mercoledì 30 dicembre 2015

Dialogo sull’attacco del PdC Renzi alla Germania


Riporto un dialogo tra due altri lettori e me, incentrato sulle dichiarazioni del PdC Matteo Renzi contro la Germania, durante la sua conferenza stampa di fine anno. Cosa che aveva già fatto qualche giorno prima nel corso dell’ultimo vertice del Consiglio europeo, ribaltando il suo atteggiamento quasi remissivo tenuto negli ultimi due anni, dopo che all’inizio del suo percorso in veste di presidente del Consiglio aveva criticato con forza la politica economica imposta dall’Unione europea per volontà della Germania.
Come si vede, è l’ennesimo caso di Italiani che denigrano il proprio Paese ed elogiano la Germania.
Io penso che se c’è uno che, se solo lo vuole, può tener testa alla arrogante, egoista, egemone Germania, ed evitare il declino inarrestabile dell’Italia, questo è il tosto, determinato, spietato Renzi. Soprattutto se la richiesta gli viene – come io sospetto - da poteri fortissimi come le banche e l’ENI.

Allego uno degli articoli di giornale che commentano la conferenza stampa del PdC Renzi.

MATTEO RENZI
Referendum costituzionale, l'attacco di Renzi alla Germania e l'ombra di un governo tecnico
Giuseppe Timpone
Aggiornato il 30 Dicembre 2015, ore 08:38

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Renzi: C'è poi il capitolo Germania. "noi chiediamo solo di far rispettare le regole a tutti”.

Vincesko
Giusto! Finalmente! Bravo! Gli arroganti ed egoisti bottegai tedeschi sono diventati i più bravi interpreti del detto napoletano del “chiagne e fotte”. Ed il modo peggiore per trattare gli arroganti è l’acquiescenza.
Ma il problema è a monte e deriva dalla débacle del PSE nella trattativa per la formazione e il programma della Commissione europea: il PPE controllato dalla Germania, pur avendo preso pochi voti in più rispetto al PSE, ha 13 Commissari oltre al presidente, il PSE solo 8. E dalla distribuzione delle posizioni burocratiche apicali: ben 5 direzioni generali sono occupate da Tedeschi.
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Paolo (Verona)
Renzi è un povero demente, la germania sara' sempre superiore all'italia per un solo semplice motivo, sono molto piu' onesti di noi, senza contare che l'amministrazione statale funziona alla grande, la giustizia, la scuola ect. impossibile cambiare l'italia perchè bisognerebbe cambiare la testa degli italiani, cominciando da ns "grandi" politici
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Vincesko
Hai fatto un'affermazione in parte infondata, frutto di ignoranza, e interamente autolesionistica, tipica di tanti Italiani che denigrano il loro Paese a prescindere e stravedono per la Germania a prescindere.
In parte infondata, perché anche la Germania imbroglia, ma lo fa soprattutto a spese degli altri Paesi (è, ad esempio, ai primi posti nella classifica delle truffe all'UE).
Autolesionistica, perché è dannoso oltre che stupido prima risolvere i problemi secolari italiani e poi impedire alla Germania di continuare a violare le regole che ha imposto a tutti e determinare il declino inarrestabile dell'Italia.

Poiché anche i Tedeschi violano le regole o inclinano alle furbizie, come quando, per fare qualche esempio,
a) i Tedeschi sono stati i primi a non rispettare le regole che hanno imposto (pretesero la deroga sul deficit/Pil, nella fase dell’implementazione delle c.d. riforme e della deflazione dei salari nel 2003-2005);
b) per accrescere la competitività dei loro prodotti rispetto ai loro partner UE (tra cui l’Italia), finanziano la deflazione dei salari tedeschi (400-450€ mensili per oltre 7 milioni di mini job) attraverso il loro robusto welfare (reddito minimo garantito di 364€ mensili e sussidio integrale all’affitto), che configurano aiuti di Stato alle imprese, vietati dall'UE; oppure
c) impongono misure draconiane di risanamento ai Paesi per evitare che le banche tedesche perdano i loro prestiti (ad es. la gran parte dei prestiti anti-crisi fatti alla Grecia); oppure
d) si atteggiano a salvatori che si svenano per la patria UE, e danno lezione all’Italia, quando l’Italia non ha preso un Euro e contribuisce al fondo salva-stati, in ragione della sua quota nella BCE, esattamente come la Germania, in ragione della sua quota, ma la Germania lucra dal differenziale tra i capitali che prende a prestito e quelli che dà in prestito; oppure
e) non si assumono, come Paese leader ed avvantaggiato dalla moneta unica, l’onere del riequilibrio della bilancia commerciale infra UE, anzi rifiutano di essere sanzionati poiché sforano da anni il limite del 6% (già sovradimensionato e fatto dall’UE a misura della Germania) del surplus commerciale, accrescendo i suoi consumi interni e gli investimenti pubblici, e fa per giunta concorrenza sleale deflazionando i salari e integrandoli col welfare; oppure
f) impongono l’esclusione delle loro banche regionali o un criterio che favorisce i titoli derivati (di cui le banche tedesche sono strapiene) e penalizza gli impieghi o i titoli di Stato (che sfavorisce l’Italia) negli stress test delle banche.

