martedì 30 giugno 2015

Grecia, la lingua biforcuta non solo dei levantini ma anche dei nordici dell’UE


L'ira delle cancellerie: "Alexis ha tradito tutti adesso sta cercando una via di fuga"
La notizia del referendum indetto dal premier greco è arrivata proprio quando i negoziatori preparavano il tempo supplementare della trattativa. E nelle ultime ore è cresciuto il risentimento nei confronti del leader di Syriza. Anche da parte della Merkel, che più di molti altri vuole salvare Atene
27 giugno 2015


In un precedente post,[1] ho accennato alla natura antropologica dei Greci, di cultura levantina e influenzati per 300 anni dalla dominazione ottomana, che ne fa un tipo affatto particolare nel panorama dei popoli europei occidentali. Il mio giudizio è stato in parte avvalorato qualche giorno fa ascoltando su Radio3-Fahrenheit[2] uno scrittore greco definire i Greci i meno europei tra gli Europei, egocentrici e convinti di essere al centro del mondo. E molto orgogliosi, ha aggiunto un intellettuale italiano che vive in Grecia. A parte l’orgoglioso, sono caratteristiche che li avvicinano – in buona parte - culturalmente agli attuali popoli della Magna Grecia, il cui stigma antropologico è marchiato a fuoco dalla convinzione universale – come spiega Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo, riferendola ai Siciliani - di essere dèi e perciò perfetti, che è il principale freno culturale al progresso del Sud (anche i Tedeschi, per ottusità, anche se di altro genere, non scherzano...).
Io sono stato, per ragioni di lavoro, per un anno e mezzo in due Paesi arabi (Arabia Saudita e Libia, anche la Libia ha subito la dominazione ottomana), dove, soprattutto nel primo, tre mestieri erano preferiti: l’impiegato pubblico, il commerciante e il tassista. Almeno quello del commerciante comporta una buona inclinazione alla furbizia e a dire bugie, anche se non l’ho riscontrata particolarmente sviluppata in Libia, forse perché vi prevaleva una rete distributiva di proprietà pubblica.
In lingua italiana, levantino ha anche un significato spregiativo “per indicare o qualificare persona che sa fare il proprio vantaggio con furberia e senza troppi scrupoli”.[3] E’ questo il giudizio che, riferito ai Greci, spesso si legge o si ascolta sui media, da quando è esplosa la crisi greca.
Ma, per la verità, non sono solo i Greci ad avere la lingua biforcuta. Ho letto il testo dell'accordo sul sito della Commissione europea, che allego[4] (e invito tutti a farlo, anche il furbo Renzi, che ha accusato di furbizia Tsipras[5]): sulle proposte, non mi pare che sia come la racconta il non immacolato Juncker.
In effetti, leggendo il punto 4 dell'accordo (Pensioni), non si tratta solo di allungare l'età di pensionamento delle pensioni di vecchiaia a 67 anni entro il 2022 e di quelle anticipate da 55 a 62 anni (come in Italia, a causa dell'assenza del reddito minimo garantito, le cosiddette pensioni di anzianità sono state usate per decenni come ammortizzatore sociale). Contrariamente a come racconta Juncker, che ha affermato che i tagli alle pensioni non sono contemplati nell’accordo,[6] ci sono sia tagli che aumenti dei contributi, per ottenere un risparmio di spesa “di ¼- ½ percent of GDP in 2015 and 1 percent of GDP on a full year basis in 2016”, che per una Grecia stremata dall’austerità non è poco.
Anche per quanto riguarda la ribadita (ieri da Juncker) possibilità offerta al governo greco di sostituire le proposte della troika con misure equivalenti (vedi anche il testo dell’accordo, in fine del capitolo 4-Pensioni), non mi pare risponda al vero, visto che il FMI (che detiene, anzi deteneva a fine 2014, appena il 12% dei crediti verso la Grecia,[7] e sarebbe il caso di rilevarli estromettendolo, come sicuramente farebbero gli USA nel caso di default di un loro Stato, e non vale che gli USA sono una federazione e l'UE no), che è quello che ha fatto fallire il negoziato,[8] dovendosi meritare la sua direttrice, la Signora Lagarde, la rielezione, ha rifiutato di sostituire il taglio alle pensioni con un aumento delle imposte sulle aziende ricche, perché misura recessiva, sulla base della teoria del moltiplicatore taglio di spesa/aumento delle tasse, che lo stesso FMI, per bocca dell'ex capoeconomista Blanchard, ha da tre anni giudicato errato.[9]
Teoria che tanti danni ha arrecato all'economia dei Paesi sotto tutela del FMI. E non solo, vedi l'ineffabile e immarcescibile professor Giavazzi in Italia e i suoi articoli fino al 2012, a commento delle mastodontiche manovre finanziarie italiane di Berlusconi (267 mld di valore cumulato, distribuiti in maniera molto iniqua, e quindi con effetti recessivi) e di Monti (63 mld di valore cumulato, ripartiti in modo più equo).[10] Naturalmente, Giavazzi continua a pontificare e a somministrare le sue spietate ricette. Ora, il suo sadismo ha come bersaglio i Greci.[11]

