Lo scorso aprile, in viaggio alla volta dell’Ucraina (dell’Ovest), assieme
a mia moglie, ucraina, sono passato (per la prima volta) dalla Polonia, dove ho
trascorso due giorni nella bella Cracovia, affollata di anglofoni e Polacchi
poco gentili e “cazzi loro”, espressione gergale non molto forbita, ma che –
icasticamente - mi pare descriva bene il loro carattere prevalente.
*
Abbiamo affittato un appartamento
tramite Airbnb. Siamo arrivati a Cracovia prima con un volo Wizz Air Napoli-Katovice e
poi con un piccolo bus della stessa compagnia aerea da Katovice a Cracovia.
All’indirizzo del palazzo, abbiamo avuto
qualche problema all'inizio per reperire M., la proprietaria dell'appartamento, al citofono, poiché all'1a non
rispondeva nessuno e non rammentavamo che sulla email ricevuta era indicato di
bussare al n. 6, la cui targhetta non riportava alcun nome; problema poi
risolto facilmente chiamando telefonicamente M., che è scesa nel giro di un
minuto, accogliendoci gentilmente e fornendoci una cartina della città e le
informazioni essenziali. Poi non l’abbiamo più rivista, neppure alla nostra
partenza; quando, prima di lasciare la casa al termine dei due giorni, l’abbiamo
chiamata, ci ha detto di lasciare dentro le chiavi e di tirarci dietro la
porta.
L'appartamento era situato in un'ottima
posizione: al piano rialzato del palazzo, quindi salendo pochissimi scalini, e
con affaccio all'interno del cortile, perciò molto silenzioso; a pochi minuti a
piedi - una ventina - dal bello e interessante Stare Miasto (Centro storico) e
a 4 fermate di tram (nn. 4 e 14) dalla stazione ferroviaria. L'appartamento,
formato da un unico locale più il bagno con doccia, tutto ristrutturato, era
fornito di tutte le comodità e adatto a due persone.
A poche decine di metri, ci sono dei
ristoranti, tra cui il Bococa Bistro
(uscendo dal palazzo andare a destra, poi nella vicina piazza svoltare a
sinistra, mantenendosi sul lato sinistro), suggeritoci da M. La quale, però, ci
aveva detto, una volta arrivati nella piazza, di svoltare a destra, cosa che ci
ha confermato quando, dopo una mezz’ora di vano girovagare, le abbiamo
telefonato. Dopo vari giri per un’ora e più e chiedendo ai passanti - in
maggioranza anglofoni e alcuni polacchi che si fermavano malvolentieri, forse
anche perché tirava un vento freddino, ma nessuno di loro lo conosceva, anche
se era poco distante, e chi faceva mostra di conoscerlo ci dava indicazioni
errate -, non siamo riusciti a trovarlo.
Ed allora abbiamo cenato in un bar che
si trova appunto svoltando nella piazza a destra, dopo il dancing, gustando una
buona cena (tranne il costoso vino rosso sudafricano) preparata dalla cuoca
Mariya, una sorridente e gentile giovane studentessa ucraina, che frequentava
l’università locale. Al Bococa, dove
siamo andati sia la mattina - accolti in maniera scortese dalla cameriera di
turno al banco-bar -, che la sera, si può bere un ottimo cappuccino, pranzare e
cenare (qualità - ad esser buoni - appena discreta, incluso il vino rosso
spagnolo; ottima invece la birra migliore che hanno). Bisogna però fare attenzione
all'orario, poiché il locale è aperto fino alle 22, il personale aveva fretta, e si può rischiare, come è
successo a me, di vedersi servito alle 21.30, da un’altra cameriera di turno la
sera, il secondo assieme al primo (!!). Che per un italiano è un obbrobrio, ma
- poi ho visto - in Ucraina è addirittura un’usanza generale.
Anche i negozianti, in prevalenza, non
erano molto gentili. Inclusa l’impiegata dell’Ufficio postale situato nei
pressi della stazione, dove ci siamo recati l’indomani mattina per ritirare i
biglietti acquistati on-line del vagone letto sul treno - rumoroso - Cracovia-Leopoli.
Il soggiorno a Cracovia, favorito da uno
splendido clima sia il sabato 2 che la domenica 3 aprile, è stato molto
gradevole, tranne per la davvero scarsa "disponibilità" - diciamo
così - palesata dai Polacchi; o l'errore - voluto? - di servire un piatto
diverso da quello ordinato: ci è successo ben 2 volte su 4, la prima al Bococa e la seconda all'Oroscope - qualità scarsa -, nei pressi
del castello, dove a mia moglie hanno servito una cotoletta alla milanese e non la carne ordinata,
per giunta fritta in un olio strausato.
Aprile 2016
PS: Da una quindicina d’anni, conosco un’amica polacca: non fa eccezione…
*
Ora valgono le regole del Trattato di Dublino; l'Italia ha chiesto di
cambiarle; la Commissione europea ha - di fatto - in parte accolto la richiesta
dell'Italia decidendo la distribuzione pro quota degli immigrati, in proporzione
alla popolazione; la Polonia, assieme all'Ungheria, alla Repubblica
ceca e alla Slovacchia (con i quali forma il cosiddetto Gruppo di Visegrad) rifiuta
di prendersi una quota degli immigrati che arrivano in Italia (e in Grecia), però
i soldi, pagati in parte anche dall'Italia, la Polonia se li prende (sono oltre 5
mld l'anno); in una Unione (o confederazione o famiglia o associazione), non è
lecito prendere i benefici e rifiutare i costi, se rifiuti gli oneri devi
rinunciare anche ai proventi.
