martedì 5 marzo 2019

Anche Olivier Blanchard è vittima della BUFALA mondiale che la recessione italiana sia stata causata dal Governo Monti




Errori di previsione del Pil durante l’Eurocrisi: quali cause?
di Emiliano Brancaccio e Fabiana De Cristofaro

Alberto Alesina e Francesco Giavazzi (in ordine dimportanza) hanno troppi morti e feriti sulla coscienza a causa della loro teoria ossimorica dell’austerità espansiva fatta propria dalle principali Istituzioni (leggasi troika) ed applicata ai Paesi in crisi economica. Ma anziché ammettere virilmente e onestamente l’errore, di fronte alle evidenze empiriche e alla smentita autorevole e “istituzionale” del FMI, che li ha sbugiardati (soprattutto il primo) a livello mondiale, cospargersi il capo di cenere e sparire dalla scena pubblica rifugiandosi in qualche convento ad espiare la loro colpa, continuano con tigna sovrumana a pontificare da pulpiti prestigiosi e scrivono perfino libri, che poi i media e le università li chiamano a commentare.
Fa benissimo il prof. Brancaccio a criticarli. Quel prof. Brancaccio che però anche lui, come la quasi totalità degli economisti, è rimasto vittima della BUFALA cosmica che la crisi sia stata causata da Monti (cfr. Appendice al primo volume[1]).

Aggiungo che, a giudicare da un suo recente paper (commentato nel sito Economia&Politica dal prof. Pizzuti,[2]  anch’egli – come il 99% degli economisti - vittima della BUFALA su Monti), probabilmente (in effetti, egli nel suo paper non cita Monti, anche se Pizzuti glielo mette nella penna, ma è forse legittimo dedurlo dal momento che scrive “Governo italiano”, al singolare, e cita l’anno 2012, quando al governo c’era Monti) anche Olivier Blanchard, ex capo economista del FMI, è vittima della BUFALA mondiale che la recessione italiana sia stata causata dal Governo Monti, che ha varato soltanto il 19% del totale delle manovre, contro l’81% di Berlusconi.
Blanchard, infatti, scrive:
“At the height of the debt crisis, many politicians and economists argued that sharp fiscal adjustment was necessary and likely to stabilize output. By increasing confidence that countries would repay their debt, the argument went, public borrowing costs would fall, making credit cheaper. Increased confidence and cheaper credit would offset the contractionary impact of fiscal tightening. Prodded by the European Central Bank (ECB) and its European partners, the Italian government tightened its fiscal policy by over 3 percentage points of GDP in 2012. The opposing view was that deficits should be allowed to increase during the recession, until the economy started to recover. Borrowing costs, if they increased, should instead be limited through other means, including intervention by the ECB or the European Stability Mechanism (ESM).”
(All’apice della crisi del debito, molti politici ed economisti sostenevano che era necessario un forte aggiustamento fiscale e che probabilmente avrebbe stabilizzato il prodotto. Aumentando la fiducia che i paesi avrebbero ripagato il loro debito, l'argomentazione ebbe successo, i costi di indebitamento pubblico sarebbero diminuiti, rendendo il credito più economico. Una maggiore fiducia e un credito più economico avrebbero compensato l'impatto restrittivo della stretta fiscale.
Spronato dalla Banca centrale europea (BCE) e dai suoi partner europei, il governo italiano ha rafforzato la sua stretta fiscale di oltre 3 punti percentuali del PIL nel 2012. L’opinione opposta era che i deficit dovessero essere aumentati durante la recessione, fino all'avvio della ripresa economica. I costi di finanziamento, se aumentati, avrebbero invece dovuto essere limitati con altri mezzi, compreso l'intervento della BCE o del Meccanismo europeo di stabilità (MES).).
In realtà, nel 2012 si sono concentrati gli effetti delle tre mastodontiche manovre correttive del Governo Berlusconi, per un ammontare cumulato, relativamente al periodo 2011-2014, quadruplo di quelle del Governo Monti.
Come si può dedurre dalla mia tabella n. 3.[1]
Tabella n. 3 - Valori delle cinque manovre correttive varate dal 2010 al 2012
Governo Berlusconi: DL 78/2010, DL 98/2011 e DL 138/2011; Governo Monti: DL 201/2011 e DL 95/2012 (milioni di euro)
DL
2010
2011
2012
2013
2014
TOTALE
%
DL 78/2010
          36
12.131
25.068
25.033
 -
62.268
22,8
DL98/201 1
 -
  2.108
  5.577
24.406
49.973
82.064
30,1
DL138/2011
 -
     732
22.698
29.859
11.822
65.111
23,8
Tot.Gov.B.
         36
14.971
53.343
79.298
61.795
 209.443
76,7
DL201/2011
 -
 -
20.243
21.319
21.432
62.994
23,1
DL95/2012*
 -
 -
     603
       16
      27
     646
  0,2
Tot.Gov.M.
 -
 -
20.846
21.335
21.459
63.640
23,3
TOTALE
        36
14.971
74.189
100.633
83.254
 273.083
100,0
  %
 -
  5,5
  27,2
  36,9
  30,5
100,0

 *Minori spese per 20.326 milioni nel triennio 2012-14 sono compensate da minori entrate per 19.680. 
(Fonte: elaborazione mia su dati del Servizio Studi della Camera o del Senato)

Da essa, elaborata su dati del Servizio Studi della Camera dei Deputati, si evince che:
(i) “spronato” è un eufemismo (si vedano gli importi e i tempi di attuazione imposti dai veri e propri diktat dellUE e della lettera del 5/8/2011 della BCE al governo Berlusconi, costretto poi a dimettersi[1]), il che forse conferma che Blanchard si riferisce a Monti, che subentra a Berlusconi all’esito di un complotto sui generis orchestrato su input iniziale di Sarkozy-Merkel;[1]
(ii) Blanchard sottostima la manovra di bilancio 2012;
(iii) nel 2012, impattarono sia la manovra del governo Monti, sia quelle varate in precedenza dal governo Berlusconi, per un totale (esclusa la legge di stabilità 2011, che nel 2012 impatta per 2,8 mld[3]) di 74.189 milioni (pari a circa 4,6 punti di Pil), di cui Berlusconi 53.343 mln e Monti 20.846 mln.

PS: Do il link all’articolo originale di Blanchard:
“The Italian Budget: A Case of Contractionary Fiscal Expansion?”
Olivier Blanchard (PIIE) and Jeromin Zettelmeyer (PIIE)
October 25, 2018 5:45 PM

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