[1] Grecia, molte verità e qualche bugia
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2834237.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/06/grecia-molte-verita-e-qualche-bugia.html



[4] Information from the European Commission on the latest draft proposals in the context of negotiations with Greece
Brussels, 28 June 2015

[5] Renzi: siamo fuori dalla linea del fuoco, vi spiego perché (di R. Napoletano)
30 giugno 2015

[6] Il presidente della Commissione ha voluto difendere il lavoro suo e del presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, dicendo che le critiche rivolte loro sono immeritate. "L'Eurozona non è una partita di poker, si perde o vince tutti quanti". Juncker ha elencato le concessioni - di metodo (ad esempio l'abbandono della Troika in favore del Brussels group) e merito (l'assenza di tagli a retribuzioni o pensioni nel pacchetto dei creditori) - fatte ad Alexis Tsipras, che però non le ha colte. "Abbiamo lavorato a un pacchetto socialmente più equo e mi aspettavo che anche il governo greco lavorasse in questa direzione", ha rinfacciato ancora a Syriza, ricordando poi che "loro stessi potrebbero presentare altre misure, purché i conti tornino".

[7] La cattiva memoria dei benpensanti sul caso Grecia
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2829114.html

[8] Grecia, trattative frenetiche a Bruxelles ma l’Fmi prova a frenare sull’accordo
ALFONSO BIANCHI
23 giugno 2015
La direttrice del Fondo monetario internazionale Lagarde indispettita per le aperture di Commissione e leader europei sulle ultime proposte greche. Juncker lavora a un piano per facilitare l’esborso di 35 miliardi di fondi comunitari al Paese 

http://www.eunews.it/2015/06/23/grecia-trattative-frenetiche-bruxelles-ma-lfmi-prova-frenare-sullaccordo/37731

[9] Il Fondo Monetario insiste: sull’austerità ci siamo sbagliati
Pubblicato da keynesblog il 8 gennaio 2013

Naturalmente, poiché (assieme ai dipendenti UE e BCE) hanno un regime pensionistico privilegiato, quelli del FMI sono particolarmente severi con il trattamento pensionistico degli altri, in particolare dei poveri cristi.

giugno 10, 2015 posted by Ulrich Anders
AUSTERITÀ PER VOI, BABY PENSIONI PER NOI. FIRMATO BCE
http://scenarieconomici.it/austerita-per-voi-baby-pensioni-per-noi-firmato-bce/

giugno 11, 2015 posted by Fabio Lugano
Austerità per voi, baby pensioni per noi: firmato Unione Europea
http://scenarieconomici.it/austerita-pensionistica-con-il-c-degli-altri-le-pensioni-dei-dipendenti-dellunione-europea/

giugno 12, 2015 posted by Fabio Lugano
Il terzo elemento della Trojka per l’Austerità: pensioni ed assistenza per i dipendenti del FMI
http://scenarieconomici.it/il-terzo-elemento-della-trojka-per-lausterita-pensioni-ed-assistenza-per-i-dipendenti-del-fmi/

[10] Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti

[11] Il Financial Times delude nuovamente
Francesco Giavazzi sulla Grecia
di Karl Whelan
18 giugno 2015
Ospitando regolarmente le opinioni di persone del calibro di Hans-Werner Sinn e Niall Ferguson, la pagina editoriale del Financial Times sta guadagnando la sfavorevole reputazione di pubblicare spazzatura sull’economia. Questo nuovo articolo del professore italiano Francesco Giavazzi sulla Grecia (“I greci hanno scelto la povertà, facciamoli andare per la loro strada”) primeggia con la sua combinazione di imprecisione e infelici stereotipi nazionali



