martedì 10 settembre 2024

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/10

 

 

Questo è il mio decimo commento sull’autonomia differenziata sul Quotidiano del Sud. 

Il Covid sta mettendo a nudo il paese arlecchino
VINCENZO DAMIANI | 7 Novembre 2020 08:54 | 5 commenti
https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/salute-e-assistenza/2020/11/07/il-covid-sta-mettendo-a-nudo-il-paese-arlecchino/

Vincesko a Federico1982
Il problema vero non è l'ovvia bulimia del leghista sopravvalutato Zaia, dell'inquietante Bonaccini e dell'inadeguato Fontana, ma il ministro meridionale Boccia, che anche ieri ha dichiarato che il processo dell'autonomia differenziata deve essere ultimato al più presto.
"Io resto convinto che per rafforzare il modello di cui stiamo parlando e cioè le filiere integrate sia necessario aumentare la responsabilità sui territori. E mi riferisco soprattutto al fatto di completare fino in fondo il decentramento previsto e quindi di completare fino in fondo il progetto di autonomia che il presidente della repubblica ci ricorda essere il processo che rafforza l'unità nazionale."
https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/11/06/boccia-per-rafforzare-filiere-integrate-completare-progetto-autonomia-territori_7z3CzUyYLQZ5fzfvKOOaUI.html 

Quale sarebbe il peggio? Chiedere non costa nulla, anche perché, al riparo della BUFALA della cosiddetta questione settentrionale, questi sono allenatissimi a chiedere, pretendere ed ottenere, come si vede nel riparto iniquo e incostituzionale delle risorse. Ecco, la soluzione è proprio nella Costituzione: applichiamola e cambiamo il Titolo V. E, come fa Il Quotidiano del Sud, anziché continuare a subire, sbugiardiamo la narrazione mendace dei bulimici settentrionali, che non serve a nessuno. Ma, per far questo, occorre, da una parte, smettere il complesso d'inferiorità e, dall'altra, affrontare i nostri difetti. 

Federico1982
Io sono del Nord. Da questa posizione, e conoscendo bene la situazione da queste parti, le posso assicurare, senza alcuna volonta di polemica e per consentire una franca discussione, che non succederà mai. Il titolo V non verrà cambiato, (non verrebbe mai permesso), anzi. Il peggio, per Boccia, sarebbe un accordo con le regioni del Nordest ancora più permissivo. Il contrario, mi creda, non è possibile. Quale governo vorrebbe mai mettersi contro, e davvero, venti milioni di persone che producono quasi la metà del PIL nazionale? E l'argomento costituzionale non funziona: sono quaranta anni che il desiderio più o meno comune a tutti è che la Costituzione sia cambiata. A volte mi sembra, leggendo e informandomi, che l'idea che a Sud si ha del Nord sia un po' fuori fuoco. Come se in Veneto Zaia fosse la causa e non la conseguenza, o come se si credesse che un'eventuale secessione alla fine verrebbe rifiutata dalla popolazione (e le assicuro che non succederebbe). Qui, e non è una battuta, in molti comuni all'anniversario dell'annessione al Regno d'Italia le bandiere con il Leone di San Marco sono state messe a mezz'asta. 

Vincesko
A me piacciono molto le discussioni franche. Ma occorre attenersi ai fatti e alle norme, senza confondere i desideri con la realtà e senza dare spazio ai pregiudizi e alle “resistenze” psicologiche.
1. La revisione del titolo V è già sul tavolo della discussione politica e governativa: vedremo.
2. Io frequento questo giornale da pochi mesi e sono uno dei rarissimi commentatori. Lei, forse, da meno tempo, perché (forse) non ha letto gli articoli sul tema e i miei commenti dopo aver letto, nell’agosto scorso, un articolo dell’ex presidente della Corte Cost. Cesare Mirabelli sull’art. 119 Cost. e la legge 42/2009, e poi il mio suggerimento ripetuto di presentare un ricorso alla Corte Cost., poi fatto suo dal giornale, e l’invito al direttore Napoletano a riunire attorno ad un tavolo i presidenti delle Regioni del Sud su come farlo; da ultimo ho rivolto un quesito al prof. Cesare Mirabelli, in calce al suo ultimo articolo in cui sostiene che l’adempimento della Costituzione è un obbligo https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/2020/10/24/covid-il-diritto-alla-salute-dovrebbe-essere-uguale-per-tutti-ma-per-il-sud-e-meno-uguale-lo-stato-e-tenuto-a-intervenire/).
3. Capisco la difficoltà di mettersi contro le Regioni del Nord, ma rifiuto questa logica aberrante e incostituzionale. Occorre seguire, invece, l’esempio virtuoso della Germania, che ha addirittura una struttura federale, ma ha destinato ai Lander dell’Est in 15 anni finanziamenti dieci volte maggiori di quelli destinati al Mezzogiorno in 40 anni. Lei, evidentemente, ignora i dati ed è vittima della narrazione mendace dei legaioli del Nord. Aggiungo: centralizzando e dando la gestione delle risorse destinate al Sud anche a persone settentrionali competenti, efficienti e patriottiche (in senso positivo), sotto il controllo anche dei presidenti delle Regioni del Nord, per eliminare gli alibi e i pregiudizi.

