giovedì 26 novembre 2015

Salvataggio Banca Marche, Popolare Etruria, Carichieti e Carife


Circa il salvataggio di quattro banche deciso domenica scorsa dal Consiglio dei Ministri,[*] condivido un articolo de L’Inkiesta, che spiega bene la vicenda, integrandolo con i testi, di fonte Banca d’Italia, sia della soluzione data al predetto salvataggio, sia della legge di attuazione della direttiva UE sul cosiddetto bail-in, cioè sul salvataggio delle banche in difficoltà a spese, non più dell’intera collettività, ma soltanto degli azionisti e dei correntisti titolari di conti maggiori di 100 mila € delle stesse banche da salvare. E con un mio commento conclusivo.

22 Novembre 2015
Il Consiglio dei ministri è convocato in data odierna alle ore 18,00 a Palazzo Chigi per l’esame del seguente ordine del giorno: - DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti per il settore creditizio (PRESIDENZA - ECONOMIA E FINANZE);  - VARIE ED EVENTUALI.

Salva-banche, la Cdp è pronta a pagare ma non si deve sapere
Entro dicembre tutte le banche dovranno versare un totale di 2 miliardi di euro per coprire il “salvataggio” di quattro istituti. Il resto dovrà essere restituito a Intesa. E se qualcosa andasse storto? Ci pensa Cpd, cioè i contribuenti. Ma questo il governo e Bankitalia nei comunicati non lo dicono
25 Novembre 2015

Informazioni sulla soluzione delle crisi di Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, CariChieti e Cassa di Risparmio di Ferrara
Roma, 22 novembre 2015

Banca d’Italia - Che cosa cambia nella gestione delle crisi bancarie
08 luglio 2015
Nell'ambito dell'attività volta a promuovere l'educazione finanziaria dei cittadini, la Banca d'Italia pubblica un documento su "Che cosa cambia nella gestione delle crisi bancarie", che illustra, tra l'altro, che cosa è e come funziona il bail-in(salvataggio interno).
Il 2 luglio scorso il Parlamento ha infatti approvato la legge delega per il recepimento della direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolutione Directive) che introduce in tutti i paesi europei regole armonizzate per prevenire e gestire le crisi delle banche e delle imprese di investimento.

Commento. Certo, tutto è relativo, ma a me il bail-in non sembra affatto, come dicono Elio Lannutti di ADUSBEF e i diretti interessati, una notizia del tutto cattiva: a mio giudizio, è molto meglio prendere i soldi per il salvataggio delle banche ai ricchi e ai benestanti, anziché, come hanno fatto finora, ai poveri cristi. La misura collaterale da varare è il ripristino della separazione tra banche commerciali e banche d'affari.[**] Ora forse, visto che si colpiscono i ricchi, sarà più facile.

[**] Promemoria delle misure anti-crisi
[…] Regole per i mercati finanziari:
(a) separazione tra banche commerciali e banche d’investimento; [1]
(b) controllo dei capitali-ombra; [2];
(c) disciplina dei derivati, (d) vietandoli – assieme alle vendite allo scoperto – per i prodotti alimentari;
(e) regolazione severa delle vendite allo scoperto sui titoli pubblici; [3] ed infine
(f) introduzione della TTF rafforzata.

[1] http://it.wikipedia.org/wiki/Glass-Steagall_Act
Anche in Italia, con la legge bancaria del 1936, fu introdotta la separazione tra banche commerciali e banche d’investimento.

[2] Il sistema bancario ombra irrompe al G20. "Va contenuto, dice Draghi" – 21/02/2011

Promemoria delle misure anti-crisi


Post e articoli collegati:

Il governo deve ristorare i risparmiatori delle quattro banche Banca Marche, Banca Etruria, Carichieti e Carife?
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2841651.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/12/il-governo-deve-ristorare-i.html

Il governo Renzi "salva" quattro istituti di credito
30/11/2015
I dettagli dell’operazione di salvataggio delle quattro banche da tempo in difficoltà – CariFerrara, Banca delle Marche, CariChieri e Banca Etruria

