venerdì 22 giugno 2018

La scheggia impazzita Salvini, ma c'è una logica





La ventilata rimozione della scorta a Roberto Saviano è un segno di debolezza del contaballe Salvini. Ma farà marcia indietro.
Il suo comportamento conferma ciò che ho letto recentemente: i dirigenti anziani della Lega Nord l’hanno sempre giudicato una scheggia impazzita.
Ma c'è una logica: rinviare il redde rationem sulle sue mirabolanti promesse elettorali, irrealizzabili perché finanziariamente insostenibili, in particolare (i) la flat tax, ora già diventata dual tax, 60 mld, che si tradurrebbe in un enorme regalo ai ricchi, aumentando la disuguaglianza;[1] (ii) l'espulsione di 600.000 immigrati irregolari; e (iii) l'abolizione della Riforma delle pensioni Fornero.
Mi limito a quest’ultima. Ora Salvini, non a caso, parla di revisione o di graduale smontaggio, e fa riferimento alla “quota 100”.
Osservo: (i) prima della riforma Fornero (2011) si era a quota 97 e nel 2013 a quota 98 e 3 mesi; se non ci fosse stata la riforma Fornero (che ha abolito le quote, somma di età anagrafica e anzianità contributiva), nel 2019 si sarebbe a quota 99, per effetto dell'adeguamento automatico SACCONI all'aspettativa di vita introdotto dalla L.102/2009, art. 22ter, comma 2, modificato sostanzialmente dalla L. 122/2010, art.12, comma 12bis (che peraltro il furbo e bugiardo Salvini, come gli ho contestato in diretta a Radio1-Zapping, nonché i parlamentari della Lega Nord in un DdL (sic!), come ho contestato loro per lettera, e quasi tutti, inclusi - da ultimo, di nuovo, Il Sole 24 ore e gli altri media, oltre a famosi esperti previdenziali e notissimi Organismi interni e internazionali (negli ultimi mesi ho scritto 45 lettere circolari, le trovate nel mio blog) - attribuiscono alla riforma Fornero(!)); cioè un anno in meno della, tanto decantata, mirabolante “quota 100” salvinian-dimaiana.
Inoltre, (ii) l’età anagrafica minima, nell’ipotesi prospettata da Alberto Brambilla, consigliere previdenziale della Lega Nord, è di 64 anni, mentre, senza la riforma Fornero, includendo l’adeguamento automatico alla speranza di vita, essa sarebbe stata inferiore a 63.
Infine (iii), come spiega anche l’articolo del Sole 24 ore linkato sopra, si aggiungono due ulteriori peggioramenti (a) il calcolo dell’assegno pensionistico verrebbe fatto col metodo contributivo dall’1.1.1996 (quando fu introdotto dalla riforma Dini (L. 335/1995), ma escludendo coloro che al 31.12.1995 avevano già almeno 18 anni di contributi); e (b) verrebbe abolita l’APE sociale, riservata a categorie svantaggiate, cioè quelle più povere (sic!).[2]
In definitiva, quello che da Salvini (e Di Maio) viene contrabbandato come abolizione della riforma Fornero è in realtà un netto peggioramento della situazione pensionistica come si sarebbe evoluta se non ci fosse stata la riforma Fornero.

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Note:

[1] Con la flat tax metà dei risparmi sull’Irpef vanno alla fascia più ricca
Sino a 20 mila euro di reddito nessun vantaggio: le famiglie dovranno invocare la clausola di salvaguardia. Da 35 mila euro in su iniziano i vantaggi
PAOLO BARONI - 19/05/2018

"La flat tax? Farebbe tornare l'Italia indietro di 100 anni"
L'analisi di due ricercatori, Salvatore Morelli e Giacomo Gabbuti. Con la "tassa piatta" l'aliquota tornerebbe a livelli del 1918
di BARBARA ARDU'  -  19 Giugno 2018

[2] Per la Lega Nord non è una novità. In questo documento di 18 pagine, narro ciò che combinò assieme a Berlusconi nella XVI legislatura.
L'assassinio della verità, chi ha davvero messo le mani nelle tasche degli Italiani e causato la grande recessione


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