giovedì 14 maggio 2015

Lo Stato, i giovani schizzinosi ed il terremoto


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 200 del 25-10-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Lo Stato, i giovani schizzinosi ed il terremoto


25 ottobre 2012  -  Ridateci lo Stato  -  di Federico Orlando
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Decisamente preferibile il Federico Orlando "rivoluzionario" a quello "conservatore".
1) Sono d’accordo a metà: più Stato in economia (nell'accezione socialdemocratica); meno separazione tra lo Stato (il ceto "mandarinesco" incline al "latinorum" turlupinatore e alla interessata identificazione dello Stato con i propri interessi) e i cittadini. C'è un abisso, per dire, in Italia e in Francia, - problema serio ed emblematico, evidenziato in un suo libro di storia anche da Indro Montanelli -, nella lingua che rispettivamente usano la classe dirigente ed il popolo: praticamente la stessa in Francia; quasi due lingue diverse - in buona parte anche oggigiorno - in Italia. Inclusi, guarda caso, i termini "monsieur"/"madame" e "signore"/"signora".

2) Giovani schizzinosi. Sulla base della mia esperienza di 16 anni, prima di piccolo imprenditore poi di lavoratore autonomo, durante i quali ho ricercato, selezionato, formato centinaia di giovani, posso dire che, come è intuibile, il mondo dei giovani - come quello degli adulti - non è un corpo monolitico, ma alberga al suo interno volenterosi e sfaticati. Ho visto empiricamente che incide molto l'ambiente familiare in cui sono cresciuti e i modelli di riferimento: ad esempio le madri lavoratrici per le ragazze. E' chiaro che coesistono entrambi gli aspetti: la schizzinosità di tanti giovani e non al lavoro e la furbizia di tantissimi imprenditori nell'utilizzo delle norme sul lavoro (l'ho scritto recentemente in calce ad un articolo di Tiziano Treu su "Europa" che la sua famosa o famigerata riforma, bellissima sulla carta, non è adatta in concreto in un Paese di furbi come il nostro).

3) Sulla sentenza sul terremoto, ripropongo:
da magnagrecia inviato il 24/10/2012 alle 20:35
Bell'articolo! Non ne capisco, ma, per dire, Enzo Boschi mi è sembrato sempre un cattivo comunicatore e, da quando zittì in malo modo in tv il premio Nobel Carlo Rubbia, anche un po' geloso e permaloso. E, visto che i terremoti non si possono prevedere, anche un po' presuntuoso.
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