lunedì 21 luglio 2025

IL MIO CASO DI MALASANITÀ E MALAGIUSTIZIA A NAPOLI COMINCIATO NEL 2007 E INDEGNO DI UNO STATO DI DIRITTO/2

 



- Seconda Puntata (a ritroso) -

IL MIO CASO SCANDALOSO DICIOTTENNALE DI MALASANITÀ E MALAGIUSTIZIA A NAPOLI COMINCIATO NEL 2007 E INDEGNO DI UNO STATO DI DIRITTO/2

Lettera al Presidente e Assessore alla Sanità della Regione Campania

Al Sig. Presidente e Assessore alla Sanità della Regione Campania
p.c. Sig. Presidente della Repubblica
p.c. Sig. Presidente del Senato della Repubblica
p.c. Sig. Presidente della Camera dei Deputati
p.c. Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri
p.c. Sig. Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura
p.c. Sig. Presidente del Consiglio Regionale della Campania (e Consiglieri)
p.c. Sig. Ministro della Giustizia
p.c. Sig. Procuratore Generale della Corte di Cassazione
p.c. sez3.civile.cassazione@giustiziacert.it c.a. Pres. D.ssa AS
p.c. Sig. Procuratore Generale di Napoli
p.c. Sig. Procuratore della Repubblica di Napoli, c.a. Dott. Nicola Gratteri
p.c. Sig. Procuratore della Repubblica di Roma
p.c. Sig. Presidente del Tribunale di Napoli
p.c. Sig. Presidente della Corte d’Appello di Napoli
p.c. Sig. Direttore Generale dell’ASL Napoli 1 Centro
p.c. Difensore Civico della Campania
p.c. Mass media

Oggetto: 1) Sollecito N. 5 riscontro a Esposto-Istanza 24.10.2024 e 2) accesso agli atti ai sensi della L. 7/08/1990, n. 241, e relativo DPR attuativo n. 184 del 12/04/2006. Disprezzo del diritto. Fattori spuri potenti (massonici?). Rigetto del Ricorso per cassazione N. 17275/2022 con condanna definitiva al pagamento di circa 120.000€ di spese legali.


"IL DISPREZZO DEL DIRITTO", ha recentemente affermato Romano Prodi, è oggi, a livello internazionale, una caratteristica non soltanto degli autocrati. Unendolo all’intervista di un anno fa, che ho ascoltato pochi giorni or sono, del già Vice capo del Grande Oriente, Claudio Bonvecchio, il quale ha citato una circolare interna alla Loggia massonica sulla prevalenza delle regole interne rispetto alle leggi, mi è venuto subito da pensare che spesso IL DISPREZZO DEL DIRITTO è la cifra dell’operato della massoneria, e, purtroppo, della Pubblica Amministrazione (dal re all’ultimo usciere, scriveva Adam Smith) e della magistratura quando sono asservite alla prima. In Italia, e in particolare a Napoli, le leggi e le regole valgono soltanto per i fessi e i deboli?

Ill.mo Sig. Presidente e Assessore alla Sanità della Regione Campania, Prof. Vincenzo De Luca,

In riferimento all’Esposto-Istanza indicato in oggetto, relativo a:

Il mio caso diciassettennale [ORMAI DICIOTTENNALE] di malasanità e malagiustizia a Napoli, COMINCIATO NEL 2007 E indegno di uno Stato di diritto
1. Presumibile operato penalmente rilevante dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO, beneficiaria delle due sentenze civili basate su ben tre presumibili false perizie (art. 373 c.p.), e di due medici, dipendenti della stessa ASL o di altra ASL, autori della seconda presumibile falsa perizia a favore della medesima ASL NAPOLI 1 CENTRO e delle due ricchissime e potentissime Assicurazioni.
2. Operato irregolarissimo di 6 magistrati (4 civili e 2 penali), che hanno “resuscitato” le prime due Ctu rinnovate per gravi motivi, tra i quali l’incompatibilità assoluta di uno dei due CTU, oculista dipendente della stessa ASL, travisato il fatto e le prove, talune decisive, archiviato il p.p. travisando, occultando e manipolando le prove e, da ultimo, utilizzando un verbale d’udienza presumibilmente falso.
Notevoli difficoltà informative circa i [sette] procedimenti penali pendenti tutti originati dalla causa civile, riguardanti anche operatori di giustizia; uno di detti procedimenti è stato trasferito da Napoli a Roma, ma dopo averlo iscritto a Mod. 45 “Notizie non costituenti reato” [al quale si è aggiunto un secondo, a carico dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO, ma – illogicamente - senza previa scomposizione del procedimento!].
3. Richiesta urgente di ritrattazione dei 2 CTU napoletani, dipendenti di ASL, e degli altri 3 CTU (ex art. 376 c.p.), incombendo la sentenza della Corte di Cassazione.

