La
ventilata rimozione della scorta a Roberto Saviano è un segno di
debolezza del contaballe Salvini. Ma farà marcia indietro.
Il suo
comportamento conferma ciò che ho letto recentemente: i dirigenti anziani della
Lega Nord l’hanno sempre giudicato una scheggia impazzita.
Ma c'è
una logica: rinviare il redde rationem sulle sue
mirabolanti promesse elettorali, irrealizzabili perché finanziariamente
insostenibili, in particolare (i) la flat tax, ora già diventata dual tax, 60
mld, che si tradurrebbe in un enorme regalo ai ricchi, aumentando la
disuguaglianza;[1] (ii) l'espulsione di 600.000 immigrati irregolari; e (iii)
l'abolizione della Riforma delle pensioni Fornero.
Mi limito
a quest’ultima. Ora Salvini, non a caso, parla di revisione o di graduale
smontaggio, e fa riferimento alla “quota 100”.
Osservo:
(i) prima della riforma Fornero (2011) si era a quota 97 e nel 2013 a quota 98 e 3 mesi; se
non ci fosse stata la riforma Fornero (che ha abolito le quote, somma di età
anagrafica e anzianità contributiva), nel 2019 si sarebbe a quota 99, per
effetto dell'adeguamento automatico SACCONI all'aspettativa di vita introdotto
dalla L.102/2009, art. 22ter, comma 2, modificato sostanzialmente dalla L.
122/2010, art.12, comma 12bis (che peraltro il furbo e bugiardo Salvini, come
gli ho contestato in diretta a Radio1-Zapping, nonché i parlamentari della Lega
Nord in un DdL (sic!), come ho contestato loro per lettera, e quasi tutti, inclusi - da ultimo, di nuovo, Il
Sole 24 ore e gli altri
media, oltre a famosi esperti previdenziali e notissimi Organismi interni e
internazionali (negli ultimi mesi ho scritto 45 lettere circolari, le trovate
nel mio blog) - attribuiscono alla riforma Fornero(!)); cioè un anno in meno
della, tanto decantata, mirabolante “quota 100” salvinian-dimaiana.
Inoltre,
(ii) l’età anagrafica minima, nell’ipotesi prospettata da Alberto Brambilla,
consigliere previdenziale della Lega Nord, è di 64 anni, mentre, senza la
riforma Fornero, includendo l’adeguamento automatico alla speranza di vita,
essa sarebbe stata inferiore a 63.
Infine (iii), come spiega anche l’articolo del Sole 24 ore linkato sopra, si aggiungono
due ulteriori peggioramenti (a) il calcolo dell’assegno pensionistico verrebbe
fatto col metodo contributivo dall’1.1.1996 (quando fu introdotto dalla riforma
Dini (L. 335/1995), ma escludendo coloro che al 31.12.1995 avevano già almeno 18
anni di contributi); e (b) verrebbe abolita l’APE sociale, riservata a
categorie svantaggiate, cioè quelle più povere (sic!).[2]
In
definitiva, quello che da Salvini (e Di Maio) viene contrabbandato come
abolizione della riforma Fornero è in realtà un netto peggioramento della
situazione pensionistica come si sarebbe evoluta se non ci fosse stata la
riforma Fornero.
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Note:
[1] Con la flat tax metà dei risparmi
sull’Irpef vanno alla fascia più ricca
Sino a 20 mila euro di reddito nessun vantaggio: le
famiglie dovranno invocare la clausola di salvaguardia. Da 35 mila euro in su
iniziano i vantaggi
PAOLO
BARONI - 19/05/2018
"La flat tax? Farebbe tornare l'Italia indietro
di 100 anni"
L'analisi
di due ricercatori, Salvatore Morelli e Giacomo Gabbuti. Con la "tassa
piatta" l'aliquota tornerebbe a livelli del 1918
di BARBARA ARDU' - 19 Giugno 2018
[2] Per la Lega
Nord non è una novità. In questo documento di 18 pagine, narro ciò che combinò assieme a Berlusconi nella XVI legislatura.
L'assassinio della
verità, chi ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e causato la
grande recessione
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