Pubblico
la risposta di Piero Righetti alla mia lettera (riportata in calce) in cui ho criticato
una sua notizia falsa sulla riforma Fornero, in un suo articolo pubblicato da Affari Italiani, e la mia lettera di
replica. Ad oggi non ho ricevuto nessun’altra sua risposta.
Oggetto: Nessuna notizia falsa
Egr. Sig. V.,
il Direttore
Perrino, che legge per conoscenza, mi ha inviato la sua email del 4/2 u.s. in
cui lei mi accusa di aver dato – nel mio
articolo “Pensione anche a quota 94” – una
notizia falsa. Effettivamente sono un ex dirigente Inps ed un esperto previdenziale
e del lavoro, collaboro con Affari Italiani e per decenni, tra l’altro, con
Sole 24 Ore, Guida Normativa e Guida al Lavoro. Il mio articolo, che voleva
solo sottolineare che ora – sia pure per soli 3 anni, almeno ad oggi – si può
andare in pensione anche con quota 94 non è assolutamente né un trattato né una
disquisizione giuridica e l’annuncio pensione a quota 94 è assolutamente
esatto. Come anche la notizia della spallata. Lo stesso Governo e i due Vice
Presidenti Di Maio e Salvini hanno più volte parlato di spallata alla Fornero.
Del resto, come lei stesso ricorda, l’aumento dell’età pensionabile è
attribuito alla Fornero sia dal Servizio Studi della Camera sia da professori
di lavoro e previdenza a causa anche, lei aggiunge, di “una formulazione insufficiente e poco
chiara della legge Fornero”.
A chi ora può
andare in pensione 8 anni prima non credo interessi più di tanto se il D.L. 4/2019
sia un vulnus a Fornero o a Sacconi. A loro credo basta sapere che possono presentare
la domanda di pensione.
L’impatto
della notizia che ho dato – e che il giorno dopo l’uscita del mio articolo su
Affari Italiani è comparsa con grandi titoli sul Sole 24 Ore e Italia Oggi – è
“in pensione 8 anni prima”
Questa
notizia non è assolutamente falsa. Forse imprecisa e per i motivi che lei stesso
ha ricordato.
Aggiungo che
la legge Sacconi è antecedente quella della Fornero e che, di conseguenza, la Fornero,
con la sua legge ha “incorporato” di fatto le modifiche Damiano e Sacconi e che
pertanto quello in vigore ante D.L. 4/2019 è il sistema pensionistico Fornero
(e non certo quello Sacconi), al quale dunque ben può dirsi che il Decreto
4/2019 abbia dato una spallata, e non piccola, visto l’art. 22!
La ringrazio
comunque della sua attenzione e del tempo che mi ha voluto dedicare.
Piero
Righetti
5 Febbraio
2019
***
Egr.
Sig. Righetti,
Errare è umano, ammettere gli errori è
segno di intelligenza, poiché, in fondo, siamo tutti ignoranti. Io sono il
principe degli ignoranti, vengo subito dopo Adriano Celentano.
Mi
spiace, Lei ha scritto una NOTIZIA FALSA, che – vista la Sua ritrosia ad
ammetterlo – Le rammento, riportandola di seguito:
“Questa a mio avviso è la più rilevante
modifica, la più violenta spallata alla Riforma Fornero: in pensione a
59 anni di età anziché a 67, e cioè 8 anni prima.” http://www.affaritaliani.it/economia/pensione-si-va-anche-a-quota-9-584756.html.
La notizia falsa che Le ho contestato è,
non che va “in pensione 8 anni prima”, ma che Lei ha attribuito erroneamente alla riforma Fornero l’allungamento
dell’età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni. Il che è oggettivamente falso, poiché tale allungamento
è frutto della ben più severa riforma SACCONI (tranne 4 mesi in media della
riforma Damiano), oggetto da almeno 5 anni di una vera e propria damnatio memoriae.
E
a nulla rileva, ai fini della corretta attribuzione di tale misura, che l’errata
attribuzione l’abbiano fatta tutti,
inclusi gli esperti, o che il Suo articolo sia stato ripreso dal Sole 24 ore, anche perché –
evidentemente Lei non lo sa – anche Il
Sole 24 ore, come tutti i media, anzi di più data la sua importanza in materia
economica e previdenziale, è responsabile della DISINFORMAZIONE generale – e
ormai mondiale - sulla riforma Fornero da almeno 5 anni. Cosa che gli ho
contestato per iscritto fin dal 2015, prima in un commento in calce ad un loro
articolo gravemente disinformativo, commento da loro censurato, e poi per
lettera, anzi più lettere (qui trova tutte quelle da me inviate negli ultimi
anni per contrastare l’universale DISINFORMAZIONE su questo tema, e altri due: http://vincesko.blogspot.it).