Poiché:

► oggi, 27 giugno 2025, diciottesimo anniversario più una settimana dell’intervento triplo di cataratta OS nell’arco di 5 ore da me subìto il 20.6.2007 presso il P.O. Ascalesi di Napoli, facente parte dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO, intervento triplo pieno di problemi e di urla del chirurgo durato complessivamente 2 ore e 15 minuti, contrassegnato poi da fatti abnormi, a cominciare dalla falsificazione della cartella clinica da parte del chirurgo e primario oculistico, causa iniziale di questa mia lunga via crucis sanitaria-giudiziaria, che si è conclusa in appello con zero risarcimento e la mia condanna a pagare  circa 100.000€ di spese legali;

► mi è pervenuta l’Ordinanza della Corte di Cassazione che, a cagione dei gravi difetti del ricorso (v. sotto, pag. 5), da me contestati ex ante con atti formali (peraltro travisati dalla PM procedente!) e degli stretti limiti del controllo di legittimità (volontariamente non sfruttati dal mio difensore!), ha ritenuto inammissibile la mia Nota illustrativa (ivi inclusi gli omessi esami di ben 5 errori di fatto decisivi e discussi della sentenza d’Appello) e i due ri-solleciti, uno dopo l’altro, alle Procure della Repubblica di Napoli e di Roma relativi ai procedimenti penali in corso originati dalla predetta causa civile, documenti che ho dovuto inviare personalmente dopo il rifiuto del mio patrocinante infedele!, ha dovuto eludere (e di fatto condividere, peraltro riportandoli pari pari nell’ordinanza di rigetto!) i numerosi travisamenti del fatto e delle prove delle due sentenze errate, ingiuste e crudeli di I (4 pagine) e, soprattutto, di II grado (come ho già segnalato più volte, anche all’A.G., un coacervo di 30 pagine di menzogne e travisamenti e violazioni della legge e delle deliberazioni della Suprema Corte di Cassazione, cfr. All. 34-N. 47 chiose puntuali alla sentenza d’Appello N. 197/2022, di ben 39 pagine, allegato anche alla predetta, non ammessa Nota illustrativa!) e ha rigettato il mio Ricorso N. 17275/2022, con mia condanna definitiva al pagamento di circa 120.000€ di spese legali;

► nonostante numerose richieste telefoniche alla reticente Segreteria di Presidenza e scritte nell’arco di 15 (quindici) mesi, ad oggi non ho ancora ricevuto alcuna risposta né da Codesta Spett. Presidenza e Assessorato alla Sanità della Regione Campania, sempre severissima con gli altri in tema di rispetto delle regole e sedicente amante dell’efficienza, né dalla Direzione Generale dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO (alla quale ho trasmesso, per il tramite dell’URP, il predetto Esposto-Istanza in data 13.11.2024), beneficiaria, assieme all’influente chirurgo e primario dott. MELE, falsificatore della cartella clinica, e alle due assicurazioni miliardarie UNIPOL e AXA, i veri deus ex machina delle cause per malasanità, delle due sentenze di I e di II grado errate, ingiuste e crudeli basate su tre evidentissime false perizie: decine di travisamenti del fatto e delle prove, taluni comprensibili anche a un profano assoluto di oculistica,[1] figuriamoci a magistrati esperti come sono quelli dell’VIII Sezione Civile;

