mercoledì 20 maggio 2015

Le proposte del Partito Democratico/5 - Giustizia


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 225 del 20-11-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
Le proposte del Partito Democratico/5 - Giustizia


LE PROPOSTE DEL PARTITO DEMOCRATICO/5

Giustizia
Il programma fondamentale del PD per la giustizia si chiama Costituzione Repubblicana. La nostra idea di riforma ha come obiettivo la piena attuazione del modello di giurisdizione e del sistema di garanzie contenuti nella nostra Carta fondamentale. La garanzia dei diritti dei cittadini presuppone necessariamente un sistema giudiziario efficace per la cui realizzazione è indispensabile stanziare risorse adeguate e idonee al fine di garantire un concreto miglioramento della qualità dell’amministrazione della giustizia e l’effettività dei diritti.

Giustizia civile.
Va affrontata quella vera e propria ipoteca sulla competitività rappresentata dal cattivo funzionamento della giustizia civile che è causa dell’inadeguata tutela del credito, della difficoltà ad investire nel nostro Paese, dell’incertezza dei rapporti tra privati, del protrarsi di conflitti famigliari, talvolta drammatici.

L’organizzazione del servizio.
L’efficienza del sistema giudiziario presuppone una efficace distribuzione sul territorio nazionale degli uffici giudiziari e l’adeguatezza della loro dimensione. Per questo la revisione della geografia giudiziaria da un lato e delle dimensioni degli uffici dall’altro rappresenta una priorità da perseguire.

Carcere.
È necessario ampliare la tipologia delle misure alternative alla pena detentiva, in favore di quelle volte al reinserimento sociale dei detenuti, fondate su attività di giustizia riparativa a favore delle vittime dei reati, oppure su:
·         programmi di istruzione;
·         programmi di formazione professionale;
·         programmi di inserimento lavorativo;
·         adeguare gli organici di tutto il personale (polizia penitenziaria, educatori, assistenti sociali, psicologi);
·         istituire a livello nazionale il garante dei diritti dei detenuti.

Tempi del processo penale e garanzie.
Garantire una giustizia efficiente ed equa significa intervenire sui tempi della giustizia, modificando alcuni aspetti del processo penale che si presentano come non funzionali e farraginosi:
·         semplificare il regime delle notifiche e il sistema delle nullità processuali;
·         modificare il regime della contumacia e riordinare il regime dell’udienza preliminare;
·         rivisitare il sistema delle impugnazioni e ridurre il carico di lavoro che grava sugli uffici inquirenti mediante la diminuzione del cosiddetto “flusso in entrata”.
L’obbligatorietà dell’azione penale va rafforzata, resa effettiva e trasparente per garantire l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Oggi l’elevatissimo numero di procedimenti non consente alle procure di perseguire con la stessa tempistica tutti i fatti penalmente rilevanti. Per questo devono essere individuate delle priorità che non siano rimesse al singolo magistrato ma ricondotte al potere generale di programmazione dell’attività dell’ufficio.

Indipendenza ed organizzazione dell’ordine giudiziario.
L’indipendenza e l’autonomia della magistratura, valori qualificanti in quanto garanzia per i cittadini di eguaglianza, non si poggiano soltanto sulla norma costituzionale che le prevede, si fondano anche sul prestigio di cui l’ordine giudiziario gode. Per questo vanno individuate le procedure per l’esercizio dell’autogoverno, più idonee a realizzare l’impiego dei magistrati secondo criteri ispirati al merito e alla trasparenza.

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Un sistema giudiziario efficace, giusto ed equo che garantisca i diritti dei cittadini. Un’amministrazione di qualità, la revisione della geografia giudiziaria, la trasparenza della magistratura, l’ampliamento delle misure alternative alla pena detentiva.
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Inefficienza del sistema giudiziario
1. L’esperienza di tutti suffragata dai dati attesta una notevole inefficacia-inefficienza del sistema giudiziario italiano, sia penale che civile, dovuto a varie cause, tra cui: a) un corpo di leggi farraginoso e che non punisce, ma favorisce le tattiche dilatorie; b) un alto numero di avvocati (198.000, pag. 237 del Rapporto CEPEJ), doppio o triplo o più rispetto a Paesi UE simili al nostro (la Francia, ad esempio, ne ha 48.500); c) una relativa insufficienza della spesa pubblica per la giustizia; d) una distribuzione non ottimale degli Uffici giudiziari; e) un uso inefficiente delle risorse per varie ragioni, tra cui l’inadeguata preparazione organizzativa e gestionale dei Capi degli Uffici.

Giustizia civile e investimenti stranieri
2. Gli investitori stranieri, interrogati circa le condizioni per loro necessarie per investire in Italia, hanno indicato: 1) avere un interlocutore pubblico unico; 2) un sistema giudiziario civile efficiente.

3. Pochi, però, sanno che:
I giudici italiani hanno una produttività individuale media «tra le più alte d'Europa». E nel settore penale sono addirittura «al primo posto con 1.168.044 procedimenti definiti in un anno contro gli 864.231 della Germania, i 388.317 della Spagna e i 655.737 della Francia» scrive l'Associazione nazionale magistrati citando i dati del rapporto Cepej che si riferiscono al 2006. Nel settore civile, i giudici italiani sono al terzo posto in Europa: 4516 cause civili definite ogni anno per 100.000 abitanti, contro le 2571 dei francesi, le 2501 degli spagnoli e le 1929 dei tedeschi. E il trend degli ultimi anni è «ancora positivo, in quanto mediamente si definisce un numero di cause e procedimenti superiore a quelli sopravvenuti».



Giustizia, Italia ultima tra i Paesi ricchi
Italia fanalino di coda tra i Paesi più ricchi per “ordine e sicurezza”, “open government” (amministrazione aperta e trasparente); e accesso alla giustizia civile. Tra gli ultimi anche per “l’impunità degli esponenti governativi” e per “assenza di corruzione”. Brilliamo solo (ma per quanto?) per “indipendenza del potere giudiziario” e “protezione dei diritti fondamentali”. Paragonata ad altri 11 Paesi europei, l’Italia risulta sempre dodicesima tranne che per la capacità di applicare la giustizia nei confronti di chi commette reati (effective criminal justice, ottavo posto). Preoccupano la mancanza di responsabilità governativa, i ritardi nelle decisioni amministrative e giudiziarie, le discriminazioni operate dalla polizia nei confronti degli stranieri, la mancanza di sicurezza legale.
E’ il giudizio del “The World Justice Project”, che lunedì a Washington ha pubblicato il “Rule of Law Index 2011″, una classifica mondiale basata sull’applicazione del diritto e della giustizia in 66 Paesi. […].

Lo stato della giustizia in Italia. Relazione di Paola Severino alle Camere

26 gennaio 2012 - Corte di Cassazione – Inaugurazione anno giudiziario 2012

16 febbraio 2012 - Corte dei conti - Aula Sezioni Riunite - Inaugurazione anno giudiziario 2012


Post precedenti:

Le proposte del Partito Democratico/1 - Lavoro

Le proposte del Partito Democratico/2 – Famiglia e Politiche sociali

Le Proposte del Partito Democratico/3 - Fisco

Le proposte del Partito Democratico/4 - Scuola


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