martedì 7 luglio 2015

Dossier Elezioni regionali in Piemonte


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 419 del 11-01-14 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Dossier Elezioni regionali in Piemonte


Aspettavo, avendo seguito questa vicenda fin dal suo inizio proponendola al dibattito del Circolo on-line “PD-Obama”, ormai chiuso da tempo, questa sentenza del TAR Piemonte da 3 anni e mezzo.

CRONACA
10/01/2014 - PIEMONTE
Piemonte, il Tar annulla il voto 2010
Cota: “Farò ricorso”. Bresso: “Al voto”
I giudici: Regionali viziate da irregolarità nelle firme della lista “Pensionati”.
L’ultima parola al Consiglio di Stato. Ma per il governatore la strada è in salita.
Salvini: «È un attacco alla democrazia». Chiamparino: «Pronto a candidarmi»
MASSIMILIANO PEGGIO

Per un utile sguardo all’indietro, riporto i miei commenti e gli articoli che ‘postai’ su questa vicenda nel forum del Circolo PD-Obama.

Elezioni regionali 2010: irregolarità in Piemonte e ricorso della Bresso

Sentii in diretta la Bresso preannunciare ricorso contro i risultati delle elezioni regionali in Piemonte. Fu criticata per questo dal suo avversario, il leghista Cota, e suscitò qualche perplessità anche nelle file del PD.
Ora i risultati dell'indagine della magistratura sembrano darle ragione.
Il leghista Cota – che l'aveva subito accusata in diretta tv che non sapeva perdere - naturalmente grida sobriamente al golpe e parteciperà domani ad una fiaccolata leghista, che ha tutto il sapore di un'intimidazione preventiva nei riguardi della magistratura.

Mercedes Bresso: “Rispettate la legge In Piemonte ripristinare la legalità »
di Simone Collini
28 giugno 2010

Torino, firme false e fiaccolate. La Lega va all'assalto del Tar
di Oreste Pivetta
27 giugno 2010

I professionisti delle liste amiche
di Giuseppe Salva
27 giugno 2010
http://www.unita.it/news/italia/100466/i_professionisti_delle_liste_amiche
(28-06-10)

Giudicate anche voi se questa vicenda non è, oltre che la pretesa abituale del PDL e della Lega Nord di considerarsi sciolti dal rispetto delle regole che non gradiscono, anche l'ennesimo esempio di quello ch'io chiamo (copyright Nino Novacco, presidente della Svimez) il partito “chiagne e fotte”: già dal tono di voce un po' querulo, il Cota appare un degno allievo del vecchio marpione Bossi, vero maestro in materia di  “chiagne e fotte”.
Dall'articolo che ho allegato ieri, oltre che da questo, si ricava che i ricorsi presentati sono tre: quello della Bresso e quelli dei Verdi e dell'UDC.

Torino, adunata padana contro il Tar: «Oggi fiaccole, domani fucili»
di Simone Collini
29 giugno 2010
(…).  “Ma no, ma quale tentativo di intimidire la magistratura”, dice il coordinatore del Pdl piemontese Enzo Ghigo, e intanto però il centrodestra fa questa fiaccolata per le vie di Torino a pochi giorni dall'attesa sentenza del Tar sui ricorsi presentati dal centrosinistra contro alcune delle liste che alle regionali di marzo hanno sostenuto Roberto Cota. “Ma no, ma quale prova di forza”, dicono quelli dello staff del neogovernatore leghista mentre intanto dalla mattina si informano se i pullman che hanno chiesto di organizzare in tutte le province della regione siano stati effettivamente riempiti e stiano arrivando nel capoluogo.

Vengono rassicurati, ma poi a sfilare sono in duemila a dir tanto. (…).
E sì che qui è tutto un equivoco, un non capirsi. Il centrosinistra chiede di sapere se effettivamente 18 delle 19 firme dei candidati della lista “Pensionati per Cota” (che ha preso 27 mila voti) siano false e il governatore leghista (che ha battuto Mercedes Bresso per 9 mila voti) parla di “cavilli” e “furbata”. I Verdi e l'Udc hanno presentato ricorso contro la lista “Verdi Verdi” e quella messa in piedi dall'ex capogruppo centristra espulso dal partito ma Ghigo parla di “manovre di azzeccagarbugli che non accettano di aver perso”. (…).
Mercedes Bresso un po' è preoccupata, un po' se la ride: “E' molto grave questo tentativo di intimidire la magistratura, e ancora più grave è il fatto che vi abbia partecipato lo stesso Cota, che fa già comizi irati, è già in campagna elettorale”. E poi, sorridendo: “Ma è chiaro perché hanno scelto di fare una fiaccolata no? In pochi riescono a sembrare molti.

