venerdì 21 giugno 2019

Lettera ai Senatori Mario Monti e Matteo Renzi sulle loro notizie false sulle misure varate e la colpa della recessione





Pubblico la lettera che ho inviato quattro giorni fa ai Senatori Mario Monti e Matteo Renzi dopo aver letto le notizie di stampa sulla loro diatriba sulle misure varate e la colpa della recessione. Ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta.

Lettera ai Senatori Mario Monti e Matteo Renzi sulle loro notizie false su chi ha causato la recessione
Da:  v
18/6/2019 15:15
A  mario.monti@senato.it,   matteo.renzi@senato.it     e altri 48+650

ALLA C.A. DEI SENATORI MARIO MONTI E MATTEO RENZI
CC: PARLAMENTARI, MEDIA, UNIVERSITA’, ALTRI

Egr. Sen. Monti, Egr. Sen. Renzi,
Apprendo dalle notizie di stampa le Vostre accuse reciproche su chi abbia varato le misure peggiori e causato la recessione.
Francamente, permettetemi di osservare che la Vostra mi sembra una bella gara di ignoranza dei dati e delle correlazioni.
Infatti, anche Voi, come quasi tutti, ignorate che la depressione economica italiana è stata (in buona parte) causata dal governo Berlusconi-Bossi-Tremonti-Fini e di conseguenza non potete capire appieno né le responsabilità né i nessi causali.

Traggo dal capitolo 1 del mio libro “LE TRE PIU’ GRANDI BUFALE DEL XXI SECOLO, le cui fonti sono Il Sole 24 ore, la CGIA di Mestre, l’ISTAT e i dossier del Servizio Studi della Camera dei Deputati (o del Senato) e dove sono riportati un centinaio di esempi davvero clamorosi di vittime della Prima o della Seconda o della Terza Più Grande Bufala:
Riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld (80,8%);
- governo Monti 63,2 mld (19,2%);
Totale 329,5 mld (100,0%).
Come potete facilmente dedurre, detto sinteticamente in linguaggio calcistico, Berlusconi ha battuto Monti per 4 a 1 (ancor di più in termini di iniquità).
E, come risulta dalla tabella n. 3, il grosso si concentrò dal maggio 2010 (dopo la crisi del debito greco, secondo Romano Prodi gestita malissimo, per colpa soprattutto della Germania) al dicembre 2011.
Tabella n. 3 - Valori delle cinque manovre correttive varate dal 2010 al 2012
Governo Berlusconi: DL 78/2010, DL 98/2011 e DL 138/2011; Governo Monti: DL 201/2011 e DL 95/2012 (milioni di euro)
DL
2010
2011
2012
2013
2014
TOTALE
%
DL78/2010
36
12.131
25.068
  25.033
-
  62.268
22,8
DL98/2011
-
  2.108
  5.577
  24.406
49.973
  82.064
30,1
DL138/2011
-
732
22.698
  29.859
11.822
  65.111
23,8
Tot.Gov.B.
36
14.971
53.343
  79.298
61.795
 209.443
76,7
DL201/2011
-
-
20.243
  21.319
21.432
  62.994
23,1
DL95/2012*
-
-
     603
        16
       27
       646
  0,2
Tot.Gov.M.
-
-
20.846
  21.335
21.459
  63.640
23,3
TOTALE
36
14.971
74.189
    100.633
83.254
  273.083
100,0
  %
-
5,5
      27,2
      36,9
      30,5
100,0

*Minori spese per 20.326 milioni nel triennio 2012-14 sono compensate da minori entrate per 19.680.
(Fonte: elaborazione mia su dati del Servizio Studi della Camera o del Senato)
Tali manovre furono in buona parte imposte dalla Commissione Europea e dalla BCE (v. la famosa, irrituale, abnorme lettera del 5.8.2011, con prescrizioni dettagliate in contropartita dell’acquisto di titoli di Stato nell’ambito del programma SMP per raffreddare lo spread, ma del tutto insufficienti). Dai dati dei Servizi Studi del Parlamento si ricava che il Governo Berlusconi ha dovuto varare in poco più di un anno manovre per ben 209 mld cumulati per il triennio o quadriennio successivo (ma le misure strutturali vigono tuttora), mentre il Governo Monti ne ha varato per “appena” 63 mld cumulati.

