mercoledì 18 novembre 2015

Proposta di Tito Boeri di un reddito minimo garantito agli over 55


Vorrei fare qualche considerazione a proposito della proposta di Tito Boeri sul reddito minimo garantito agli over 55 finanziato con un contributo sulle pensioni più alte, contro la quale si è alzato un fuoco di sbarramento sia del Governo, sia dei critici interessati, sia di chi, come Pietro Ichino, in passato si era dichiarato molto favorevole. Vediamo nell’ordine.

Il Governo
In un primo momento, ho preferito non approfondire le dichiarazioni attribuite al governo, e non l’ho fatto semplicemente perché le dichiarazioni dei ministri mi “appassionano” poco, poiché considero questo governo inaffidabile e inattendibile. E mi riferisco in particolare a Padoan – vedi da ultimo la vendita di Poste, contrabbandata come una necessità per ridurre il debito pubblico (un introito - al lordo dei dividendi che si perderanno - per il governo di appena 3,5 mld circa su un debito pari a quasi 2.200 mld) e a Poletti (vedi i suoi numeri del lotto - ripetuti - sul tasso di disoccupazione), presumibilmente a causa dell’influenza nefasta di un contaballe compulsivo come il PdC Renzi.
Poi, stimolato da una discussione avuta in Internet, ho fatto una ricerca sulle dichiarazioni del ministro del Lavoro Poletti. Nel sito del Ministero, purtroppo, non ho trovato traccia del comunicato. Allora ho utilizzato come fonte Rainews24.
Da questo articolo,[1] ho ricavato che Poletti ha detto che la proposta di Boeri “non è coerente con le scelte del governo”.
Ho tratto, allora, ancora da Rainews24: La bocciatura del Governo. Si tratta di idee che dal ministero del Lavoro fanno sapere che vengono giudicate "utili" alla discussione, ma su cui si è deciso di "rinviare" anche perché ci sono misure "che mettono le mani nel portafoglio a milioni di pensionati, con costi sociali non indifferenti e non equi". E per evitare ciò, "servono risorse" che "ora non ci sono".[2].
Restando strettamente alla proposta Boeri da me letta (contributo limitato alle pensioni maggiori di 5.000€ mensili lordi), non capisco dove siano i “milioni di pensionati” nei cui portafogli occorrerebbe mettere le mani, dal momento che, stando ai dati ISTAT elaborati su dati INPS, quelli che percepiscono assegni pensionistici superiori a 5.000€ mensili lordi sono l'1,3% del totale, cioè si tratterebbe di 200-300 mila pensionati (v. anche l’articolo de La Stampa allegato in fondo), percettori di pensioni cosiddette d'oro e d'argento, limitatamente alla parte non coperta dai contributi versati. Il che, appunto, a) la dice lunga sull’attendibilità del governo; b) spiega anche quale è la fonte che ha disinformato gli Italiani; e c) non sarebbe affatto una misura iniqua, soprattutto considerando le tante davvero inique varate dal 2010.

Critici abituali
Tra questi, mi limito a segnalare due casi.
Il primo, riguarda quello eclatante de Il Corriere della Sera,[3] che ad arte ha stravolto nel titolo le dichiarazioni di Susanna Camusso, in un classico esempio di titolo che tradisce il contenuto dell’articolo, poiché la Camusso non ha affatto difeso le cosiddette pensioni d’oro (per convenzione, importo dell'assegno pensionistico maggiore di 8.000€ mensili lordi), anzi ha affermato il contrario: “Un conto è un tetto oltre il quale le pensioni in essere possono contribuire alla solidarietà. Altro è fare un ricalcolo generale [...]"; la Camusso – come si vede – definisce ossessione il “ricalcolo generale”, cioè per tutti, cosa che peraltro Boeri non ha mai chiesto.
Il secondo, quello di Giampaolo Galli, economista, deputato del PD, ex direttore generale di Confindustria e, com’egli stesso avverte, percettore di “una pensione di anzianità calcolata con il sistema retributivo”,[4] il quale conferma le sue critiche alla proposta Boeri in un articolo su L’Unità, riportato con elogi impliciti nel sito del senatore Pietro Ichino,[5] fondate, tra l’altro: a) sul concetto di diritti acquisiti di un ipotetico novantenne, trascurando il piccolo dettaglio che i diritti acquisiti, in misura varia, sono stati denegati da tutte - tutte! - le riforme pensionistiche, che sono state ben 8 dal 1992 (Amato, 1992; Dini, 1995; Prodi, 1997; Berlusconi/Maroni, 2004; Prodi/Damiano, 2007; Berlusconi/Sacconi, 2010; Berlusconi/Sacconi, 2011; Monti-Fornero, 2011); e b) sull’impossibilità di reperire i dati anteriormente al 1974 (al riguardo, v. calcolo estimativo nell’articolo di Tito Boeri, Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca).[6]

Pietro Ichino
Il senatore Ichino, quando militava in Scelta Civica (ora è ritornato nel PD), fu autore, assieme a Giuliano Cazzola e Irene Tinagli, di un DdL in linea con la proposta Boeri[7]. Ora, Pietro Ichino dice che ha cambiato idea,[8] il che è legittimo, purché non si fondi su argomentazioni speciose, come quella che ora la crisi sarebbe alle spalle e occorrerebbe rimettere in circolo, spargendo fiducia, i 500 mld detenuti dagli Italiani – li avevano anche 4 anni fa! -, dimenticandosi che, a fronte dell’alto benessere di un terzo degli Italiani, la povertà semmai è aumentata e per milioni di persone over 50 che hanno perso il lavoro è molto problematico mettere insieme il pranzo con la cena, per cui le risorse stanziate dal governo nella legge di stabilità sono del tutte inadeguate e, stanti i vincoli di bilancio, andrebbero incrementate prendendole al terzo predetto.