Post e articoli collegati:

Grecia al referendum

I GRECI SONO TUTTI COSÌ PIGRI COME DICONO?
POSTED BY REDAZIONE - 2 AGOSTO 2011

http://www.asimmetrie.org/media/i-greci-sono-tutti-cosi-pigri-come-dicono/

lunedì 19 gennaio 2015
Cosa sapete della Grecia? (fact checking)
Alberto Bagnai

http://goofynomics.blogspot.it/2015/01/cosa-sapete-della-grecia-fact-checking.html

Grecia, le sincerità di Varoufakis e le bugie di Merkel
29-06-2015 Paolo Savona
http://www.formiche.net/2015/06/29/grecia-le-sincerita-varoufakis-le-bugie-merkel/

Segnalo, infine, questo interessante articolo di Karl Whelan, ce n’è per tutti, politici e tecnici, in particolare Juncker, Trichet, Bini Smaghi, Lagarde:

Greece, The Euro and Gunboat Diplomacy
Original decision to provide a bail out is the source of the current crisis. Time for Europe to share the blame and financial consequences.

https://medium.com/bull-market/greece-the-euro-and-gunboat-diplomacy-3193983d8336

Aggiornamento (01/07/2015):

Il contagio del referendum
La previsione che si raggiungesse un accordo con la Grecia non teneva conto dell’obiettivo di fondo dei signori dell’eurozona: la punizione di una provincia che aveva osato ribellarsi. Ma Tsipras con il referendum sposta il conflitto a un nuovo livello, finalmente democratico, e molti altri paesi saranno tentati da questa nuova-vecchia arma
Antonio Lettieri
01/07/2015
[…] Il punto più corrosivo dal lato della spesa è quello delle pensioni. Bisogna aver in mente che a partire dal 2010 la spesa pensionistica è stata già ridotta del 45 per cento. E che il 75 per cento delle pensioni è sotto o vicina alla soglia della povertà. L’imposizione di ulteriori tagli è una pretesa micidiale per qualsiasi governo semplicemente decente, non diciamo di  sinistra, se questa qualificazione ha ancora un senso.
Ma Il governo Tsipras non si è tirato indietro. Ha proposto un progressivo risparmio sulla spesa pensionistica: da un lato, riducendo i prepensionamenti; dall’altro, col graduale aumento dell’età per l’accesso alla pensione fino a raggiungere la soglia dei 67 anni nel 2025. Una scadenza più vicina di quella programmata in Germania dove il limite dei 67 anni è previsto per il 2027.
Le entrate sarebbero aumentate: a) elevando, da un lato, l’IVA al 23 per cento per tutti i prodotti con esenzione dei beni alimentari e dell’elettricità il cui aumento sarebbe stato limitato al 13 per cento – mentre una terza aliquota ridotta al 6 è riservata a medicine e spettacoli teatrali - clausola quest’ultima capace di suscitare l’ironia di una tecnocrazia ignara di Euripide e Aristofane, padri nobili dell’antico teatro greco e dell’intero mondo occidentale.
Non potendo bastare l’aumento dell’IVA, il governo greco aveva proposto di accrescere le entrate con: a) un aumento del 3,9 per cento dei contributi previdenziali pagati dai datori di lavoro - oggi al livello più basso in Europa; b) un aumento dell’aliquota sui redditi più alti dal 26 al 29 per cento; c) un’imposta una tantum sui profitti superiori a 500 milioni. Apriti cielo.
Bruxelles ha bocciato le proposte greche in base al seguente argomento: l’avanzo di  bilancio deve essere realizzato solo dal lato della riduzione delle spese, e dell’aumento dell’imposizione indiretta sui consumi, senza toccare i contributi previdenziali pagati dalle imprese, i redditi più alti e i patrimoni dei ricchi. Provocazione per mettere in crisi il governo greco o idiozia? O tutt’e due? Chiedere al ministro Padoan, membro dell'eurogruppo, che ha sostenuto queste posizioni e a Renzi che le ha appoggiate nel Consiglio europeo. […]