Decreto salva banche: la metà dei soldi persi dai risparmiatori viene dalla Banca Etruria del padre del ministro Boschi
Viola Contursi, Redazione L'Huffington Post
Pubblicato: 05/12/2015 19:55 CET Aggiornato: 05/12/2015 20:31 CET
http://www.huffingtonpost.it/2015/12/05/meta-truffati-banca-etruria_n_8728412.html

Salva-banche, cosa sono le obbligazioni subordinate e perché hanno inguaiato tanti piccoli investitori
Viola Contursi, L'Huffington Post
Pubblicato: 05/12/2015 15:46 CET Aggiornato: 05/12/2015 16:20 CET
http://www.huffingtonpost.it/2015/12/05/obbligazioni-subordinate_n_8727140.html

Tutti i retroscena del fallimento della vecchia Banca Etruria
di Fabio Pavesi con un post di Andrea Boda su Econopoly 9 dicembre 2015



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lunedì 23 novembre 2015

Matteo Richetti critica la gestione renziana del PD


“Rottamazione fallita, il Pd è senza identità. Renzi deve ascoltarci”
Richetti chiede un cambio di passo nella gestione del partito
FRANCESCA SCHIANCHI
19/11/2015

Questo articolo, che ai miei occhi costituisce una buona notizia, merita un commento articolato.
1. Matteo Richetti conferma il mio giudizio positivo che espressi su di lui qualche anno fa quando lo ascoltai per la prima volta alla Leopolda.
2. In un Paese gerontocratico e bloccato come l’Italia, la rottamazione era più che necessaria. E’ che, come è stato già scritto da parecchi, è stata molto parziale ed ha alimentato il trasformismo degli opportunisti.
3. Il giudizio severo di Richetti svela plasticamente i limiti evidenti del contaballe Edipo-Renzi come leader di un partito di Csx.
4. A mio avviso, un leader va giudicato anche dalla qualità dei suoi collaboratori: quelli di Renzi sono mediocri, vuoi per limiti personali oggettivi, vuoi per la loro clamorosa propensione a sposare acriticamente le tesi del capo. Fa eccezione – come si vede - Richetti.
5. Infine, per me c’era – c’è - un abisso, sotto il profilo della competenza, tra il gentiluomo Bersani e il tosto Renzi. Ma anche l’ottimo Bersani aveva due limiti: il maggiore dei quali era la sua carente capacità comunicativa, che è stata la sua principale, forse unica, defaillance, con l'esito negativo che sappiamo (nell’ultima settimana prima del voto, il PD perse ben 5 punti percentuali); ed il minore dei quali, ma complementare, quello di scegliere male e sopravvalutare i suoi collaboratori, vedi la sua indicazione della Fornero come possibile sua ministra e della Finocchiaro come PdR o non so che cosa, e, soprattutto, come fu nella scelta di Stefano Di Traglia a responsabile della comunicazione del PD in tutto il percorso del Segretario Bersani, il quale sbagliò la campagna comunicativa elettorale, oltre che per la sua bonomia caratteriale, appunto la sua carente capacità comunicativa e la sua idiosincrasia alle bugie, per responsabilità dei suoi consulenti alla comunicazione, in primis Di Traglia.


Post scriptum

Per motivare il mio giudizio negativo su Stefano Di Traglia, do un'informazione tecnica. Un qualunque bravo venditore sa che una delle regole fondamentali della comunicazione di vendita è quello di non basare il messaggio sulle cattive qualità dei concorrenti (che anzi si consiglia di non menzionare neppure), ma esclusivamente sulle qualità del proprio prodotto-servizio. Il presentarsi di Bersani, quasi ossessivamente, come "smacchiatore del giaguaro" contraddice clamorosamente quella regola basilare. Ora, delle due l'una: o è stato l'esperto (fino a prova contraria) Di Traglia a suggerire a Bersani di caratterizzare in quel modo il suo messaggio di propaganda politico-elettorale, e quindi è stato lui il responsabile diretto del fallimento; o è stato l'ignorante (in senso tecnico) Bersani a intestardirsi a veicolare ostinatamente quel messaggio palesemente, almeno agli occhi di un esperto, sbagliato, ma anche in questo caso Di Traglia resta secondo me il responsabile del fallimento, poiché né ha persuaso Bersani a mutare la strategia comunicativa errata, né se ne è dissociato rassegnando le dimissioni.


