lunedì 23 novembre 2015

Matteo Richetti critica la gestione renziana del PD


“Rottamazione fallita, il Pd è senza identità. Renzi deve ascoltarci”
Richetti chiede un cambio di passo nella gestione del partito
FRANCESCA SCHIANCHI
19/11/2015

Questo articolo, che ai miei occhi costituisce una buona notizia, merita un commento articolato.
1. Matteo Richetti conferma il mio giudizio positivo che espressi su di lui qualche anno fa quando lo ascoltai per la prima volta alla Leopolda.
2. In un Paese gerontocratico e bloccato come l’Italia, la rottamazione era più che necessaria. E’ che, come è stato già scritto da parecchi, è stata molto parziale ed ha alimentato il trasformismo degli opportunisti.
3. Il giudizio severo di Richetti svela plasticamente i limiti evidenti del contaballe Edipo-Renzi come leader di un partito di Csx.
4. A mio avviso, un leader va giudicato anche dalla qualità dei suoi collaboratori: quelli di Renzi sono mediocri, vuoi per limiti personali oggettivi, vuoi per la loro clamorosa propensione a sposare acriticamente le tesi del capo. Fa eccezione – come si vede - Richetti.
5. Infine, per me c’era – c’è - un abisso, sotto il profilo della competenza, tra il gentiluomo Bersani e il tosto Renzi. Ma anche l’ottimo Bersani aveva due limiti: il maggiore dei quali era la sua carente capacità comunicativa, che è stata la sua principale, forse unica, defaillance, con l'esito negativo che sappiamo (nell’ultima settimana prima del voto, il PD perse ben 5 punti percentuali); ed il minore dei quali, ma complementare, quello di scegliere male e sopravvalutare i suoi collaboratori, vedi la sua indicazione della Fornero come possibile sua ministra e della Finocchiaro come PdR o non so che cosa, e, soprattutto, come fu nella scelta di Stefano Di Traglia a responsabile della comunicazione del PD in tutto il percorso del Segretario Bersani, il quale sbagliò la campagna comunicativa elettorale, oltre che per la sua bonomia caratteriale, appunto la sua carente capacità comunicativa e la sua idiosincrasia alle bugie, per responsabilità dei suoi consulenti alla comunicazione, in primis Di Traglia.


Post scriptum

Per motivare il mio giudizio negativo su Stefano Di Traglia, do un'informazione tecnica. Un qualunque bravo venditore sa che una delle regole fondamentali della comunicazione di vendita è quello di non basare il messaggio sulle cattive qualità dei concorrenti (che anzi si consiglia di non menzionare neppure), ma esclusivamente sulle qualità del proprio prodotto-servizio. Il presentarsi di Bersani, quasi ossessivamente, come "smacchiatore del giaguaro" contraddice clamorosamente quella regola basilare. Ora, delle due l'una: o è stato l'esperto (fino a prova contraria) Di Traglia a suggerire a Bersani di caratterizzare in quel modo il suo messaggio di propaganda politico-elettorale, e quindi è stato lui il responsabile diretto del fallimento; o è stato l'ignorante (in senso tecnico) Bersani a intestardirsi a veicolare ostinatamente quel messaggio palesemente, almeno agli occhi di un esperto, sbagliato, ma anche in questo caso Di Traglia resta secondo me il responsabile del fallimento, poiché né ha persuaso Bersani a mutare la strategia comunicativa errata, né se ne è dissociato rassegnando le dimissioni.


