Pubblico la lettera che ho inviato tre giorni fa all’economista Vladimiro Giacché, presidente del Centro Europa Ricerche, dopo aver letto un suo articolo nel quale ha confermato di conoscere male sia lo statuto della BCE che le responsabilità della recessione, che egli attribuisce erroneamente al Governo Monti. Ad oggi, non ho ricevuto nessuna risposta.
Lettera al Dott. Vladimiro Giacché sulle sue false notizie sulla
BCE e sul Governo Monti
v
2/10/2019 16:32
A v.giacche@centroeuroparicerche.it, organizzazione@patriaecostituzione.it e altri 47+150
Egr.
Dott. Giacché,
Mi
permetta di commentare alcune affermazioni che io ritengo errate da Lei fatte
nel Suo articolo
“Il coraggio di ciò che si sa” Il secondo governo
Conte e la sinistra
di Vladimiro Giacché - Created: 21
September 2019
ripreso
dal sito patria@COSTITUZIONE http://patriaecostituzione.it/2019/09/19/il-coraggio-di-cio-che-si-sa/.
A. BCE: ACQUISTO TITOLI PUBBLICI E
OBIETTIVI
Citazione1: “In effetti la fine del rischio di cambio è l’altra faccia della medaglia
della perdita della sovranità monetaria e della conseguente emissione del
debito in una moneta straniera, per di più regolata da una Banca Centrale
indipendente che ha il divieto di acquistare titoli del debito pubblico degli
Stati e il cui unico obiettivo è la stabilità dei prezzi (e non
l’occupazione)”.
Lei
continua a ignorare lo statuto della BCE, fatto che La accomuna alla quasi
totalità dei cosiddetti esperti:
Anche il professor Vladimiro Giacché non conosce bene
né i Trattati, né lo statuto BCE
Traggo
dal mio saggio LE
VIOLAZIONI STATUTARIE DELLA BCE: Gli Obiettivi e i poteri-doveri statutari
della BCE (LE TRE PIU' GRANDI BUFALE DEL XXI SECOLO Vol. 3) https://www.amazon.it/dp/B07PYZ71YB:
1. Acquisto titoli pubblici
Per quanto attiene al secondo punto
(l’acquisto di titoli pubblici), in generale, prima del varo del QE, si
riteneva che la BCE non potesse acquistare titoli di Stato, facendo confusione
tra l’art. 18 e l’art. 21, che sono invece di una chiarezza palmare:
-
L’art. 18 dello Statuto, infatti, consente alla BCE l’acquisto di titoli
pubblici, purché questo avvenga sul mercato secondario, cioè dagli investitori
(mercato aperto).
«Articolo 18-Operazioni di
credito e di mercato aperto 18.1. Al fine di perseguire gli obiettivi
del SEBC e di assolvere i propri compiti, la BCE e le banche centrali nazionali
hanno la facoltà di: — operare sui mercati finanziari comprando e vendendo a
titolo definitivo (a pronti e a termine), ovvero con operazioni di pronti
contro termine, prestando o ricevendo in prestito crediti e strumenti
negoziabili, in euro o in altre valute, nonché metalli preziosi, — effettuare
operazioni di credito con istituti creditizi ed altri operatori di mercato,
erogando i prestiti sulla base di adeguate garanzie. 18.2. La BCE stabilisce
principi generali per le operazioni di credito e di mercato aperto effettuate
da essa stessa o dalle banche centrali nazionali, compresi quelli per la
comunicazione delle condizioni alle quali esse sono disponibili a partecipare a
tali operazioni.»[15]
-
Va evidenziato che, contrariamente all’opinione quasi generale,[76]
neppure la FED può acquistare titoli del Tesoro direttamente dal Tesoro degli
Stati Uniti, ma soltanto sul mercato
aperto;[77][78] quando lo fa,
lo fa surrettiziamente attraverso i dealer.[79]
2. Obiettivi BCE
Per
provare che quello che Lei scrive è falso, basta o leggere lo Statuto della
BCE, che all’art. 2 recita:
“Articolo 2-Obiettivi
Conformemente agli
articoli 127, paragrafo 1 e 282, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento
dell'Unione europea, l'obiettivo principale del SEBC è il mantenimento della
stabilità dei prezzi. Fatto salvo l'obiettivo della stabilità dei prezzi, esso
sostiene le politiche economiche generali dell'Unione al fine di contribuire
alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione definiti nell'articolo 3 del
trattato sull'Unione europea. Il SEBC agisce in conformità del principio di
un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo un'efficace
allocazione delle risorse, e rispettando i principi di cui all'articolo 119 del
trattato sul funzionamento dell'Unione europea”.