Avrebbero fatto meglio a starsene a casa a guardare i mondiali”. Pochi o tanti che siano, il segnale non piace al segretario del Pd piemontese Gianfranco Morgando. “Cota ha parlato di golpe giudiziari, di manovre politiche, vogliono alzare il livello della tensione intorno alla decisione del Tar. Quando la magistratura è al lavoro non si organizzano marce per attentarne l'autonomia ma si aspettano con rispetto e tranquillità le decisioni. Così dimostrano soltanto di non possedere come valori fondanti la legalità e il rispetto delle regole democratiche”.

Un commento appropriato per il querulo Cota, degno allievo nel “chiagne e fotte” del marpione Bossi. Questi leghisti sono proprio bravi nell'uso abituale ed ipocrita del doppio standard morale e nel guardare la pagliuzza nell'occhio degli altri e non la trave nel proprio.

Commenti
La politica di Cota
di Toni Jop
Sono dispiaciuto perché non mi piace questa politica. Se c’è un avversario lo affronto con armi pulite, non cerco di accoltellarlo alla schiena»: grazie Cota, è quello che volevamo sentirti dire per pensare che esistono ancora i gentiluomini. Mentre fremi al pensiero che le elezioni da cui sei uscito vincitore vengano annullate per qualche vizio, rifletti su quel che hai sottoscritto per Bologna. Con il tuo consenso hai condannato una città che chiedeva elezioni subito a un anno di commissariamento giusto per avere tu, il tuo partito, la tua maggioranza, il tempo di anestetizzare un obiettivo, una vittima. Hai umiliato una grande città, la sua volontà popolare, la sua autonomia perché la volevi in ginocchio, perché è la tessera mancante del puzzle padano che ora pensate di poter completare. Il cloroformio è un’arma pulita? Bologna non è stata accoltellata alla schiena? Cota, ti piace questa politica? Quando il tuo elettorato capirà che non siete mai stati vergini, dovrete tirar su le gonne per correre più forte.
01 luglio 2010

P.S.: da La Stampa c'è la conferma della notizia data da Paolo, che la Bresso - per diventare presidente del Comitato delle Regioni UE - ha dovuto ritirare la sua firma dai ricorsi.
Lo stesso ex governatore Mercedes Bresso, ad esempio, se le elezioni di marzo venissero annullate, decadrebbe dal ruolo di consigliere mettendo così probabilmente a rischio anche il suo ruolo di presidente di Comitato delle regioni in sede Ue che ha avuto il via libera solo dopo il ritiro della sua firma da alcuni dei ricorsi.

Il TAR finalmente si è pronunciato ed ha riaperto i giochi. Cota presenterà appello al Consiglio di Stato (che è l'istanza massima amministrativa).

16/07/2010 - PIEMONTE
Piemonte, 14 mila voti da ricontare
I giudici sei ore in camera di consiglio: accolto in parte uno
dei ricorsi, Cota vinse per 9 mila
Raphael Zanotti
Dopo sei, interminabili ore in camera di consiglio, il Tar del Piemonte ha accolto in parte uno dei ricorsi che riguarda presunte irregolarità di due liste che appoggiavano Cota alle elezioni regionali. Si va dunque verso il riconteggio di due delle liste sub iudice. Per la terza, quella di Giovine, si deciderà in autunno.

Con il riconteggio dei suffragi i giudici vogliono capire se i voti ottenuti da Cota siano sufficienti per battere la Bresso. Le due liste hanno ottenuto circa 14000 voti. Cota battè la Bresso per novemila. La zarina nella notte ha commentato: «Avevo ragione io. Cota ha vinto le elezioni barando. È stato un modo indegno di gareggiare». (…).

