Riporto
il dialogo che si è sviluppato a seguito della pubblicazione di questo mio
commento (vedi Italia vs UE,
dilettanti allo sbaraglio o ciurlatori nel manico http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2842039.html oppure
Dilettanti allo
sbaraglio o ciurlatori nel manico.
Il modo peggiore
per trattare con gli arroganti è l'acquiescenza, per cui è positivo che il
ridiventato tosto Renzi – perché evidentemente sollecitato da poteri forti
(banche ed ENI), non dai soliti poveri cristi finora massacrati impunemente -
abbia ripreso il viso dell’arme con l’UE e la Germania.
Ma comunque non
ci siamo affatto: è ridicolo "ventilare" l'ipotesi del ricorso alla
Corte di Giustizia europea come se fosse un’arma letale, mentre è un atto
normalissimo in una UNIONE di Stati di DIRITTO, usato da tutti i Paesi, perfino
dalla Germania quando non può imporre le sue tesi attraverso la prona
Commissione europea o il controllato Consiglio Europeo, come avvenne nel caso
degli OMT (acquisti illimitati di titoli pubblici da parte della BCE).
Il problema,
come si dice, è a monte e attiene allo strapotere della Germania sia nella
definizione che nell'interpretazione ed applicazione delle regole, con la
complicità di fatto del PSE, il cui capogruppo, indicato da Renzi, leader del
partito maggiore nel Parlamento europeo, è ora l’italiano Pittella, uno dei
responsabili della débacle dei socialisti nelle trattative per la formazione
della Commissione europea, nella quale il PPE controllato dalla Germania, pur
avendo preso pochi voti in più rispetto al PSE alle elezioni europee, ha 13
commissari oltre al presidente, mentre il PSE ne ha soltanto 8.
Occorre maggiore
durezza, ora che si sono implementate le asserite salvifiche riforme
strutturali che tanto piacciono ai neo-liberisti. Perché, ad esempio, l'Italia
non pone sul tavolo con forza la violazione del limite del 6% (già
sovradimensionato e fatto a sua misura) del surplus commerciale da parte della
Germania, che tanti danni arreca e costringe gli altri Paesi ad aggiustamenti
infiniti basati esclusivamente sulla deflazione dei salari e dei diritti?
La flessibilità
concessa dall'UE all’Italia dello 0,1% (alla Spagna del popolare Rajoy, negli
ultimi 3 anni, è stato concesso un rapporto deficit/Pil fino al 7%; un po’ meno
alla Francia) è un pannicello caldo somministrato ad un malato grave; l'Italia,
dopo aver perso, a causa della crisi esacerbata e resa lunghissima dalla famigerata
austerità espansiva imposta dalla Germania, il 25% del suo apparato
industriale, costretta nella camicia di forza del fiscal compact, esiziale in
recessione poiché questa si autoalimenta, è destinata, checché ne dica il PdC
Renzi, ad un inarrestabile declino.
Trattare con la,
ad essa sottomessa, Commissione europea significa fare il gioco della Germania:
è questa che va stanata! E lo può decidere e fare solo Renzi, se davvero è
ridiventato tosto, rimuovendo se occorre dal loro posto i prudenti Padoan e
Pittella.
L'attuale
assetto incompleto dell'UE/BCE/Euro è squilibrato a favore della Germania, che
è quella che ne trae i massimi vantaggi, a detrimento dei partners europei, in
particolare quelli periferici. Altro che svenarsi per l'Europa, come raccontano
con improntitudine i Tedeschi, diventati bravissimi interpreti del detto
napoletano del chiagne e fotte! Segua l'Italia il suggerimento di politici ed
intellettuali tedeschi: altro che litigare per un misero 0,2% di flessibilità,
solo le minacce forti, come l'uscita dall'Euro, possono sortire qualche effetto
con l'arrogante ed egoista Germania.
Luca B.
ben gli sta.
Quando era interesse del popolo se ne sono sbattutti e questa critica l'hanno chiamato populismo ed antipolitica.
Questa è l'europa per cui Renzi ha preso il 40%. Ce lo chiede l'Europa, di chi era lo slogan alle europee?
Ora che c'è da salvare le chiappe ai ruboschi e ai riva, per quanto mi riguarda possono tranquillamente schiantarsi nello stesso muro che hanno difeso, pagando l'ira di chi è stato truffato e gabbato.
Quando era interesse del popolo se ne sono sbattutti e questa critica l'hanno chiamato populismo ed antipolitica.
