Cecilia WIKSTRÖM Presidente |
Poiché ricevo periodicamente la newsletter dal Parlamento Europeo, ho scoperto che il Segretariato della Commissione PETI aveva proposto l’archiviazione “aumm aumm” (espressione napoletana che sta per fare di nascosto un qualcosa di poco corretto) la mia petizione del 3/11/2014 contro la BCE, dopo aver ricevuto la seconda risposta della BCE – appena dieci righe, che in sostanza richiamava la sua precedente risposta - alla mia replica argomentata di quattro pagine alla loro prima risposta, illogica perché si riferiva alla politica monetaria attuata dalla BCE dal 2015, quindi posteriormente alla mia petizione, e contraddittoria, poiché prima afferma più volte che l’obiettivo della BCE è la stabilità dei prezzi, poi cita un intervento – peraltro del tutto isolato - di Draghi al Parlamento Europeo, il quale, a domanda, risponde che egli tiene presente anche il problema della disoccupazione; che è però in contrasto con ciò che lo stesso Draghi ha affermato in un'audizione al Parlamento italiano, spiegando la differenza tra FED e BCE, che la BCE ha un unico obiettivo: la stabilità dei prezzi.
Dopo averne
chiesto notizie all’unica parlamentare europea, membro della Commissione PETI,
che aveva riscontrata la mia email quando inviai, nel 2014, la petizione a
tutti i parlamentari europei italiani, e saputo che il Segretariato non aveva
mai trasmesso la documentazione ai Membri della Commissione, ho inviato al
Segretariato, e p.c. ai Membri italiani effettivi e supplenti della Commissione
PETI e ai presidenti Tajani e Pittella, un’istanza con la quale ho chiesto di
trasmettere i documenti e di affidare la decisione ai Membri della Commissione.
Dopodiché, il
Segretariato mi ha assicurato che la sua era solo una proposta e che la
decisione sarebbe stata presa dalla Commissione. Mi ha anche trasmesso la
seconda risposta della BCE, come dicevo di appena 10 righe, che nella mia
seconda replica, inviata p.c. a tutti i parlamentari europei italiani, ho
definito per la brevità e il contenuto un’offesa al Parlamento Europeo.
Comincio col pubblicare
la mia istanza, poi in un successivo post
pubblicherò la mia replica.
Istanza relativa
alla Vostra richiesta di archiviazione della petizione 2401/2014.
Da:
v
Data: 14/12/2017
00:30
A peti-secretariat@europarl.europa.eu CC alberto.cirio@europarl.europa.eu, andrea.cozzolino@europarl.europa.eu, eleonora.evi@europarl.europa.eu, laura.agea@europarl.europa.eu, mara.bizzotto@europarl.europa.eu, elisabetta.gardini@europarl.europa.eu, michela.giuffrida@europarl.europa.eu CCN antonio.tajani@europarl.europa.eu, gianni.pittella@europarl.europa.eu
Spett.
Segretariato Commissione PETI,
Dalla newsletter del Parlamento europeo, che ricevo periodicamente,
ho ricavato la seguente informazione:
Petitions which it is proposed
to close in the light of the Commission's written reply or other documents
received
24.
|
Petition
2401/2014 by V. (Italian) on the European Central Bank
|
CM-PE 610,830
FdR 1135287
LT ECB
|
In effetti, io ero rimasto alla Vostra comunicazione del 30 giugno 2017,
nella quale mi informavate che, dopo la mia replica alla risposta della BCE (a
mio avviso molto insoddisfacente, si vedano le motivazioni dettagliate nella
mia replica), avevate inoltrato un'ulteriore richiesta di chiarimenti alla BCE
(ed alla Commissione Europea).
