In
un post precedente, ho dato conto di
una conferenza stampa surreale di una strana coppia: Damiano e Sacconi (cfr. Lettera
a Rosaria Amato di Repubblica sull’adeguamento
all’aspettativa di vita, sue risposte e mie repliche http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2856676.html oppure
Naturalmente, mi sono preso la briga di
scrivere anche ai due protagonisti della conferenza stampa, con questa lettera
che riporto qui. Avverto che soltanto dopo ho scoperto che, non solo quello
della presidentessa Boldrini, ma anche gli indirizzi degli altri tre destinatari
sono stati disattivati; con la differenza che a Cesare Damiano, Pietro Grasso e
Laura Boldrini è possibile scrivere tramite il sito Parlamento.it, mentre ho
dovuto pregare lo staff del presidente Pietro Grasso di trasmettere la lettera
a Maurizio Sacconi. [In realtà, gli indirizzi e-mail dei senatori
sono stati tutti modificati, ndr].
damiano.c@camera.it;sacconi.m@posta.senato.it
p.c.
Presidente Pietro Grasso (pietro.grasso@senato.it) e Presidentessa Laura Boldrini (tramite suo sito)
Disinformazione
sulle riforme delle pensioni e l'adeguamento all'aspettativa di vita
Da V 12/7/2017
17:38
A
damiano.c@camera.it CC pietro.grasso@senato.it
Egregi
On. Damiano/Sen. Sacconi,
In
riferimento alla Vostra conferenza stampa (http://www.cesaredamiano.org/2017/07/11/pensioni-appello-damiano-e-sacconi-stop-innalzamento-eta/), mi permetto rammentare che l’adeguamento all’aspettativa
di vita è stato introdotto dal DL 78 del 31 maggio 2010, art. 12, co. 12bis
DL 78 del 31.5.2010, convertito dalla
legge 122 del 30.7.2010, art. 12, comma 12bis:
(( 12-bis. In
attuazione dell'articolo 22-ter, comma 2, del decreto-legge 1o luglio 2009, n.
78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102,
concernente l'adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico
agli incrementi della speranza di vita, e tenuto anche conto delle esigenze di
coordinamento degli istituti pensionistici e delle relative procedure di
adeguamento dei parametri connessi agli andamenti demografici, a decorrere dal
1° gennaio 2015 i requisiti di età e i valori di somma di età anagrafica e di
anzianità contributiva di cui alla Tabella B allegata alla legge 23 agosto
2004, n. 243, e successive modificazioni, i requisiti anagrafici di 65 anni e
di 60 anni per il conseguimento della pensione di vecchiaia, il requisito
anagrafico di cui all'articolo 22-ter, comma 1, del decreto-legge 1° luglio
2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102,
e successive modificazioni, il requisito anagrafico di 65 anni di cui
all'articolo 1, comma 20, e all'articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995,
n. 335, e successive modificazioni, devono essere aggiornati a cadenza
triennale, salvo quanto indicato al comma 12-ter, con decreto direttoriale del
Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministero del lavoro
e delle politiche sociali, da emanare almeno dodici mesi prima della data di
decorrenza di ogni aggiornamento. La mancata emanazione del predetto decreto
direttoriale comporta responsabilità erariale. Il predetto aggiornamento e'
effettuato sulla base del procedimento di cui al comma 12-ter.
Sorprende
che anche Voi, presidenti di Commissione parlamentare, contribuiate alla
DISINFORMAZIONE generale sulle pensioni, che coinvolge tutti i media, immemori
di ciò che scrivevano nel 2012 (vedi il post linkato più sotto[1]), e perfino
l’INPS, oltre a quasi 60 milioni di Italiani.
Per
riparare in piccola parte, faccio un riepilogo sintetico di cose che negli
ultimi sei anni ho già dovuto scrivere decine di volte (vedi, ad esempio, Lettera
ai media, al Governo, al PD e ai sindacati: le pensioni e Carlo
Cottarelli http://vincesko.blogspot.com/2015/06/lettera-ai-media-al-governo-al-pd-e-ai.html).
Riforme delle pensioni
Dal 1992, le riforme delle pensioni
sono state 8 (Amato, 1992; Dini, 1995; Prodi, 1997; Berlusconi/Maroni, 2004;
Prodi/Damiano, 2007; Berlusconi/Sacconi, 2010; Berlusconi/Sacconi, 2011;
Monti-Fornero, 2011).