Appendice

Per quel che vale, provo a indicare una strategia comunicativa elettorale più efficace.
Ho frequentato per tre anni il forum del Partito Democratico PDNetwork (ora non più attivo, anche perché era affollato di paranoici lamentosi), nel quale la RedazioneWeb del PD provvedeva a pubblicare, oltre a quelli di noi frequentatori, contributi dei dirigenti e dei parlamentari del PD, che noi commentavamo. Tra questi, questo videomessaggio di Pier Luigi Bersani
contributo inviato da pierluigi bersani il 21 maggio 2011
in calce al quale pubblicai il seguente commento:
 commento di magnagrecia inviato il 23 maggio 2011
La crisi economica ed occupazionale è e sarà dura e lunga (almeno 15 anni), perché riflette il riequilibrio della produzione, della ricchezza e del benessere in ambito planetario. Occorre finanziare l’indispensabile crescita e gli altrettanto indispensabili ammortizzatori sociali universali.
Dove si prendono le risorse?
Nella lettera di PDnetwork (Lettera PDnetwork), le proposte riguardavano:
- Piano di sviluppo economico ed occupazionale;
- Reddito di cittadinanza universale;
- Riforma della legislazione sul lavoro precario, a favore dei precari, facendolo costare di più di quello stabile;
- Sgravio fiscale sul lavoro e sulle imprese;
- Piano di edilizia residenziale pubblica e popolare;
- Questione femminile, Rivoluzione culturale e Mezzogiorno (obiettivi strettamente intrecciati).
Prendendo i soldi, tra l’altro, da:
- taglio selezionato della spesa pubblica relativa all'apparato burocratico [Nota 13], per gli armamenti [14] e la politica [15].
- un maggior onere delle classi agiate:
• reintroduzione dell'ICI sulla prima casa di proprietà dei ricchi e degli abbienti [16];
• aumento della aliquota sulle rendite finanziarie (eventualmente, esclusi i BOT);
• imposta pluriennale di scopo sui ricchi ed i ricchissimi.
Due domande a Pierluigi Bersani: 1) Questo silenzio della sinistra sui costi della politica fa guadagnare o perdere voti? 2) Il PD prenderà l’iniziativa o andrà al traino del M5S?
Sui costi della politica silenzio a sinistra

Ho poi sviluppato queste proposte concentrandomi su queste sei:
Tre Misure tattiche
1. Il reddito minimo garantito (Rmg);
2. le norme sul lavoro precario, facendolo costare più di quello stabile;
3. un Piano Nazionale di Edilizia Residenziale Pubblica di Qualità
Tre misure strategiche.
4. Pubblica Amministrazione
5) Questione femminile
6) Tutela del territorio
Sei misure da adottare contro la crisi e per la crescita

Trasfusi queste proposte elaborate analiticamente nella Lettera di PDnetwork alla Segreteria Nazionale ed ai Gruppi parlamentari del PD, segnatamente le prime tre, in numerosi commenti in PDNetwork.
Non so se fu anche grazie a questo bombardamento, ma sta di fatto che il Segretario Bersani, in varie occasioni pubbliche, parlò sia del reddito minimo garantito che di un piano casa come misure prioritarie, mentre il lavoro precario era un tema del discorso pubblico dell’intero PD.
Oggetto:          Bersani: serve salario minimo garantito
Da:      info@mailservices.pdnetwork.it 
Data:   21/09/2010 17:30
Care democratiche, cari democratici
ieri il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ai microfoni del Tg1, ha lanciato l’idea di introdurre "un salario minimo garantito per legge". Una proposta concreta per aiutare tutti coloro che lottano contro la crisi e per i quali non esiste un contratto nazionale di lavoro.

Il segretario Bersani, intervistato nel febbraio 2011 da Rainews, affermò che le 2 principali priorità erano il lavoro e la casa.

