lunedì 19 settembre 2016

Polonia, due giorni in un Paese (di quasi 40 milioni) di ‘cazzi loro’


Lo scorso aprile, in viaggio alla volta dell’Ucraina (dell’Ovest), assieme a mia moglie, ucraina, sono passato (per la prima volta) dalla Polonia, dove ho trascorso due giorni nella bella Cracovia, affollata di anglofoni e Polacchi poco gentili e “cazzi loro”, espressione gergale non molto forbita, ma che – icasticamente - mi pare descriva bene il loro carattere prevalente.

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Abbiamo affittato un appartamento tramite Airbnb. Siamo arrivati a Cracovia prima con un volo Wizz Air  Napoli-Katovice e poi con un piccolo bus della stessa compagnia aerea da Katovice a Cracovia.
All’indirizzo del palazzo, abbiamo avuto qualche problema all'inizio per reperire M., la proprietaria dell'appartamento, al citofono, poiché all'1a non rispondeva nessuno e non rammentavamo che sulla email ricevuta era indicato di bussare al n. 6, la cui targhetta non riportava alcun nome; problema poi risolto facilmente chiamando telefonicamente M., che è scesa nel giro di un minuto, accogliendoci gentilmente e fornendoci una cartina della città e le informazioni essenziali. Poi non l’abbiamo più rivista, neppure alla nostra partenza; quando, prima di lasciare la casa al termine dei due giorni, l’abbiamo chiamata, ci ha detto di lasciare dentro le chiavi e di tirarci dietro la porta.
L'appartamento era situato in un'ottima posizione: al piano rialzato del palazzo, quindi salendo pochissimi scalini, e con affaccio all'interno del cortile, perciò molto silenzioso; a pochi minuti a piedi - una ventina - dal bello e interessante Stare Miasto (Centro storico) e a 4 fermate di tram (nn. 4 e 14) dalla stazione ferroviaria. L'appartamento, formato da un unico locale più il bagno con doccia, tutto ristrutturato, era fornito di tutte le comodità e adatto a due persone.
A poche decine di metri, ci sono dei ristoranti, tra cui il Bococa Bistro (uscendo dal palazzo andare a destra, poi nella vicina piazza svoltare a sinistra, mantenendosi sul lato sinistro), suggeritoci da M. La quale, però, ci aveva detto, una volta arrivati nella piazza, di svoltare a destra, cosa che ci ha confermato quando, dopo una mezz’ora di vano girovagare, le abbiamo telefonato. Dopo vari giri per un’ora e più e chiedendo ai passanti - in maggioranza anglofoni e alcuni polacchi che si fermavano malvolentieri, forse anche perché tirava un vento freddino, ma nessuno di loro lo conosceva, anche se era poco distante, e chi faceva mostra di conoscerlo ci dava indicazioni errate -, non siamo riusciti a trovarlo.
Ed allora abbiamo cenato in un bar che si trova appunto svoltando nella piazza a destra, dopo il dancing, gustando una buona cena (tranne il costoso vino rosso sudafricano) preparata dalla cuoca Mariya, una sorridente e gentile giovane studentessa ucraina, che frequentava l’università locale. Al Bococa, dove siamo andati sia la mattina - accolti in maniera scortese dalla cameriera di turno al banco-bar -, che la sera, si può bere un ottimo cappuccino, pranzare e cenare (qualità - ad esser buoni - appena discreta, incluso il vino rosso spagnolo; ottima invece la birra migliore che hanno). Bisogna però fare attenzione all'orario, poiché il locale è aperto fino alle 22, il personale aveva fretta, e si può rischiare, come è successo a me, di vedersi servito alle 21.30, da un’altra cameriera di turno la sera, il secondo assieme al primo (!!). Che per un italiano è un obbrobrio, ma - poi ho visto - in Ucraina è addirittura un’usanza generale.
Anche i negozianti, in prevalenza, non erano molto gentili. Inclusa l’impiegata dell’Ufficio postale situato nei pressi della stazione, dove ci siamo recati l’indomani mattina per ritirare i biglietti acquistati on-line del vagone letto sul treno - rumoroso - Cracovia-Leopoli.
Il soggiorno a Cracovia, favorito da uno splendido clima sia il sabato 2 che la domenica 3 aprile, è stato molto gradevole, tranne per la davvero scarsa "disponibilità" - diciamo così - palesata dai Polacchi; o l'errore - voluto? - di servire un piatto diverso da quello ordinato: ci è successo ben 2 volte su 4, la prima al Bococa e la seconda all'Oroscope - qualità scarsa -, nei pressi del castello, dove a mia moglie hanno servito una cotoletta alla milanese e non la carne ordinata, per giunta fritta in un olio strausato.
Aprile 2016
PS: Da una quindicina d’anni, conosco un’amica polacca: non fa eccezione…

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Ora valgono le regole del Trattato di Dublino; l'Italia ha chiesto di cambiarle; la Commissione europea ha - di fatto - in parte accolto la richiesta dell'Italia decidendo la distribuzione pro quota degli immigrati, in proporzione alla popolazione; la Polonia, assieme all'Ungheria, alla Repubblica ceca e alla Slovacchia (con i quali forma il cosiddetto Gruppo di Visegrad) rifiuta di prendersi una quota degli immigrati che arrivano in Italia (e in Grecia), però i soldi, pagati in parte anche dall'Italia, la Polonia se li prende (sono oltre 5 mld l'anno); in una Unione (o confederazione o famiglia o associazione), non è lecito prendere i benefici e rifiutare i costi, se rifiuti gli oneri devi rinunciare anche ai proventi.