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Claudio (Bologna)
Tanto per ricordare : 1-le elezioni europee hanno avuto una affluenza pari al 58% circa degli aventi diritto , quindi il 40,8% è , circa , uguale al 20% degli aventi diritto. 2- in quella occasione si e votato praticamente per scegliere se essere pro o contro l'Europa !!! Ricordiamo a Matteo che lo stato Italiano 250 MLD per mettere le banche in sicurezza non li aveva e anche perchè , come ogni anno , 180 MLD se ne vanno in evasione fiscale , Fare i " grossi " con i Tedeschi , o lo fai sul serio , o lasci stare ( abbiamo già visto come è andata recentemente ) !!
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Vincesko
Perché, la Germania dove ha trovato i 250 mld per salvare le sue banche se non aumentando il debito pubblico? Per inciso rilevo che a) durante la crisi, il debito pubblico tedesco (e di altri Paesi) è cresciuto più di quello italiano; e b) le difficoltà delle banche tedesche sono dovute alle speculazioni sui derivati (solo la Deutsche Bank ne ha ancora la bellezza di 54.000 mld), mentre le difficoltà delle banche italiane sono dovute esclusivamente al prolungarsi della crisi economica per colpa della austerità imposta dalla Germania.


Claudio
Certo che hanno aumentato il debito , solo che il loro non era superiore al 100% come il nostro . Che la crisi peer le le banche Italiane si sia inasprita a causa della crisi può darsi , rimane il fatto che quì c'è un sistema in cui le figure apicali non scendono mai di un gradino ( come invece hanno fatto i Tedeschi ) . Mai che un politico si cali di un euro lo stipendio , mai che un dirigente di bamca cali le sue entrate , indipendentemente dai bilanci . Insomma , siamo sinceri , l'Italia è andata in crisi quando non c'erano più le possibilità di svalutare , aggirare le proprie leggi , insomma quando le regole sono diventate regole per tutti . L'euro è entrato in circolo per tutti nello stesso momento ma SOLO in Italia i prezzi sono schizzati (era solo un esempio) in sintesi io credo che noi Italiani non siamo adatti ad un mondo dove vigono le regole ( vedi le ultime delibere su fiscalità ) . Detto questo , buona serata


Vincesko
Sicuramente hai ragione per i dirigenti delle banche, per il resto no:
1. Le banche italiane né hanno chiesto, né hanno avuto bisogno di aiuti, quelle tedesche sì a causa delle speculazioni sui derivati, di cui sono strapiene (solo la Deutsche Bank ne ha 54.000 mld).
2. Le difficolta attuali delle banche italiane sono dovute ESCLUSIVAMENTE al prolungarsi della crisi economica, dovuto a) all'austerità economica imposta dalla Germania, b) alla quasi latitanza della BCE e c) alle mastodontiche manovre correttive varate in Italia per far fronte alla crisi economica, esacerbata dalla pessima gestione, per colpa della Germania e della Francia, che si sono preoccupati soltanto di non far perdere i prestiti delle loro banche ai Greci, della crisi greca.
3. Dire che l'Italia è andata in crisi perché non ha potuto svalutare è corretto, ma insufficiente: la moneta unica ha messo insieme economie eterogenee, che impediscono appunto gli aggiustamenti automatici, i quali però non sono stati sostituiti da altri meccanismi indispensabili, quali i trasferimenti fiscali, sostituendoli con prestiti; per giunta la Germania si è rifiutata e si rifiuta egoisticamente di addossarsi una parte dell'onere del riequilibrio, semplicemente aumentando i suoi consumi e investimenti interni, a beneficio dei Tedeschi, ma ha scaricato tutto l'onere sui Paesi deboli che hanno dovuto deflazionare i salari e i diritti.
4. La Germania è stata la prima, nel 2003-2005, a non rispettare le regole che ha imposto a tutti, per fare dumping salariale a spese dei partner EUZ, finanziandolo con soldi pubblici, pratica vietata in UE: quindi ha commesso una duplice violazione delle regole, a danno degli altri. Continua da anni a non rispettare il limite del 6% (già sovradimensionato e fatto a sua misura dalla prona Commissione del suo servo Barroso) delle partite correnti (export meno import), che tanti problemi arreca ai partner EUZ e al mondo intero (v. punto 3). E potrei continuare.
5. L'aumento abnorme dei prezzi in Italia (e in Grecia) dopo l'introduzione dell'Euro è stato causato: a) dalla furbizia di una parte degli Italiani (quelli che possono fare il prezzo: commercianti, autonomi, imprese, perfino Enti pubblici), a spese di tutti gli altri; b) dalla cattiva gestione del change-over da parte del governo Berlusconi, che non ha attivato i controlli programmati.
Conclusione: ad esser buono, nessuno è perfetto o esente da colpe, neppure i Tedeschi.
Buona serata.