Appendice

Per quel che vale, provo a indicare una strategia comunicativa elettorale più efficace.
Ho frequentato per tre anni il forum del Partito Democratico PDNetwork (ora non più attivo, anche perché era affollato di paranoici lamentosi), nel quale la RedazioneWeb del PD provvedeva a pubblicare, oltre a quelli di noi frequentatori, contributi dei dirigenti e dei parlamentari del PD, che noi commentavamo. Tra questi, questo videomessaggio di Pier Luigi Bersani
contributo inviato da pierluigi bersani il 21 maggio 2011
in calce al quale pubblicai il seguente commento:
 commento di magnagrecia inviato il 23 maggio 2011
La crisi economica ed occupazionale è e sarà dura e lunga (almeno 15 anni), perché riflette il riequilibrio della produzione, della ricchezza e del benessere in ambito planetario. Occorre finanziare l’indispensabile crescita e gli altrettanto indispensabili ammortizzatori sociali universali.
Dove si prendono le risorse?
Nella lettera di PDnetwork (Lettera PDnetwork), le proposte riguardavano:
- Piano di sviluppo economico ed occupazionale;
- Reddito di cittadinanza universale;
- Riforma della legislazione sul lavoro precario, a favore dei precari, facendolo costare di più di quello stabile;
- Sgravio fiscale sul lavoro e sulle imprese;
- Piano di edilizia residenziale pubblica e popolare;
- Questione femminile, Rivoluzione culturale e Mezzogiorno (obiettivi strettamente intrecciati).
Prendendo i soldi, tra l’altro, da:
- taglio selezionato della spesa pubblica relativa all'apparato burocratico [Nota 13], per gli armamenti [14] e la politica [15].
- un maggior onere delle classi agiate:
• reintroduzione dell'ICI sulla prima casa di proprietà dei ricchi e degli abbienti [16];
• aumento della aliquota sulle rendite finanziarie (eventualmente, esclusi i BOT);
• imposta pluriennale di scopo sui ricchi ed i ricchissimi.
Due domande a Pierluigi Bersani: 1) Questo silenzio della sinistra sui costi della politica fa guadagnare o perdere voti? 2) Il PD prenderà l’iniziativa o andrà al traino del M5S?
Sui costi della politica silenzio a sinistra

Ho poi sviluppato queste proposte concentrandomi su queste sei:
Tre Misure tattiche
1. Il reddito minimo garantito (Rmg);
2. le norme sul lavoro precario, facendolo costare più di quello stabile;
3. un Piano Nazionale di Edilizia Residenziale Pubblica di Qualità
Tre misure strategiche.
4. Pubblica Amministrazione
5) Questione femminile
6) Tutela del territorio
Sei misure da adottare contro la crisi e per la crescita

Trasfusi queste proposte elaborate analiticamente nella Lettera di PDnetwork alla Segreteria Nazionale ed ai Gruppi parlamentari del PD, segnatamente le prime tre, in numerosi commenti in PDNetwork.
Non so se fu anche grazie a questo bombardamento, ma sta di fatto che il Segretario Bersani, in varie occasioni pubbliche, parlò sia del reddito minimo garantito che di un piano casa come misure prioritarie, mentre il lavoro precario era un tema del discorso pubblico dell’intero PD.
Oggetto:          Bersani: serve salario minimo garantito
Da:      info@mailservices.pdnetwork.it 
Data:   21/09/2010 17:30
Care democratiche, cari democratici
ieri il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ai microfoni del Tg1, ha lanciato l’idea di introdurre "un salario minimo garantito per legge". Una proposta concreta per aiutare tutti coloro che lottano contro la crisi e per i quali non esiste un contratto nazionale di lavoro.

Il segretario Bersani, intervistato nel febbraio 2011 da Rainews, affermò che le 2 principali priorità erano il lavoro e la casa.