Federico1982
La questione, se mi permette, è che Lei rifiuta questa logica, ma al Nord no. I suddetti venti milioni di persone non accetteranno veramente mai... "Perché dovremmo peggiorare la nostra sanità, dandola in mano a Roma? Anzi, vogliamo anche la scuola, così miglioreremo anche quella". Non è aderendo ad una visione "idealistica" che la questione si risolverà. Anzi, la Sua risposta mi ha dato uno spunto: quando parla di narrazione dei legnaioli. Perché legaioli? Crede che se la Lega non ci fosse le opinioni sarebbero differenti? Parlando di una terra che conosco bene, posso assicurarle che tutti in Veneto la pensano così, a partire dall'80% che ha votato autonomisti di destra, per passare ai Renziani (la cui candidata in Regione aveva nel proprio simbolo la parola "autonomia") al PD (sostenuto da liste autonomiste). I 5 stelle sono a meno del 3%. L'esempio tedesco è impraticabile perché, e non mi fa piacere constatarlo, mi creda, nessuno ritiene sia una cosa fattibile, manca fiducia in maniera totale. Per restare in tema di quello che sta succedendo in questi giorni, qui la gente confina con Austria e Slovenia, constata che tutto funziona, è convinta di poter fare ancora meglio e non vede motivo di essere invischiata nel caos calabrese. Giusto o sbagliato che sia (non voglio dare giudizi) è questa la situazione.

Vincesko
RAGIONAMENTO ILLOGICO, ECC.
Io, in calce all’ultimo editoriale del direttore Napoletano, ho scritto che concordo con la Sua severa critica della gestione della sanità calabrese. O di quella campana o siciliana. Da molti anni lo faccio con i difetti dei meridionali. Anche nei commenti su questo giornale, fin dal primo (https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/economia/2020/08/06/recovery-provenzano-non-molla-il-34-dei-fondi-al-mezzogiorno/ ).
Scusi la franchezza, ma temo sia Lei a proiettare la Sua incapacità di capire cose elementari dal punto di vista tecnico-giuridico e logico, vinto dai Suoi pregiudizi ed egoismi e manicheismi, e perciò dalla Sua evidente inclinazione a rifiutare il dialogo costruttivo e parlarsi addosso.
Avendo vissuto 6 anni a Milano e fatto il militare a Trento ed avendo amici settentrionali, conosco abbastanza il modo di ragionare dei settentrionali, sia dei milanesi (gran parte dei quali è di origine meridionale, ed è la più severa verso i meridionali), sia dei “Todeschi”.
Ma questo che c’entra con un discorso aperto, obiettivo e costruttivo sulle regole, i diritti degli Italiani (nessuno escluso), la gestione della Cosa pubblica? L’ho già scritto qua in passato, l’Italia è uno Stato giovane, ha appena 159 anni, non può permettersi 20 staterelli, né ormai – ardisco pensare – la vetusta mentalità egoistica e “predatoria” del Nord, esacerbatasi da quando è arrivata la bulimica Lega Nord, campione del chiagne e fotte ed erede dei contadini e commercianti lombardi, sempre pronti, come scrive nelle sue Memorie Garibaldi, a fare i delatori contro di lui a favore dei “todeschi” (gli Austriaci).
Lei pretende di continuare così ed è venuto qua a sfogare il Suo egoismo manicheo facendo la lezioncina sui difetti dei calabresi?
Sia ben chiaro, lo ripeto, io sono di quei meridionali che, avendo vissuto al Nord e all’estero, sono molto critico dei difetti di noi meridionali. E questo mi dà il diritto di criticare anche i difetti dei settentrionali, evidentissimi e di lunga data.
Non si nasconda comodamente dietro i 20 milioni di settentrionali, si tolga gli occhiali del manicheismo di comodo e faccia altrettanto, altrimenti ha il dovere di astenersi.
Anziché difendere i meridionali, che sono indifendibili, spieghi ai Suoi corregionali, incluso Lei, che capiscono soltanto il linguaggio del denaro, ignorano che il rapporto col Fisco è personale e individuale, non regionale, e attentare all'unità dell'Italia è un reato grave che porta in galera, che il loro interesse è nel dare ai meridionali i soldi che spettano loro per diritto sancito dalla Costituzione.

