giovedì 19 luglio 2018

Lettera al presidente dell'ANIEF (scuola) Marcello Pacifico sulla sua fake news sulla riforma Fornero




Lettera al presidente dell'ANIEF (scuola) Marcello Pacifico sulla sua fake news sulla riforma Fornero
Da  v
11/7/2018 14:45
A  segreteria@anief.net   Copia  grr@rai.it,    radio1@rai.it,    cisl.scuola@cisl.it  

ALLA C.A. DEL PRESIDENTE MARCELLO PACIFICO-ANIEF (SCUOLA)
P.C. GR1-ECONOMIA, RADIO1 E CISL SCUOLA (che sono da tempo tra i destinatari delle mie lettere circolari)

Egr. Presidente Pacifico,
L’ho ascoltata poco fa su Radio1-Economia, condotta da Gelsomina Testa, attribuire erroneamente l’età di pensionamento di 67 anni (vecchiaia) alla riforma Fornero. Poiché faccio CONTROINFORMAZIONE sulle pensioni da 6 anni, per contrastare la generale DISINFORMAZIONE che ha fatto in Italia quasi 60 milioni di vittime, oltre all’estero, mi permetto correggerla. L’età di pensionamento di vecchiaia a 67 anni è dovuto alla ben più severa riforma SACCONI (L. 122/2010, art. 12, più le integrazioni con L. 111/2011 e L. 148/2011, che estesero le norme della riforma Sacconi al comparto della scuola, che nel 2010 era stato escluso).
Per non ripetermi, allego la seconda lettera che ho inviato alla professoressa Elsa Fornero, che ha alimentato la vulgata, dove troverà anche la sua risposta e la mia replica.
Lettera n. 2 alla Professoressa Elsa Fornero sulla disinformazione mondiale sulla riforma Fornero
Data la sua importanza, evidenzio – allegata in essa alla nota 2 - la lettera che ho inviato al Ragioniere Generale dello Stato e alla Direttrice Generale Previdenza, che hanno il compito di emanare il decreto direttoriale relativo all’adeguamento periodico dell’età di pensionamento all’aspettativa di vita. Essi, a mio avviso, danno un’interpretazione errata della norma chiarissima della legge Fornero (L. 214/2011, art. 24,comma 13), che modifica la cadenza del meccanismo da triennale a biennale, ma a decorrere dal 2022, e non come essi la interpretano e cioè dal 2021.
Cordiali saluti,
V.

[1] PENSIONE DI VECCHIAIA
- L'età di pensionamento degli uomini salirà (da 65 nel 2010) a 67 anni nel 2019 e questi 2 anni in più sono di SACCONI, tranne 4 mesi in media di Damiano; quindi  la Fornero non c’entra, se non per la riduzione di 6 mesi per gli autonomi.
- L'età di pensionamento delle donne del settore pubblico salirà (da 60, quasi di botto a 65 deciso nel 2010 da SACCONI a seguito della Sentenza del 13 novembre 2008 della Corte di giustizia dell’Unione europea, ma che poteva avvenire a qualunque età tra 60 e 65 anni) + “finestra” di 12 mesi a 67 anni, e questi 7 anni in più sono tutti dovuti a SACCONI, tranne 4 mesi in media a Damiano; quindi  la Fornero non c’entra.
- L’allineamento dell'età di pensionamento delle donne del settore privato (da 60) a tutti gli altri (già regolati da SACCONI) a 65 anni più “finestra”, previsto da SACCONI gradualmente entro il 2026 (2023, includendo l'adeguamento automatico), è stato accelerato da Fornero gradualmente entro il 2018, ma in ogni caso 2 anni (da 65 a 67) sono di SACCONI, tranne 4 mesi in media di Damiano.
Va aggiunto (i) che la riforma Fornero ha ridotto da 18 (previsto dalla riforma SACCONI) a 12 mesi la “finestra” degli autonomi (uomini e donne); (ii) che la riforma Fornero ha aumentato l'età base di vecchiaia e di anzianità di 1 anno (rispettivamente da 65 a 66 e da 40 a 41), ma solo formalmente, poiché ha abolito contestualmente la “finestra” di 12 o 18 mesi, di Damiano (4 mesi in media) e SACCONI (8 o 14 mesi), ma senza evidenziarne il legame, così si è intestata entrambe le misure; (iii) che, dal 2022, in forza della legge Fornero (L. 214/2011, art. 24, comma 13), l'adeguamento automatico diverrà biennale (“13 Gli adeguamenti agli incrementi della speranza di vita successivi a quello [triennale, ndr] effettuato con decorrenza 1° gennaio 2019 sono aggiornati con cadenza biennale”), ma, appunto, è solo un'accelerazione del meccanismo deciso da SACCONI; e (iv) che la riforma Fornero ha soltanto esteso, pro rata dall’1.1.2012, il metodo contributivo – introdotto dalla riforma Dini nel 1995 – a coloro che ne erano esclusi, cioè coloro che, al 31.12.1995, avevano almeno 18 anni di contributi, quindi tutti relativamente anziani.

PS: La informo che pubblicherò questa mia lettera e la Sua eventuale risposta nel mio blog. 


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