Vorrei
fare qualche considerazione a proposito della proposta di Tito Boeri sul
reddito minimo garantito agli over 55 finanziato con un contributo sulle
pensioni più alte, contro la quale si è alzato un fuoco di sbarramento sia del
Governo, sia dei critici interessati, sia di chi, come Pietro Ichino, in
passato si era dichiarato molto favorevole. Vediamo nell’ordine.
Il Governo
In un primo
momento, ho preferito non approfondire le dichiarazioni attribuite al governo,
e non l’ho fatto semplicemente perché le dichiarazioni dei ministri mi
“appassionano” poco, poiché considero questo governo inaffidabile e
inattendibile. E mi riferisco in particolare a Padoan – vedi da ultimo la
vendita di Poste, contrabbandata come una necessità per ridurre il debito
pubblico (un introito - al lordo dei dividendi che si perderanno - per il
governo di appena 3,5 mld circa su un debito pari a quasi 2.200 mld) e a
Poletti (vedi i suoi numeri del lotto - ripetuti - sul tasso di disoccupazione),
presumibilmente a causa dell’influenza nefasta di un contaballe compulsivo come
il PdC Renzi.
Poi, stimolato
da una discussione avuta in Internet, ho fatto una ricerca sulle dichiarazioni
del ministro del Lavoro Poletti. Nel sito del Ministero, purtroppo, non ho
trovato traccia del comunicato. Allora ho utilizzato come fonte Rainews24.
Da questo articolo,[1] ho ricavato che Poletti ha detto che la proposta di Boeri “non
è coerente con le scelte del governo”.
Ho tratto, allora, ancora da Rainews24: “La bocciatura del Governo. Si tratta di idee
che dal ministero del Lavoro fanno sapere che vengono giudicate
"utili" alla discussione, ma su cui si è deciso di
"rinviare" anche perché ci sono misure "che mettono le mani nel
portafoglio a milioni di pensionati, con costi sociali non indifferenti e non
equi". E per evitare ciò, "servono risorse" che "ora non ci
sono".[2].
Restando strettamente alla proposta Boeri da me letta (contributo limitato
alle pensioni maggiori di 5.000€ mensili lordi), non capisco dove siano i
“milioni di pensionati” nei cui portafogli occorrerebbe mettere le mani, dal
momento che, stando ai dati ISTAT elaborati su dati INPS, quelli che percepiscono assegni pensionistici superiori a
5.000€ mensili lordi sono l'1,3% del totale, cioè si tratterebbe di
200-300 mila pensionati (v. anche l’articolo de La Stampa allegato in fondo), percettori di pensioni cosiddette d'oro
e d'argento, limitatamente alla parte
non coperta dai contributi versati. Il che, appunto, a) la dice lunga
sull’attendibilità del governo; b) spiega anche quale è la fonte che ha
disinformato gli Italiani; e c) non sarebbe affatto una misura iniqua,
soprattutto considerando le tante davvero inique varate dal 2010.
Critici abituali
Tra questi, mi
limito a segnalare due casi.
Il primo, riguarda quello eclatante de Il Corriere della Sera,[3] che ad arte ha stravolto nel titolo
le dichiarazioni di Susanna Camusso, in un classico esempio di titolo che
tradisce il contenuto dell’articolo, poiché la Camusso non ha affatto difeso le
cosiddette pensioni d’oro (per convenzione, importo dell'assegno pensionistico
maggiore di 8.000€ mensili lordi), anzi ha affermato il contrario: “Un conto è
un tetto oltre il quale le pensioni in essere possono contribuire alla
solidarietà. Altro è fare un ricalcolo generale [...]"; la Camusso – come
si vede – definisce ossessione il “ricalcolo generale”, cioè per tutti, cosa
che peraltro Boeri non ha mai chiesto.
Il secondo,
quello di Giampaolo Galli, economista, deputato del PD, ex direttore generale
di Confindustria e, com’egli stesso avverte, percettore di “una pensione di anzianità calcolata con il sistema
retributivo”,[4] il quale conferma le sue critiche alla proposta
Boeri in un articolo su L’Unità, riportato con elogi impliciti nel sito del senatore Pietro Ichino,[5] fondate, tra l’altro: a) sul concetto di diritti acquisiti di un ipotetico novantenne, trascurando il
piccolo dettaglio che i diritti acquisiti, in misura varia, sono
stati denegati da tutte - tutte! - le riforme pensionistiche, che sono state
ben 8 dal 1992 (Amato, 1992; Dini, 1995; Prodi, 1997; Berlusconi/Maroni, 2004;
Prodi/Damiano, 2007; Berlusconi/Sacconi, 2010; Berlusconi/Sacconi, 2011;
Monti-Fornero, 2011); e b) sull’impossibilità
di reperire i dati anteriormente al 1974 (al riguardo, v. calcolo
estimativo nell’articolo di Tito Boeri, Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca).[6]
Pietro Ichino
Il senatore
Ichino, quando militava in Scelta Civica (ora è ritornato nel PD), fu autore,
assieme a Giuliano Cazzola e Irene Tinagli, di un DdL in linea con la proposta
Boeri[7]. Ora, Pietro Ichino dice
che ha cambiato idea,[8] il che è
legittimo, purché non si fondi su argomentazioni speciose, come quella che ora
la crisi sarebbe alle spalle e occorrerebbe rimettere in circolo, spargendo fiducia, i 500
mld detenuti dagli Italiani – li avevano anche 4 anni fa! -, dimenticandosi
che, a fronte dell’alto benessere di un terzo degli Italiani, la povertà semmai
è aumentata e per milioni di persone over 50 che hanno perso il lavoro è molto
problematico mettere insieme il pranzo con la cena, per cui le risorse
stanziate dal governo nella legge di stabilità sono del tutte inadeguate e,
stanti i vincoli di bilancio, andrebbero incrementate prendendole al terzo
predetto.