 

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA, LA REGIONE CAMPANIA NOTIFICA IL RICORSO: "ILLEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE"
26/08/2024 - È stato notificato questo pomeriggio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il ricorso con il quale la Regione Campania, rappresentata dal Prof. Francesco Marone, Ordinario di Diritto costituzionale e di giustizia costituzionale presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, in affiancamento all’Avvocatura regionale, chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare la illegittimità costituzionale della legge Calderoli sull’autonomia differenziata (legge 26 giugno 2024, n. 86, pubblicata nella G.U.R.I. del 28 giugno 2024, n. 150).
 A sostegno della richiesta, il ricorso si articola in quindici motivi, riferiti sia al procedimento delineato dalla legge Calderoli per la sottoscrizione delle intese con le singole Regioni, sia ai contenuti e agli effetti delle stesse intese e ai presupposti per l’attribuzione di forme di autonomia più ampie, connessi alla determinazione dei LEP.
Tra i principali motivi di illegittimità, si denuncia:
 - che la legge consente una devoluzione di competenze alle Regioni così ampia ed incontrollata, anche in materie riguardanti diritti fondamentali e servizi di civiltà - come la sanità, la scuola pubblica, la previdenza integrativa, la protezione civile- da minare la stessa sovranità dello Stato e rompere l’unità nazionale e l’eguaglianza dei cittadini delle diverse aree del Paese. Si rileva che, come autorevolmente affermato dal Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Prof. Paolo Maddalena, la legge costituisce “un enorme pericolo per l’unità giuridica e economica dell’Italia” (P. MADDALENA, L’autonomia regionale differenziata, solidarietà e territori, in Elementi giuridici per difendere la Costituzione Il Sole24 ORE, pag.12);
 -che il ruolo del Parlamento, unico garante dell’unità nazionale e dell’interesse generale, è del tutto svilito, in favore del Presidente del Consiglio dei Ministri, al quale viene affidato in esclusiva il potere di limitare l’oggetto delle intese;
 - che, in contrasto con le norme costituzionali, che espressamente subordinano l’autonomia differenziata all’attuazione delle misure perequative previste per il superamento dei divari territoriali e al concreto finanziamento e attuazione dei LEP, la legge contiene mere affermazioni di principio sulla determinazione dei LEP, come confermato dalla espressa previsione di invarianza finanziaria;
- che le modalità attuative dell’art.116, comma 3 della Costituzione adottate dalla  legge Calderoli ne tradiscono in realtà lo spirito, in quanto,  invece di consentire un decentramento di funzioni in ottica di snellimento e di efficienza, determinano un sistema iniquo, volto a realizzare non  un progetto  “di autonomia, fattispecie lecita, ma più correttamente di secessione, evento illecito, che si colloca fuori dell’ordinamento costituzionale”, come efficacemente segnalato in sede di audizione sul disegno di legge dalla prof.ssa Giovanna De Minico, ordinaria di diritto costituzionale presso l’Università Federico II di Napoli;
-  che vi è una gravissima violazione del principio di legalità, in quanto la individuazione dei LEP viene affidata al Governo senza predeterminare alcun principio o criterio direttivo, in contrasto con la Costituzione;
- che si affida l’intesa ad una trattativa con il Governo, mortificando il ruolo delle Conferenze, in violazione del principio di leale collaborazione e impedendo di verificare le ricadute dei singoli percorsi sull'insieme delle Regioni e su tutta la rete delle autonomie locali.
https://www.regione.campania.it/regione/it/news/primo-piano/autonomia-differenziata-la-regione-campania-notifica-il-ricorso-illegittimit-costituzionale?page=1

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Post precedenti:

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/1
https://vincesko.blogspot.com/2024/06/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla.html

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/2
https://vincesko.blogspot.com/2024/07/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla.html

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https://vincesko.blogspot.com/2024/07/questo-e-il-mio-terzo-commento.html

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https://vincesko.blogspot.com/2024/07/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla_15.html

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/7
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AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/8
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AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/9
https://vincesko.blogspot.com/2024/09/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla.html

 


sabato 7 settembre 2024

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/9

 


Questo è il mio nono commento sull’autonomia differenziata sul Quotidiano del Sud.