► in particolare, ho sollecitato una risposta urgente in merito alla ritrattazione (ex Art. 376 Cp), da parte dei due CTU dottori BARRA e D, entrambi medici dipendenti di ASL napoletane, dei loro plurimi e decisivi travisamenti del fatto e delle prove, copincollati pedissequamente, ampiamente (888 parole su un totale di 1703 parole copincollate delle 3 Ctu) e scientemente (poiché da noi ripetutamente messa sull’avviso, talché, dopo la prima, anche la loro Ctu è stata rinnovata per gravi motivi, tra i quali il rapporto di lavoro dipendente, assolutamente incompatibile, del dott. BARRA dalla predetta ASL convenuta/appellata, rapporto da lui nascosto al Collegio giudicante, dalla Corte d’Appello di Napoli – VIII Sezione Civile, nella sentenza d’Appello errata, ingiusta e crudele N. 197/2022 (cfr. All. 34-N. 47 Chiose puntuali), basata su tre evidentissime false perizie, incluse le prime due “annullate” per gravi motivi, e che mi ha arrecato un danno enorme e ingiusto patrimoniale (già in parte pignorato sulla mia pensione proprio dal difensore della predetta ASL NAPOLI 1 CENTRO, l’influente avv. Lorenzo MAZZEO, o minacciato di pignoramento dalle altre due controparti (chirurgo e AXA) e da EQUITALIA) e morale; mentre la terza perizia – l’unica non rinnovata - si è svolta a Roma per volere del giudice relatore, cioè al di fuori dell’inaffidabile Distretto di Napoli, lo stesso dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO, ma è stata irregolarissima come le precedenti due, anche perché i due CTU sono meridionali e uno – TAVERNITI – è Vice e coautore di libri di oculistica del Primario prof. R. GRENGA, scelto dall’AXA (Ass. del chirurgo), come se fosse un fatto normale e ininfluente, come suo CTP per la perizia romana (!!), e l’altro – CRISTIANO – è campano, del Distretto di Napoli, che si voleva/doveva evitare, e addirittura compaesano dell’influente chirurgo e primario dott. MELE, falsificatore della cartella clinica (!!): un altro esempio di disprezzo delle regole da parte sia di una delle parti in causa, la più forte, sia dei cinque magistrati (tre civili e due penali) che l’hanno ritenuto irrilevante;

► ad oggi, l’ASL NAPOLI 1 CENTRO mi rifiuta dal 2008 l’accesso agli atti, contemplato da una legge, in particolare sull’operato abnorme dell’influente chirurgo e primario dott. X;

► mi sono allora recato al P.O. Ascalesi, dove ho appreso che non hanno più l’archivio delle cartelle cliniche, per le quali la legge non fissa un termine di conservazione; mentre l’archivio del Servizio Ispettivo Centrale (SIC) dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO e dell’Assessorato alla Sanità ho saputo da altra fonte che probabilmente è stato distrutto apposta (!!);

► ma tutto si tiene in negativo e, dopo tale scandaloso risultato giudiziale civile, la mia vicenda sanitaria-giudiziaria abnorme purtroppo continua con i 7 procedimenti penali, tutti partoriti dalla causa civile, il che, a mio avviso, costituisce oggettivamente un altro esempio preclaro di disprezzo del diritto e di negazione dello Stato di diritto, del quale la Magistratura è, in teoria, un pilastro etico prima ancora che giuridico, pena la distruzione della città;[2] e che si può definire veramente tale soltanto se anche e in primo luogo lo Stato, attraverso le sue emanazioni funzionali e territoriali e i suoi funzionari (dal re all’ultimo usciere), rispetta le proprie Leggi; e invece, allo scarso rispetto delle leggi, si sommano lo scarso livello etico di troppe persone, male educate in famiglia, e il riflesso condizionato dell’omertosa burocrazia, la quale, anziché collaborare a sanzionare i comportamenti contra legem, erge un muro di gomma a difesa del trasgressore;

► nell’ambito dei ben sette procedimenti penali (più quello del 2008 relativo alla falsificazione della cartella clinica) originati da tale irregolarissima vicenda sanitaria-giudiziaria (in parte autoprodottisi a causa di altre gravi irregolarità e reati commessi da operatori di giustizia, per un totale – tra CTU, magistrati e cancelliere - di 15 unità, una enormità!), di cui due trasmessi, per iniziativa della Procura della Repubblica, dal Tribunale di Napoli al Tribunale di Roma, anche il primo (2021), per diffamazione, trasferito, a mio avviso erroneamente, dal Tribunale al GdP penale di Napoli, a carico dei predetti CTU dottori BARRA e D, difesi in entrambi i loro procedimenti da due avvocati scorrettissimi, dopo un andamento normale, sta registrando come gli altri (tra i quali quello per falsa perizia a carico dei 5 CTU, tra cui BARRA e DI GUIDA, talché ne è stato aperto un secondo), chissà perché, uno svolgimento abnorme a partire dalla terza udienza dibattimentale del 9.7.2024 (!?), ragion per cui ho dovuto presentare l’ennesimo Esposto-Istanza ai Presidenti del Tribunale e della Corte d’Appello di Napoli e ad altre Autorità, e nulla perciò c’è da sperare dalla Giudice di Pace onoraria, che – a giudicare dal suo operato abnorme - forse è stata anch’ella “avvicinata”, come altri in precedenza (v. Esposto);

