Il ritorno di Ignazio
Marino: "Roma sta peggio che con Alemanno Per colpa di Renzi "
L'ex sindaco attacca il premier e lo accusa
di aver bloccato tutto: "La città muore. E non solo per lo smog"
27/12/2015
Ignazio
Marino, come ho scritto in passato “ha qualche debolezza – diciamo così - per
l’appropriazione indebita, ma mai in grande, soltanto di piccole cifre. Chissà
che gli è successo da piccolo, per indurlo poi a questi comportamenti – come
dire? – da ricco cleptomane”. Che di solito, in persone così, cioè
fondamentalmente oneste, producono sensi di colpa che scavano delle insicurezze
profonde.
Non
ha curato la manutenzione di Roma, forse per mancanza di soldi o più
probabilmente per colpa della sua burocrazia infedele e corrotta che remava
contro e sperperava pure i pochi che c’erano, e questo gli ha procurato molte
critiche da parte dei cittadini romani e gli attacchi dei giornali controllati
dalla borghesia e dai poteri forti.
Ma
sulle questioni grandi, a mio avviso, stava lavorando bene. Ha toccato troppi
interessi, in una città di burocrati e di cittadini in gran parte cinici,
indisciplinati e menefreghisti, dominata da Entità potenti e quasi intoccabili:
il Vaticano (Papa Francesco a me miscredente è simpatico, ma ha fatto una
sciocchezza quando in aereo precisò che non aveva invitato lui Marino, sia
perché ha ingenerato il sospetto che “dimissionava” il sindaco laico che aveva
voluto i registri delle unioni civili, sia perché a me non risulta che Marino
l’avesse mai detto) e i palazzinari. Per giunta, pensava di poter operare in
quasi totale autonomia dal volere di Edipo-Renzi.
Purtroppo,
torno a dire, “Marino ha però commesso un errore: nel momento in cui s’è messo
contro tutti, doveva essere cristallino, senza macchia, perché, come s’è visto,
gliel’avrebbero fatta pagare cara. Soprattutto da parte di chi ha una lunga
coda di paglia (la severità eccessiva è sempre indizio di coda di paglia). Come
– lo scrivo da ben prima che succedesse lo scandalo Volkswagen - la hanno i
Tedeschi. O come – pare – l’ha Renzi. O Bonanni. O Mastrapasqua”. O i preti. O
i palazzinari alla Caltagirone.
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