IL LANCIAFIAMME SPARA A SALVE
Resta un mistero lo stato di soggezione dei governatori del Sud nei confronti di quelli del Nord
ROBERTO NAPOLETANO | 10 OTT. 2020 22:23 | 3 commenti
https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/gli-editoriali/salute-e-assistenza/2020/10/10/leditoriale-di-roberto-napoletano-laltravoce-dellitalia-il-lanciafiamme-spara-a-salve/ 

Bravo! Lo suggerisco da due mesi.

3. Dignità dei presidenti delle Regioni del Sud
La corresponsabilità dei presidenti delle Regioni del Sud è evidente. Al tempo del IV governo Berlusconi, il ministro “leghista” Giulio Tremonti, nel mentre declamava a parole il suo filo meridionalismo affermando che aveva zie calabresi, nei fatti arrivava a suddividere i fondi in sede CIPE dando il 90% al Nord e il 10 al Sud. E Stefano Caldoro, presidente forzitaliota della Campania, per protesta si limitava ad invitare i suoi colleghi del Sud a disertare il CIPE. Ora al governo centrale non c’è più la bulimica Lega Nord, che cosa impedisce ai presidenti delle Regioni meridionali di pretendere – come suggeriva il 3.8 su questo giornale l’ex presidente della Corte Cost. Cesare Mirabelli - la perequazione nella distribuzione dei fondi non più su base storica, ma in base alla legge n. 42 del 2009 che attua un principio costituzionale? Quale maggiore forza si cerca di questo duplice e formidabile aggancio e avallo legislativo per fare il proprio dovere di amministratori votati all’equità e al benessere delle popolazioni meridionali? Che, come osserva il direttore Napoletano, forse riecheggiando il presidente Giannola della Svimez, è volano anche per lo sviluppo sinergico del Nord.
https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/gli-editoriali/economia/2020/08/14/leditoriale-di-roberto-napoletano-laltravoce-dellitalia-nord-sud-obbligati-a-crescere-insieme/

Ho anche suggerito al direttore Napoletano di riunire attorno a un tavolo i presidenti delle Regioni del Sud per attuarlo. Occorre stanarli, vista la loro ingiustificabile renitenza.

Due giorni fa ho scritto: "La denuncia dello scippo da parte del Quotidiano del Sud è meritoria e opportuna, ma esprimo la speranza che vada oltre. Usando la chiave potente della legge. In questo caso la violazione è duplice: la Costituzione (art. 119) e la legge n. 42 del 2009. A mio avviso, il Quotidiano del Sud dovrebbe chiedere ai Presidenti delle Regioni meridionali di (i) alzare all'unisono la loro voce nelle sedi opportune contro la sperequazione; e soprattutto (ii) promuovere un ricorso alla Corte Cost. contro le leggi che ripartiscono le risorse in base alla spesa storica, a nulla rilevando l'argomentazione del cosiddetto residuo fiscale, poiché il rapporto del cittadino col fisco, secondo Costituzione, è individuale, NON regionale.".
Mi permetto, allora, di suggerire esplicitamente al direttore Napoletano di organizzare una tavola rotonda con i presidenti delle Regioni meridionali per discutere di come farlo al più presto.
https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/gli-editoriali/2020/09/03/leditoriale-di-roberto-napoletano-laltravoce-dellitalia-ultima-chiamata-per-litalia/

 

 