Referendum in Grecia: le responsabilità dei “creditori”
di Emiliano Brancaccio e Mauro Gallegati*
Le istituzioni europee, il governo tedesco e i suoi alleati (Italia inclusa) hanno tirato la corda, avanzando una proposta ancor più stringente e sbilanciata a favore dei ceti ricchi
Sabato 04 Luglio 2015 16:33
http://www.sinistrainrete.info/index.php?option=com_content&view=article&id=5393:ebrancaccio-e-mgallegati-referendum-in-grecia-le-responsabilita-dei-creditorig-&catid=98:articoli-brevi&Itemid=87


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Fedele e Silvio, lo Squalo e il Caimano


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 392 del 20-10-13 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Fedele e Silvio, lo Squalo e il Caimano


Fedele Confalonieri, la stoccata al Cav: "Doveva essere più cattivo, non ha fatto la rivoluzione liberale"
L'Huffingtonpost  |  Pubblicato: 19/10/2013 13:23 CEST  |  Aggiornato: 19/10/2013 13:25 CEST


Fedele e Silvio, il campo nobile della politica e quello inquietante della patologia mentale

Anche a voler prescindere da qualunque considerazione circa la salute mentale di SB, esplicitate anche dalla sua ex moglie Veronica (ma che io avevo "diagnosticato" e anticipato da molto prima), mi permetto di ribadire che, sulla base dei dati ufficiali, [1] Silvio Berlusconi come politico è un'autentica schiappa.
Il che, detto incidentalmente a beneficio del suo amico e sodale Confalonieri, che so che si diletta ad esercitarsi in inglese ascoltando le opere di Shakespeare in lingua originale, conferma peraltro il giudizio del padre del liberismo, Adam Smith, il quale riteneva che gli imprenditori, per le loro caratteristiche, fossero inadatti alla politica. Purtroppo, non solo per i suoi milioni di "alloccus" superstiti, ma per tutti gli Italiani, SB non è stato un'eccezione a questa "regola".

Il mammone Silvio Berlusconi, promosso al ruolo di PdC, ha raggiunto palesemente il suo livello di incompetenza [2] ed ha fatto quello che fanno tutti gli incompetenti: a) per paura di sbagliare, intervallato da tentativi di decisionismo manageriale senza però una visione, un disegno strategico coerente ed una continuità operativa, restare immobile o andare al traino, anziché di persone competenti (basti ricordare gli attriti col ministro degli Esteri Renato Ruggiero [3] o l'emarginazione del gruppo dei professori) di qualche 'consigliere' "matto" (Tremonti per la gestione dell'Economia; Bondi per quella della Cultura; Bossi per le riforme istituzionali ed il federalismo; Calderoli per la semplificazione e la legge elettorale; ecc.); e b) contornarsi di yes-men e mediocri che non gli facessero troppo ombra.

Ostinarsi a pensarla diversamente, come fanno ancora milioni di "alloccus berlusconianensis" (e non fa invece Fedele Confalonieri, che comunque si sorprende o fa finta di sorprendersi dell'esito) non può che costituire un indizio di qualche problema serio col principio di realtà, ma qui evidentemente esuliamo dal campo nobile della politica per inoltrarci in quello inquietante della patologia mentale.

[1] Dati macroeconomici italiani
[2] Il principio di Peter

PS: Comunque, per me Fedele Confalonieri, dietro i modi gentili e l’aria sorniona, [*] è uno squalo; ed SB non è né liberale, né liberista, né moderato, ma un mammone narcisista, bulimico e schizoide incline all'assolutismo (ad imitazione della madre autoritaria, la mitica mamma Rosa, la vera responsabile della cattiva educazione del figlio ed il suo potente propellente nella vita).
[*] http://www.treccani.it/vocabolario/sornione/


Post collegati:

Il Sig. Silvio B., il mammone dal collo taurino ed il suo tallone d’Achille/16/Il ritorno

Il dilemma del prigioniero Berlusconi


La spesa pubblica non va tagliata


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 391 del 18-10-13 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
La spesa pubblica non va tagliata

Viceministro dell'economia
La spesa pubblica non va tagliata
Pubblicato: 16/10/2013 17:08


DEDICATO AI DISINFORMATI/DISINFORMATORI ED AGLI SCETTICI.

Facciamo parlare LE CIFRE.

