mercoledì 5 agosto 2015

Che cosa mi attendo nel 2015


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 516 del 30-12-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Che cosa mi attendo nel 2015


Carlo Clericetti
19 DIC 2014
Il tedesco che incarna l’Europa egoista

Citazione: E dunque, Sinn ha ben poco da lamentarsi per le critiche di Saraceno. Noi, invece, da lamentarci abbiamo molto: questi qui continueranno a farci soffrire”.

La conclusione dell’articolo di Carlo Clericetti è un destino inevitabile? Un destino deciso da pochi, per far fronte ai mutamenti planetari e alle mutate ragioni di scambio,[1] ovviamente facendo pagare il conto solo ai non ricchi, poiché i ricchi hanno santi in Paradiso.[2] E chi ce lo deve eventualmente evitare?

Si possono fare, semplificando, due ipotesi: la prima è che il governo continui nel segno dell’ultimo Renzi, con una gestione economica affidata ad un burocrate prudente come Padoan, sotto l’egida di un presidente come Napolitano (come sottolinea Carlo Clericetti in questo articolo interamente condivisibile, in particolare sul mancato incarico a Bersani[3]), custode delle larghe intese e, tranne nell’ultimissimo scorcio della sua presidenza, dell’ortodossia tedesca, votata all’ossimorica e nefasta austerità espansiva.

La seconda, invece, innanzitutto contempla l’elezione di Romano Prodi a PdR,[4] col quale – e questo scandalizzerà Sergionero – si avrebbe molto probabilmente una netta discontinuità con l’attuale linea economica dettata dalla Germania, costantemente da lui criticata negli ultimi anni, anche per i passaggi sull’Euro previsti ma non compiuti, come è facilmente verificabile dando un’occhiata al suo blog.[5]
Con Romano Prodi al Quirinale, io penso che sia Padoan, sia l’ex tosto Renzi saranno costretti a tutelare in maniera più efficace gli interessi italiani contro lo strapotere tedesco. Se, poi, in Spagna Podemos e in Grecia Syriza vinceranno le prossime elezioni, sarà finalmente possibile creare quell’alleanza dei Paesi del Sud Europa, che Prodi auspica da tempo, per controbilanciare l’egemonia della Germania e dei suoi satelliti. L’unica pecca di Prodi è che a Draghi ha dato 10 e lode.[6] Evidentemente, non ha ancora letto la… mia email circolare sui poteri e le violazioni statutarie della BCE,[7] che gli ho trasmesso all’indirizzo di una università inglese, l’unico che sono riuscito a trovare. Gli scriverò a casa, come ho già fatto in passato due volte, ricevendone una cortese risposta. Chissà che non cambi idea, soprattutto se Draghi continuerà a menare il can per l’aia.

E qui veniamo alla variabile fondamentale: dove trovare le risorse finanziarie necessarie a finanziare la ripresa economica. Secondo me – l’ho già scritto qui più volte[8] – ci sono fondamentalmente tre opzioni.
La prima è che la BCE vari un QE (senza sterilizzazione) per almeno 3.000 mld per tutta l’Eurozona. La base di ripartizione dei 3.000 mld potrebbe essere: a) o unica: il PIL (sulla cui base furono definite le quote di capitale della BCE); oppure, meglio, b) multipla: ad esempio, metà in base al Pil e metà in base all’eccedenza rispetto al limite del 60% debito/Pil), in tal caso all’Italia andrebbe il 20-25% del QE (3.000x0,25=750mld), che è la stessissima cosa che acquistare – selettivamente - 750 mld di titoli italiani, per alleviare sensibilmente la spesa per interessi passivi e liberare così risorse congrue per varare un’adeguata politica fiscale (taglio di tasse e aumento di spese) per la crescita economica e dell’occupazione.
La seconda è quella di implementare gli EuroUnionBond (proposta Prodi-Quadrio Curzio), 3.000 mld, garantiti dall’oro e da quote di aziende pubbliche degli Stati, dei quali 2.300 mld a riduzione del debito pubblico e 700 mld a investimenti.[9]
La terza è interna e prescinde dall’intervento dell’UE, anche se è quasi scomparsa dai radar dei media: il varo di una corposa imposta patrimoniale straordinaria sui ricchi (5% delle famiglie), caldeggiata anche dalla Germania, la cui ricchezza privata è inferiore a quella italiana.[10]
Se non si realizzerà nessuna delle tre ipotesi ed in più dovremo obbedire ai dettami del fiscal compact,[11] ci aspetta un futuro di sacrifici e di progressivo impoverimento.

