Come ha insegnato il suo “maestro” Berlusconi (ma l’allievo, come talvolta succede, è più bravo e soprattutto più determinato e spietato del maestro), la pessima decisione del sempre più destrorso PdC Renzi di abolire l'IMU-TASI, e per tutti, anche i ricchi proprietari di case di lusso (cat. A1), ville (cat. A8) e castelli (cat. A9), cosa che Berlusconi non osò fare, è solo marketing elettorale e solletica l'egoismo di milioni di Italiani che odiano le tasse, in particolare quelle sulla casa, che viene subito dopo la mammina.
Certamente la legge ordinaria può -
sbagliando, da tutti i punti di vista, salvo prova contraria (sfido a trovarla)
- escludere dall’imposizione fiscale la casa principale, ma: 1. deve avere una
ratio ( = principio, motivazione); e 2. non essere incostituzionale.
Si leggono, infatti, come successe
per l’abolizione dell’IMU nel 2012, dei ragionamenti, al minimo, capziosi, che,
in definitiva, servono soltanto a giustificare l’egoismo di chi li fa. Non
indicano mai una sola motivazione valida per cui la casa principale, indicatore
di capacità contributiva ex art. 53 Cost.,[*] debba per giunta essere
addirittura esclusa dal pagamento di un tributo locale (anche se in parte viene
incamerato dall'onnivoro Stato centrale italiano), destinato a pagare servizi
erogati dal Comune, di cui i possessori delle citate case beneficiano, talvolta
o spesso in misura maggiore rispetto ad altri contribuenti (si pensi, ad
esempio, all'incremento del valore dell'immobile grazie all'effetto di spese
d'investimento infrastrutturale o spese correnti - illuminazione pubblica,
trasporti, ecc. - effettuate dal Comune medesimo).
La considerazione più importante,
però, che, a mio avviso, va fatta è che il dibattito, aperto dalle
dichiarazioni del medesimo Renzi, prontamente alimentato ad arte dai suoi
reggitori di coda vecchi e nuovi, sull'abolizione della IMU-TASI sui ricchi (appena
60.000 residenze su circa 34 milioni) è fumo per i gonzi, poiché è solo un modo
furbesco di stornare l'attenzione dalla colpa principale: favorire i ricchi e i
relativamente benestanti, che costituiscono la stragrande maggioranza degli
Italiani, fregandosene sia – come ha osservato Bersani - del principio
contenuto nell’art. 53 della Costituzione,[*] sia della natura iniqua e destrorsa
del provvedimento che snatura vieppiù il PD, sia degli affittuari, che sono
"soltanto" 15 milioni e che - come fiscalità generale - pagheranno
anch'essi lo sgravio. Come dire? Cornuti e mazziati.
Infatti, quelli che abitano in affitto, in particolare milioni di anziani, stanno molto peggio, a causa sia dell'elevatezza del costo degli affitti, sia della estrema penuria di alloggi pubblici, sia della carenza dei sussidi all'affitto, ma di loro nessuno quasi si cura. Anzi, come fiscalità generale, contribuiranno, appunto, a pagare lo sgravio dell'IMU e della TASI, a beneficio anche dei ricchi e dei benestanti. E' un'ingiustizia talmente evidente e scandalosa (che replica quella del governo Berlusconi con l’eliminazione dell’ICI ai ricchi ed ai più abbienti, finanziata anche col taglio della spesa sociale, destinata ai poveri) che soltanto in Italia, popolata da milioni di individui egoisti, piagnoni e con scarsissimo senso civico, cui un PdC senza pudore liscia il pelo per un egoistico calcolo elettoralistico, si può provare, invero con qualche successo, a obliterare.
[*] Art. 53
Cost.: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione
della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri
di progressività”.
IL PRINCIPIO DI CAPACITA’ CONTRIBUTIVA (art. 53 Cost.)
Le leggi che istituiscono e regolano i tributi, pertanto, devono rispettare il principio di capacita` contributiva, sancito dall’art. 53 Cost., secondo cui Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita` contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
• Quali sono i fatti che esprimono capacità contributiva?
• Che cosa è la capacità contributiva?
• L’indice generatore di capacità contributiva è, per eccellenza, il reddito.
• Oltre al reddito, sono considerati indici diretti di cap. contributiva, anche il patrimonio e gli incrementi di valore del patrimonio.
• Sono, invece, indici indiretti di capacita` contributiva, il consumo e gli affari (colpiti dalle imposte indirette, come le imposte di fabbricazione, l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di registro, ecc.).
Le leggi che istituiscono e regolano i tributi, pertanto, devono rispettare il principio di capacita` contributiva, sancito dall’art. 53 Cost., secondo cui Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita` contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
• Quali sono i fatti che esprimono capacità contributiva?
• Che cosa è la capacità contributiva?
• L’indice generatore di capacità contributiva è, per eccellenza, il reddito.
• Oltre al reddito, sono considerati indici diretti di cap. contributiva, anche il patrimonio e gli incrementi di valore del patrimonio.
• Sono, invece, indici indiretti di capacita` contributiva, il consumo e gli affari (colpiti dalle imposte indirette, come le imposte di fabbricazione, l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di registro, ecc.).
Post e articoli collegati:
Imposte, il
governo Renzi-Padoan ciurla nel manico
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2827108.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/08/imposte-il-governo-renzi-padoan-ciurla.html
Renzi, taglio delle
tasse (IMU e TASI) nel segno di Berlusconi
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2837640.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/09/renzi-taglio-delle-tasse-imu-e-tasi-nel.html
L’ABOLIZIONE DI TASI E
IMU AVVANTAGGIA I MENO ABBIENTI
19 ottobre 2015
http://www.cgiamestre.com/2015/10/labolizione-di-tasi-e-imu-avvantaggia-i-meno-abbienti/
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