O
consultare il sito della BCE e leggerne le Funzioni:
“Obiettivi
L’articolo 127,
paragrafo 1, del Trattato sancisce che “L’obiettivo principale del Sistema
europeo di banche centrali [...] è il mantenimento della stabilità dei prezzi.”
Inoltre, “fatto
salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene le politiche
economiche generali dell’Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli
obiettivi dell’Unione definiti nell’articolo 3 del Trattato sull’Unione
europea.”
Come si vede, in entrambi
i casi già dal titolo, al plurale: “Obiettivi”, si può facilmente dedurre che
Lei si sbaglia.
Per
il resto dell’analisi, rinvio al saggio citato.
B. GOVERNO MONTI
Citazione2: “Occorre ancora un
elemento preliminare, ma è così noto che mi limito a enunciarlo: a fare
l’esecutore materiale di tutto quanto abbiamo visto sopra, insomma gli artefici
del “successo catastrofico” di cui ho dato qualche cifra, sono stati la
sinistra postcomunista e il centro postdemocristiano, dal 2008 plasticamente
riunitisi in un unico partito: sono loro, in particolare, i principali
responsabili del governo Monti, che ci ha lasciato in eredità non soltanto la
crisi peggiore dall’Unità d’Italia, ma anche – e precisamente per questo – un
incremento del rapporto debito/pil del 13% (in termini percentuali, è poco meno
dell’entità dell’intero decremento del debito tra il 1994 e il 2008!).”
1.
Manovre finanziarie
Ancora
più grave è il Suo errore in merito alla responsabilità del governo Monti della
recessione, che per il numero delle vittime io chiamo LA PRIMA PIU’ GRANDE
BUFALA DEL XXI SECOLO (la seconda è quella sulla legge Fornero e la terza è
sugli obiettivi della BCE).
Questa
BUFALA ormai mondiale ha fatto in Italia 60 milioni di vittime, inclusi gli
esperti e – incredibile ma vero – (quasi) tutti i professori di Economia, tra
cui Lei.
Traggo
dal mio saggio (il primo della trilogia) IL LAVORO SPORCO DEL GOVERNO BERLUSCONI Chi
ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e causato la Grande
Recessione - Berlusconi vs Monti – https://www.amazon.it/dp/B07PBXVWRS
«Premessa.
L’attacco al debito sovrano italiano nel 2011, che, a causa della quasi
latitanza della BCE, aveva portato lo spread[22]
BTP-Bund ad un
picco di 574 punti base[23] e faceva temere il default,
causò le dimissioni del Governo
Berlusconi,[24] ritenuto dall’UE - e
forse dai mercati finanziari, che in realtà avevano scommesso sulla rottura
dell’Euro - inadeguato e renitente ad adottare i provvedimenti necessari
suggeriti dalla stessa UE, e la sua sostituzione, quasi a furor di popolo e con
la benedizione dell’UE, con il Governo tecnico Monti,[25]
che appariva quindi in quelle circostanze drammatiche un salvatore dell’Italia.
Questo duplice giudizio è
falso, poiché non è confermato da un’analisi obiettiva ex
post dei dati.
Berlusconi,
non Monti. Le manovre finanziarie correttive del
governo Berlusconi, in un quasi equivalente lasso di tempo (circa un anno e
mezzo), sono state ben il quadruplo di quelle del governo Monti.
Riepilogo delle manovre correttive
(importi cumulati da inizio legislatura):
- governo
Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%);
- governo
Monti 63,2 mld (19,2%);
Totale 329,5
mld (100,0%).
Le cifre.
Le manovre correttive, dopo la crisi greca, sono state: • 2010, DL 78/2010 di
24,9 mld (valore non cumulato); • 2011 (a parte la legge di stabilità 2011),
due del governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL 138/2011, 80+65 mld
cumulati), con la scopertura
di 15 mld[26][27] che Tremonti si riprometteva di
coprire, la cosiddetta clausola di salvaguardia (DL 98/2011, art. 40), con la
delega fiscale, cosa che ha poi dovuto fare Monti aumentando l’IVA, piuttosto
che confermare l’iniquo taglio tremontiano delle agevolazioni
fiscali-assistenziali, cfr. il libro di Elsa Fornero che verrà commentato
estesamente nel capitolo 2 «Chi ha paura delle riforme: Illusioni, luoghi
comuni e verità sulle pensioni», dove ella scrive:
«La «salvaguardia» stabiliva che,
se entro il 30 settembre 2013 il (nuovo) governo non avesse ottenuto i risparmi
promessi attraverso un’improbabile delega fiscale-assistenziale, sarebbe
entrato automaticamente in azione un taglio lineare (del 5 per cento nel 2013 e
addirittura del 20 per cento a decorrere dal 2014) di tutte le agevolazioni
fiscali. Fu uno dei compiti, oggi dimenticati, del governo Monti quello di
scongiurare gli effetti di una simile mannaia che avrebbe colpito soprattutto
le famiglie più povere: tali agevolazioni consistevano, infatti, per lo più in
detrazioni per redditi di lavoro e pensione, per carichi familiari e nelle
aliquote ridotte dell’Iva per i beni di prima necessità.» (Posizione kindle:
2451),
e
una del governo Monti (DL 201/2011, c.d. decreto salva-Italia), che cifra 32
mld «lordi» (10 sono stati «restituiti» in sussidi e incentivi); • 2012, DL
95/2012 di circa 20 mld.