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA, LA REGIONE CAMPANIA NOTIFICA IL RICORSO: "ILLEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE"
26/08/2024 - È stato notificato questo pomeriggio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il ricorso con il quale la Regione Campania, rappresentata dal Prof. Francesco Marone, Ordinario di Diritto costituzionale e di giustizia costituzionale presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, in affiancamento all’Avvocatura regionale, chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare la illegittimità costituzionale della legge Calderoli sull’autonomia differenziata (legge 26 giugno 2024, n. 86, pubblicata nella G.U.R.I. del 28 giugno 2024, n. 150).
 A sostegno della richiesta, il ricorso si articola in quindici motivi, riferiti sia al procedimento delineato dalla legge Calderoli per la sottoscrizione delle intese con le singole Regioni, sia ai contenuti e agli effetti delle stesse intese e ai presupposti per l’attribuzione di forme di autonomia più ampie, connessi alla determinazione dei LEP.
Tra i principali motivi di illegittimità, si denuncia:
 - che la legge consente una devoluzione di competenze alle Regioni così ampia ed incontrollata, anche in materie riguardanti diritti fondamentali e servizi di civiltà - come la sanità, la scuola pubblica, la previdenza integrativa, la protezione civile- da minare la stessa sovranità dello Stato e rompere l’unità nazionale e l’eguaglianza dei cittadini delle diverse aree del Paese. Si rileva che, come autorevolmente affermato dal Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Prof. Paolo Maddalena, la legge costituisce “un enorme pericolo per l’unità giuridica e economica dell’Italia” (P. MADDALENA, L’autonomia regionale differenziata, solidarietà e territori, in Elementi giuridici per difendere la Costituzione Il Sole24 ORE, pag.12);
 -che il ruolo del Parlamento, unico garante dell’unità nazionale e dell’interesse generale, è del tutto svilito, in favore del Presidente del Consiglio dei Ministri, al quale viene affidato in esclusiva il potere di limitare l’oggetto delle intese;
 - che, in contrasto con le norme costituzionali, che espressamente subordinano l’autonomia differenziata all’attuazione delle misure perequative previste per il superamento dei divari territoriali e al concreto finanziamento e attuazione dei LEP, la legge contiene mere affermazioni di principio sulla determinazione dei LEP, come confermato dalla espressa previsione di invarianza finanziaria;
- che le modalità attuative dell’art.116, comma 3 della Costituzione adottate dalla  legge Calderoli ne tradiscono in realtà lo spirito, in quanto,  invece di consentire un decentramento di funzioni in ottica di snellimento e di efficienza, determinano un sistema iniquo, volto a realizzare non  un progetto  “di autonomia, fattispecie lecita, ma più correttamente di secessione, evento illecito, che si colloca fuori dell’ordinamento costituzionale”, come efficacemente segnalato in sede di audizione sul disegno di legge dalla prof.ssa Giovanna De Minico, ordinaria di diritto costituzionale presso l’Università Federico II di Napoli;
-  che vi è una gravissima violazione del principio di legalità, in quanto la individuazione dei LEP viene affidata al Governo senza predeterminare alcun principio o criterio direttivo, in contrasto con la Costituzione;
- che si affida l’intesa ad una trattativa con il Governo, mortificando il ruolo delle Conferenze, in violazione del principio di leale collaborazione e impedendo di verificare le ricadute dei singoli percorsi sull'insieme delle Regioni e su tutta la rete delle autonomie locali.
https://www.regione.campania.it/regione/it/news/primo-piano/autonomia-differenziata-la-regione-campania-notifica-il-ricorso-illegittimit-costituzionale?page=1

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/1
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AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/3
https://vincesko.blogspot.com/2024/07/questo-e-il-mio-terzo-commento.html

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/4
https://vincesko.blogspot.com/2024/07/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla_3.html

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/5
https://vincesko.blogspot.com/2024/07/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla_4.html

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/6
https://vincesko.blogspot.com/2024/07/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla_15.html

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/7
https://vincesko.blogspot.com/2024/08/autonomia-differenziata-e-ricorso-alla.html

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/8
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martedì 27 agosto 2024

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/8

 


Questo è il mio ottavo commento sull’autonomia differenziata sul Quotidiano del Sud.

POVERI AL SUD E SPRECONI AL NORD
I soldi del Recovery Fund li mette l’Europa ma l’interlocutore non può essere la Conferenza Stato-Regioni
ROBERTO NAPOLETANO 23 SETTEMBRE 2020 22:07 | 3 commenti
https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/gli-editoriali/politica/2020/09/23/leditoriale-di-roberto-napoletano-laltravoce-dellitalia-poveri-al-sud-e-spreconi-al-nord

Gianfranco 4 anni fa  edited

Direttore io la seguo da tempo nelle sue battaglie per far riconoscere il dovuto al Sud. Leggo che bisognerebbe fare ricorso alla Consulta. Mi sa spiegare perché i Presidenti delle regioni meridionali non lo fanno?
Perché subiscono passivamente questo scippo annuale?
Forse anche l'interlocutore prestigioso VINCESKO, che spesso risponde ai suoi editoriali, l'altro giorno invocava la stessa cosa; potrebbe rispondermi. Cosa c'è sotto? Nel sud sta montando un impulso di ribellione alla luce di tutte le notizie di SVIMEZ, BCE, FMI che ripetono all'unisono che gli investimenti maggiori devono andare al Sud. Non posso credere che siano tutti ciechi e sordi e nemmeno distratti ed incompetenti.
Qualcuno mi dica la vera ragione.