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Note:

[1] PENSIONI: POLETTI, LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE INPS BOERI NON COERENTE CON SCELTE GOVERNO
Poletti ha spiegato che si continuerà a lavorare sul tema della flessibilità in uscita: "Abbiamo un tema di lotta alla povertà che non riguarda solo le persone che hanno più di 55 anni, ma che riguarda in generale il nostro Paese"

[2] IL DOCUMENTO "NON PER CASSA MA PER EQUITÀ"
PENSIONI, REDDITO MINIMO E TAGLI ALLE PENSIONI D'ORO. IL GOVERNO BOCCIA LA PROPOSTA DELL'INPS
La ricetta di Boeri: un reddito minimo da 500 euro per gli over 55 finanziato con i prelievi sui pensionati d'oro. Il piano dell'Inps però non piace al Governo, Renzi: "Un errore fare tagli sulle pensioni"

[3] INTERVISTA
Camusso: «Pensioni d’oro? Boeri è ossessionato serve una patrimoniale»
Il segretario generale della Camera del Lavoro critica il presidente dell’Inps e aggiunge: «Nella proposta manca una cosa fondamentale, lo sguardo verso il futuro. Ci dobbiamo arrendere»
di LORENZO SALVIA
7 novembre 2015

[4] No al ricalcolo delle pensioni. Commento ad un articolo di Tito Boeri, Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca – 22/01/2014
Giampaolo Galli

HA FATTO BENE IL GOVERNO A RESPINGERE LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE DELL’INPS: QUALI SONO I SUOI VERI CONTENUTI E PERCHÉ BATTERE QUELLA STRADA NON È LA COSA MIGLIORE DA FARE OGGI
9 novembre 2015

[6] Pensioni: l’equità possibile
14.01.14
Tito Boeri, Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca
Niente scuse: è possibile chiedere un contributo di equità basato sulla differenza tra pensioni percepite e contributi versati, limitatamente a chi percepisce pensioni di importo elevato. Si incasserebbero più di quattro miliardi di euro, riducendo privilegi concessi in modo poco trasparente.

IL CONTRIBUTO STRAORDINARIO DEVE (E COSTITUZIONALMENTE PUÒ) ESSERE IMPOSTO SULLA PARTE NON EFFETTIVAMENTE GUADAGNATA DELLA RENDITA PENSIONISTICA
13 agosto 2013

IL PROGETTO DEL PRESIDENTE DELL’INPS, A CONTI FATTI, GENEREREBBE RISPARMI MOLTO INFERIORI RISPETTO AI COSTI, IN TERMINI DI FIDUCIA DEGLI ITALIANI CIRCA IL SUPERAMENTO DELLA FASE DELL’INSTABILITÀ
Giampaolo Galli
7 novembre 2015


Post e articoli collegati:

Dossier reddito minimo garantito

Analisi quali-quantitativa/14/Imposta Patrimoniale

Ecco la proposta dell’Inps contro la povertà: “Reddito minimo garantito per gli over 55”
Previsti 500 euro al mese. Le risorse dai tagli a 250 mila pensionati d’oro e 4 mila vitalizi. Ma il ministero del Lavoro frena: «Il contributo è utile ma per ora non è realizzabile»
5/11/2015

A parte la giustezza - opinabile  - (tutte le sentenze sono opinabili, per definizione) delle sentenze della Corte Costituzionale, come si è visto nell’ultimo caso di congelamento dell'adeguamento all'inflazione delle pensioni maggiori di 1.400 € lordi, deciso dal governo Monti, in cui addirittura 6 giudici costituzionali su 12 (degli altri 3, uno era assente e gli altri due erano ancora da eleggere) sono stati contrari e la decisione è passata solo perché il voto del presidente (Criscuolo) vale doppio, nel passato, in due casi (1998 e 2008), provvedimenti di congelamento dell’indicizzazione e, in altri casi (per istituire la 14esima alle pensioni basse, 2007), di contributo di solidarietà sono stati ritenuti in linea con la Costituzione. In altri casi (i 2 contributi di solidarietà decisi dal governo Berlusconi), poiché erano palesemente congegnati male, sono stati dichiarati incostituzionali. Per il futuro, per il contributo sulle pensioni elevate ci sarebbero le soluzioni, come spiegano gli esperti:

Pensioni: Cazzola (SC), per quelle d'oro interventi conformi alla legge
09/ago/2013

RIFORMA PENSIONI: TUTTI CONTRO GLI ASSEGNI D'ORO, POLEMICHE E PROPOSTE
9 agosto 2013


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