martedì 3 gennaio 2017

Lettera al Direttore Mario Calabresi


Censura di un mio commento su Draghi
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Da:
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15 dic 2016 - 16:08http://webmail-static.iol.it/cp/images/default/en/uikit/img_transparent.gif http://webmail-static.iol.it/cp/images/default/en/uikit/img_transparent.gif
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A:
<m.calabresi@repubblica.it> 

Egr. Direttore Calabresi,
Io sono un lettore di “Repubblica” dalla sua nascita, ma ho sempre trovato insopportabile la Vostra inclinazione censoria di commenti non in linea con la Vostra “politica” contingente. Da ultimo, oggi, in calce al video con le dichiarazioni dell’ex PdC Enrico Letta,[1] che Le segnalo per protesta.
Aggiungo che le bugie che raccontate da qualche tempo sul “salvatore” Draghi – oggettivamente in base ai dati e ai fatti prono anche lui, assieme al Consiglio direttivo della BCE, per 3 anni e mezzo alla volontà della egemone Germania, che tanti danni ha arrecato ai poveri cristi italiani, quorum ego – le ho già confutate da tempo a Eugenio Scalfari, da quando ha smesso i suoi editoriali vigorosi del 2010 contro le disuguaglianze e l’egoismo dei ricchi[2] ed è diventato un insopportabile conservatore (gliel’ho anche scritto privatamente[3]).
Infine, per dimostrarLe la fondatezza dei miei rilievi, che prescindono dalla considerazione che con un altro al posto di Draghi poteva capitarci di peggio, La informo che ho presentato una petizione contro gli inadempimenti statutari della BCE al Parlamento europeo,[4] che è attualmente al vaglio della Commissione PETI ed ha ricevuto una risposta della BCE, che mi è stata trasmessa dalla stessa PETI, alla quale ho replicato puntualmente.[5]

[1] Le segnalo la censura del seguente mio commento:
vmvinceskij
E’ il ribaltamento della verità, perché è esattamente l’opposto: questa volta non c’è stata la quasi latitanza della BCE che ci fu nel 2011. Com’è noto, la BCE ha varato il QE nel marzo 2015, con un ritardo di 6 anni rispetto alla FED e alla BoE, per non parlare della BoJ. Il risanamento dei conti pubblici è stato mastodontico: nella scorsa legislatura, sono state varate manovre correttive per 330 mld cumulati, ¾ dal governo Berlusconi, pari a 267mld cumulati, distribuiti in maniera molto iniqua, e ¼ dal governo Monti, paria 63 mld cumulati, ripartiti in modo più equo (vedi IMU, patrimonialina sui depositi, TTF), per far fronte soprattutto agli accresciuti oneri per interessi passivi, proprio a causa della quasi latitanza della BCE, i cui interventi a favore degli Stati in crisi si sono limitati agli SMP per 209 mld, di cui 99 all’Italia, sterilizzando ogni volta gli importi. Vincesko
in calce al seguente video recante le dichiarazioni dell’ex PdC Enrico Letta:
14 DICEMBRE 2016 Referendum, Letta: “Dopo vittoria del No abbiamo evitato il tracollo per merito di Draghi”
(di Francesco Gilioli e Antonio Nasso)
[2] L’involuzione di Eugenio Scalfari
[3] Lettera a Eugenio Scalfari
[4] Allegato alla Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto
[5] Replica alla risposta della BCE alla petizione sulla BCE [ivi la risposta della BCE]
Cordialmente,
V.

