martedì 26 maggio 2015

Lettera all’On. Ignazio La Russa


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 250 del 18-12-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Lettera all’On. Ignazio La Russa


Oggetto:
Equità e principio di realtà
A:
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Data:
17/12/2012 21:59

Egr. On. La Russa,
Ricavo da “la Repubblica” di oggi la seguente notizia:
“La Russa ha parlato anche dell'eventuale candidatura del presidente del Consiglio Mario Monti: "Tutti hanno dimenticato le dichiarazioni di Monti quando ottenne la fiducia dai gruppi parlamentari. Se Monti ora vuole continuare con la politica scenda in campo e decida di candidarsi. Oggi i cittadini si trovano con la tassa sulla casa e la 13esima in fumo. Capisco chiedere i sacrifici ai cittadini ma i sacrifici chiesti non sono stati in maniera equa".”.
E’ proprio vero, egr. Onorevole, che voi del centrodestra siete senza vergogna ed avete qualche problema serio col principio di realtà, dovuto all’educazione troppo severa.
Nel periodo dal maggio 2010 al novembre 2011 (basterebbe informarsi…), sono state varate dal governo Berlusconi-Tremonti-Bossi-Sacconi (esclusa la legge di stabilità 2011) tre manovre lacrime e sangue e molto inique per ben 165 mld, addossati in gran parte sul ceto medio-basso e sui poveri (pensionandi, in particolare pensionandi disoccupati a reddito zero, precari del settore pubblico licenziati nella proporzione del 50%, dipendenti pubblici, spesa sociale delle Regioni e dei Comuni (disabili, disoccupati, anziani, minorenni a rischio, ragazze-madri, matti, ex drogati, ex carcerati, LSU, ecc.) tagliata del 90%; risparmiando quasi i ricchi ed i redditi privati (tranne i farmacisti e i produttori di farmaci, in quanto fornitori del SSN).
Le manovre del governo Monti valgono “soltanto” 42 mld e sono meno inique, perché colpiscono anche i ricchi e non escludono del tutto i percettori di redditi privati. Il rapporto tra i rispettivi ammontari complessivi è di 4 a 1.
La manovra Monti 2011-2014 peserà sulle famiglie per 1.100 € circa, le vostre 2011 (escluse le altre) per oltre il doppio.
Io, per inciso, per effetto della vostra Legge 122/2010, ho subito in un solo anno un mancato introito pensionistico di 20 mila €. Altro che IMU!
S'informi, Onorevole, prima di parlare. O, se sa, almeno taccia.
Distinti saluti,

Post scriptum:
LE CIFRE (per i valori cumulati, fonte: “Il Sole 24 ore”).
Manovre correttive.
Le manovre correttive, dopo la crisi greca, sono state: • 2010, DL 78/2010 di 24,9 mld; • 2011 (a parte la legge di stabilità 2011), due del governo Berlusconi-Tremonti (DL 98/2011 e DL 138/2011, 80+60 mld), ( con la scopertura di 15 mld, che Tremonti si riprometteva di coprire, la cosiddetta clausola di salvaguardia, con la delega fiscale, – cosa che ha poi dovuto fare Monti – aumentando l’IVA), e una del governo Monti (DL 201/2011, c.d. decreto salva-Italia), che cifra 32 mld “lordi” (10 sono stati “restituiti” in sussidi e incentivi); • 2012, DL 95/2012 di circa 20 mld. Quindi in totale esse assommano, rispettivamente: - Governo Berlusconi: 25+80+60 = tot. 165 mld; - Governo Monti: 22+20 = tot. 42 mld. Rapporto 4 a 1. Se si considerano gli effetti cumulati da inizio legislatura, sono: - Governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld; - Governo Monti 63,2 mld. Totale 329,5 mld. Cioè (ed è un calcolo che sa fare anche un bambino), almeno in termini quantitativi, per i sacrifici (riduzioni di spesa e tasse) imposti agli Italiani, Berlusconi batte Monti 4 a 1. Per l'equità e le variabili – diciamo così - extra-tecnico-contabili, è anche peggio.
Equità.
Il governo Monti è stato molto più equo del governo Berlusconi-Tremonti, perché, a differenza di quest’ultimo, che ha addossato il risanamento soprattutto sulle spalle del ceto medio-basso e persino sui poveri (col taglio della spesa sociale), Monti ha distribuito i sacrifici su quasi tutti (il quasi – grosso - sta per la non introduzione dell’imposta patrimoniale). Infatti, la riprova è che, a differenza dei 267,3 mld che colpirono alcuni milioni di Italiani e gli altri manco se ne accorsero o fecero finta di niente, adesso con Monti se ne sono accorti tutti, anche perché ha colpito i 2 beni con la maggiore “sensibilità”: la prima casa, con la doverosissima IMU (gravame medio annuo, secondo il MEF, di appena 235 €!), e l’automezzo, con l’aumento delle accise sui carburanti (l’aumento dell’IVA era stato già deciso dal governo precedente, per coprire la scopertura di 15 mld delle manovre Tremonti 2011 con la delega fiscale).


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