Sono d’accordo, questa volta, col Sottosegretario Stefano Fassina (sull’abolizione dell’IMU, invece, hanno calato le brache, ed ora si vedono le conseguenze, ampiamente previste).
1. La spesa pubblica primaria: a) non è aumentata affatto; b) essa è in linea con UE27, anzi inferiore alla media; e c) va riqualificata (ad es. introducendo l'RMG e destinando fondi congrui all'edilizia sociale, enormemente inferiori alla media UE27, entrambe misure anti-crisi indispensabili).
2. Sono cresciuti gli interessi passivi, che, secondo la Banca d’Italia, alimentano da 20 anni la crescita del debito pubblico.
3. La spesa pubblica primaria non va ridotta in un periodo di recessione, sarebbe esiziale, ma semmai aumentata, finanziandola con un prelievo fiscale ordinario/straordinario sul decile più ricco delle famiglie, a bassa propensione al consumo (imposta patrimoniale ordinaria a bassa aliquota per co-finanziare misure di welfare, e prestito forzoso di 150-200 mld su una platea selezionata, per la riduzione celere del debito pubblico e dei correlati, ingenti interessi passivi, v. proposte già sul tavolo).

Spesa pubblica primaria.
Traggo dalle tabelle comparative UE27 della spesa pubblica primaria (e, tanto per parlare di spesa pensionistica, della Spesa primaria per Protezione sociale) elaborate dalla RGS.
Noto che la spesa pubblica italiana è allineata a quella degli altri Paesi (è sotto la media UE27); così pure la spesa sociale, ma non quella pensionistica, ma – attenzione! – prima delle riforme Sacconi (2010 e 2011) e Fornero (2011). Poiché i cospicui risparmi della spesa pensionistica intervenuti dal 2011 per effetto delle riforme Damiano (2007) e Sacconi, ai quali si stanno ora aggiungendo quelli dovuti alla riforma Fornero, non sono rimasti nel capitolo della spesa sociale, presumo ci sarà in futuro un disallineamento (in meno) rispetto agli altri Paesi.

Ragioneria Generale dello Stato
LA SPESA PUBBLICA IN EUROPA: ANNI 2000-2011
Paesi 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Tavola II – Spesa pubblica primaria: incidenza percentuale sul PIL – anni 2000-2011
Italia 39,6 41,4 41,5 43,0 42,7 43,2 43,9 42,7 43,5 47,3 45,9 45,1 +5,5
Germania 41,9 44,5 44,9 45,5 44,2 44,1 42,4 40,7 41,3 45,5 45,2 42,8 +0,9
Spagna 36,0 35,6 36,2 36,0 36,9 36,6 36,8 37,6 39,9 44,5 44,4 42,7 +6,7
Francia 48,8 48,7 49,9 50,6 50,5 50,9 50,4 49,9 50,4 54,4 54,2 53,4 +4,6
Unione Europea (27) 41,2 42,7 43,4 44,2 44,0 44,0 43,6 42,9 44,3 48,5 47,9 46,2 5,0
Tavola 10 – Spesa primaria per Protezione sociale: incidenza percentuale sul PIL
Italia 17,4 17,2 17,6 17,9 17,9 18,0 18,0 18,1 18,7 20,4 20,4 20,5
Germania 21,0 21,0 21,2 21,7 21,3 21,3 20,5 19,4 19,3 21,2 20,5 19,6
Spagna 13,1 12,8 13,0 13,0 13,0 12,9 12,9 13,1 14,1 16,3 17,0 16,9
Francia 20,5 20,4 20,8 21,4 21,4 21,5 21,9 21,7 22,1 23,9 23,9 23,9
Unione Europea (27) 0,0 0,0 18,2 18,5 18,3 18,2 17,9 17,6 18,0 20,0 19,9 19,6
http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Servizio-s/Studi-per-1/La-spesa-pubblica-in-Europa/La_spesa_pubblica_in_Europa2000-2011.pdf

link sostituito da:
http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Pubblicazioni/Analisi_e_valutazione_della_Spesa/La-spesa-pubblica-in-Europa/La_spesa_pubblica_in_Europa2000-2011.pdf

CONCLUSIONE.
Premessa: dalla notte dei tempi, esiste una lotta tra forti (pochi) e deboli (molti), tra ricchi (pochi) e poveri (molti). Anche quella in corso s’inscrive in questo solco, aggravata dal fatto che viviamo una trasformazione epocale, che ha causato e causerà molte vittime. I forti/ricchi sono un’esigua minoranza, ma riescono a dettare legge, perché a) dispongono di enormi risorse finanziarie; b) controllano i media; c) influenzano i facitori delle leggi; d) hanno al loro servizio utili idioti ben retribuiti; e) non fanno mai l’errore di dividersi contro i “poveri”; ed f) possono contare su milioni di UTILI IDIOTI poveri che si dividono tra loro, fanno AMMUINA o li appoggiano gratuitamente.

