sabato 23 maggio 2015

Le proposte del Partito Democratico/9 - Sicurezza


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 235 del 27-11-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Le proposte del Partito Democratico/9 - Sicurezza


LE PROPOSTE DEL PARTITO DEMOCRATICO/9

Sicurezza

Un sistema integrato di sicurezza.
Oltre alla cooperazione sui territori esteri, nei quali i soldati italiani sono impegnati, ed alla raccolta delle informazioni necessarie a garantire la sicurezza nazionale, è importante costruire percorsi di inclusione sociale per tutti coloro che decidono, nel rispetto delle leggi, di entrare a far parte di una comunità rispettandone le norme e potendone divenire a quel punto membri a pieno titolo.

Il ruolo dell’Unione europea in un quadro di responsabilità condivisa.
Per aumentare la sicurezza dei cittadini è necessario aumentare la cooperazione tra gli stati membri, attraverso:
·         un modello europeo di informazione per potenziare la capacità di analisi strategica e di cooperazione operativa;
·         la formazione degli operatori della sicurezza tramite programmi di scambio;
·         l’istituzione di un fondo per la sicurezza interna per sostenere la ricerca;
·         il maggior utilizzo di Europol nelle operazioni transfrontaliere;
·         lo sviluppo di un centro di cooperazione doganale e di polizia, presupposti necessari per affrontare una criminalità ormai globalizzata.

La condizione essenziale di sicurezza: una grande alleanza tra stato e comuni.
Tutti i soggetti istituzionali devono essere coinvolti per evitare sovrapposizione e confusioni di ruoli, costruendo un sistema integrato di sicurezza che funzioni sul modello dei Patti per la Sicurezza, del governo Prodi. Un sistema in cui il coordinamento tra le competenze nazionali, regionali e comunali sia garantito da prefetti e questori. Mentre sia delegato ai sindaci il compito di presidiare i territori amministrati. Un modello integrato per difendere il diritto alla sicurezza si attua utilizzando una struttura cooperativa degli interventi di contrasto all’insicurezza, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali nella committenza e tutte le forze di polizia nella attuazione: dalla polizia di stato in tutte le sue articolazioni, fino alle polizie locali o di comunità che vanno opportunamente valorizzate. Un sistema che tuteli il cittadino attivo come quello violato, considerando in questo senso, anche gli interventi di aiuto alle vittime di reati.

Amministrare città sicure, rigenerando i tessuti urbani.
È fondamentale attuare la riforma costituzionale federalista del 2001. Per questo serve una Legge statale che disciplini le forme di coordinamento tra Stato e Regioni, che stabilisca in modo uniforme a livello nazionale gli ambiti amministrativi della polizia locale. Lo Stato, in accordo con le autonomie locali, deve adottare un Piano nazionale per finanziare le iniziative delle Regioni e dei Comuni, in materia di prevenzione ed assistenza sociale, contro il consumo di droga, di alcool, la prostituzione, lo sfruttamento minorile e per fare investimenti in informazione, educazione, socializzazione. Vi sono anche altri temi, si pensi ad esempio alla violenza sulle donne o alla violenza negli stadi, che sono campi di intervento decisivi per un’efficace politica di sicurezza urbana e di contrasto alla percezione di insicurezza nella popolazione. In questi ambiti e nel rispetto delle prerogative di legge, il sindaco nel ruolo di rappresentante di comunità, è giusto che compensi vuoti normativi con l’utilizzo di ordinanze circoscritte.

Un nuovo modello di sicurezza per l’italia: gli organici e il funzionamento delle forze dell’ordine.
Bisogna definire con chiarezza le modalità d’impiego e le responsabilità delle varie forze oggi esistenti. Bisogna poi mettere mano al ringiovanimento ed al rafforzamento degli operatori di pubblica sicurezza. Gli interventi più urgenti sono:
·         liberare agenti potenzialmente operativi dalle attività burocratiche e non operative;
·         per l’assunzione di nuovi agenti, ritornare anche ai concorsi pubblici, prevedendo l’assunzione di persone di origine straniera o di seconda generazione, al fine di favorire un modello di ordine pubblico adeguato ad una società sempre più multiculturale;
·         adeguare le piante organiche degli operatori impegnati nelle attività di pubblica sicurezza;
·         integrare il personale civile di supporto, per le funzioni amministrative, contabili e patrimoniali.

Legalità e certezza della pena.
Le economie criminali sono la frontiera avanzata della lotta alle mafie.Ci vogliono interventi seri per contrastare le economie criminali. Sul lato politico:
·         l’incandidabilità in caso di sentenze di primo grado per reati di mafia e la perdita del diritto a rimborsi elettorali in caso di elezioni di candidati che risultino condannati per reati collegati alla criminalità organizzata.
Sul lato di contrasto:
·         rendere subito operative le norme sulla tracciabilità dei flussi finanziari negli appalti pubblici, estendendo le stesse norme anche ai subappaltatori e ai subcontraenti;
·         incrementare gli accessi delle forze di polizia e degli ispettori del lavoro nei cantieri;
·         introdurre il reato di autoriciclaggio;
·         aumentare i controlli per gli intermediari finanziari che spesso nascondono attività di usura e di riciclaggio di capitali illeciti;
·         applicare in modo rigoroso la Legge 310/1993 che obbliga a comunicare alle questure tutti i trasferimenti di proprietà e di gestione dei terreni e servizi commerciali, per monitorare in modo rapido e costante i passaggi di proprietà sospetti.
I provvedimenti da prendere sono:
·         costruire una serie di nuovi e moderni istituti penitenziari;
·         aprire una riflessione accurata su nuove tipologie di pena meno costose e più rieducative;
·         ripensare la Legge Fini-Giovanardi sui tossicodipendenti


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La prevenzione internazionale ed il controllo esterno. La sicurezza integrata del Paese: dalle Regioni ai Comuni. L’impiego efficiente delle forze dell’ordine. La lotta alle economie criminali. La certezza della pena.
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Ministero dell’Interno


Post collegato:

Analisi quali-quantitative/4/Lotta alla Mafia


Post precedenti:

Le proposte del Partito Democratico/1 - Lavoro

Le proposte del Partito Democratico/2 – Famiglia e Politiche sociali

Le Proposte del Partito Democratico/3 - Fisco

Le proposte del Partito Democratico/4 - Scuola

Le proposte del Partito Democratico/5 - Giustizia

Le proposte del Partito Democratico/6 - Salute

Le proposte del Partito Democratico/7 - Immigrazione

Le proposte del Partito Democratico/8 - Cultura


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