Quindi
in totale esse assommano, rispettivamente: - Governo Berlusconi: 25+80+65 =
tot. 170 mld; - Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld.
Se
si considerano gli effetti cumulati da inizio legislatura (fonte: Il Sole 24 ore), sono: - Governo
Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; - Governo Monti 63,2 mld. Totale 329,5 mld.»
Come
si può facilmente dedurre, detto sinteticamente in linguaggio calcistico, il
Governo Berlusconi-Bossi-Fini ha battuto il Governo Monti-Fornero per 4 a 1;
ancor di più in termini di iniquità, essendo arrivato a stornare 550 milioni
appostati dal precedente Governo Prodi per l’edilizia pubblica, e, per far
fronte alla grave crisi, perfino a tagliare del 87% la spesa sociale destinata
ai poveri, salvaguardando invece i ricchi e i benestanti, i cui contributi di
solidarietà prima sui redditi elevati e poi sulle pensioni furono congegnati
apposta male (bastava vararli assieme) per farli poi dichiarare
incostituzionali (cfr. il mio saggio).
2. Debito pubblico
Citazione3: “governo Monti, che ci ha
lasciato in eredità non soltanto la crisi peggiore dall’Unità d’Italia, ma
anche – e precisamente per questo – un incremento del rapporto debito/pil del
13% (in termini percentuali, è poco meno dell’entità dell’intero decremento del
debito tra il 1994 e il 2008!).
Traggo
dal mio primo saggio citato:
«Per
quel che concerne il secondo aspetto – la dinamica -, il
debito italiano – come abbiamo visto nel volume 1 - è quello cresciuto meno
durante la crisi, sia rispetto alla Germania, sia rispetto alla Francia, sia
rispetto alla Spagna, poiché l’Italia ha speso molto meno degli altri sia per
il salvataggio delle banche, rimaste (quasi) indenni dai titoli tossici, sia
per la crescita, purtroppo. In particolare verso la Spagna, nei cui confronti
l’Italia ha visto uno spread crescente BTP-Bonos dal 2011, il debito
italiano (dati del PIL revisionati dall’ISTAT) è passato dal 100% nel 2008 (1.650
miliardi,[160] 2° governo Prodi) al 116,5% nel
2011 (4° governo Berlusconi, durato quasi 3 anni e mezzo) passando da 1.650 a 1.910
miliardi[160] con un aumento di 260 miliardi (inclusi 13
miliardi per aiuti agli altri Paesi, di cui 10 miliardi per prestito bilaterale
alla Grecia e 3 miliardi al Fondo salva-Stati[137]), al 128% e 2.040
miliardi[160] col Governo Monti, con un incremento di 130
miliardi (inclusi 30 miliardi per contributi al Fondo salva-Stati; va anche
considerato che il debito include, per entrambi i Governi, le c.d.
disponibilità liquide del Tesoro: 23.292
mln al 31.12.2011 e 33.501 al 31.12.2012 e, limitatamente al Governo Monti,
i pagamenti dei debiti pregressi della PA, che – autorizzati dall’UE e coperti
aumentando il debito pubblico - cominciarono proprio sotto il Governo Monti),
e, infine, al lordo di 58 miliardi di sostegni,[137] al circa
131%[160] attuale con 2.323
miliardi al 30.6.2018,[134] quindi è ulteriormente aumentato in
cinque anni e tre mesi di 273 mld, con un incremento percentuale dal 2008 del
rapporto debito/PIL pari al +31,0%; mentre quello spagnolo è cresciuto dal 40%
pre-crisi[133] al 99% attuale, con un incremento percentuale del +147,5%,
ossia quasi il quintuplo dell’Italia.»
Come
si può facilmente dedurre, è falso che il Governo Monti abbia prodotto
l’aumento del debito nella misura da Lei indicata: al netto dei 30 mld di
sostegni agli altri Paesi e senza considerare i pagamenti dei debiti PA,
l’aumento è stato di 100 mld, contro i (260-13) 247 mld del governo Berlusconi.
Spero
di esserLe stato utile.
Cordiali
saluti,
V.
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