Detto questo, tralasciando l’ambito UE, dov’è la soluzione della crisi, veniamo al caso italiano, fissando solo alcuni punti: a) nella scorsa legislatura, per sanare i conti pubblici, sono state varate manovre correttive per ben 330 mld (4/5 da Berlusconi e 1/5 da Monti); [1] b) gran parte di questi miliardi sono stati addossati in modo iniquo – in particolare da Berlusconi - sui “poveri”; c) ora i conti pubblici sono quasi a posto e l’Italia presenta il miglior dato sia di avanzo primario che di rapporto defict/PIL; [2] d) il debito pubblico, invece, è ulteriormente cresciuto, per varie ragioni, ma soprattutto per il peso degli interessi passivi (come succede da 20 anni); [2] e) la spesa pubblica primaria è in linea con UE27, essa non va quindi ridotta (sarebbe esiziale in recessione), ma riqualificata, eliminando i disallineamenti con UE27; f) come, appunto, spendendo di più per gli ammortizzatori sociali (in particolare, RMG ed edilizia sociale, che non sono una carità, ma la quintessenza di uno Stato solidaristico), che devono essere finalmente universali; g) il sistema pensionistico, dopo le varie riforme, è tra i migliori per l’equilibrio finanziario per i prossimi decenni in UE27; [2]

h) ciò che manca ora è far ripartire i consumi interni e quindi la crescita economica e quindi l’occupazione, attraverso una redistribuzione di reddito dai ricchi, con bassa propensione al consumo, ai poveri, con alta propensione al consumo; i) quindi, sia per equità, sia perché ora sono i soli ad avere i soldi, le risorse vanno prese ai ricchi (il decile o la metà del decile più ricco delle famiglie); [2] e l) vanno intraprese e/o continuate azioni forti ed efficaci per realizzare 2 riforme strutturali: 1) quella nevralgica della PA (aumentandone l’efficienza e diminuendo la corruzione); [3] e 2) in questo ambito, in particolare quella della giustizia civile.

[1] Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti
http://vincesko.ilcannocchiale.it/post/2747515.html oppure http://vincesko.blogspot.com/2015/05/il-lavoro-sporco-del-governo-berlusconi.html


Post e articoli collegati:

AQQ/24 - Spesa pensionistica

Dialogo su Grillo, i dipendenti pubblici, la spesa pensionistica, il PD ed altro

Stefano Perri, Riccardo Realfonzo - 01 Aprile 2014


Dialogo sull’IMU con i Deputati Maino Marchi e Simonetta Rubinato, del PD


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 390 del 12-10-13 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Dialogo sull’IMU con i Deputati Maino Marchi e Simonetta Rubinato, del PD


Nei giorni scorsi, ho inviato una e-mail a tutti i Membri della V Commissione Bilancio e Tesoro della Camera dei Deputati, dove era in discussione il Decreto Legge sull’IMU. Riporto il breve scambio di e-mail intercorso tra me e gli Onorevoli Maino Marchi, che ha proposto un emendamento al testo, diretto a escludere dall’esenzione le prime case con rendita catastale maggiore di 750 €, e Simonetta Rubinato, contraria all’emendamento, entrambi del PD.