Gianfranco

o     

Vincesko Gianfranco  4 anni fa  edited

Io non sono un esperto di questioni costituzionali, ho dedotto logicamente l’incostituzionalità della ripartizione delle risorse tra le Regioni sulla base della spesa storica, che penalizza il Sud, e sulla mancata assegnazione al Sud di risorse addizionali, che anch'essa danneggia il Mezzogiorno e lo condanna al sottosviluppo, da questo chiaro articolo dell’ex presidente della Corte Cost. Cesare Mirabelli https://www.quotidianodelsu... .
L’unico mio merito – se vogliamo dire così – è (i) di averla chiamata col suo nome; e (ii) di aver invitato il direttore Napoletano a organizzare, sul tema di un eventuale ricorso alla Corte Cost., una tavola rotonda operativa con i presidenti delle Regioni meridionali.
Sul perché i presidenti del Sud non l'abbiano ancora fatto non so dire, forse per ignoranza o per un complesso di inferiorità verso il Nord o perché hanno paura di scoperchiare un vaso di Pandora. Sul perché il direttore Napoletano non lo faccia, neppure.
Peraltro, facendo ora una ricerca, ho trovato che questa ipotesi è stata già fatta da Comuni calabresi:

I COMUNI COMINCIANO A DENUNCIARE I FONDI PEREQUATIVI INCOSTITUZIONALI

https://www.filosofiadeldebito.it/2019/03/11/i-comuni-cominciano-a-denunciare-i-fondi-perequativi-incostituzionali/

 

Vincesko 4 anni fa

Concordo ovviamente su tutto (sono cose che ho scritte nei miei commenti), tranne su un punto.

Ri-evidenzio (https://www.quotidianodelsu... ) che i dati dell'Annuario Regionale 2020 Eurostat non includono gli effetti del cosiddetto RdC: The Eurostat regional yearbook is based on the most recent data available, usually for 2018 or 2019 https://ec.europa.eu/eurost....
Rilevo, per inciso, che anche Bonaccini, come il Quotidiano del Sud, è stato fortemente critico verso il sacrosanto RdC, provocando la dura reazione di Fabrizio Barca. Bonaccini un po', solo un po', si comprende, Il Quotidiano del Sud molto meno. Il Mezzogiorno ha bisogno sia di sviluppo che di assistenza. La misura che li comprende entrambi non può essere - come blaterano gli agit-prop dei ricchi - il RdC, ma un Grande Piano Pluriennale di Case Popolari di Qualità, estremamente carenti; in Francia (che è al 4° posto in UE per rapporto alloggi pubblici/totale immobili residenziali con il 16%) ce ne sono 5 milioni, in Italia 600 mila (1,5%).
 

https://ec.europa.eu/eurost...
https://ec.europa.eu/eurostat/product?code=KS-HA-20-001
link sostituito da:
https://ec.europa.eu/eurostat/documents/3217494/11348978/KS-HA-20-001-EN-N.pdf

 

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Segnalo che, ieri:

AUTONOMIA DIFFERENZIATA, LA REGIONE CAMPANIA NOTIFICA IL RICORSO: "ILLEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE"
26/08/2024 - È stato notificato questo pomeriggio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il ricorso con il quale la Regione Campania, rappresentata dal Prof. Francesco Marone, Ordinario di Diritto costituzionale e di giustizia costituzionale presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, in affiancamento all’Avvocatura regionale, chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare la illegittimità costituzionale della legge Calderoli sull’autonomia differenziata (legge 26 giugno 2024, n. 86, pubblicata nella G.U.R.I. del 28 giugno 2024, n. 150).
 A sostegno della richiesta, il ricorso si articola in quindici motivi, riferiti sia al procedimento delineato dalla legge Calderoli per la sottoscrizione delle intese con le singole Regioni, sia ai contenuti e agli effetti delle stesse intese e ai presupposti per l’attribuzione di forme di autonomia più ampie, connessi alla determinazione dei LEP.
Tra i principali motivi di illegittimità, si denuncia:
 - che la legge consente una devoluzione di competenze alle Regioni così ampia ed incontrollata, anche in materie riguardanti diritti fondamentali e servizi di civiltà - come la sanità, la scuola pubblica, la previdenza integrativa, la protezione civile- da minare la stessa sovranità dello Stato e rompere l’unità nazionale e l’eguaglianza dei cittadini delle diverse aree del Paese. Si rileva che, come autorevolmente affermato dal Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Prof. Paolo Maddalena, la legge costituisce “un enorme pericolo per l’unità giuridica e economica dell’Italia” (P. MADDALENA, L’autonomia regionale differenziata, solidarietà e territori, in Elementi giuridici per difendere la Costituzione Il Sole24 ORE, pag.12);
 -che il ruolo del Parlamento, unico garante dell’unità nazionale e dell’interesse generale, è del tutto svilito, in favore del Presidente del Consiglio dei Ministri, al quale viene affidato in esclusiva il potere di limitare l’oggetto delle intese;
 - che, in contrasto con le norme costituzionali, che espressamente subordinano l’autonomia differenziata all’attuazione delle misure perequative previste per il superamento dei divari territoriali e al concreto finanziamento e attuazione dei LEP, la legge contiene mere affermazioni di principio sulla determinazione dei LEP, come confermato dalla espressa previsione di invarianza finanziaria;
- che le modalità attuative dell’art.116, comma 3 della Costituzione adottate dalla  legge Calderoli ne tradiscono in realtà lo spirito, in quanto,  invece di consentire un decentramento di funzioni in ottica di snellimento e di efficienza, determinano un sistema iniquo, volto a realizzare non  un progetto  “di autonomia, fattispecie lecita, ma più correttamente di secessione, evento illecito, che si colloca fuori dell’ordinamento costituzionale”, come efficacemente segnalato in sede di audizione sul disegno di legge dalla prof.ssa Giovanna De Minico, ordinaria di diritto costituzionale presso l’Università Federico II di Napoli;
-  che vi è una gravissima violazione del principio di legalità, in quanto la individuazione dei LEP viene affidata al Governo senza predeterminare alcun principio o criterio direttivo, in contrasto con la Costituzione;
- che si affida l’intesa ad una trattativa con il Governo, mortificando il ruolo delle Conferenze, in violazione del principio di leale collaborazione e impedendo di verificare le ricadute dei singoli percorsi sull'insieme delle Regioni e su tutta la rete delle autonomie locali.
https://www.regione.campania.it/regione/it/news/primo-piano/autonomia-differenziata-la-regione-campania-notifica-il-ricorso-illegittimit-costituzionale?page=1


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AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/1
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AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/2
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AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/3
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AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/4
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AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/6
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AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/7
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giovedì 22 agosto 2024

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/7

 


Questo è il mio settimo commento sull’autonomia differenziata sul Quotidiano del Sud.

Sanità, istruzione, infrastrutture, ambiente. Le iniquità-boomerang che uccidono il Paese
Lo Stato italiano considera da anni il Sud “figlio di un dio minore” e gli toglie le risorse che gli spettano a vantaggio del Centro Nord
FABRIZIO GALIMBERTI | 15 SET. 2020 08:36 | 1 commento
https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/2020/09/15/sanita-istruzione-infrastrutture-ambiente-le-iniquita-boomerang-che-uccidono-il-paese/

 

1. Ricorso alla Corte Costituzionale

Il riparto delle risorse in base alla spesa storica, che penalizza il Sud a favore del Nord, è incostituzionale. E' vano aspettarsi resipiscenza e solidarietà dalle Regioni del Nord, occorre usare la chiave potente della legge. In questo caso la violazione è duplice: la Costituzione (art. 119[1]) e la legge n. 42 del 2009 (Federalismo fiscale). Al Sud vanno date risorse addizionali, non tolta una parte di quelle ordinarie proporzionali alla popolazione (34%). Ribadisco che Il Quotidiano del Sud dovrebbe chiedere ai Presidenti delle Regioni meridionali di (i) alzare all'unisono la loro voce nelle sedi opportune contro la sperequazione Nord-Sud; e soprattutto (ii) promuovere un ricorso alla Corte Cost. contro le leggi che ripartiscono le risorse in base alla spesa storica, a nulla rilevando l'argomentazione del cosiddetto residuo fiscale, poiché il rapporto del cittadino col fisco, secondo Costituzione, è individuale, NON regionale.