Mercoledì scorso, su Rainews24, nella trasmissione settimanale di approfondimento politico, è stato trasmesso un servizio da Bologna (cfr. Pierluigi Bersani protagonista di “Voglio chiedere a Pier Luigi Bersani…”, dibattito condotto da Patrizio Roversi - Librerie Coop Ambasciatori – via Orefici, 19)
A una domanda della giornalista di Rainews sul programma del PD, Pierluigi Bersani ha elencato tre punti-obiettivo; il terzo non lo rammento, ma i primi due sono stati:
1°  il precariato;
2°  la casa.
So che la Lettera di PDnetwork l’ha sicuramente ricevuta, perché, non riuscendo io ad avere dopo 20 giorni il riscontro dell’invio da parte della RedazioneWeb, ho contattato la Segreteria Nazionale, ho parlato con la segretaria e gliel’ho inviata personalmente.
Ed allora, nell’ascoltarlo, mi sono legittimamente chiesto se quei due obiettivi, semplici, precisi, concreti, sicuramente di sinistra, perché mirati ai ceti e alle categorie più deboli – diversi milioni di persone, se si considerano tutte le famiglie coinvolte – gli fossero stati suggeriti proprio dalla lettura della Lettera di PDnetwork, perché essi sono proprio i primi due punti contenuti nella Lettera (il reddito di cittadinanza universale è un obiettivo che comporta un costo notevolissimo, ma è parte integrante, imprescindibilmente complementare del problema del precariato). Il terzo riguarda la questione femminile, d’altronde strettamente intrecciata col problema della disoccupazione e del precariato, soprattutto al Sud.

E concludevo così:

In conclusione, penso si possa convenire tutti sull’opportunità di elaborare e presentare un programma snello, basato su pochi (diciamo cinque), chiari, concreti e qualificanti obiettivi: due o tre di questi ora sono già definiti. Si tratterà di saperli efficacemente propagandare, creando lo spirito giusto, prima nella coalizione e poi nell’elettorato. Riporto perciò l’ultima parte della lettera di accompagnamento alla Lettera di PDnetwork:  
Noi crediamo che i numeri elettorali sarebbero dalla parte delle misure indicate, a condizione che si abbia la saggezza, il coraggio e l’intelligenza di farne oggetto chiaro, esplicito ed appassionato del programma elettorale del PD, così come viene delineato nel documento; sapendo però che preliminarmente e parallelamente occorrerà intervenire su due aspetti fondamentali: 1. ricreare lo spirito giusto, poiché, come afferma Robert Musil ne “L’uomo senza qualità” “La forza di un popolo è conseguenza dello spirito giusto, e non vale l’inverso”; 2. lavorare, per questo, su una riforma culturale, attraverso l’educazione, che coinvolga in primo luogo la famiglia e poi la scuola.
Buon lavoro
contributo inviato da magnagrecia il 25 febbraio 2011

Conclusione. Non v’è alcuna certezza dell’esito, ma, come si vede, sarebbe stato forse sufficiente, in luogo dell’ossessivo e controproducente “smacchiamento di giaguari”, prendere queste poche proposte qualificanti che interessavano decine di milioni di persone: reddito minimo garantito, piano pluriennale di alloggi pubblici (“Piano-casa Bersani”)[*] e lavoro precario, già chiare e definite nella testa del candidato Bersani, e trasfonderle in una sinossi di programma politico-elettorale semplice, chiara ed efficace, trasformandole in slogan incisivi di propaganda elettorale, sia per evitare l’emorragia dell’ultima settimana di campagna elettorale a favore di M5S, che pare abbia guadagnato almeno un milione di voti grazie alla sua proposta di reddito di cittadinanza, che in Italia era stato già attuato a livello regionale soltanto da amministrazioni di Csx, sia per vincere nettamente le elezioni politiche, togliendo così ogni velleità irridente al duo Grillo-Casaleggio ed ogni remora-alibi ademocratica al presidente della Repubblica, il massone elitario Giorgio Napolitano.

[*] La casa è un diritto essenziale



Post collegati:

Caro Pier Luigi Bersani

Comunicazione politica e vendita diretta

Carteggio tra il Prof. Massimo Arcangeli e me sulla capacità comunicativa di Pierluigi Bersani
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2759360.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/carteggio-tra-il-prof-massimo-arcangeli.html


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