16/07/2010 - REAZIONI
Cota: "Ho vinto io, ricorrerò al Consiglio di Stato"
(16-07-10)

Il “barbiere” Cota, consapevole della pericolosità del siluro a tempo che la sentenza del TAR gli ha sparato contro, riprende le vesti solite e congeniali del piagnone e della vittima di un complotto e lancia al cielo alti lai, spalleggiato dall'imperatore dei "chiagne e fotte", il premier Berlusconi.
Quel che anche appare certo però (vedi i due articoli più sotto) è che il TAR non se l'è sentita di assumere una decisione netta.

16/7/2010 (20:45) - REGIONALI 2010- LA SENTENZA
"Per qualcuno non dovevo vincere io"
Il Tar decide, Cota: faremo ricorso
Il governatore leghista attacca. Berlusconi: Piemonte indignato

17/7/2010 (7:21) - ELEZIONI 2010
Tra i possibili scenari anche il ritorno alle urne
Ecco cosa può accadere dopo la sentenza del Tar
Raphael Zanotti

17/7/2010
I giudici e il peso del rinvio
Luigi La Spina
(17-07-10)

Quando si presentò candidato alle elezioni regionali, osservandolo e sentendolo parlare, diedi a Cota l'appellativo di “barbiere”. Ma giuro che non avevo mai visto quest'incredibile – davvero più illuminante di qualsiasi analisi... politologica - sua performance:

(17-07-10)

Ho ricontrollato (controllo sempre i link), a me si apre, prova a verificare se ti manca qualche software-utility (se si dice così).
Comunque, è un video imperdibile: ospite del programma "Un giorno da pecora", viene interrogato sui confini del Piemonte: a parte che non li sa, non sa distinguere nemmeno i punti cardinali. Mi ha fatto venire in mente quando, sotto la naja, mettevano agli scarsamente alfabetizzati un fazzoletto sul braccio destro, per insegnare a distinguere "destra marsc" da "sinistra marsc".
Quello che è significativo è anche il suo tono remissivo, da asino consapevole. Ho capito perché telefona sempre a Bossi (figuriamoci...), quando deve prendere qualche decisione.
Sull'appellativo di "barbiere": basta vedere la sua capigliatura, il suo eloquio, il suo viso, il suo aspetto.
(19-07-10)

27/7/2010 (19:16) - IL VERDETTO
Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Cota sul Tar
Primo sì al riconteggio schede
(27-07-10)

29/07/2010 - ricorsi elettorali
Tar: "Riconteggio per capire la volontà dell'elettore"
Depositate le motivazioni della sentenza: «Le due liste annullate perchè palesemente illegittime»
Cota: ma io sono tranquillo
(29-07-10

15/10/2010 - IL CASO
Bossi: "Se Bresso vince, si mette male"
L’ex presidente: hanno capito, ora sono preoccupati
RAPHAËL ZANOTTI
(15-10-10)

16/10/2010 - voto contestato, la guerra nell'urna
Riconteggio, arriva la proroga di 25 giorni
L'udienza in Consiglio di Stato rischia di slittare al 3 dicembre
Raphael Zanotti

16 ottobre 2010
Tutti gli scenari della conta piemontese
Il Pdl rischia di perdere il Piemonte ma il garbuglio giuridico è intricatissimo.
Fabrizia Bagozzi

Il sito che riconta in diretta
(16-10-10)

E c'è anche il caso Elezioni regionali in Lombardia.

Cappato e il poliedrico Formigoni «Cinque tipi di firme irregolari»
di Alessandro Capriccioli

Ex candidato sindaco: inviai firme false per sostenere Formigoni, le usarono?

Le 370 firme molto sospette di Formigoni
(16-10-10)

19/10/2010 (19:10) - VOTO- LA DECISIONE DECISIVA
Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di Cota: "Stop al riconteggio dei voti"
Sospesa la sentenza del Tar sulle Regionali in Piemonte.
Il governatore: abbiamo vinto
RAPHAËL ZANOTTI
(20-10-10)

Aggiornamento:

“False le firme dei Pensionati per Cota”
Michele Giovine condannato a 2 anni e 8 mesi
Il consigliere regionale del Piemonte è stato condannato a due anni e otto mesi per le firme false delle candidature alle scorse elezioni in Piemonte. I suoi voti hanno permesso a Cota di superare la Bresso. La Corte costituzionale deciderà in ottobre sul ricorso
di Andrea Giambartolomei
30 giugno 2011
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/30/false-le-firme-dei-pensionati-per-cota-michele-giovine-condannato-a-2-anni-e-8-mesi/132759/