Come risulta dalla tabella seguente relativa ai Fondi UE, la Polonia è il primo percettore netto nel dare-avere con l'UE. Più che dell'Ungheria (10 milioni di abitanti, che comunque va richiamata all'ordine democratico europeo), io mi preoccuperei un po' di più dell'egoismo della Polonia, quasi 40 mln di abitanti.
Bisogna
dire, però, che i soldi dell'Ue i Polacchi li sanno spendere bene.
Tabella - Il
dare-avere con l'Unione Europea (anni 2000-2014)
Valori in milioni di euro
Paese ...............VERSAM. ACCREDITI 2000-2014 MEDIA
ANNUA
Contribuenti netti
Germania …....... 336.022 .....172.703 .....+163.319
.....+10.888
Regno Unito ….. 186.523 .... 102.611 ....... +83.912
...... +5.594
Francia ...............265.824 .... 192.784
........+73.040 .......+4.869
Paesi Bassi ….......91.791 ...... 29.425
........+62.366 .......+4.158
Italia ..................210.577 …. 151.624
........+58.954 ......+3.930
Belgio ..................64.257 ........30.274
........+33.983 ......+2.266
Svezia ..................45.743 ........22.054
........+23.689 ......+1.579
Danimarca ...........32.793 ........21.601
........+11.191 .........+746
Austria .................35.301 ........25.025
........+10.275 .........+685
Finlandia ..............24.146 ........19.048
.........+5.099 ..........+340
Lussemburgo .........3.719 ..........2.678
..........+1.041 ...........+69
Percettori netti
Cipro ......................1.833 ..........2.009
..............-176 ............-12
Croazia ......................666 .............856
..............-190 ............-13
Malta .........................669 ..........1.376
..............-707 ............-47
Slovenia .................3.885 ..........7.129
...........-3.244 ..........-216
Estonia ...................1.657 ..........6.229
...........-4.572 ..........-305
Lettonia ..................2.089 ..........8.256
...........-6.167 ..........-411
Slovacchia ..............6.348 ........15.125
...........-8.778 ..........-585
Bulgaria ..................3.116 ........12.231
...........-9.115 ..........-608
Irlanda ..................20.739 ........32.130
.........-11.390 ..........-759
Lituania ..................3.158 ........15.190
.........-12.032 ..........-802
Rep. Ceca .............14.303 ........31.079
.........-16.775 .......-1.118
Romania ...............10.302 ........29.829
.........-19.527 .......-1.302
Ungheria ................9.622 ........38.070
.........-28.448 .......-1.897
Portogallo .............22.543 ........65.078
........-42.535 .......-2.836
Spagna ................139.050 ......201.358
........-62.309 .......-4.154
Grecia ...................28.376 .........93.905
........-65.529 ......-4.369
Polonia .................34.544 .......113.816
........-79.273 .......-5.285
link non più attivo, per le tabelle allegate cliccare qui sotto:
Link
e articoli collegati:
EU expenditure and revenue 2014-2020
Come la Polonia è diventata ricca
21/01/2014
Vent’anni fa il reddito pro capite
polacco era un quarto di quello tedesco, oggi è la metà. I segreti del
successo: privatizzazioni, cambio flessibile e apertura al mondo. I problemi:
bassa occupazione, inefficienza amministrativa e scarsi fondi alla ricerca.
Alla Polonia bastano i migranti ucraini
20.01.2016
20.01.2016
Nonostante le affermazioni di Beata Szydło, secondo i dati dell'Ufficio
stranieri polacco, su 930 mila visti polacchi consegnati a cittadini ucraini
nel 2015 (100 mila in più rispetto al 2014), solo due hanno ricevuto lo status
di rifugiati.
“Profughi ucraini”: così la Polonia ha fatto
arrabbiare l’Ucraina
Posted in Polonia by matteocazzulani on January 22, 2016
Durante il dibattito sulla questione polacca, la Premier Beata Szydło parla
di “un milione di ucraini” riparati a Varsavia. Pronta la reazione
dell’Ambasciatore ucraino, Andriy Deshchytsya, che ha sottolineato come gli
ucraini in Polonia siano migranti che non percepiscono alcun sussidio sociale.
Ho fatto fare una ricerca in ucraino da mia moglie: in
Polonia, solo 2 profughi su un milione (fonte: ZN-UA).
Da quest'altra fonte, in totale, i rifugiati ucraini
richiedenti asilo in Europa sono quasi 20.000, in Italia il doppio che in
Polonia.
Da migranti a rifugiati, lo strano caso
degli ucraini in Italia
6 aprile 2016 -
Il nostro, dopo
la Germania, è il secondo paese per richiedenti asilo ucraini. Le cause? La
guerra ma non solo. Il 50% sono donne. Che possibilità ci sono che ottengano la
protezione? E quali sono le differenze di genere nel riconoscimento della
protezione internazionale?
http://openmigration.org/analisi/le-ucraine-in-italia-da-migranti-a-rifugiate/
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