Oggetto:
IMU
Da:
v
A:
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Data:
08/10/2013 10:21
Il mondo sottosopra, in Italia
In questa crisi terribile, anziché di lavoro e di casa a prezzo sociale, l’argomento centrale è l’IMU!
Facendo: a) un regalo ai proprietari di casa, anche ricchi, e non destinando i soldi dell’IMU a scopi più congruenti con la situazione di crisi terribile; b) un’ingiustizia, poiché molti altri, semmai senza casa, hanno “contribuito” al risanamento dei conti pubblici per 50 o 100 volte o più il gravame medio annuo dell’IMU sulla prima casa, pari, secondo i dati consuntivi del MEF, a 225€, cioè meno di 1 € al giorno: esattamente, 0,616 €, (l'85% dei contribuenti ha pagato meno di 400 €); e c) un errore tecnico-economico, poiché la priorità ora è la crescita dei consumi interni/crescita economica/crescita dell’occupazione ed i 4 mld dell’IMU sulla prima casa vanno impiegati per co-finanziare una riduzione delle imposte sui redditi bassi (con alta propensione al consumo) e indispensabili misure di welfare, come il Rmg, un piano corposo di costruzione di alloggi pubblici (scandalosamente carenti negli ultimi 25 anni, rispetto a UE27), i sussidi all’affitto.
E' un'indecenza, pertanto, che si parli di IMU e addirittura la si abolisca, e la colpa di ciò è sia del miliardario demagogo ed imbonitore Silvio Berlusconi, sia dello scarso spirito civico compensato dall'egoismo di una fetta corposa di Italiani, sia della corrività di parlamentari indegni di ricoprire con equanimità, competenza, onore e buon senso il loro alto ruolo!
Distinti saluti

Oggetto:
Re: In: IMU
Da:
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A:
<v
Data:
08/10/2013 17:22
Gentile V*, le preoccupazioni che mi avete manifestato in molti sull'emendamento proposto dal capogruppo del Pd per ripristinare l'Imu sulle abitazioni principali con rendita catastale superiore a 750 euro sono fondate. Le avevo già espresse anch'io stamattina interloquendo con il responsabile economico del Pd Colaninno, in considerazione dell'attuale sperequazione delle rendite assegnate dal catasto, che aumenterebbe le iniquità del sistema a carico dei cittadini 'normali', considerato che le abitazioni di lusso sono già oggi escluse dall'esenzione. L'obiettivo del capogruppo del Pd era comunque quella di porre al Governo la questione della chiarificazione sulle coperture disponibili (anche per verificare la possibilità di eliminare l'aumento dell'Iva e rifinanziare la cassa in deroga). Si trattava insomma di un emendamento provocatorio, per far emergere le altre priorità della politica economica e fiscale, compresa l'urgenza della riforma del catasto.

Cordialmente
Simonetta Rubinato


Oggetto:
R: Re: In: IMU
Da:
v
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Data:
10/10/2013 11:20
Gentilissima On. Rubinato,
La ringrazio della cortese risposta, ma mi permetto di osservare:
1. Io sono contrarissimo all’abolizione dell’IMU sulla prima casa:
a) le esenzioni possono arrivare a 600 € per chi ha 2 figli;
b) secondo i dati consuntivi del MEF, l'IMU media annua sulla prima casa – ripeto - è stata pari a 225€ e l'85% ha pagato meno di 400€;
c) esiste in tutti i Paesi;
d) nel 2011, l’Italia era il paese con la più bassa tassazione della proprietà immobiliare tra i principali paesi OCSE;
e) lo scostamento tra rendite e valori di mercato, pari in media a 3,7 volte prima dell’introduzione dell’IMU, si è ridotto, per effetto della rivalutazione del 60% delle rendite catastali, a circa 2,3 volte dopo l’introduzione dell’IMU;
f) le carenze del catasto sono oggettive e creano iniquità, ma in Italia, vista l’entità media dell’IMU, succede ben di peggio che le storture dell’IMU.
(Cfr. “12 (e più) motivi contro l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, nessuno a favore”