[3] La fine di un regno e il turbopremier http://www.eguaglianzaeliberta.it/articolo.asp?id=1783
[4] La mossa di Berlusconi per trattare sul Colle: “Non direi no a Prodi”. E chiama il premier
di Francesco Bei – 27 dicembre 2014
[6] Prodi: 10 e lode a Mario Draghi
[7] Allegato alla Petizione al Parlamento europeo: la Bce non rispetta il suo statuto
[8] Draghi: sul pareggio conti Ue inattendibili
Carlo Clericetti - 27 AGO 2014
[9] EuroUnionBond per la nuova Europa
di Romano Prodi e Alberto Quadrio Curzio
[11] Cos'è il Fiscal Compact? Ecco le sue regole base


Appendice

Al netto della promozione degli interessi imprenditoriali nel caso dell’Irap e degli 80€, il direttore del Sole 24 ore, organo della Confindustria, scrive cose condivisibili:

IL CASO ITALIA E LE STRINGHE TEDESCHE DI EUROPA E BCE
di Roberto Napoletano 24 dicembre 2014

Ho definito Pier Carlo Padoan un burocrate prudente ed ho inferito dal mutamento del premier Renzi nel rapporto con l’ UE e soprattutto con la Germania, tale da farmelo definire un “ex tosto”, che fosse stato “addomesticato” dal ministro dell’Economia. Giudico questa lettera di Padoan al Sole 24 ore la prova provata delle mie affermazioni, e perciò mi permetto di richiamare l’attenzione dei lettori su di essa, che reputo paradigmatica del permanere dell’anomalia tutta europea di aver affidato da 10 anni le sorti dei popoli europei a politici inadeguati o a burocrati travestiti da politici.

Padoan risponde al Sole: «Più stabilità per colmare il deficit di fiducia in Europa»
di Pier Carlo Padoan con l’editoriale di Roberto Napoletano 28 Dicembre 2014

A proposito di politici inadeguati, succubi del potere finanziario:

«Io, ex consigliere di Barroso, vi spiego come e perché l’Europa ha fregato voi per salvare le banche tedesche e francesi»
Maggio 25, 2014 Rodolfo Casade
[…] Nel caso dell’Italia, le cui banche non si sono esposte durante gli anni della bolla, la sua attuale situazione è in gran parte dovuta all’imposizione di un’eccessiva austerità in risposta a un panico creato a Berlino, Bruxelles e Francoforte, così come dal fallimento di successivi governi di attuare riforme per aumentare la crescita della produttività. Per quel che vale, uno studio realizzato da un dirigente della Commissione europea utilizzando un modello da lui creato, conclude che l’austerità collettiva ed eccessiva finora è risultata nella perdita cumulativa di 10 punti percentuali di Pil nell’eurozona: nessuno è stato chiamato a rispondere di questo.
Infine, nell’estate del 2012 la Bce ha arrestato il panico, l’austerità è stata ammorbidita e le economie stabilizzate. Pensate quanta miseria ci saremmo risparmiati se la Bce avesse agito prima e se i responsabili politici non avessero imposto tanto rigore. E nel frattempo la crisi bancaria è rimasta senza soluzione.

Infine, segnalo volentieri il romanzo di fantaeconomia “Il Golpe Latino( http://www.monetabenecomune.it/Links/Il%20Golpe%20Latino.pdf ), di Leopoldo Salmaso, scaricabile gratuitamente dal blog di Sandro Magister (http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/12/28/buono-sufficiente-bocciato-le-pagelle-in-economia-dei-tre-ultimi-papi/), su Repubblica, dal quale emerge un quadro completo delle mistificazioni da Il re è nudo e degli stravolgimenti della vita, della lingua, della logica e della matematica, e persino dei principi originari del liberismo, ad opera dei poteri forti e della finanza europei e mondiali, che ci hanno convinto che “gli asini volano”, con l’acquiescenza e talora la connivenza dei politici, come anch’io, in questo blog e nei commenti nei forum, nel mio piccolo vado denunciando da tempo.


Post collegati:

Promemoria delle misure anti-crisi
Stravolgimenti europei
BCE, il re è nudo (dialogo con Carlo Clericetti)


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