Questa è l'europa per cui Renzi ha preso il 40%. Ce lo chiede l'Europa, di chi era lo slogan alle europee?
Ora che c'è da salvare le chiappe ai ruboschi e ai riva, per quanto mi riguarda possono tranquillamente schiantarsi nello stesso muro che hanno difeso, pagando l'ira di chi è stato truffato e gabbato.
Gatto P.
Cerchiamo di vedere il lato positivo: finalmente i nodi
vengono al pettine. Finalmente, senza tanti giri di parole demagogici, sapremo
se ciò che si dice sul conto della Germania padrona e dell'UE tiranna sono roba
vera o solo ca22ate a uso e consumo di un poco di populisti, di volta in volta
del m5s. pd e lega. Renzi è solo uno che tira la fune verso sè come fanno
Kaczynski e Cameron. Si fanno portavoce di egoismi nazionali e basta ma restano
comunque privi di idee su come uscire dalla crisi, che per questo usano tutti
come strategia l'attacco alla Germania.
Vincesko
Gatto P., Eppure è semplice come fare 2+2: in
recessione è necessaria un’espansione fiscale (aumento di spesa e/o taglio di
tasse favorendo i redditi più bassi, ad alta propensione al consumo, per
aumentare la domanda); in tempi di vacche grasse, il contrario. I Paesi
dell'Eurozona non hanno più la sovranità economica di bilancio, devono stare
nei limiti stabiliti dall'UE. Siccome la Germania non vuole, l’UE non consente
politiche anticicliche, e da 7 anni la stragrande maggioranza dei Paesi EUZ è o
in stagnazione o in recessione o, come l’Italia, in depressione economica. Dati
questi vincoli, non soltanto Renzi ma neppure Mandrake potrebbe uscire dalla
crisi.
Tiziano L.
Gatto P. Non è affatto vero che Renzi sia privo di idee, è da
quando è al governo cioè 18 mesi che chiede di fare politiche espansive come
gli Stati Uniti e non recessive come i dementi teutonici.
Gatto P.
Tiziano L., Se conoscesse almeno un concetto, quello di economia di scala,
eviterebbe paragoni con gli USA. L'UE è formata da 28 economie senza un tesoro
unico, non da un solo grande Stato.
Molti di questi 28 in passato hanno scialacquato pur sapendo che non potevano rifinanziare il debito. Per questo i debiti noi non li possiamo più fare: che ne sarebbe della stabilità, se ognuno si rimettesse a fare come gli pare? Poi non trova che sia è stupido attaccare un paese solo come se fosse il capro espiatorio degli altri 27?
Molti di questi 28 in passato hanno scialacquato pur sapendo che non potevano rifinanziare il debito. Per questo i debiti noi non li possiamo più fare: che ne sarebbe della stabilità, se ognuno si rimettesse a fare come gli pare? Poi non trova che sia è stupido attaccare un paese solo come se fosse il capro espiatorio degli altri 27?
Vincesko
Gatto P., Scusami, hai idee poche e confuse. Non sarò breve.
1. L’economia di
scala c’entra come cavolo a merenda, o almeno solo per quanto attiene a certi tipi
di spese, come quelle militari, in cui ci sono duplicazioni e quindi sprechi,
per cui un esercito unico produrrebbe sicuramente dei risparmi di spesa.[1] Per altri aspetti no.
2. Infatti, è
vero che l’UE è formata da 28 Paesi, ma per alcune materie, ad esempio proprio
la politica di bilancio e fiscale, essi hanno ceduto la loro sovranità all’UE,
quindi è come se fossero uno solo. Possono decidere le singole misure fiscali,
ma a condizione che il limite del 3% del deficit venga rispettato. Di più, devono
(dovrebbero ma la sua applicazione viene rinviata di anno in anno poiché anche
i “deficienti” che comandano in UE si sono accorti che sarebbe devastante e
insostenibile) rispettare il fiscal
compact, quindi: a) non più limite del 3% del rapporto deficit/Pil, ma
pareggio strutturale di bilancio; e b) riduzione di 1/20 all’anno del debordo
rispetto al 60% del rapporto debito/Pil.