Come risulta dalla tabella seguente relativa ai Fondi UE, la Polonia è il primo percettore netto nel dare-avere con l'UE. Più che dell'Ungheria (10 milioni di abitanti, che comunque va richiamata all'ordine democratico europeo), io mi preoccuperei un po' di più dell'egoismo della Polonia, quasi 40 mln di abitanti.
Bisogna dire, però, che i soldi dell'Ue i Polacchi li sanno spendere bene.

Tabella - Il dare-avere con l'Unione Europea (anni 2000-2014)
Valori in milioni di euro
Paese ...............VERSAM. ACCREDITI 2000-2014 MEDIA ANNUA
Contribuenti netti
Germania …....... 336.022 .....172.703 .....+163.319 .....+10.888
Regno Unito ….. 186.523 .... 102.611 ....... +83.912 ...... +5.594
Francia ...............265.824 .... 192.784 ........+73.040 .......+4.869
Paesi Bassi ….......91.791 ...... 29.425 ........+62.366 .......+4.158
Italia ..................210.577 …. 151.624 ........+58.954 ......+3.930
Belgio ..................64.257 ........30.274 ........+33.983 ......+2.266
Svezia ..................45.743 ........22.054 ........+23.689 ......+1.579
Danimarca ...........32.793 ........21.601 ........+11.191 .........+746
Austria .................35.301 ........25.025 ........+10.275 .........+685
Finlandia ..............24.146 ........19.048 .........+5.099 ..........+340
Lussemburgo .........3.719 ..........2.678 ..........+1.041 ...........+69
Percettori netti
Cipro ......................1.833 ..........2.009 ..............-176 ............-12
Croazia ......................666 .............856 ..............-190 ............-13
Malta .........................669 ..........1.376 ..............-707 ............-47
Slovenia .................3.885 ..........7.129 ...........-3.244 ..........-216
Estonia ...................1.657 ..........6.229 ...........-4.572 ..........-305
Lettonia ..................2.089 ..........8.256 ...........-6.167 ..........-411
Slovacchia ..............6.348 ........15.125 ...........-8.778 ..........-585
Bulgaria ..................3.116 ........12.231 ...........-9.115 ..........-608
Irlanda ..................20.739 ........32.130 .........-11.390 ..........-759
Lituania ..................3.158 ........15.190 .........-12.032 ..........-802
Rep. Ceca .............14.303 ........31.079 .........-16.775 .......-1.118
Romania ...............10.302 ........29.829 .........-19.527 .......-1.302
Ungheria ................9.622 ........38.070 .........-28.448 .......-1.897
Portogallo .............22.543 ........65.078 ........-42.535 .......-2.836
Spagna ................139.050 ......201.358 ........-62.309 .......-4.154
Grecia ...................28.376 .........93.905 ........-65.529 ......-4.369
Polonia .................34.544 .......113.816 ........-79.273 .......-5.285
link non più attivo, per le tabelle allegate cliccare qui sotto:


Link e articoli collegati:

EU expenditure and revenue 2014-2020

Come la Polonia è diventata ricca
21/01/2014
Vent’anni fa il reddito pro capite polacco era un quarto di quello tedesco, oggi è la metà. I segreti del successo: privatizzazioni, cambio flessibile e apertura al mondo. I problemi: bassa occupazione, inefficienza amministrativa e scarsi fondi alla ricerca.

Alla Polonia bastano i migranti ucraini
20.01.2016
Nonostante le affermazioni di Beata Szydło, secondo i dati dell'Ufficio stranieri polacco, su 930 mila visti polacchi consegnati a cittadini ucraini nel 2015 (100 mila in più rispetto al 2014), solo due hanno ricevuto lo status di rifugiati.

“Profughi ucraini”: così la Polonia ha fatto arrabbiare l’Ucraina
Posted in Polonia by matteocazzulani on January 22, 2016
Durante il dibattito sulla questione polacca, la Premier Beata Szydło parla di “un milione di ucraini” riparati a Varsavia. Pronta la reazione dell’Ambasciatore ucraino, Andriy Deshchytsya, che ha sottolineato come gli ucraini in Polonia siano migranti che non percepiscono alcun sussidio sociale.

Ho fatto fare una ricerca in ucraino da mia moglie: in Polonia, solo 2 profughi su un milione (fonte: ZN-UA).
Da quest'altra fonte, in totale, i rifugiati ucraini richiedenti asilo in Europa sono quasi 20.000, in Italia il doppio che in Polonia.
Da migranti a rifugiati, lo strano caso degli ucraini in Italia
6 aprile 2016 - S. KALANTARYAN, S. MARCHETTI E F. A. VIANELLO
Il nostro, dopo la Germania, è il secondo paese per richiedenti asilo ucraini. Le cause? La guerra ma non solo. Il 50% sono donne. Che possibilità ci sono che ottengano la protezione? E quali sono le differenze di genere nel riconoscimento della protezione internazionale?
http://openmigration.org/analisi/le-ucraine-in-italia-da-migranti-a-rifugiate/   


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