Trovate tutto qui:
Replica alla risposta della BCE alla petizione sulla BCE
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2845674.html oppure (se in avaria)
Ora, da quel che ho capito, la decisione di archiviazione è stata presa
direttamente dal Segretariato della Commissione PETI, senza aver coinvolto
finora i Membri della Commissione PETI e dopo aver ricevuto ulteriori documenti
non dalla BCE ma soltanto dalla Commissione Europea, che è coinvolta
esclusivamente per quanto concerne carenze informative circa le funzioni della
BCE (cfr. ad esempio questa vecchia descrizione, dove viene menzionato
erroneamente un obiettivo unico, il che contrasta già con la semplice denominazione
dell’art. 2-Obiettivi (al plurale) dello Statuto della BCE ); carenze gravi, peraltro, che sono presenti tuttora, poiché nel sito
della Commissione Europea attualmente viene attribuita alla BCE addirittura la
missione di definire ed attuare la politica economica (sic!), che invece - come
dovrebbe essere noto - le è assolutamente vietata dai Trattati (cfr. “La Banca
centrale europea (BCE) gestisce l'euro e definisce e attua la politica economica e monetaria dell'UE”. Unione Europea - Banca centrale europea (BCE) https://europa.eu/european-union/about-eu/institutions-bodies/european-central-bank_it), in contrasto, peraltro, con ciò che è riportato nel link alla BCE
presente nel sito della Commissione Europea, dove è invece scritto correttamente:
“definire e attuare la politica monetaria per l’area
dell’euro”.
Vi chiedo, pertanto, vagliando esclusivamente il merito della questione da
me posta con la petizione 2401/2014, antecedente alle decisioni non convenzionali
di politica monetaria adottate dalla BCE dal 2015, di valutare l'opportunità
di:
1. riconsiderare la decisione presa di
archiviare la mia petizione 2401/2014;
2. trasmettere ai Membri della Commissione PETI l’intera documentazione
relativa alla petizione 2401/2014, in modo che
3. sia demandata ai Membri della Commissione PETI ogni ulteriore decisione.
Aggiungo una
notazione che ritengo importante e che non ho inserito nell'Allegato alla
petizione.
Secondo l'art. 130 del Trattato, travasato nell'art. 7-Indipendenza,
Statuto BCE, le istituzioni e gli organi dell’UE nonché i governi degli Stati
membri sono tenuti a rispettare l'indipendenza della BCE e a non cercare di
influenzare i membri degli organi decisionali della BCE, ma questo è
reciproco.
Senza voler citare il caso eclatante della Grecia e per restare all'Italia,
la BCE - come è accennato nell'Allegato alla petizione - ha sconfinato spesso
nel terreno propriamente politico che le dovrebbe in teoria essere proibito, ma
ha fatto anche peggio: oltre a chiedere le cosiddette riforme strutturali
(che poi riguardano soprattutto la riduzione dei salari, dei diritti del lavoro
e del welfare), ha anche condizionato il suo aiuto alla loro implementazione,
vedasi la sua lettera del 5/8/2011 al Governo italiano, con una serie di prescrizioni dettagliate, come contropartita del suo
aiuto, che si tradusse, nell’ambito del programma SMP, per cercare di raffreddare lo spread, [“Gli acquisti
sono stati effettuati tra il maggio 2010 e il marzo 2011 e tra l’agosto 2011 e
il febbraio 2012”,
già attivo, in acquisti di titoli di Stato italiani (circa 100 mld
complessivamente), che ebbero inizio il 22 agosto 2011, a distanza di soli 9 giorni
dall’approvazione della seconda, mastodontica manovra finanziaria estiva da
parte del governo Berlusconi, il DL 138 del 13/8/2011, di 60 mld cumulati, che
faceva seguito al DL 98 del 6/7/2011 (cioè di appena 38 giorni prima), di 80
mld cumulati, nonché al DL 78 del 31/5/2010, di 62 mld cumulati (il primo dopo
la crisi della Grecia), che però non bastarono, per vari motivi, in parte reali
e in buona parte insussistenti, alla severa UE e soprattutto alla bulimica
speculazione finanziaria internazionale, che aveva scommesso sulla rottura
dell’Euro ed aveva fatto risalire lo spread BTP-Bund, agevolata dalla
quasi latitanza della BCE fino al famoso “whatever it takes” del 26 luglio
2012, che stoppò “miracolosamente” la speculazione, come da più parti era stato
previsto.
Vi ringrazio dell'attenzione e resto in attesa di ricevere, se possibile,
la risposta della Commissione Europea di cui sopra e di essere informato per
iscritto al mio indirizzo e-mail dell'esito di questa mia istanza e di ogni
altra decisione concernente la petizione 2401/2014.
Distinti saluti,
V.
PS: Segnalo che
la petizione 2401/2014 ha 87 cofirmatari.
***
Il giorno dopo,
ho inviato l’istanza, per conoscenza, a tutti i parlamentari europei italiani.
Buongiorno,
Vi inoltro, per opportuna conoscenza, l'istanza di cui
all'oggetto, che ho inviato ieri al Segretariato della Commissione PETI.
Cordiali saluti,
V.
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