giovedì 28 marzo 2019

Dialogo breve sulla quota di debito pubblico posseduta dai non residenti





Pubblico il breve scambio di commenti sul debito pubblico tra una delle due autrici e me, che si è svolto nel sito EticaEconomia, in calce al seguente articolo:
Quali Regioni si fanno carico dell’onere del debito pubblico italiano? Quasi tutte…

Vincesko
Citazione: “Negli ultimi vent’anni, come mostriamo nel nostro articolo, il peso dell’investitore estero è progressivamente cresciuto, passando dal 20% circa a metà degli anni novanta a più del 40% nel 2015 (con un massimo nel 2009 del 56%).”

Quota del debito pubblico detenuto da investitori esteri
Dall'ultimo bollettino della Banca d'Italia, nell’ambito delle sue pubblicazioni mensili che riportano i dati relativi al fabbisogno e al debito lordo delle Amministrazioni pubbliche[1] Finanza pubblica, fabbisogno e debito https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/finanza-pubblica/2017-finanza-pubblica/statistiche_FPI_15032017.pdf, tavola 8, risulta che la quota del debito pubblico in mano a “non residenti” ammonta, al 31 dicembre 2009, a 744.405 pari al 42,2% del totale di 1.763.628 e, al 31 dicembre 2015, a 740.283 milioni di € pari al 34,1% del totale di 2.171.671€, quota sostanzialmente stabile da alcuni anni intorno ad 1/3 del totale, dopo il notevole calo registrato in corrispondenza della crisi economica fino al 2011-12.[2]
Quindi, dai dati della Banca d’Italia, il dato del debito pubblico detenuto da “non residenti” è inferiore, rispettivamente, di 14 punti percentuali e di almeno 6 punti percentuali ai valori indicati dalle autrici.
Per completezza, riporto i dati dell’ultima relazione del Governatore della Banca d’Italia, da dove si ricava che il debito pubblico detenuto da “non residenti” nel 2015 è pari a 741.082 milioni.[3]

[1] https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/finanza-pubblica/, in alto a destra si può scegliere l’anno, il dato “non residenti” fino al 2012 è nella tavola 5, dal 2013 nella tavola 8, ma poiché ciascun anno arriva al mese di ottobre ho preso il 2011 per ricavare il 2009 e il 2010, il 2013 per ricavare il 2011 e il 2012, il 2016 per ricavare il 2014 e il 2015, e il marzo 2017 per ricavare il 2016)

[2] 2009 744.405 milioni di € su un totale di 1.763.628 pari al 42,2%; 2010 811.208 su 1.842.826 pari al 44,0%; 2011 730.301 su 1.907.612 pari al 38,3%; 2012 695.432 su 1.989.431 pari al 34,9%; 2013 658.683 su 2.069.692 pari al 31,8%; 2014 716.328 su 2.135.902 pari al 33,5%; 2015 740.283 su 2.171.671 pari al 34,1%; 2016 727.463 su 2.250.352 pari al 32,3%.

[3] Relazione annuale - Appendice anno 2017
Debito delle Amministrazioni pubbliche
Debito delle Amministrazioni pubbliche: analisi per sottosettore e detentori (milioni di euro)
VOCI
2012
2013
2014
2015
2016
2017
%
Debito tot.
1.990.130
2.070.254
2.137.320
2.173.387
2.219.546
2.263.056
100,0
Banca d'It.
100.842
103.756
106.355
169.426
272.513
367.824
16,2
Istit.fin.mon
616.487
660.434
667.306
655.998
635.930
599.611
26,5
altre ist. fin.
365.067
406.726
439.936
457.801
459.308
437.308
19,3
altri op. res.
263.957
240.654
206.689
149.080
125.121
127.802
5,6
Oper. non resid.
643.777
658.683
717.033
741.082
726.673
730.512
32,3


Per la nostra analisi empirica, abbiamo utilizzato i Conti Finanziari della BI. Tale scelta deriva dal fatto che il focus dello studio sono i titoli di Stato e le relative scelte di portaglio dei vari settori istituzionali e non il Debito Pubblico totale. Nei CF, abbiamo il dettaglio dei vari investitori (incluse le famiglie) e attraverso altre pubblicazioni della BI anche il dettaglio sul possesso di titoli di Stato per area geografica.
Per qualsiasi altra questione metodologica le consigliamo la lettura del capitolo “Is the Italian Public Debt a Particular Channel of Regional Redistribution? A Pilot Study Based on the Transfer Approach”, pubblicato in Essays in Honour of Luigi Campiglio, a cura di M. Baussola, C. Bellavite Pellegrini e M. Vivarelli, 2018.



Il dato maggiormente disallineato è quello relativo al 2009 (56% contro 42,2%). Nel 2009, sempre dai dati di Bankitalia (tavola 4, pag. 9 https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/finanza-pubblica/2011-finanza-pubblica/index.html,  risulta che i titoli a breve termine sono pari a 139.966 milioni e quelli a medio e a lungo termine a 1.329.962, per un totale di 1.469.928 milioni; rapportando il debito posseduto dai non residenti (744.405 milioni) al nuovo importo di 1.469.928, l'incidenza percentuale sale dal 42,2 al 50,6%; lo scarto si riduce di parecchio, ma comunque si rimane lontani dal 56%.
Per curiosità, quali sono i valori del numeratore e del denominatore dai quali scaturisce il rapporto del 56%?


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