2. Rammento l'entità e la distribuzione delle manovre finanziarie varate nella scorsa legislatura:
Riepilogo delle manovre correttive (importi cumulati da inizio legislatura):
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld;
- governo Monti 63,2 mld;
Totale 329,5 mld.
Distribuite in modo molto iniquo, soprattutto da parte del governo Berlusconi, che le ha addossate in gran parte sui ceti medio e basso e persino sui poveri, col taglio feroce della spesa sociale, mentre il governo Monti, se, da un lato, ha prodotto gli ‘esodati’ (ma l'aveva fatto anche il governo Berlusconi col DL 78/2010), almeno, dall'altro, ha colpito tutti, reintrodotto l'IMU sulla prima casa e aumentato il peso sulle altre.
(Cfr. Il lavoro ‘sporco’ del governo Berlusconi-Tremonti
3) L’abolizione dell’IMU ovviamente andrà compensata con un’altra imposta (o un taglio di spesa): è giusto? e su chi? Anche sui poveri, come successe con l’ICI tolta ai ricchi dal governo Berlusconi, caso eclatante di redistribuzione all’incontrario, col taglio del 90% della spesa sociale dei Comuni? Infatti, l’abolizione dell’ICI sui ricchi ed i più abbienti fu finanziata anche tagliando (cfr. DL 78/2010 e DL 98/2011) la spesa sociale dei Comuni del 90%, destinata ai poveri, inclusi i sussidi agli affitti.
4) Il mantenimento dell’IMU è un fatto di semplice equità: c'è chi (decine di migliaia di pensionandi disoccupati o inattivi per ragioni varie, quorum ego), ha “contribuito”, in un solo anno, per il risanamento dei conti pubblici (non dell’INPS), 50 o 100 volte o più l'IMU media annua.
5) Infine, anche l’abolizione dell’ICI escluse le cosiddette case di lusso (abitazioni di tipo signorile, cat. A1; ville, cat A8; e castelli, A9), ma queste sono soltanto circa 40.000 su oltre 33 milioni di case (cfr. http://www.casaeclima.com/index.php?option=com_content&view=article&id=15507:quante-e-dove-sono-le-case-signorili-a1-che-pagheranno-limu&catid=1:latest-news&Itemid=50).
Cordialmente,


Oggetto:
R: Re: In: IMU
Da:
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A:
<v
Data:
10/10/2013 15:42
La ringrazio per le utili osservazioni di cui farò tesoro.
Simonetta


***

Oggetto:
Rif: IMU
Da:
marchi_m@camera.ithttp://mailbeta-static.libero.it/cp/images/default/en/mail/smart/addcontact.gif
A:
"v
Data:
09/10/2013 10:45
In riferimento alle sue osservazioni sull’IMU le faccio presente quanto segue:
La rendita catastale è un valore fiscale che viene utilizzato per determinare:
  1. il valore di un immobile ai fini dell'imposizione diretta e l'imposta municipale propria (IMU);
  2. il valore catastale ai fini dell'imposta sulle successioni e donazioni, delle imposte ipotecaria e catastale.
L’emendamento, per la parte riguardante la revisione della normativa IMU, esenta dal pagamento dell’imposta gli immobili la cui rendita catastale di base, ossia (prima della rivalutazione e dell’applicazione del moltiplicatore di 160 ai fini IMU) risulti essere inferiore ad euro 750.
Secondo il MEF (Ministero Economia e Finanze), gli immobili adibiti ad abitazione principale aventi una rendita catastale inferiore a 750 euro sono circa 15.700.000 su un totale di 19.600.000, ossia all’incirca l’80 per cento.
Dei circa 2 miliardi di perdita di gettito per l’integrale esenzione dal pagamento della prima rata dell’IMU sull’abitazione principale, più di 1,2 miliardi di euro sono determinati dall’esenzione per gli immobili aventi rendita catastale superiore a 750 euro.
Il valore medio nazionale della rendita non rivalutata ammonta a 525 euro.
Siamo consapevoli comunque che ci sono distorsioni dei valori catastali che vanno corrette con una profonda riforma del Catasto.
Questa riforma è uno degli oggetti della legge delega fiscale approvata dalla Camera e all’esame del Senato.
Cordialmente.
On. Maino Marchi


Oggetto:
R: Rif: IMU
Da:
v http://mailbeta-static.libero.it/cp/images/default/en/mail/smart/addcontact.gif
A:
<marchi_m@camera.it>http://mailbeta-static.libero.it/cp/images/default/en/mail/smart/addcontact.gif
Data:
10/10/2013 12:34
Gentilissimo On. Marchi,
La ringrazio della cortese risposta, ma mi permetto di osservare che io sono contrarissimo all’abolizione dell’IMU sulla prima casa. Essa, per un fatto di semplice equità e per tanti altri motivi, va mantenuta e fatta pagare a tutti i 17,8 milioni di contribuenti. Ho esposto tutti i motivi nella mia replica alla risposta dell’On. Simonetta Rubinato, che Le ho trasmesso per conoscenza.
Cordialmente,

PS: Allego:
Caro Ministro Zanonato, Caro Segretario Epifani