VITO COSTA 28 FEBBRAIO 2013 STAMPA
L’ipoteca Cota sulla macroregione del Nord
Il 9 luglio la Cassazione quasi certamente annullerà le elezioni in Piemonte del 2010. Parla l'ex governatrice Mercedes Bresso


Dopo la conquista della Lombardia da parte di Roberto Maroni, pronta è arrivata la rinuncia del suo omologo piemontese Roberto Cota al seggio alla camera dei deputati: “Resto a fare il governatore”. Dopotutto, è l’opinione di Cota, la coalizione di centrodestra che regge la sua maggioranza in Piemonte ha tenuto alla prova delle elezioni politiche, nonostante gli attacchi della sinistra e le inchieste della procura di Novara, che hanno portato alle dimissioni dell’assessore allo sviluppo Massimo Giordano (accettate proprio ieri dal governatore, ndr).
Il legame tra il trionfo di Maroni e la decisione di Cota va sotto il nome di “macroregione del Nord”, immediatamente evocata dal segretario leghista dopo averla spuntata alle urne su Ambrosoli. “E’ chiaro che adesso non lo faranno dimettere” commenta con Europa Mercedes Bresso, che ha preceduto Cota alla guida di Palazzo Lascaris. “Andranno avanti a tutti i costi, nonostante avranno da approvare un bilancio consuntivo con un miliardo di euro di buco”. Se dunque non saranno le inchieste e i buchi di bilancio a fermare la macroregione del Nord, “che peraltro è un progetto europeo che nulla ha a che vedere con quello leghista”, Bresso ricorda che Cota ha un ostacolo ben più difficile da aggirare.
La vicenda risale alla loro contesa elettorale del 2010, nella quale il leghista prevalse di circa novemila voti e alla quale seguì il ricorso della candidata Pd. “La Lista Consumatori di Michele Giovine, – spiega Bresso – che prese oltre 2.800 voti, è già stata annullata dalla magistratura e Giovine è stato condannato anche in appello per firme false”. Manca ancora la Cassazione, che deve decidere pure sull’altra lista contestata all’ex consigliere regionale. “La lista del Partito dei pensionati (quasi 27.800 voti, ndr) è completamente falsa: a parte Giovine, padre e fidanzata, è composta da cugini e parenti che non sapevano di aver firmato ed essere in lista. Le sentenze ci sono state, favorevoli sia in primo sia in secondo grado, hanno voluto fare ricorso anche in Cassazione, che ormai è una regola più che una possibilità, ma gli esperti dicono che le condanne in entrambe i precedenti gradi di giudizio vengono confermate dalla Cassazione nel 95-96% dei casi”.
Insomma, l’annullamento delle elezioni del marzo 2010 è appeso ai tempi della giustizia. “Il giudizio della Cassazione arriverà il 9 luglio prossimo. Abbiamo chiesto un anticipo, ma è poco probabile perché la corte è oberata. Dopodichè loro si rivolgeranno nuovamente al Consiglio di stato, che sulla vicenda li ha già respinti in precedenza, mentre il Tar del Piemonte sarà molto veloce, poiché lavora anche ad agosto. Diciamo che tra la fine di settembre e i primi di ottobre la questione sarà chiusa; poi ci sono i tempi tecnici e istituzionali per l’indizione delle nuove elezioni”.
Anziché concludersi regolarmente nel 2015, perciò, la presidenza Cota si fermerebbe con oltre un anno d’anticipo. “Meglio di niente, visti i tempi della giustizia; prima se ne vanno e meno danni fanno” chiosa la Bresso. Anche il progetto leghista della macroregione del Nord, dunque, potrebbe avere i mesi contati.
@Vi_cos


ELEZIONI REGIONALI
15/01/2014
Regionali 2010, depositata la sentenza del Tribunale amministrativo
MASSIMILIANO PEGGIO

FIRME FALSE
11/02/2014
Il Piemonte torna al voto. Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Cota
Bocciato l’appello presentato dal centrodestra
MASSIMILIANO PEGGIO


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