spread a rotta
di collo.
Dal 2014 (circa), tutti i mass media,
dimentichi di ciò che avevano scritto un paio di anni prima sugli effetti
portentosi della Riforma Sacconi, coadiuvati da noti esperti di previdenza (Giuliano
Cazzola, Oscar Giannino, Tito Boeri, Pietro Garibaldi, Pietro Ichino, Alberto
Brambilla), e dalla stessa Elsa Fornero, che, per varie ragioni, è uno dei
principali responsabili della vulgata sulla sua riforma, cominciano ad
alimentare la BUFALA sulla Riforma Fornero, che prima inganna 60 milioni
di Italiani, inclusi gli esperti, e poi diventa mondiale. Almeno due dei noti
esperti citati alimentano la BUFALA scientemente e lo fanno tuttora. Ma decidano
loro se è malafede o ignoranza.
Questo ne è un esempio (del medesimo Sole 24 Ore):
Cosa prevede la Riforma Fornero
di
Ma.l.C. 20 gennaio 2015
Aumento
dell’età pensionistica
Contestualmente
la riforma Fornero ha innalzato l'età pensionistica di uomini e donne,
stabilendo i requisiti per la “pensione di vecchiaia” (in base all’età
anagrafica): minimo 20 anni di contribuzione e 66 anni di età per donne del
pubblico impiego e uomini (Pa e privati), 62 anni per donne del settore privato
(poi 66 anni e 3 mesi nel 2018), 63 anni e 6 mesi per donne lavoratrici
autonome (che diventeranno gradualmente 66 anni e 3 mesi nel 2018).
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-01-20/cosa-prevede-riforma-fornero-164237.shtml
Essi continuano tuttora, nonostante
le mie decine di lettere “circolari”.
Ad essi si aggiungono Maurizio
Sacconi e Cesare Damiano. I quali (tra l’altro, v. il post allegato in
fondo), in data 14.7.2017, quando erano presidenti, rispettivamente, delle
Commissioni Lavoro del Senato e della Camera, arrivano a convocare una
conferenza stampa in una sala del Parlamento e distribuiscono un manifesto nel
quale attribuiscono l’adeguamento alla speranza di vita a Fornero (http://www.cesaredamiano.org/2017/07/14/appello-a-parlamento-e-governo-sulleta-pensionabile/). Ma poi, verbalmente, Sacconi ammette
spontaneamente di essere stato lui a introdurlo (http://www.repubblica.it/economia/2017/07/11/news/pensioni_damiano_e_sacconi_contro_gli_adeguamenti_automatici_serve_gradualita_-170550410/).
Due
parlamentari e per giunta presidenti di Commissione parlamentare che, di
concerto, mentono volutamente a un gruppo di giornalisti in una sala del
Parlamento propalando una loro notizia scritta falsa contro una persona (Elsa
Fornero) oggetto di insulti e minacce anche per le decisioni da essi (Sacconi e
Damiano) prese in passato, che contribuiscono in gran parte a provocare quegli
insulti e quelle minacce, e fornendone essi stessi la prova testimoniale. Dovrebbe
scoppiare uno scandalo. Ma, come avviene da 10 anni in questo strano caso della
Riforma Fornero (e delle Manovre finanziarie di Monti), neppure questa volta
succede nulla.
***
Infine, allego questo mio post,
con l’analisi dei singoli commi che hanno originato la BUFALA, e lo stralcio di
un mio saggio sulla XVI legislatura (Autopubblicazione Amazon, 2019, 349 pp.)
relativo a Elsa Fornero. Sono leggi, in teoria c’è poco da imbrogliare, eppure
da 10 anni…
LA RIFORMA DELLE PENSIONI FORNERO È UNA
BUFALA MONDIALE
https://vincesko.blogspot.com/2021/10/la-riforma-delle-pensioni-fornero-e-una.html
PS: La BUFALA mondiale
sulle Manovre Berlusconi e Monti è ancora più grossa.
Post collegati:
Lettera
n. 4 alla Ragioneria Generale dello Stato sulla sua BUFALA (almeno) semestrale
sulla Riforma delle pensioni Fornero
https://vincesko.blogspot.com/2021/10/lettera-n-4-alla-ragioneria-generale.html oppure
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2874505.html
Petizione al Parlamento sulle
errate interpretazioni di norme pensionistiche del Ragioniere Generale dello
Stato e della Direttrice Generale Previdenza
https://vincesko.blogspot.com/2020/06/petizione-al-parlamento-sulle-errate.html oppure
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2869794.html
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http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2875043.html
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