► dei sette procedimenti penali, due dovrebbero riguardare anche l’ASL NAPOLI 1 CENTRO, ma non riesco a sapere altro, tranne che quello più vecchio (2023) è stato trasferito, senza previa scomposizione del procedimento penale, dal PM procedente della Procura della Repubblica di Napoli al Tribunale di Roma (!), proprio a seguito della mia trasmissione, per conoscenza e per la unione dei procedimenti, dell’Esposto-Istanza del 24.10.2024, riguardante in parte il medesimo reato, il che forse viola il mio sacro e inviolabile diritto di difesa (anche perché la Procura della Repubblica di Roma mi risponde che non è certificabile);

► dopo l’archiviazione ingiustificata del primo procedimento penale per falsa perizia contro i 5 CTU, decisa (incredibile ma vero) travisando il fatto, pretermettendo e manipolando le numerose prove e falsificando il verbale di udienza camerale, che ha comportato una ulteriore duplice sanzione pecuniaria a mio carico che si è aggiunta ai 100.000€ precedenti, ho ottenuto, con una istanza del 12.12.2023 di riassegnazione ad altro PM, l’apertura di un secondo procedimento penale, ma aperto contro ignoti (!); dopo varie richieste di colloquio, ho ottenuto un appuntamento e reso una estemporanea s.i.t. audio-video registrata il 17.9.24, seguita e precisata meglio da una Memoria ex art. 90 cpp; la gentile PM mi disse che la sua decisione sarebbe stata sollecita, ma a distanza di 10 mesi tale decisione non è ancora intervenuta: perché?;

► è stata emessa – come scrivevo all’inizio - la sentenza civile, che ha rigettato il ricorso per cassazione, fatto rilevante per la ritrattazione, poiché ora comporta la punibilità degli autori della falsa perizia, con mia condanna al pagamento di altri circa 20.000€ di spese legali, che si aggiungono ai precedenti 100.000€, portando il totale a circa 120.000€ (oltre interessi infiniti);

► il settimo ed ultimo procedimento penale riguarda proprio il mio nuovo difensore civile avv. SPADARO (in sostituzione del precedente dal 2014 che ha gettato la spugna a causa dei potenti fattori spuri), il quale nuovo difensore, fra l’altro, chissà perché, violando l’accordo, ha omesso scientemente dal ricorso per cassazione fatti decisivi a mio favore (?!);

infine, al riguardo dei potenti fattori spuri, mi permetto di chiedere anche a Codesta Spett. Presidenza (quesito che estendo volentieri al Direttore Generale p.t. dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO) conferma del fatto, riferitomi dal mio precedente patrocinante - che i) sia il chirurgo e primario oculistico dott. X, ex dipendente dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO e ormai in pensione, sia il difensore dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO, avv. MAZZEO (per quel che vale, in Rete risulta https://www.popoffquotidiano.it/wp-content/uploads/2014/10/Massoneria-Elenco-Massoni-Italiani-.pdf), sia il CTP dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO, dott. MORELLI, sono affiliati a potenti associazioni più o meno segrete; e ii) se ciò può avere avuto un notevole peso – come mi è stato detto - sulla mia abnorme vicenda sanitaria-giudiziaria 18ennale e – aggiungo - sul silenzio da 15 mesi di Codesta Presidenza e Assessorato alla Sanità, oltre che, dal 2008, dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO;

► ciononostante, non avendo alternative (a parte il costo, gli avvocati napoletani hanno tutti… famiglia) ma soltanto la forza della ricerca sincera della verità (Chiunque voglia sinceramente la verità è sempre spaventosamente forte, dice Dostoevskij),