3. Che alcuni
Paesi abbiano scialacquato, forse è vero, ma in ogni caso sono meno di quel che
si pensa. E comunque non vi fa parte l’Italia, che tutti i milioni di ignoranti
inscrivono nel novero degli scialacquatori, ma è falso, poiché negli ultimi 20
anni tranne due con Berlusconi essa ha sempre avuto un avanzo primario, cioè le
entrate sono state superiori alle spese esclusi gli interessi passivi. Se ne
deduce anche, come spiega la Banca d’Italia, che negli ultimi 20 anni il debito
pubblico è cresciuto non per colpa della spesa primaria, che è globalmente in
linea con i Paesi di confronto, ma esclusivamente degli interessi passivi (che
per il 90% vanno a banche e investitori istituzionali italiani, 2/3, ed esteri,
1/3), i quali sono cresciuti anche per l'incidenza della crescita abnorme dei
tassi d'interesse a causa di una carente protezione da parte prima della Banca
d’Italia (dopo il divorzio dal Tesoro) ed ora della BCE.
4. La causa
della terribile crisi attuale – come sostengono da anni non solo Bagnai[2] ma anche il vice presidente della
BCE Vitor Constancio e recentemente addirittura esponenti neoliberisti - non è
stato il debito pubblico ma il debito privato. Invece la terapia feroce imposta
dall’UE ha riguardato e riguarda i conti pubblici. In ogni caso, se si ha alle
spalle una banca centrale degna di questo nome il debito pubblico non è un
problema.
5. La crisi è
nata negli USA che l’ha gentilmente passata all’Europa, ma gli USA ne sono
usciti dopo un paio d’anni, grazie alla politica monetaria espansiva (tassi
decrescenti e QE della FED) e soprattutto alla politica fiscale espansiva (il
deficit ha raggiunto il 10% nel periodo peggiore della crisi, per poi calare
gradualmente col diminuire della stessa); l’Eurozona – tranne la Germania -
invece ne è afflitta da ben 7 anni, a causa della politica monetaria
restrittiva della BCE (tassi accresciuti dalla BCE di Trichet nel periodo
peggiore della crisi - decisione pazzesca -, rifiuto del QE fino al dicembre
2014, cioè con un ritardo di ben 6 (sei) anni!), imposta dalla Germania (vedasi
l’opposizione strenua di Weidmann e sodali in seno al Consiglio direttivo della
BCE ed il ricorso della Corte Cost. tedesca alla Corte di Giustizia europea
contro gli OMT), e della politica fiscale restrittiva, imposta anch’essa dalla
Germania.[3]
6. Ripeto, visto
che non riesci a prenderne atto: l’unico Paese avvantaggiato dall’attuale
assetto monco UE/BCE/Euro è la Germania; essa non è il capro espiatorio ma il
carnefice e l’affossatore dell’UE, poiché rifiuta di contribuire alla riduzione
degli squilibri strutturali (ben rappresentati dal suo enorme surplus
commerciale infra UE), da essa stessa causati, sia grazie alla sua forza
economica, sia grazie a pratiche scorrette e sleali verso i partner EUZ (dumping salariale, finanziato per giunta
con soldi pubblici - che è vietato dalle regole UE - resi disponibili dal
deficit eccessivo 2003-2005 preteso in violazione delle regole che aveva
imposte a tutti).[2]
7. La tua
renitenza ad accettare i dati oggettivi della realtà ha la stessa determinante
psicologica della tua germanofilia, che è indubitabilmente frutto di un
pregiudizio: positivo ma pur sempre pregiudizio.
[1] Analisi
quali-quantitative/6/Spese militari
[2] BANCHE: NEL PANICO PURE LE
ÉLITE, E BERLINO CI CONSIGLIA LA TROIKA
POSTED BY REDAZIONE - 24 DICEMBRE 2015
Oggi perfino il CEPR, vestale dell’ortodossia, scopre quanto
avevamo scritto nel Tramonto dell’euro: il debito pubblico, con la crisi,
c’entra poco. […]
Quando Renzi, insediandosi alla presidenza del semestre
europeo, ha giustamente osservato che la Germania era stata la prima a sforare
il parametro del 3% nel 2003, non credo sapesse il vero motivo di questa
violazione: finanziare con oltre 90 miliardi di soldi pubblici l’abbattimento
del costo del lavoro (tramite riduzione del cuneo fiscale e misure di sostegno
ai redditi troppo “moderati” dalle riforme Hartz).
[3] CHI È IL RESPONSABILE DELLA CRISI DELL’EUROZONA? IN BREVE: LA GERMANIA
Di Simon Wren Lewis, 13 dicembre 2015
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