Mercoledì scorso, su Rainews24, nella trasmissione settimanale di approfondimento politico, è stato trasmesso un servizio da Bologna (cfr. Pierluigi Bersani protagonista di “Voglio chiedere a Pier Luigi Bersani…”, dibattito condotto da Patrizio Roversi - Librerie Coop Ambasciatori – via Orefici, 19)
A una domanda della giornalista di Rainews sul programma del PD, Pierluigi Bersani ha elencato tre punti-obiettivo; il terzo non lo rammento, ma i primi due sono stati:
1°  il precariato;
2°  la casa.
So che la Lettera di PDnetwork l’ha sicuramente ricevuta, perché, non riuscendo io ad avere dopo 20 giorni il riscontro dell’invio da parte della RedazioneWeb, ho contattato la Segreteria Nazionale, ho parlato con la segretaria e gliel’ho inviata personalmente.
Ed allora, nell’ascoltarlo, mi sono legittimamente chiesto se quei due obiettivi, semplici, precisi, concreti, sicuramente di sinistra, perché mirati ai ceti e alle categorie più deboli – diversi milioni di persone, se si considerano tutte le famiglie coinvolte – gli fossero stati suggeriti proprio dalla lettura della Lettera di PDnetwork, perché essi sono proprio i primi due punti contenuti nella Lettera (il reddito di cittadinanza universale è un obiettivo che comporta un costo notevolissimo, ma è parte integrante, imprescindibilmente complementare del problema del precariato). Il terzo riguarda la questione femminile, d’altronde strettamente intrecciata col problema della disoccupazione e del precariato, soprattutto al Sud.

E concludevo così:

In conclusione, penso si possa convenire tutti sull’opportunità di elaborare e presentare un programma snello, basato su pochi (diciamo cinque), chiari, concreti e qualificanti obiettivi: due o tre di questi ora sono già definiti. Si tratterà di saperli efficacemente propagandare, creando lo spirito giusto, prima nella coalizione e poi nell’elettorato. Riporto perciò l’ultima parte della lettera di accompagnamento alla Lettera di PDnetwork:  
Noi crediamo che i numeri elettorali sarebbero dalla parte delle misure indicate, a condizione che si abbia la saggezza, il coraggio e l’intelligenza di farne oggetto chiaro, esplicito ed appassionato del programma elettorale del PD, così come viene delineato nel documento; sapendo però che preliminarmente e parallelamente occorrerà intervenire su due aspetti fondamentali: 1. ricreare lo spirito giusto, poiché, come afferma Robert Musil ne “L’uomo senza qualità” “La forza di un popolo è conseguenza dello spirito giusto, e non vale l’inverso”; 2. lavorare, per questo, su una riforma culturale, attraverso l’educazione, che coinvolga in primo luogo la famiglia e poi la scuola.
Buon lavoro
contributo inviato da magnagrecia il 25 febbraio 2011

Conclusione. Non v’è alcuna certezza dell’esito, ma, come si vede, sarebbe stato forse sufficiente, in luogo dell’ossessivo e controproducente “smacchiamento di giaguari”, prendere queste poche proposte qualificanti che interessavano decine di milioni di persone: reddito minimo garantito, piano pluriennale di alloggi pubblici (“Piano-casa Bersani”)[*] e lavoro precario, già chiare e definite nella testa del candidato Bersani, e trasfonderle in una sinossi di programma politico-elettorale semplice, chiara ed efficace, trasformandole in slogan incisivi di propaganda elettorale, sia per evitare l’emorragia dell’ultima settimana di campagna elettorale a favore di M5S, che pare abbia guadagnato almeno un milione di voti grazie alla sua proposta di reddito di cittadinanza, che in Italia era stato già attuato a livello regionale soltanto da amministrazioni di Csx, sia per vincere nettamente le elezioni politiche, togliendo così ogni velleità irridente al duo Grillo-Casaleggio ed ogni remora-alibi ademocratica al presidente della Repubblica, il massone elitario Giorgio Napolitano.

[*] La casa è un diritto essenziale



Post collegati:

Caro Pier Luigi Bersani

Comunicazione politica e vendita diretta

Carteggio tra il Prof. Massimo Arcangeli e me sulla capacità comunicativa di Pierluigi Bersani
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2759360.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/carteggio-tra-il-prof-massimo-arcangeli.html


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mercoledì 18 novembre 2015

Proposta di Tito Boeri di un reddito minimo garantito agli over 55


Vorrei fare qualche considerazione a proposito della proposta di Tito Boeri sul reddito minimo garantito agli over 55 finanziato con un contributo sulle pensioni più alte, contro la quale si è alzato un fuoco di sbarramento sia del Governo, sia dei critici interessati, sia di chi, come Pietro Ichino, in passato si era dichiarato molto favorevole. Vediamo nell’ordine.