SOLLECITO

per la quinta volta un riscontro esauriente e urgente da parte di Codesta Spett. Presidenza e Assessorato alla Sanità della Regione Campania alle mie richieste, in particolare la eventuale ritrattazione (basterebbe un sì o un no esplicito dopo un intervento concreto), a maggior ragione dopo l’esito definitivo sfavorevole in Cassazione, nonché l’accesso urgente agli atti e il rilascio di copia in carta libera relativi al caso in esame, ai sensi della L. 7/08/1990, n. 241, e relativo DPR attuativo n. 184 del 12/04/2006, al fine di curare e difendere i miei legittimi interessi giuridici, relativamente al procedimento amministrativo (non so definirlo più esattamente) che, stando al pochissimo che con molta difficoltà sono riuscito a sapere telefonicamente (dando addirittura un dispiacere, quando gliel’ho detto, a una delle signore che rispondono al telefono, brevissimamente e col verbo sempre al futuro (come usano fare gli Arabi: “bukra, inch’Hallah”, domani, se Dio vuole), Codesta Presidenza avrebbe instaurato, a seguito del mio Esposto-Istanza del 24.10.2024, tramite il proprio Ufficio di Gabinetto, retto dal Cap. CC Michele Valentino CHIARA, Ufficio di Gabinetto da me contattato ripetutamente per telefono e per iscritto ma invano.  Mi auguro che il Capitano CHIARA, con l’appoggio di Codesta Presidenza severissima, sia più coraggioso del PM e del GIP del p.p. per falsa perizia, nell’ambito del quale, libero dal condizionamento del mio patrocinante che ha rinunciato dopo la tremenda batosta in Appello quantunque – illudendosi - avesse deciso autonomamente di ridurre fortemente il petitum, ho deciso di portare finalmente alla luce del sole il potente fattore spurio, che si è sommato al resto del sistema apparentemente marcio alimentandone la pervasività e l’efficacia, e indaghi anche su questo, cominciando dalla veridicità di siffatte affiliazioni a tali centri di potere (definizione del Gran Maestro Di Bernardo) di fornitori dell’ASL (!!!), attori di una partita che, nel mio caso, è risultata truccata.

Ribadisco ancora una volta che sono a disposizione per un colloquio esplicativo su tali numerose e gravissime irregolarità riguardanti il sistema dei risarcimenti della cosiddetta malasanità, che sembra non siano affatto isolate a detta, fra gli altri, di Guglielmo PEPE di Repubblica, per cui, in teoria, se fossimo un Paese normale e – come siamo - uno Stato di diritto, dovrebbe essere un Vostro dovere perfino sollecitarmi, anche se putacaso dovesse essere in conflitto con l’interesse, perseguito slealmente, dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO, anzi dei suoi fiduciari più o meno influenti e delle ricchissime e potentissime assicurazioni. Sistema abnorme agevolato da varie “criticità” legislative e regolamentari, da me in parte indicate nell’Esposto-Istanza del 24.10.2024.

Riporto le mie richieste conclusive dell’Esposto-Istanza, dalle quali mi pare emergano anche fatti di rilievo penale riguardanti l’ASL NAPOLI 1 CENTRO (da indagare, e sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni al riguardo):

CHIEDO

Che Codesta Ill.ma Presidenza/Assessorato alla Sanità:

a)     In particolare, e soprattutto, voglia inoltrare ai 2 CTU dipendenti di ASL, e agli altri 3 CTU, direttamente o per il tramite dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO, beneficiaria delle 3 presumibili false perizie e delle due sentenze errate, ingiuste e crudeli su di esse basate, e sostenere, quale obbligo etico e/o giuridico, la mia richiesta di ritrattazione entro la prossima udienza del 12 novembre 2024, già da me rivolta ai dottori BARRA e D, dipendenti, rispettivamente, dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO e dell’ASL Napoli 2, e autori della seconda presumibilmente falsa perizia, che – ancorché fosse stata “annullata” per gravi motivi dalla Corte d’Appello - è stata quella più copincollata delle tre Ctu nella sua sentenza errata, ingiusta e crudele, che mi ha condannato a pagare circa 100.000€ di spese. Detta mia richiesta di ritrattazione è stata già da me sollecitata ai 2 CTU BARRA e D, tramite i loro difensori, incombendo la sentenza della Corte di Cassazione della mia causa civile, nel procedimento penale in corso per diffamazione a carico degli stessi dottori BARRA e D:

5) per il tramite della Preg.ma Signora Giudice, ai sensi dell’art. 376 cp, che, al comma 2, in caso di ritrattazione prima della sentenza civile definitiva, contempla la non punibilità del colpevole di falsa perizia, ai due imputati BARRA e DGUIDA la ritrattazione dei loro travisamenti del fatto e delle prove copincollati pedissequamente dal giudice relatore nella sentenza d’appello errata, ingiusta e crudele, che mi hanno arrecato un danno enorme e ingiusto.;

e, successivamente, informandoli che a carico dei 5 CTU (FURGIUELE, BARRA, D, TAVERNITI e CRISTIANO), contrariamente a quanto dichiarato in aula dal difensore del dott. BARRA, era stato aperto dalla Procura della Repubblica di Napoli un secondo procedimento penale per il reato previsto e punito dall’art. 373 c.p.;

b)    Voglia far indagare sull’operato dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO nel caso da me narrato in ordine all’omessa autorizzazione dell’indagine del proprio SIC sull’operato del chirurgo e primario oculistico dottor X, in particolare sulla falsificazione della mia cartella clinica; nonché sul rifiuto ripetuto di accesso agli atti, perfino alla mia cartella clinica, ed ogni altro eventuale emerga dall’indagine; a tale scopo (falsificazione e omessa indagine del SIC), voglia acquisire la prova testimoniale sia del dottor LABATE, all’epoca direttore del SIC dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO, tel. 0812411956, drl@alice.it, sia della caposala del Reparto di Oftalmologia del P.O Ascalesi, Signora R., se è ancora viva e, essendo ormai in pensione, ha smesso di temere il chirurgo e primario (come quando le telefonai nel 2008), sia del sottoscritto;

c)     Voglia far accertare la reazione intimidatrice del CTP avverso dott. LIGUORI (all’epoca CTP del chirurgo e primario dott. X, poi di AXA Assicurazioni, che assicura il chirurgo e primario dott. X) e dell’altra CTP dell’assicurazione o dell’ASL, e le sue conseguenze concrete e documentate, risultanti incontrastabilmente dagli atti del fascicolo processuale (fin dalle Osservazioni alla Ctu FURGIUELE), al giudizio verbale molto negativo, netto e inequivocabile, espresso dal primo CTU dott. FURGIUELE (proprietario o Consigliere d’Amministrazione della Casa di Cura di Pompei), davanti a 5 testimoni, sull’operato del chirurgo dott. X (“Ho letto la documentazione depositata, il chirurgo ha sbagliato tutto”), e il successivo ribaltamento nel suo giudizio scritto di perfetto nella sua Ctu, giustificandolo, poi, mediocremente e illogicamente (si veda sopra, a pag. 17, par. 19.1), fatto e giudizi poi travisati dal giudice relatore nella sentenza di II grado;

d)    Voglia far accertare la regolarità dell’operato dei 2 CTP dell’ASL NAPOLI 1 CENTRO, dottori MORELLI e CRUFFO, in relazione alla irregolarissima terza Ctu svolta a Roma dai professori TAVERNITI e CRISTIANO; i quali CTP pare siano stati gli intermediari che hanno saputo l’esito prima che fosse depositata la Bozza della Ctu, il che ha determinato il fallimento immediato dell’accordo transattivo al ribasso proposto dall’avv. RICCIUTO (senza informarmene), la cui proposta, non a caso, è stata tenuta in totale non cale dal prof. TAVERNITI già in fase di Ctu/primo accesso (oggetto poi di contestazione); voglia far sentire al riguardo anche e soprattutto sia l’Avv. RICCIUTO, mio legale all’epoca, tel. 081264517 (studio legale), ricciuto@pec.it, che lo ha adombrato nella sua Istanza (All. 30), sia il dottor STERRACCIANO, mio CTP all’epoca, tel. 3914359021, pec saverio.terracciano.wo5w@na.omceo.it, entrambi protagonisti di tale vicenda e che io non ho visto o sentito da oltre 2 anni, nonché il sottoscritto, testimone de relato;

e)     Voglia farmi informare con cortese sollecitudine considerati i vincoli di legge (il termine per il deposito della Memoria illustrativa è entro almeno 10 giorni dall’udienza del 28.11.2024 della Corte di Cassazione) entro la prossima udienza del 12.11.2024 del p.p. per diffamazione, sulla decisione di Codesta Ecc.ma Autorità adita circa la ritrattazione.

Mi riservo di consegnare a mano al Sig. Presidente del Consiglio della Regione Campania e a chi me ne faccia richiesta:

-         Esposto-Istanza del 24.10.2024 (nomi nascosti digitalmente);

-         N. 47 Chiose puntuali alla sentenza d’Appello n. 197/2022 (nomi nascosti digitalmente).