Claudio
Sono parzialmente daccordo ma i fatti di questi ultimi anni dimostrano ce la saldezza tanto sbandierata delle banche , è una favola !! Le banche non hanno chiesto nulla per paura di essere esautorate dai propri interessi . Lo dimostrano l'azzeramento dei crediti dati alla produzione . Senza affidamenti la produzione si è fermata e da li sono iniziati i problemi veri , niente soldi niente investimentie/0 pagamenti , chiusura disoccupazione galoppante !!! Sui derivati , meglio lasciare perdere , sicuramente le banche ne avevano meno ma solo perchè , in molti casi , erano stati scaricati sugli enti pubblici ( comuni in particolare modo ). Nel 2003 la Germania ha fatto le riforma SENZA avvantaggiare nessuno , il debito era arrivato al 60% , quindi abbondantemente sotto ai valori Italiani . Comunque dopo pochi anni la situazione si è normalizzata e il PIL è sempre aumentato in maniera significativa . Ripeto un paese con 180 MLD di evasione , non può dare la colpa alla crisi e/o alla Germania . I ciabattai siamo noi , anzi , i nostri governanti . Certo di non averle fatto cambiare idea, buona notte


Vincesko
Tanto per chiarire, io non sono né un esperto né un difensore delle banche, che considero più imbroglioni di un fruttivendolo che bara sul peso e sul prezzo.
Non confondiamo, però, gli effetti con le cause. E’ stata la crisi economica che ha fatto aumentare le sofferenze e ridurre gli affidamenti, per paura di perdere i soldi; perfino ora le banche pur di non prestarli alle imprese mantengono i soldi presso la BCE pagando un prezzo pari allo 0,3%.
Non confrontiamo l’ammontare dei derivati in pancia agli Enti pubblici italiani (pochi miliardi, una trentina), con le migliaia di miliardi in pancia alle banche tedesche.
Non assolviamo la Germania per le violazioni del 2003-2005, fino ad allora considerata il malato d’Europa, che hanno AVVANTAGGIATO sé stessa (le sue imprese) e SVANTAGGIATO i partner EUZ, che da allora arrancano al suo inseguimento aumentando l’handicap iniziale, poiché l’Euro incorpora fin dall’inizio un valore inferiore del 20% rispetto al Marco, accresciuto dal differenziale d’inflazione a favore della Germania maturato da allora più la deflazione operata allora. E’ per questo che far assumere una parte del riequilibrio alla Germania significa SEMPLICEMENTE aumentare la sua domanda interna (consumi e investimenti in infrastrutture, che peraltro sono carenti), che farebbe aumentare l’inflazione tedesca e ridurre di conseguenza la competitività dei prodotti tedeschi rispetto a quelli dei partner EUZ, che conseguentemente aumenterebbero le esportazioni e diminuirebbero le importazioni verso la Germania; l’inverso per la Germania.
Il debito tedesco, che beneficia di poste occultate in enti considerati al di fuori dell’ambito pubblico, è arrivato all’80% del Pil.
L’evasione italiana è di 120 mld.
La crisi non solo dell’Italia ma di tutti i Paesi dell’EUZ è colpa della Germania, che ne trae vantaggio.
Conclusione: questi non sono idee, da cambiare, ma numeri e fatti, che attestano l’egoismo e le gravi responsabilità della Germania, che beninteso non assolvono l’Italia dalle sue proprie, che conosco bene anch’io, e vivendo a Napoli, al massimo grado. E che contrasto. Ma questo non m’impedisce di sceverare il grano dal loglio e invitare a fare un po’ come i Tedeschi, che, pur avendo molte colpe, al cospetto degli stranieri si assolvono e si presentano compatti a difesa dei loro interessi, incolpando per giunta gli altri e facendo loro la lezione. Mentre quasi tutti gli Italiani non fanno altro che lamentarsi, autodenigrarsi, lodare gli stranieri e incolparsi a vicenda.
Buonanotte.


Post collegato:

Avevo puntualmente registrato e già commentato favorevolmente il cambio di atteggiamento del PdC Renzi verso la Germania, in calce ad alcuni articoli e in questo post qui sotto, suscitando lo scetticismo di vari interlocutori, uno dei quali ha lasciato un commento, anzi addirittura due, cosa rarissima nel mio blog, in calce al post.

Il ridiventato tosto Renzi in ambito UE, nella contrapposizione inevitabile con la Germania per evitare il declino dell’Italia, si disferà dei prudenti Padoan e Pittella?



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