Il Governo
In un primo momento, ho preferito non approfondire le dichiarazioni attribuite al governo, e non l’ho fatto semplicemente perché le dichiarazioni dei ministri mi “appassionano” poco, poiché considero questo governo inaffidabile e inattendibile. E mi riferisco in particolare a Padoan – vedi da ultimo la vendita di Poste, contrabbandata come una necessità per ridurre il debito pubblico (un introito - al lordo dei dividendi che si perderanno - per il governo di appena 3,5 mld circa su un debito pari a quasi 2.200 mld) e a Poletti (vedi i suoi numeri del lotto - ripetuti - sul tasso di disoccupazione), presumibilmente a causa dell’influenza nefasta di un contaballe compulsivo come il PdC Renzi.
Poi, stimolato da una discussione avuta in Internet, ho fatto una ricerca sulle dichiarazioni del ministro del Lavoro Poletti. Nel sito del Ministero, purtroppo, non ho trovato traccia del comunicato. Allora ho utilizzato come fonte Rainews24.
Da questo articolo,[1] ho ricavato che Poletti ha detto che la proposta di Boeri “non è coerente con le scelte del governo”.
Ho tratto, allora, ancora da Rainews24: La bocciatura del Governo. Si tratta di idee che dal ministero del Lavoro fanno sapere che vengono giudicate "utili" alla discussione, ma su cui si è deciso di "rinviare" anche perché ci sono misure "che mettono le mani nel portafoglio a milioni di pensionati, con costi sociali non indifferenti e non equi". E per evitare ciò, "servono risorse" che "ora non ci sono".[2].
Restando strettamente alla proposta Boeri da me letta (contributo limitato alle pensioni maggiori di 5.000€ mensili lordi), non capisco dove siano i “milioni di pensionati” nei cui portafogli occorrerebbe mettere le mani, dal momento che, stando ai dati ISTAT elaborati su dati INPS, quelli che percepiscono assegni pensionistici superiori a 5.000€ mensili lordi sono l'1,3% del totale, cioè si tratterebbe di 200-300 mila pensionati (v. anche l’articolo de La Stampa allegato in fondo), percettori di pensioni cosiddette d'oro e d'argento, limitatamente alla parte non coperta dai contributi versati. Il che, appunto, a) la dice lunga sull’attendibilità del governo; b) spiega anche quale è la fonte che ha disinformato gli Italiani; e c) non sarebbe affatto una misura iniqua, soprattutto considerando le tante davvero inique varate dal 2010.

Critici abituali
Tra questi, mi limito a segnalare due casi.
Il primo, riguarda quello eclatante de Il Corriere della Sera,[3] che ad arte ha stravolto nel titolo le dichiarazioni di Susanna Camusso, in un classico esempio di titolo che tradisce il contenuto dell’articolo, poiché la Camusso non ha affatto difeso le cosiddette pensioni d’oro (per convenzione, importo dell'assegno pensionistico maggiore di 8.000€ mensili lordi), anzi ha affermato il contrario: “Un conto è un tetto oltre il quale le pensioni in essere possono contribuire alla solidarietà. Altro è fare un ricalcolo generale [...]"; la Camusso – come si vede – definisce ossessione il “ricalcolo generale”, cioè per tutti, cosa che peraltro Boeri non ha mai chiesto.
Il secondo, quello di Giampaolo Galli, economista, deputato del PD, ex direttore generale di Confindustria e, com’egli stesso avverte, percettore di “una pensione di anzianità calcolata con il sistema retributivo”,[4] il quale conferma le sue critiche alla proposta Boeri in un articolo su L’Unità, riportato con elogi impliciti nel sito del senatore Pietro Ichino,[5] fondate, tra l’altro: a) sul concetto di diritti acquisiti di un ipotetico novantenne, trascurando il piccolo dettaglio che i diritti acquisiti, in misura varia, sono stati denegati da tutte - tutte! - le riforme pensionistiche, che sono state ben 8 dal 1992 (Amato, 1992; Dini, 1995; Prodi, 1997; Berlusconi/Maroni, 2004; Prodi/Damiano, 2007; Berlusconi/Sacconi, 2010; Berlusconi/Sacconi, 2011; Monti-Fornero, 2011); e b) sull’impossibilità di reperire i dati anteriormente al 1974 (al riguardo, v. calcolo estimativo nell’articolo di Tito Boeri, Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca).[6]