Grato, porgo distinti saluti,

Napoli, 27 giugno 2025

Post scriptum

Riporto le terribili parole del Procuratore Generale di Napoli Avv. Antonio Gialanella:
Napoli è la patria del conflitto, è la patria della compressione dei diritti, è la storia del conflitto fra potere e diritto, e tutti quelli che hanno fatto i magistrati democratici a Napoli sanno che cosa questo significa, qual è lo sforzo terribile in questa città paradigmatica di affermare il diritto dove i poteri cercano in ogni modo di comprimerli.[3]

E quelle, consentanee, di un avvocato napoletano, riportato nel sito FB di un gruppo di avvocati, che non fanno altro che lamentare le disfunzioni del sistema giudiziario, al quale ho risposto solo io e che è stato eliminato in fretta:

Ormai è "veleno" quotidiano che deriva non da lassismo mentale (già sarebbe gravissimo) ma, sempre più spesso, da mancanza di terzietà, ed in molte mie cause, contro potentimassocorrotti, si tratta, infatti, di mercimonio della funzione.

P.S. le mie querele denunce vengono iscritte a modello 45!! Ma si guardano bene dal querelarmi!! si insabbia.

 

Puntate precedenti

Prima Puntata: IL MIO CASO DICIOTTENNALE DI MALASANITÀ E MALAGIUSTIZIA A NAPOLI COMINCIATO NEL LONTANO 2007 E INDEGNO DI UNO STATO DI DIRITTO 
Lettera pec al Direttore Generale dell'ASL Napoli 1 Centro
https://vincesko.blogspot.com/2025/07/il-mio-caso-diciottennale-di-malasanita.html


[1] RIEPILOGO DEI PRINCIPALI TRAVISAMENTI DEL FATTO E DELLE PROVE NELLE TRE CTU (che qualificano la colpa grave del giudicante,[*] L. n. 117 del 13.04.1988 e L. n. 18 del 27.02.2015)
[*] responsabilità https://www.csm.it/web/csm-internet/magistratura/ordinaria/percorso-professionale?show=true&title=responsabilit%C3%A0&show_bcrumb=responsabilit%C3%A0
TERZA Relazione di consulenza TECNICA D’UFFICIO dei CTU T (VICE DEL PRIMARIO G, CTP DI AXA ASS.) E C (L’UNICA NON RINNOVATA, MA ANCH’ESSA IRREGOLARISSIMA)
1– Primo travisamento del fatto e delle prove1 (alterazione della verità processuale): Dichiarazioni decisive nuove e non vere dei due CTU T e C circa il “lieve edema corneale” (omissione dell’aggettivo rilevante “lieve”), per invalidare la PROVA REGINA dei tre controlli postoperatori ed escludere il nesso causale; condivise dal Giudice relatore, nonostante i caveat dell’appellante; mancata risposta dei CTU, non consentito (e probabile nullità della Ctu)
2- Secondo travisamento del fatto e delle prove1 (alterazione della verità processuale): Omissione-occultamento della Vitrectomia - causa efficiente del pucker maculare - e dell’Edema retinico infiammatorio - codeterminante e acceleratore del pucker maculare; condiviso in sentenza dal giudice relatore, nonostante i caveat dell’attore/appellante; tutto per escludere il nesso causale ed evitare il risarcimento certo e pieno. Mancata risposta dei CTU, il che non è consentito
3- Terzo travisamento del fatto e delle prove1 (alterazione della verità processuale): Dichiarazioni errate e indimostrate dei CTU sulla preesistenza del Pucker maculare, smentite da prove scientifiche, oltre che documentali, logiche e matematiche; condivise in sentenza dal giudice relatore, nonostante i caveat; tutto per escludere il nesso causale ed evitare il risarcimento certo e pieno
4- Quarto travisamento del fatto e delle prove1 (alterazione della verità processuale): Mancata contestazione al chirurgo e all’ASL della posticipazione di 10 mesi dell’intervento chirurgico di pucker maculare e del suo aggravamento, a causa dei ritardi del chirurgo e dell’ASL NA 1. Condivisa in sentenza dal giudice relatore, che esclude anche il risarcimento parziale. Mancate risposte dei CTU, il che non è consentito
5- Dichiarazioni erronee e indimostrate dei CTU T e C, condivise dal Giudice Relatore, sulla anteposizione dell’intervento di pucker maculare a quello di cataratta, smentite da prove scientifiche autorevoli e perfino dagli altri tre CTU
6– Mancata contestazione dell’accanimento diagnostico
7– Risposte surreali e infondate dei CTU T e C
(Disamina completa della irregolarissima Ctu T e C nell’All. 29 “Osservazioni di VB alla Ctu T e C e analisi comparativa delle tre Ctu”).