Sacconi, non Fornero
L’allungamento
eccessivo dell’età di pensionamento è stato deciso molto più da Sacconi (DL
78/2010, art. 12, + integrazioni con DL 98/2011 e DL 138/2011) che da Fornero
(DL 201/2011, art. 24):
–
sia portando l’età di pensionamento per vecchiaia, senza gradualità,
a 66 anni per tutti i lavoratori dipendenti e a 66 anni e 6 mesi per tutti i
lavoratori autonomi, tranne le lavoratrici dipendenti del settore privato, per
le quali ha poi provveduto Fornero nel 2011, ma gradualmente entro il 2021
(poi, 2018);
–
sia introducendo – sempre Sacconi e non Fornero – l’adeguamento triennale
all’aspettativa di vita (che dopo l’adeguamento del 2019, cioè dal 2021, in
forza della riforma Fornero, diverrà biennale), che ha portato finora l’età di
pensionamento di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi e la porterà a 67 nel 2020 e poi
oltre.
Anche
il sistema contributivo l’ha introdotto la riforma Dini nel 1995, non la
riforma Fornero nel 2011; ella ha solo incluso, col calcolo pro rata dal
1.1.2012, quelli esclusi dalla legge Dini, che all’epoca avevano già 18 anni di
contributi, quindi nel 2012 TUTTI relativamente anziani, equiparando così i
giovani e tutti gli altri.
[1] Sacconi
vs Fornero, qual è stato il ministro che ha riformato di più le pensioni
Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e
diventerà una verità (Goebbels)
Come è potuto succedere un caso così
eclatante di DISINFORMAZIONE sulle pensioni, analogo a quelli coevi sul
risanamento iniquo e recessivo dei conti pubblici nella scorsa legislatura, che
sarebbe ascrivibile a Monti, quando invece Berlusconi lo ha battuto per 4 a 1
(267 mld cumulati contro 62), o sugli obiettivi statutari della BCE (art.
2/Obiettivi Statuto BCE)? I circa 60 milioni di Italiani sono stati vittime
della vulgata diffusa ad arte dalla potentissima propaganda
berlusconiana-leghista e simile; coadiuvata dalla stessa coraggiosa
millantatrice professoressa Fornero (gliel’ho anche scritto recentemente Lettera
alla Professoressa Elsa Fornero su pensioni e manovre correttive http://vincesko.blogspot.com/2016/11/lettera-alla-professoressa-elsa-fornero.html), la quale, nella sua
legge di riforma (DL 201/2011, art. 24), anziché limitarsi a modificare ed
integrare la legislazione preesistente, ha ripetuto le misure della severissima
riforma SACCONI (che, dal suo canto, non rivendica la paternità e smaschera il
plagio ma lo asseconda) - è facile verificarlo confrontando i testi delle due
leggi -, e poi l’ha menata per anni, per vantarsi di aver salvato l’Italia dal default
(cosa smentita nettamente dai numeri; peraltro, gli stessi risparmi derivanti
dalla riforma Fornero ci saranno soprattutto dal 2020), prendendosi
masochisticamente insulti e maledizioni, perfino dall’on. Matteo Salvini, il
finto smemorato che votò assieme al suo partito - la Lega Nord - la
severissima riforma delle pensioni Sacconi (la quale – essa sì – ha portato e
porterà l’età di pensionamento a 67 anni e oltre) e promette, una volta al
governo, di mandare in esilio la professoressa Fornero perché costringerebbe
gli Italiani a lavorare fino a 70 anni.
Spero di essere stato utile a ristabilire, in una materia
così importante, delicata e d'interesse generale, la verità dei fatti.
Egregi On. Damiano e Sen. Sacconi, Vi prego di fare altrettanto.
Cordiali saluti,
V.
PS: Poiché la casella di posta del Sen. Maurizio Sacconi (sacconi.m@posta.senato.it)
‘stranamente’ non è più disponibile, prego l'On. Cesare Damiano e lo staff del
Presidente Pietro Grasso di volergli trasmettere questa e-mail.
***
Cesare
Damiano ha continuato a scrivere che era stata la riforma Fornero ed ho dovuto
riscrivergli:
Egr.
On. Damiano,
Lei
continua ad affermare, nella Sua newsletter,
una cosa non vera: che l'adeguamento all'aspettativa di vita sia stato deciso
dalla riforma delle pensioni Fornero. E Lei lo sa benissimo. Anche perché alla
conferenza stampa da Lei tenuta assieme al senatore Sacconi, secondo il
resoconto che ne ha fatto Rosaria Amato su Repubblica
(ma non nel relativo titolo), lo stesso Sacconi ha ammesso di esserne lui
l'autore.