Pietro Ichino
Il senatore Ichino, quando militava in Scelta Civica (ora è ritornato nel PD), fu autore, assieme a Giuliano Cazzola e Irene Tinagli, di un DdL in linea con la proposta Boeri[7]. Ora, Pietro Ichino dice che ha cambiato idea,[8] il che è legittimo, purché non si fondi su argomentazioni speciose, come quella che ora la crisi sarebbe alle spalle e occorrerebbe rimettere in circolo, spargendo fiducia, i 500 mld detenuti dagli Italiani – li avevano anche 4 anni fa! -, dimenticandosi che, a fronte dell’alto benessere di un terzo degli Italiani, la povertà semmai è aumentata e per milioni di persone over 50 che hanno perso il lavoro è molto problematico mettere insieme il pranzo con la cena, per cui le risorse stanziate dal governo nella legge di stabilità sono del tutte inadeguate e, stanti i vincoli di bilancio, andrebbero incrementate prendendole al terzo predetto.

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Note:

[1] PENSIONI: POLETTI, LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE INPS BOERI NON COERENTE CON SCELTE GOVERNO
Poletti ha spiegato che si continuerà a lavorare sul tema della flessibilità in uscita: "Abbiamo un tema di lotta alla povertà che non riguarda solo le persone che hanno più di 55 anni, ma che riguarda in generale il nostro Paese"

[2] IL DOCUMENTO "NON PER CASSA MA PER EQUITÀ"
PENSIONI, REDDITO MINIMO E TAGLI ALLE PENSIONI D'ORO. IL GOVERNO BOCCIA LA PROPOSTA DELL'INPS
La ricetta di Boeri: un reddito minimo da 500 euro per gli over 55 finanziato con i prelievi sui pensionati d'oro. Il piano dell'Inps però non piace al Governo, Renzi: "Un errore fare tagli sulle pensioni"

[3] INTERVISTA
Camusso: «Pensioni d’oro? Boeri è ossessionato serve una patrimoniale»
Il segretario generale della Camera del Lavoro critica il presidente dell’Inps e aggiunge: «Nella proposta manca una cosa fondamentale, lo sguardo verso il futuro. Ci dobbiamo arrendere»
di LORENZO SALVIA
7 novembre 2015

[4] No al ricalcolo delle pensioni. Commento ad un articolo di Tito Boeri, Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca – 22/01/2014
Giampaolo Galli

HA FATTO BENE IL GOVERNO A RESPINGERE LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE DELL’INPS: QUALI SONO I SUOI VERI CONTENUTI E PERCHÉ BATTERE QUELLA STRADA NON È LA COSA MIGLIORE DA FARE OGGI
9 novembre 2015

[6] Pensioni: l’equità possibile
14.01.14
Tito Boeri, Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca
Niente scuse: è possibile chiedere un contributo di equità basato sulla differenza tra pensioni percepite e contributi versati, limitatamente a chi percepisce pensioni di importo elevato. Si incasserebbero più di quattro miliardi di euro, riducendo privilegi concessi in modo poco trasparente.

IL CONTRIBUTO STRAORDINARIO DEVE (E COSTITUZIONALMENTE PUÒ) ESSERE IMPOSTO SULLA PARTE NON EFFETTIVAMENTE GUADAGNATA DELLA RENDITA PENSIONISTICA
13 agosto 2013

IL PROGETTO DEL PRESIDENTE DELL’INPS, A CONTI FATTI, GENEREREBBE RISPARMI MOLTO INFERIORI RISPETTO AI COSTI, IN TERMINI DI FIDUCIA DEGLI ITALIANI CIRCA IL SUPERAMENTO DELLA FASE DELL’INSTABILITÀ
Giampaolo Galli
7 novembre 2015


Post e articoli collegati:

Dossier reddito minimo garantito

Analisi quali-quantitativa/14/Imposta Patrimoniale

Ecco la proposta dell’Inps contro la povertà: “Reddito minimo garantito per gli over 55”
Previsti 500 euro al mese. Le risorse dai tagli a 250 mila pensionati d’oro e 4 mila vitalizi. Ma il ministero del Lavoro frena: «Il contributo è utile ma per ora non è realizzabile»
5/11/2015

A parte la giustezza - opinabile  - (tutte le sentenze sono opinabili, per definizione) delle sentenze della Corte Costituzionale, come si è visto nell’ultimo caso di congelamento dell'adeguamento all'inflazione delle pensioni maggiori di 1.400 € lordi, deciso dal governo Monti, in cui addirittura 6 giudici costituzionali su 12 (degli altri 3, uno era assente e gli altri due erano ancora da eleggere) sono stati contrari e la decisione è passata solo perché il voto del presidente (Criscuolo) vale doppio, nel passato, in due casi (1998 e 2008), provvedimenti di congelamento dell’indicizzazione e, in altri casi (per istituire la 14esima alle pensioni basse, 2007), di contributo di solidarietà sono stati ritenuti in linea con la Costituzione. In altri casi (i 2 contributi di solidarietà decisi dal governo Berlusconi), poiché erano palesemente congegnati male, sono stati dichiarati incostituzionali. Per il futuro, per il contributo sulle pensioni elevate ci sarebbero le soluzioni, come spiegano gli esperti:

Pensioni: Cazzola (SC), per quelle d'oro interventi conformi alla legge
09/ago/2013

RIFORMA PENSIONI: TUTTI CONTRO GLI ASSEGNI D'ORO, POLEMICHE E PROPOSTE
9 agosto 2013


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lunedì 16 novembre 2015

Il piano Kalergi e la genesi dell’Unione Europea oligarchica


BUFALE STORICHE
Cos’è il piano Kalergi, la bufala dei migranti che uccideranno gli europei
Un mix di razzismo e catastrofe che gira su Internet e si rifà alle teorie di un intellettuale asburgico. Che però sosteneva cose molto diverse
28 Settembre 2015


Non sono un esperto, ma pare che Kalergi, nel corso degli anni, abbia avuto la stessa involuzione di Monnet.
Ricavo dal libro “Massoni” del massone democratico Gioele Magaldi:[1]

Jean Monnet [uno dei padri fondatori dell’Unione Europea], ex progressista della “Thomas Paine”, poi approdato alla “Edmund Burke”, alla “Pan-Europa” e alla “Compass Star-Rosa Ventorum” “ [superlogge reazionarie]. […]
Così quel Jean Monnet che era stato un sincero massone democratico e liberalprogressista nella prima fase della sua vita, nella maturità si avviava a costruire – insieme ad altri – un edificio istituzionale retoricamente presentato come baluardo per la pace e la cooperazione europea, mentre in realtà si trattava di una sorta di cavallo di Troia per la creazione di un gigantesco apparato neoaristocratico e tecnocratico di dominio sulle popolazioni del Vecchio Continente
”.

Ho già avuto modo di scrivere che, per alcuni, il peccato originale è nell’ispirazione che ha informato tutta la costruzione europea, determinata, non dal Manifesto di Ventotene del massone progressista Altiero Spinelli e altri, ma dal progetto conservatore e neo-oligarchico dei massoni Kalergi, Monnet, Schumann e altri, con un’impostazione liberistica e deregolamentata del mercato, un Parlamento europeo privo di poteri e la prevalenza della burocrazia. Come in effetti si è concretizzato.

Traggo ancora da “Massoni”:

Alla fine del conflitto mondiale, le idee eurofederaliste di Kalergi – il quale nel frattempo era stato in collegamento con diversi «resistenti» antinazisti del Vecchio continente e aveva insegnato dal 1942 al 1945 alla New York University – furono riprese e sostenute tra gli altri da massoni del calibro di Winston Churchill (1874-1965), William Joseph Donovan (1883-1959), Allen Welsh Dulles (1893-1969), Jean Monnet, Konrad Adenauer, Robert Schuman (1886-1963), Maurice Schumann (1911-1998), Otto von Habsburg eccetera,