2. Germania Est

Per parare le solite obiezioni, basate spesso su pregiudizi, e fare un confronto, secondo la Banca d'Italia ("Mezzogiorno e politiche regionali"), alla Germania Est sono stati dati in 15 anni 1250-1500 mld. Secondo altri studi, al Sud, 145 mld in 40 anni. Ciò significa che in Germania Est sono stati spesi in 15 anni 10 volte tanto di quanto è stato speso in 40 anni per il Sud. Lo schema della ripartizione equa e della gestione delle risorse dovrebbe essere il seguente: (i) Spesa ordinaria, in proporzione alla popolazione (20,5 milioni su 60,4), quindi la quota del Sud è del 34%; (ii) Spesa per investimenti, in misura più che proporzionale, quindi potrebbe essere applicato il criterio Ciampi del 45% al Sud e del 55% al Centro-Nord; (iii) Recovery Fund, almeno 50% al Sud e 50% al Centro-Nord.

3. Inefficienza delle Regioni meridionali

Nel contempo, è indispensabile por mano all'inefficienza amministrativa dei fondi da parte delle Regioni del Sud, centralizzando la spesa, gemellando Regioni del Sud con Regioni del Nord e coinvolgendo le competenze d'eccellenza.

 __________________________

[1] Articolo 119 I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa, nel rispetto dell'equilibrio dei relativi bilanci, e concorrono ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione [53 c.2] e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio. La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante. Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite. Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni. [...]

 

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/3
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lunedì 15 luglio 2024

AUTONOMIA DIFFERENZIATA E RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE/6

 



Questo è il mio sesto commento sull’autonomia differenziata sul Quotidiano del Sud.
 
Rispunta la secessione dei ricchi. Ma ora i paletti sono invalicabili
Torna l’autonomia differenziata con la strana alleanza fra sinistra emiliana e leghisti lombardo-veneti
PIETRO MASSIMO BUSETTA | 10 SET. 2020 08:51 |  1 commento
https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/2020/09/10/rispunta-la-secessione-dei-ricchi-ma-ora-i-paletti-sono-invalicabili/

 

RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE

Posso sbagliarmi, ma credo di essere stato il primo (cfr. https://www.quotidianodelsud.it/laltravoce-dellitalia/le-due-italie/economia/2020/09/02/lo-scippo-al-sud-non-si-ferma-piu-dirottati-al-nord-altri-645-miliardi/) a segnalare qua, dopo aver letto un articolo dell'ex presidente della Corte Cost. Cesare Mirabelli, l'incostituzionalità del riparto delle risorse alle Regioni in base alla spesa storica.

Ho anche, però, invitato il Quotidiano del Sud a sollecitare i presidenti delle Regioni del Sud affinché promuovano un ricorso alla Corte Cost.

Purtroppo, anziché un'opposizione alla autonomia differenziata, una iattura per uno Stato giovane come l'Italia e un sicuro danno al Sud, c'è stata una improvvida corsa a rivendicarla anch'essi, in primis da parte del presidente della Campania De Luca. Per tacere dell'ineffabile presidente della Regione siciliana Musumeci.

In ogni caso, non sono un esperto, ma ritengo che, anche dopo l'approvazione di una legge ordinaria che attribuisca, a fronte di maggiori compiti, una quota maggiore del gettito fiscale alle Regioni del Nord nell'ambito dell'autonomia differenziata, l'incostituzionalità del riparto delle risorse su base storica permanga; e che tale autonomia differenziata, pur prevista dalla Costituzione, confligga in parte con l'art. 119 Cost.[1]

Rinnovo, pertanto, l'invito al Quotidiano del Sud a organizzare una tavola rotonda con i presidenti delle Regioni del Sud sul tema dell'accennata incostituzionalità, anche alla luce dell'eventuale approvazione dell'autonomia differenziata.

 

PS: Citazione: "i bronzi di Riace in una città sporchissima".

La sporcizia non è certamente una conseguenza dell'autonomia differenziata o del riparto sperequato delle risorse, ma è un fatto essenzialmente culturale-antropologico, e in tale ambito andrebbe affrontato e risolto.

È il principe di Salina che parla: «Rimasero [gli ufficiali inglesi, N.d.A.] estasiati dal panorama, della irruenza della luce; confessarono però che erano stati pietrificati osservando lo squallore, la vetustà, il sudiciume delle strade di accesso. […] Vengono [i garibaldini, N.d.A.] per insegnarci le buone creanze ma non lo potranno fare, perché noi siamo dèi. […] i Siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti.» (Giuseppe Tomasi di Lampedusa "Il Gattopardo").

______________________

[1] Articolo 119 I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa, nel rispetto dell'equilibrio dei relativi bilanci, e concorrono ad assicurare l'osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione [53 c.2] e secondo i princìpi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio. La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante.

Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite. Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni. [...]

 

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