DL 78 del 31.5.2010, convertito dalla
legge 122 del 30.7.2010, art. 12, comma 12bis:
((
12-bis. In attuazione dell'articolo 22-ter, comma 2, del decreto-legge 1o
luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009,
n. 102, concernente l'adeguamento dei requisiti di accesso al sistema
pensionistico agli incrementi della speranza di vita, e tenuto anche conto
delle esigenze di coordinamento degli istituti pensionistici e delle relative
procedure di adeguamento dei parametri connessi agli andamenti demografici, a
decorrere dal 1° gennaio 2015 i requisiti di età e i valori di somma di età
anagrafica e di anzianità contributiva di cui alla Tabella B allegata alla
legge 23 agosto 2004, n. 243, e successive modificazioni, i requisiti
anagrafici di 65 anni e di 60 anni per il conseguimento della pensione di
vecchiaia, il requisito anagrafico di cui all'articolo 22-ter, comma 1, del
decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge
3 agosto 2009, n. 102, e successive modificazioni, il requisito anagrafico di
65 anni di cui all'articolo 1, comma 20, e all'articolo 3, comma 6, della legge
8 agosto 1995, n. 335, e successive modificazioni, devono essere aggiornati a
cadenza triennale, salvo quanto indicato al comma 12-ter, con decreto
direttoriale del Ministero dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministero
del lavoro e delle politiche sociali, da emanare almeno dodici mesi prima della
data di decorrenza di ogni aggiornamento. La mancata emanazione del predetto
decreto direttoriale comporta responsabilità erariale. Il predetto
aggiornamento e' effettuato sulla base del procedimento di cui al comma 12-ter.
Mi auguro che Lei non contribuisca
ulteriormente alla generale DISINFORMAZIONE sulle pensioni, della quale è
vittima anche il ministro Poletti (v. la sua intervista a Repubblica tv).
Cordiali
saluti
V.
Ed
invece ha continuato. E gli ho riscritto.
Egr.
On. Damiano,
Lei
ha scritto, nella Sua newsletter di oggi 30.7.2017 http://www.cesaredamiano.org/2017/07/30/contributo-di-solidarieta-si-ricalcolo-no/
un’altra cosa non vera: “Ho approvato nel 2011 l'introduzione del contributivo
pro rata per i parlamentari (che è stato successivamente esteso a tutti i
lavoratori dalla legge Fornero)”.
Lei
evidentemente ce l’ha con la professoressa Fornero, Sua vecchia compagna di
scuola, che ha già la colpa di millantare la maternità di provvedimenti emessi
dalla riforma delle pensioni SACCONI.
Come
Lei sa benissimo, la riforma Fornero delle pensioni ha solo esteso, col calcolo
pro rata a decorrere dall’1.1.2012, il metodo contributivo a tutti… quelli
esclusi dalla legge Dini del 1995, vale a dire soltanto a coloro che avevano
già 18 anni di contributi.
Vabbé
che Lei è rimasto nello stesso partito del contaballe seriale Renzi, che
evidentemente Le ha trasmesso lo stesso “virus”, ma faccia uno sforzo, non
continui a DISINFORMARE anche Lei sulle pensioni, “alleandosi” addirittura col filoconfindustriale
e sedicente socialista Sacconi, ché la situazione è già tragica.
Distinti
saluti,
V.
Già
due anni fa avevo dovuto scrivere all’On. Cesare Damiano:
damiano_c@camera.it
Egr.
On. Damiano,
Leggo
quotidianamente i Suoi comunicati stampa e mi sono reso conto che anche Lei è
DISINFORMATO sulle pensioni oppure, più probabilmente, fa finta di esserlo,
poiché attribuisce tutto alla riforma Fornero.
Le
chiedo, perciò, di voler spendere qualche minuto per leggere la mia:
Lettera ai
media, al governo, al PD e ai sindacati: le pensioni e Carlo Cottarelli http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2833739.html oppure, se la
piattaforma IlCannocchiale è in avaria http://vincesko.blogspot.com/2015/06/lettera-ai-media-al-governo-al-pd-e-ai.html.
Cordiali
saluti
V.
Aggiornamento
Miracolo!
L’On. Cesare Damiano è ora diventato preciso.
Roma, 22 ago - "L'età pensionabile varia, come sappiamo,
in relazione all'andamento dell'aspettativa di vita. Questo meccanismo,
introdotto dal Governo Berlusconi e inasprito da quello di Monti,[…]
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