1. Da almeno 10 anni, poiché - un po’
esagerando - i Trattati dicono tutto e il contrario di tutto - molto dipende
dalla loro interpretazione e applicazione, che sono decise politicamente da
Berlino (e satelliti, con l’aiuto della Francia), spesso in conflitto con la “missione”
dell’Unione Europea, cioè i suoi scopi primari (v. preambolo e art. 3 TUE).
2. In questo solco, si inserisce il giudizio sul funzionamento della Banca Centrale Europea rispetto ai Trattati (e al suo statuto, che deriva dai Trattati) e sulle sue
decisioni. Nel caso della BCE (art. 35 Statuto BCE), essa è sottoposta soltanto
alla Corte di Giustizia UE, che si è già pronunciata nel dicembre 2018 sul punto ora evidenziato
dalla Corte Cost. tedesca con una sentenza contraddittoria (sconfinamento nella politica economica, che le è
preclusa), decidendo, nel dicembre 2018, sul primo ricorso della Corte Cost.
tedesca (Bundesregierung) contro il QE, con intervento anche del Bundestag e
della Deutsche Bundesbank.[1]
3. L’Unica Autorità legittimata a interpretare giuridicamente i Trattati è
la CGUE, non certamente la Corte Cost. tedesca, che ha giurisdizione
esclusivamente in Germania, tanto è vero che - a parte il tono imperioso - la
conseguenza, nel caso la BCE non darà una risposta soddisfacente, sarà l’autoesclusione
della Bundesbank dal QE.
4. I Tedeschi - che io giudico furbi intelligenti - vogliono solo i
vantaggi dell’attuale sistema monco UE/Euro, situazione insostenibile nelle
congiunture economiche negative. Figuriamoci in questa, che in Italia, tra alti
e bassi, dura da 12 anni e che ha fatto crescere abnormemente il debito
pubblico e il rapporto debito/Pil, che, com’è noto, è la bestia nera dei
Tedeschi. Anche per colpa del calo del denominatore (PIL) a causa della
politica economica prociclica imposta dall’UE all’Italia, discriminandola
rispetto alla Spagna, alla Francia, all’Irlanda, al Portogallo, alla Grecia
(cfr. deficit/Pil dal 2008 al 2017).
5. Il problema ora, cioè da 12 anni, da quando è scoppiata la crisi
economica nell’Eurozona (ma non in tutti!), è la politica economica, che è
competenza degli Stati ed esige che sia anticiclica, non prociclica. E la
responsabilità di questo è della Germania e satelliti, che danno un’ottusa
interpretazione neo-liberista dei Trattati e delle sue regole complementari (Fiscal
Compact), in particolare verso l’Italia. La BCE, che è indipendente e vota
a maggioranza dei 25 Membri del Consiglio Direttivo, di cui solo due sono
tedeschi, sopperisce dal 2012 (“wathever it takes” di Draghi e le conseguenti
OMT, mai utilizzate finora, contro le quali i Tedeschi fecero subito ricorso,
rigettato dalla CGUE nel giugno 2015).
6. Non si sa come
finirà questa vicenda, potrà anche avere un effetto benefico perché la
decisione della Corte Costituzionale tedesca è esagerata e perciò un passo
falso, poiché attacca due capisaldi della costruzione UE: l’indipendenza della
BCE e la primazìa della Corte di Giustizia UE sulle Corti nazionali. Come si
vede dalla reazione della stessa BCE (vedi il suo comunicato[2]) e della
Commissione Europea.
7. In ogni caso,
non se ne può più dell’arroganza dei furbi-intelligenti Tedeschi. I quali, a
differenza nostra, fanno gioco di squadra, con una sola stella polare: l’interesse
dell’apparato industriale-finanziario-commerciale tedesco. E, con qualche
eccezione (vedi da ultimo il sorprendente Der Spiegel[3]),
furbescamente additano l’Italia spendacciona (una BUFALA cosmica) come capro
espiatorio delle loro colpe. Imitati dai furbi-intelligenti Olandesi.
Soluzione? Sono due, da realizzare in
parallelo.
- Contare sulla forza della legge UE, che
a differenza del passato è a sfavore della Germania, perché il rischio del
suicidio fa ora parte della consapevolezza dell’intera struttura europea.
- Poiché, a differenza del passato
(sentenza della CGUE del dicembre 2018[1]), se la Corte Cost. tedesca riterrà la
risposta della BCE insoddisfacente, si determinerà l’autoesclusione della
Bundesbank dal QE, prima di chiedere soldi ai tirchi Tedeschi e Olandesi,
dovremmo chiederli ai tirchi ricchi italiani, che sono più ricchi dei ricchi
tedeschi.
______________________
Note
[1] QE (OMT), la
Corte di Giustizia Europea dà torto alla Corte Costituzionale tedesca
[2] Comunicato stampa
della BCE sulla sentenza della Corte costituzionale federale tedesca
05
maggio 2020
[3] "Basta
con la spocchia contro l'Italia. Dolce vita? Sciocchezze. Non è sprecona"
Un articolo di der
Spiegel difende il nostro Paese. "Non è sprecona. Eurobond o l'Ue
crollerà"
Articolo
collegato:
L’azione
esagerata della Corte Costituzionale tedesca provoca la reazione eccezionale
della Corte di Giustizia UE.
La Corte Ue contro i giudici
tedeschi: "Sulla Bce possiamo decidere solo noi"
Presa
di posizione contro i giudici costituzionali della Germania: "Solo una
istituzione europea può giudicare se un atto è contrario al diritto
dell'Unione"
08
Maggio 2020
**********
Nessun commento:
Posta un commento