Inoltre, mi
sorprende che Lei, esperto di analisi di norme giuridiche, adduca come
attenuante o perfino esimente che la legge
Fornero abbia «“incorporato” di fatto» la legge Sacconi, e arrivi addirittura a
scrivere, sottolineandolo, che «quello in vigore ante D.L. 4/2019
è il sistema pensionistico Fornero (e non certo quello Sacconi).», che a me sembra una deduzione palesemente errata e perfino
strampalata e in ogni caso destituita di fondamento in base agli effetti (vedi
il Quadro sintetico dell’età di
pensionamento in base alle norme e ai loro autori, riportato nella mia
lettera precedente, e appresso). Che è analoga a quella formulata da altri
esperti, tra i maggiori responsabili della vulgata che avrebbe fatto tutto
Fornero sol perché la legge Fornero ha “confermato” alcune misure importanti
della legge Sacconi, come l’adeguamento all’aspettativa di vita. Come se una
legge in vigore avesse bisogno di essere “confermata” da una legge successiva.
Il che è un obbrobrio tecnico-giuridico. Ed anche etico: si premia un
plagio-furbizia, anziché – come faccio io da anni, anche contestandolo
direttamente alla sua autrice, la professoressa Fornero, e alla sua vittima, il
senatore Sacconi, che da anni fa lo gnorri – stigmatizzarlo.
Concludo con due
ulteriori considerazioni, che a me sembrano risolutive, poi veda Lei.
La prima, è che tutti citano la
riforma Fornero e obliterano la riforma Sacconi, che è più severa e incisiva e
le cui norme vengono erroneamente attribuite da quasi tutti, in Italia e
all’estero, in tutto o in parte, in particolare l’adeguamento alla speranza di
vita, alla riforma Fornero. Ma osservo, al di là dell’interpretazione della
complessa normativa: dei 1.000 mld
di risparmi pensionistici stimati da RGS al 2060 dalle 4 riforme dal 2004
(Maroni, 2004, la cui misura principale, lo ‘scalone’, fu abrogato da Damiano
prima che andasse in vigore; Damiano, 2007, le cui “quote” furono abolite da
Fornero; Sacconi, 2010 e 2011; e Fornero, 2011), al lordo dell’errata
attribuzione delle norme, soltanto 350
(poi calati a 280 dopo i vari
interventi legislativi successivi) vengono ascritti alla riforma Fornero, i cui
effetti peraltro si esauriscono nel 2045. Secondo Lei a chi vanno ascritti i
residui 700 mld?
La seconda, come ho già rilevato nella
mia lettera al direttore Perrino, è che è la stessa professoressa Fornero –
ardisco pensare “incentivata” dalle mie decine di lettere circolari inviatele
per competenza o conoscenza - che fa pulizia della Sua (e di altri)
interpretazione fantasiosa della sua norma, lamentando nel
suo ultimo libro l’errata attribuzione a lei dell’allungamento a 66 anni
dell’età di pensionamento di vecchiaia (da 66 a 67 è aumentata in forza
dell’adeguamento alla speranza di vita introdotto da Sacconi):
«Rispondeva infine essenzialmente a criteri di trasparenza
l’assorbimento delle cosiddette «finestre mobili» nei requisiti anagrafici e
contributivi, una modalità che era stata adottata per aumentare un po’
surrettiziamente l’età di pensionamento. Nel commentare quest’ultima misura, mi
sia consentita un’annotazione sullo stile di governo dei tecnici (e in ogni
caso della sottoscritta): mentre le finestre erano state introdotte con lo
scopo di ritardare il pensionamento senza farlo ben comprendere all’opinione
pubblica, la loro cancellazione rispondeva a un criterio di trasparenza,
riassumibile nel messaggio: «se hai maturato il diritto al pensionamento è
assurdo che ti si chieda un anno di ‘attesa’, peraltro non contato a fini
pensionistici». La nostra decisione pertanto fu di rendere esplicito l’anno in
più richiesto [sic; in effetti già deciso da Sacconi con la L. 122/2010,
art. 12, commi 1 e 2, ndr]. Di fatto,
questo non corrispondeva a un aumento dell’anzianità, eppure fu interpretato
così, con il seguito di ulteriori aspre polemiche» (Elsa Fornero, «Chi ha
paura delle riforme: Illusioni, luoghi comuni e verità sulle pensioni»,
posizione nel Kindle: 3134).
Spero vorrà
contribuire in futuro a contrastare la DISINFORMAZIONE mondiale imperante sulla
riforma delle pensioni Fornero e sulla riforma delle pensioni SACCONI.
La ringrazio dell’attenzione,
V.
PS: Come faccio di solito, invio questa mia lettera p.c.
ai media e poi la pubblicherò nel mio blog. Per le osservazioni complete e le
relative prove documentali della disinformazione mondiale, mi permetto segnalare
il mio recente libro (con prefazione di Carlo Clericetti e commento finale di
Elsa Fornero): https://www.amazon.it/dp/B07L3B5N5M.
Post collegato:
Lettera
ad “Affari Italiani” su una notizia falsa sulla Riforma delle pensioni Fornero
**********
Nessun commento:
Posta un commento