Fatto sta che – sempre di concerto con il suo amico e confratello massone Ottone d’Asburgo –55 Kalergi, operando in corrispondenza e cooperazione con diversi membri (specie confratelli muratori) dei vari parlamenti nazionali europei, riuscì a organizzare in Svizzera, nel settembre del 1947, il primo congresso dell’Unione parlamentare europea (associazione formalmente privata che però diede a sua volta vita a entità semipubbliche – tra cui il Consiglio d’Europa – prodromiche alla formazione del vero parlamento europeo nel suo percorso complesso dal 1951 al 1979, dall’assemblea comune della Comunità europea del carbone e dell’acciaio – Ceca – all’assemblea di Strasburgo eletta con suffragio universale diretto dei cittadini continentali).

Il progetto originario e generico enunciato in Pan-Europa e in altri saggi, con la sua narrazione ridondante e retorica a favore di Stati Uniti federali d’Europa, si era tramutato nella specifica visione di un criptoimpero sovranazionale gestito da politicanti cortigiani e da burocrati in nome e per conto di una nuova aristocrazia spirituale ed economico-finanziaria di matrice massonico-conservatrice e antidemocratica. Era questo, del resto, lo stesso orizzonte teorico e pratico prospettato dal massone Jean Monnet (che pure, durante la Seconda guerra mondiale, aveva flirtato politicamente con il confratello progressista Franklin Delano Roosevelt) nel suo discorso di Algeri del 1943. In quel discorso, che abbiamo citato in apertura di questo capitolo, tutta l’attenzione è spostata sull’unificazione economica, quella politica apparendovi come non più che un generico e futuribile orpello propagandistico. Così, quel Jean Monnet che era stato un sincero massone democratico e liberalprogressista nella prima fase della sua vita (peraltro nominato segretario generale aggiunto della Società delle nazioni nel 1919), nella maturità si avviava a costruire – insieme ad altri – un edificio istituzionale retoricamente presentato come baluardo per la pace e la cooperazione europea, mentre in realtà si trattava di una sorta di cavallo di Troia per la creazione di un gigantesco apparato neoaristocratico e tecnocratico di dominio sulle popolazioni del Vecchio continente. Sempre per iniziativa strategica di Monnet, il 9 maggio 1950 il massone cattolico e democristiano Robert Schuman – primo ministro della Francia dal 1947 al 1948 e dal 1948 al 1953 ministro degli Esteri – pronunciò la famosa dichiarazione che diede avvio ai successivi passaggi formali di integrazione economica tra le potenze europee. Con essa, la coppia Monnet-Schuman (per conto di importanti circuiti massonici statunitensi non meno che europei: in una parola euroatlantici) prospettava un decisivo superamento della storica conflittualità tra interessi tedeschi e francesi. In particolare, si aveva in animo di realizzare un’alta autorità per la messa in comune e la gestione della produzione dell’acciaio e del carbone, con il controllo condiviso delle riserve di queste importantissime materie prime.

[1] Massoni - Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle ur-lodges
http://www.chiarelettere.it/libro/principio-attivo/massoni-9788861901599.php


N. 18 post sull’UE:

[1] Il solito Olli Rehn, l’amico del giaguaro

[2] Barroso, il peggiore presidente della Commissione Europea

[3] L’arrogante Olli Rehn

[4] Finanza, l’UE ha battuto un colpo

[5] UE, dicotomie

[6] Fiscal compact, piove, anzi diluvia, sul bagnato. Alcune contromisure

[7] L’arrogante Commissione Europea

[8] Più democrazia per più Europa

[9] Lettera a José-Manuel Barroso

[10] Stravolgimenti europei

[11] Struttura UE, assenza di democrazia o di legalità?

[12] Per far cambiare rotta all’UE la speranza è necessaria ma non sufficiente

[13] UE, dirigenti illuminati o massoni reazionari?

[14] L’arrogante predominio tedesco, il salvataggio della Grecia e l’abuso delle stupide regole UE

[15] Il moloch UE-Germania-BCE e il “bambino” Varoufakis

[16] UE, classifica (personale) dei mediocri

[17] UE malata, governata dalla destra reazionaria, con la complicità dei sedicenti socialisti

[18] L’accordo UE-Grecia non è stato una débacle per Tsipras


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