___________________________
Note:
[1] PENSIONI:
POLETTI, LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE INPS BOERI NON COERENTE CON SCELTE GOVERNO
Poletti ha spiegato che si
continuerà a lavorare sul tema della flessibilità in uscita: "Abbiamo un
tema di lotta alla povertà che non riguarda solo le persone che hanno più di 55
anni, ma che riguarda in generale il nostro Paese"
[2] IL DOCUMENTO "NON PER CASSA MA PER EQUITÀ"
PENSIONI, REDDITO MINIMO E TAGLI ALLE PENSIONI
D'ORO. IL GOVERNO BOCCIA LA PROPOSTA DELL'INPS
La ricetta di Boeri: un reddito
minimo da 500 euro per gli over 55 finanziato con i prelievi sui pensionati
d'oro. Il piano dell'Inps però non piace al Governo, Renzi: "Un errore
fare tagli sulle pensioni"
[3] INTERVISTA
Camusso: «Pensioni d’oro? Boeri è ossessionato serve
una patrimoniale»
Il segretario
generale della Camera del Lavoro critica il presidente dell’Inps e aggiunge:
«Nella proposta manca una cosa fondamentale, lo sguardo verso il futuro. Ci
dobbiamo arrendere»
di LORENZO
SALVIA
7 novembre 2015
[4] No al ricalcolo delle pensioni. Commento ad
un articolo di Tito Boeri, Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca – 22/01/2014
Giampaolo Galli
HA
FATTO BENE IL GOVERNO A RESPINGERE LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE DELL’INPS: QUALI
SONO I SUOI VERI CONTENUTI E PERCHÉ BATTERE QUELLA STRADA NON È LA COSA
MIGLIORE DA FARE OGGI
9 novembre 2015
[6] Pensioni: l’equità possibile
14.01.14
Tito Boeri, Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca
Niente scuse: è possibile chiedere un contributo di equità basato sulla
differenza tra pensioni percepite e contributi versati, limitatamente a chi
percepisce pensioni di importo elevato. Si incasserebbero più di quattro
miliardi di euro, riducendo privilegi concessi in modo poco trasparente.
IL
CONTRIBUTO STRAORDINARIO DEVE (E COSTITUZIONALMENTE PUÒ) ESSERE IMPOSTO SULLA
PARTE NON EFFETTIVAMENTE GUADAGNATA DELLA RENDITA PENSIONISTICA
13 agosto 2013
IL PROGETTO DEL PRESIDENTE DELL’INPS, A CONTI FATTI,
GENEREREBBE RISPARMI MOLTO INFERIORI RISPETTO AI COSTI, IN TERMINI DI FIDUCIA
DEGLI ITALIANI CIRCA IL SUPERAMENTO DELLA FASE DELL’INSTABILITÀ
Giampaolo Galli
7 novembre 2015
Post e articoli collegati:
Dossier reddito minimo garantito
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2798018.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/07/dossier-reddito-minimo-garantito.html
Analisi
quali-quantitativa/14/Imposta Patrimoniale
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2670796.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/04/analisi-quali-quantitativa14imposta.html
Ecco la proposta dell’Inps contro la povertà:
“Reddito minimo garantito per gli over 55”
Previsti 500
euro al mese. Le risorse dai tagli a 250 mila pensionati d’oro e 4 mila
vitalizi. Ma il ministero del Lavoro frena: «Il contributo è utile ma per ora
non è realizzabile»
5/11/2015
A parte la giustezza - opinabile - (tutte le sentenze sono opinabili, per
definizione) delle sentenze della Corte Costituzionale, come si è visto
nell’ultimo caso di congelamento dell'adeguamento all'inflazione delle pensioni maggiori di 1.400 € lordi, deciso dal governo Monti, in cui addirittura
6 giudici costituzionali su 12 (degli altri 3, uno era assente e gli altri due
erano ancora da eleggere) sono stati contrari e la decisione è passata solo
perché il voto del presidente (Criscuolo) vale doppio, nel passato, in due casi (1998
e 2008), provvedimenti di congelamento dell’indicizzazione e, in altri casi (per
istituire la 14esima alle pensioni basse, 2007), di contributo di solidarietà sono
stati ritenuti in linea con la Costituzione. In altri casi (i 2 contributi di
solidarietà decisi dal governo Berlusconi), poiché erano palesemente congegnati
male, sono stati dichiarati incostituzionali. Per il futuro, per il contributo
sulle pensioni elevate ci sarebbero le soluzioni, come spiegano gli esperti:
Pensioni: Cazzola (SC), per quelle d'oro interventi
conformi alla legge
09/ago/2013
RIFORMA PENSIONI: TUTTI CONTRO GLI ASSEGNI D'ORO,
POLEMICHE E PROPOSTE
9 agosto 2013
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