Appendice
Com’è noto, la BCE ha varato il QE nel marzo 2015, con un ritardo di 6 anni rispetto alla FED e alla BoE, per non parlare della BoJ.
E’ falso, come scriveva Bini Smaghi, ex membro del Consiglio direttivo della BCE, in un recente articolo sul Corriere della Sera,[*] che “In sintesi, come avevano sottolineato gli oppositori alla politica monetaria espansiva della Bce, questa non è stata seguita da un’azione strutturale di risanamento delle finanze pubbliche”.
E’ una doppia bugia: (a) il risanamento dei conti pubblici in Italia è iniziato nel 2010 (la prima manovra correttiva dopo la crisi della Grecia è stata il DL 78 del 31.5.2010, convertito dalla Legge 122/2010, di 62 mld cumulati) ed è stato mastodontico: nella scorsa legislatura, sono state varate manovre correttive per 330 mld cumulati, ¾ dal governo Berlusconi, pari a 267 mld cumulati, distribuiti in maniera molto iniqua, e ¼ dal governo Monti, pari a 63 mld cumulati, ripartiti in modo più equo (vedi IMU, patrimonialina sui depositi, TTF),[**] per far fronte soprattutto agli accresciuti oneri per interessi passivi, proprio a causa della quasi latitanza della BCE, i cui interventi a favore degli Stati in crisi si sono limitati all’SMP per 209 mld, di cui 99 all’Italia (tra il maggio 2010 e il marzo 2011, la BCE ha acquistato titoli di Stato greci, irlandesi e portoghesi; da agosto 2011 a gennaio 2012, titoli italiani e spagnoli), al famoso e decisivo “whatever it takes” di Draghi del luglio del 2012, che non è costato 1 solo € alla BCE, e agli OMT, mai implementati finora; in più, a differenza della FED (i cui interventi invece sono stati massicci), sterilizzando ogni volta gli importi, cioè riducendo di un pari importo la massa monetaria, per paura della (fantomatica) inflazione; (b) all’azione della BCE, doveva essere accompagnata, non tanto o almeno non solo le cosiddette riforme strutturali, che, se sono utili, lo sono soltanto nel medio-lungo periodo, ma anche una politica fiscale espansiva anticiclica da parte degli Stati, come suggerito anche sia dal FMI che dalla metà buona del presidente Draghi (vedi, ad esempio, il suo intervento a Jackson Hole, nell’agosto del 2014, considerato eterodosso da tutti i commentatori, per cui Draghi telefonò alla cancelliera Merkel per giustificarsi). Purtroppo, la Germania, per bocca della Commissione europea, l’ha impedito, discriminando l’Italia (e non solo), come attestano i dati EUROSTAT,[***] e quanto ha scritto la Corte dei Conti europea.[****]
Forse non è irrilevante aggiungere 2 notazioni:
La prima è che, nell’ambito del programma SMP, gli acquisti da parte della BCE di titoli di Stato italiani cominciarono il 22 agosto 2011, cioè 17 giorni dopo l’invio della famosa (o famigerata) lettera del 5.8.2011 della BCE, firmata da Trichet e Draghi, e 9 giorni dopo il varo da parte del governo Berlusconi-Tremonti del DL 138 del 13.8.2011, di 60 mld cumulati, contenente una buona parte delle misure chieste nella predetta lettera, e che faceva seguito, a distanza di neppure 40 giorni, al DL 98 del 6.7.2011, di 80 mld cumulati;
La seconda è che tutte le misure strutturali (cioè permanenti) delle manovre correttive, tra cui, ad esempio, la riforma delle pensioni Sacconi (2010 e 2011), ben più severa e incisiva della tanto vituperata riforma delle pensioni Fornero, valgono tuttora.
In dettaglio, gli interventi di politica monetaria non convenzionali della BCE hanno contemplato:
(a) l’SMP (Securities Markets Programm); con l’annuncio delle caratteristiche tecniche delle ODM il 6 settembre 2012, è stato posto termine all’SMP;
(b) gli OMT (Outright Monetary Transactions), cioè l’acquisto illimitato di titoli di Stato, sul mercato secondario, con contestuale sterilizzazione, mai implementati.
“Nell’agosto 2012, la BCE ha annunciato la predisposizione delle OMT (in italiano ODM), (OPERAZIONI DEFINITIVE MONETARIE (ODM), specificandone ulteriormente le caratteristiche tecniche in settembre. Queste ODM sono tese a salvaguardare un’appropriata trasmissione della politica monetaria e l’unicità della politica monetaria nell’area dell’euro. […]”
https://www.ecb.europa.eu/pub/pdf/annrep/ar2012it.pdf
Non sono mai stati implementati, ma erano talmente reali ed effettivi che la Corte Cost. tedesca fece contro di essi ricorso alla Corte di Giustizia Europea, perdendolo com’è noto, poiché sono stati dichiarati compatibili con la normativa UE dalla Corte di Giustizia europea.
(c) Le Open market operations (Operazioni di mercato aperto), cioè LTROs e TLTROs, destinate alle banche;
(d) l’APP (Asset purchases programme), cioè il QE (Quantitative Easing); in italiano, Programma di acquisto di attività (PAA): titoli di Stato, titoli emessi da istituzioni sovranazionali europee, obbligazioni societarie, titoli derivanti da cartolarizzazioni e obbligazioni garantite a un ritmo di 80 miliardi di euro al mese (da marzo 2015 fino a marzo 2016 l’importo era pari a 60 miliardi di euro).
Il QE è stato varato nel marzo 2015, quando era PdC Renzi. Pier Giorgio Gavronski sostiene che c’è un patto riservato tra Draghi e Renzi: sostegno della BCE contro riforme strutturali dell’Italia, per premere sulla Germania affinché faccia una politica economica espansiva.
Il Piano Draghi ideato per salvare l’euro e imporre l’Unione Politica non è sostenibile
Intervista a Piergiorgio Gawronski* – 17 Gennaio 2015
http://www.sinistrainrete.info/europa/4588-piergiorgio-gawronski-qil-piano-draghi-ideato-per-salvare-leuro-e-imporre-lunione-politica-non-e-sostenibileq.html
Incontro segreto Renzi-Draghi a Città della Pieve. Il premier conferma: lo vedo spesso. L’Italia non è osservato speciale
con articoli di Guido Gentili e di Alessandro Merli 13 agosto 2014
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-08-13/incontro-segreto-renzi-draghi-citta-pieve-132401.shtml  

[*] I decimali sembrano piccoli ma alla fine pesano
di Lorenzo Bini Smaghi  26 ottobre 2016 – pagina 22
[**] Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti
[***] EUROSTAT – Deficit/Pil
.................2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Italia.........-1,5...-2,7..-5,3...-4,2...-3,5..-2,9...-2,9…-3,0..-2,6
Francia.....-2,5...-3,2...-7,2…-6,8..-5,1..-4,8...-4,0…-4,0...-3,5
Spagna.....+2,0..-4,4..-11,0...-9.4..-9,6.-10,4..-6,9…-5,9..-5,1
Gran Br.....-3,0..-5,0..-10,7...-9,6..-7,7...-8,3..-5,6…-5,6..-4,4
Germania.+0,2..-0,2....-3,2...-4,2..-1,0...-0,1..-0,1...+0,3..+0,7
[****] Commissione UE, due pesi e due misure

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