A questo, aggiungo che quasi nessuno sa che la riforma delle pensioni SACCONI, votata dal centrodestra nel 2010 e 2011, inclusa la Lega Nord, è molto più severa della riforma Fornero.
In particolare, sono ascrivibili alla riforma Sacconi (anche se vengono attribuiti erroneamente alla riforma Fornero praticamente da tutti, inclusi gli esperti, docenti universitari e, talvolta, Istituzioni come RGS, INPS e UPB) il pensionamento di vecchiaia a 67 anni e l’adeguamento dell’età di pensionamento all’aspettativa di vita, nonché il doppio del risparmio al 2060 rispetto alla riforma Fornero.

Poi la potentissima propaganda berlusconiana e del centrodestra ha addossato tutta la colpa sui cattivissimi Monti e Fornero - che hanno contribuito con le loro oggettive millanterie - e alimentato due BUFALE che hanno fatto in Italia 60 milioni di vittime, oltre all’estero.
Il Governo Monti fu molto più equo del Governo Berlusconi (v. IMU, patrimonialina sui depositi, TTF, oltre alla modifica della clausola di salvaguardia tremontiana recata dal DL 98/2011, mentre il Governo Berlusconi addirittura tagliò, anche, dell’87% la spesa sociale dei Comuni e delle Regioni destinata ai poveri). Uno dei meriti maggiori del Governo Monti fu la reintroduzione dell’IMU sulla casa principale (4 mld), che per due terzi fu pagata dai ricchi e dai benestanti ed il cui costo consuntivo pro capite smentì il piagnisteo generale  (secondo il MEF, 225€ il gravame medio annuo e l’85% dei contribuenti ha pagato meno di 400€).
Gli esodati, frutto soprattutto di un errore di stima della burocrazia (RGS e INPS) e di carenze nella rilevazione degli accordi di uscita dal lavoro, dopo l’ottava salvaguardia (le maglie sono state man mano ampliate), sono stati 153.389, di cui 10.000 sono di SACCONI (L. 122/2010, art. 12, comma 6), ma vengono anch’essi attribuiti a Fornero.
Anche l’accettazione del fiscal compact, contrariamente a ciò che generalmente si sostiene, non è opera di Monti ma di Berlusconi, che lo negoziò e lo sottoscrisse nel Consiglio europeo del 24 e 25 marzo 2011. Infatti, il relativo DdL costituzionale fu presentato dal governo Berlusconi nel mese di settembre 2011. Poi votato e introdotto in Costituzione nel 2012 durante il governo Monti, col voto favorevole di PDL, PD, Scelta Civica e Lega Nord.
Una delle colpe maggiori del Governo Renzi fu la completa abolizione dell’IMU sulla casa principale (le c.d. case di lusso, sempre sbandierate dagli abolizionisti come esempio di equità, in una prima versione della legge anch’esse esenti!, erano appena 74.430 su un totale di 34.435.196), che causò un buco di bilancio coperto dalla fiscalità generale e quindi anche dagli affittuari a basso reddito. Esempio preclaro di come dare ai ricchi togliendo ai poveri, in barba al principio contenuto nell’art. 53 della Costituzione. E’ importante anche rilevare che le famiglie in casa di proprietà non sono né il 90 né l’80% - come in generale si sostiene - ma il 73% ed in alcune Regioni (come la Campania) intorno al 60%; e che gli alloggi pubblici popolari e ultrapopolari censiti dall’Agenzia delle Entrate, spesso fatiscenti, sono appena 589.969, pari all’1,7 per cento del totale degli immobili residenziali, contro il 10, 20, 30 per cento di altri Paesi UE; tale numero si è dimezzato rispetto a dieci anni fa, a seguito della loro vendita. Poi ci si scandalizza della guerra tra poveri dell’occupazione abusiva delle case popolari, mentre bisognerebbe scandalizzarsi per l’estrema penuria di alloggi pubblici e sollecitare vigorosamente un corposo piano pluriennale di case popolari di qualità, da finanziare in parte con la reintroduzione dell’imposta sulla casa principale, in particolare dei ricchi e dei benestanti (2,7 miliardi).

Il Governo Renzi ha potuto beneficiare del mastodontico risanamento dei conti pubblici operato nella XVI legislatura (anche grazie alle due severe riforme delle pensioni SACCONI e Fornero), che ha anche contribuito a rendere possibile una politica monetaria finalmente espansiva da parte della BCE (che per anni aveva violato il proprio statuto), con un effetto positivo sui tassi d’interesse e la correlata spesa per interessi, scesa in media di 15 mld annui rispetto al picco di 86 mld del 2012.
Spero di esserVi stato utile.
Cordiali saluti,
V.


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