SECONDA Relazione di consulenza TECNICA D’UFFICIO dei CTU B (OCULISTA DIPENDENTE DELL’ASL NAPOLI 1, PARTE CONVENUTA/APPELLATA) E DG (RINNOVATA PER GRAVI MOTIVI)
1- Primo travisamento del fatto1 (alterazione della verità processuale): Prima affermazione non rispondente al vero dei due CTU B e DI G (attribuzione per 7 volte al periziando di una frase falsa, in formulazione variabile e contraddittoria, smentita dalle prove agli atti), condivisa in sentenza dal giudice relatore, nonostante i caveat dell’appellante
2- Secondo travisamento del fatto e delle prove1 (alterazione della verità processuale): Seconda affermazione non rispondente al vero dei CTU B e DI G (“sinechie” = aderenze)
3- Terzo travisamento del fatto e delle prove1 (alterazione della verità processuale): Terza affermazione non rispondente al vero dei CTU B e DG relativamente alla non sussistenza del rilevante edema retinico, codeterminante (assieme all’omessa Vitrectomia) e acceleratore del pucker maculare, smentita dalle prove, condivisa dal giudice relatore
4- Quarto travisamento del fatto e delle prove1 (alterazione della verità processuale): Furbesca invalidazione della prova regina dei tre controlli postoperatori eseguiti dal personale sanitario del P.O. Ascalesi, incluso il chirurgo e primario M, che escludono il pucker maculare, che in più essi contrabbandano come prova della loro imparzialità; condivisa dal giudice relatore
5- Quinto travisamento del fatto1 (alterazione della verità processuale): Affermazione insensata e fuorviante dei CTU B e DG sul ritardo terapeutico di 10 mesi, smentita dalle prove agli atti, condivisa dal giudice-relatore, il quale esclude anche il risarcimento parziale
6- Affermazione insensata dei CTU B, oculista dipendente dell’ASL appellata, e DG – a mo’ di trincea estrema - che il chirurgo non sarebbe responsabile neppure se avesse causato lui il pucker maculare, condivisa dal giudice-relatore ma da nessun altro, inclusi CTU e CTP
(Disamina completa della irregolarissima Ctu B e D G nell’All. 26 “Argomentazioni”).

PRIMA Relazione di consulenza TECNICA D’UFFICIO deL CTU D F (RINNOVATA PER GRAVI MOTIVI DALLA CORTE D’APPELLO 1A COMPOSIZIONE)
Travisamento del fatto1: 1) Giudizio verbale molto critico del CTU sull’operato del chirurgo M, reazione intimidatrice dei due CTP avversi, che lo zittiscono. 2) Giudizio capovolto in perfetto nella Ctu. 3) N. 8+1 contraddizioni logiche nella stringata Ctu. 4) Omissione dei chiarimenti. 5) Sua scomparsa per 10 mesi, nonostante l’ammonizione della giudice FIORE di deferimento all’Albo dei CTU, fino al ritorno della giudice B. La quale trova tutto normale e va a sentenza (di 4 pp. e appena 20 righe di motivazione).
(Disamina completa della irregolarissima Ctu F nell’Atto d’Appello).

[2] “Finché si tratta di calzolai che siano incapaci o che sian corrotti, o che si vantino di essere abili pur non essendolo, non ne verrebbe una gran perdita per lo Stato. Ma vedi bene che se fossero i Custodi delle leggi e dello Stato a fingere di essere custodi, mentre non lo sono, sarebbe la Città intera a correre il rischio di una completa distruzione, proprio perché la sua felicità e la sua buona amministrazione sono nelle loro mani.” (Platone, La Repubblica, IV, 421A).

Questa è solo l’ultima: https://www.corriere.it/cronache/25_giugno_26/il-procuratore-giovanni-tinebra-faceva-parte-di-una-loggia-massonica-coperta-la-procura-di-caltanissetta-ricevette-l-agenda-e491f176-3d09-471f-ac96-827737c98xlk.shtml

[3] Radio Radicale – Speciale Giustizia – Data 13.11.2023 (al minuto 50:10)
Congresso di Magistratura Democratica “Diritti in conflitto”
https://www.radioradicale.it/scheda/713372/speciale-giustizia


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