A causa delle avarie frequenti della
piattaforma IlCannocchiale, dove - in
4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko
ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente.
O, meglio, di tenermi
pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di
5 al giorno) con quelli nuovi.
Post n. 541 del 07-03-15 (trasmigrato da
IlCannocchiale.it)
Cinque
osservazioni a “Un fronte pop”
Un Fronte Pop
23/02/2015
Come possiamo costruire in Italia una forza politica analoga a Syriza e
Podemos? Iniziamo da una cornice che tenga insieme forze politiche e
mobilitazioni sociali, una reinvenzione del Fronte popolare. Con cinque
campagne: contro l’austerità e il Jobs act, per i diritti, la pace, l’ambiente
1.
Citazione: “Possiamo puntare a una
moltiplicazione di mobilitazioni, vertenze locali e di categorie, intrecciate
alle manifestazioni contro gli F35, lo Sblocca Italia, la Tav, le trivelle
nell’Adriatico, le mafie, la crisi ambientale”.
Io,
dopo oltre 40 anni di PCI-PDS-DS-PD, alle scorse elezioni europee ho votato per
“L’Altra Europa per Tsipras”, ma non voterei mai per un nuovo partito che
basasse il suo programma su sciocchezze sesquipedali come l’opposizione
ideologica, a prescindere, ad un buco in una montagna come la Tav o anche alle
trivelle nell’Adriatico, visto che in quest’ultimo caso lo farebbe comunque –
ma interamente ed esclusivamente – la Croazia.
2. “uscendo
dall’individualismo e dall’ubriacatura del mercato di questi trent’anni
liberisti”
Neo-liberisti, poiché ardisco pensare che anche
il padre del liberismo, Adam Smith, avrebbe da ridire sul neo-liberismo.
3.
“Quale può essere la “via italiana” a una politica del cambiamento che ci
avvicini ai risultati di Syriza e Podemos?”
La via italiana non può che basarsi, prima di
tutto, su un motto socialista come “Libertà e giustizia sociale”.
4.
“Serve ricomporre la divisione che abbiamo ereditato tra “coalizione
sociale” e “coalizione politica”, tra sinistra sociale e sinistra politica,
senza scorciatoie leaderistiche”.
Questo è il vero punto debole di qualunque
partito di sinistra italiano e la cartina di tornasole per prevederne l’esito:
il rapporto psicologico con la leadership.
Primo, perché qualunque organizzazione – e il partito è un’organizzazione di
uomini accomunati da ideali ed obiettivi concreti - per il suo successo ha
bisogno di un leader. Secondo, perché non esiste – come anche Syriza e Podemos (e
M5S e PD) dimostrano plasticamente – un grande partito di sinistra senza un
leader forte, ben visibile, concreto, empatico, capace di comunicare (anche il
sorriso fa parte di una buona comunicazione, per questo un Landini è escluso).
Terzo, perché la scelta politica è anch’essa frutto della struttura
psicologica, e l’elettore di sinistra (in misura crescente man mano che si
procede verso il limite estremo) ha “strutturalmente” un rapporto conflittuale
con l’autorità paterna. E quindi con la leadership.
5.
Infine, il nome e il programma sono importanti. Quelli proposti nell’articolo a
me sembrano inadeguati. Ma è una carenza ovviabile, molto più del leader e dei
luoghi (reali e virtuali) in cui potersi incontrare e partecipare
democraticamente, concretamente ed umilmente, smettendo la presunzione
saccente, il benaltrismo e soprattutto l’“assassinio” quotidiano del proprio
padre (o madre). Vasto programma.
Appendice
un fronte pop
ezio tomelleri
Martedì, 24 Febbraio
2015 18:33:26
La vostra proposta è necessaria urgente
e matura almeno tra le persone di sinistra. L'unico limite che vedo sta nelle
timidezze di alcuni dei soggetti politici che dovrebbero aggregarsi: in
particolare la sinistra del P.D che non riesce ancora a sganciarsi
dall'abbraccio mortale di Renzi e delle sue politiche , e le organizzazioni a
sinistra che ancora non vedono l'urgenza di abbandonare steccati spesso
insignificanti.Tra i punti dell'agenda che voi proponete penso che meriti un
posto particolare la lotta contro la riforma delle pensioni Fornero.per
permettere a qualche giovane in più di lavorare,qualche vecchio di andarsene
prima del funerale e per costruire un sistema che dia realmente la possibilità
di avere pensioni decenti.
Risposta a @ezio
tomelleri
Vincesko
Martedì, 24 Febbraio
2015 20:53:38
@ezio tomelleri
Citazione: “lotta contro la riforma delle pensioni Fornero.per permettere a qualche giovane in più di lavorare,qualche vecchio di andarsene prima del funerale e per costruire un sistema che dia realmente la possibilità di avere pensioni decenti”.
Ti segnalo allora che sbagli bersaglio per 2/3. La legge Fornero ha solo completato ciò a cui per 2/3 aveva già provveduto Sacconi, nel 2010 e 2011 (e prima di lui in piccola parte Damiano, nel 2007).
Citazione: “lotta contro la riforma delle pensioni Fornero.per permettere a qualche giovane in più di lavorare,qualche vecchio di andarsene prima del funerale e per costruire un sistema che dia realmente la possibilità di avere pensioni decenti”.
Ti segnalo allora che sbagli bersaglio per 2/3. La legge Fornero ha solo completato ciò a cui per 2/3 aveva già provveduto Sacconi, nel 2010 e 2011 (e prima di lui in piccola parte Damiano, nel 2007).
Post collegati:
Differenza tra
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http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2585732.html oppure http://vincesko.blogspot.it/2015/03/differenza-tra-destri-e-sinistri.html
Analisi
quali-quantitative/13/TAV
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