sabato 16 maggio 2015

I down, gli SLA, i santi in Paradiso, le Regioni e le Province


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 4 anni e 5 mesi - il mio blog Vincesko ha totalizzato 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. O, meglio, di tenermi pronto ad abbandonarla. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 5 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 207 del 04-11-2012 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
I down, gli SLA, i santi in Paradiso, le Regioni e le Province

La prima manovra correttiva post-crisi greca, varata dal governo Berlusconi-Tremonti, fu il DL 78/2010, di 24,9 mld, - la più iniqua di tutte, poiché colpì il ceto medio-basso e persino i poveri col taglio del 75% della spesa sociale dei Comuni e delle Regioni (disabili, disoccupati, anziani, minorenni a rischio, ragazze-madri, matti, ex drogati, ex carcerati, LSU, ecc.), lasciando letteralmente indenni i ricchi e i ricchissimi, protetti da “santi” potenti – e che tentò ignominiosamente di risparmiare anche sulla spesa degli invalidi, evidentemente senza santi in Paradiso, elevando il livello minimo d'invalidità dal 74% all'85%, il che avrebbe escluso i down (che sono invalidi al 75% e ricevono una pensione d'invalidità di circa 250 € al mese). La misura fu poi ritirata all'ultimo momento solo grazie alle corali proteste. Ma la stragrande maggioranza del popolo italiano, a causa della sistematica e paramafiosa DISINFORMAZIONE berlusconiana-tremontiana-sacconiana,  manco si accorse o fece finta di niente, obnubilata dalla predetta DISINFORMAZIONE, dei sacrifici imposti ad una parte degli Italiani, la più debole e la meno protetta da santi in Paradiso.

Anche le 2 manovre correttive varate nel 2011 dal governo Berlusconi-Tremonti di 80+60 mld furono soltanto un poco meno inique, ma, nonostante il loro ammontare enorme, risultarono inefficaci a calmare i mercati finanziari e le Autorità europee e provocarono la caduta del governo Berlusconi, essenzialmente per due motivi: a) la  volontà della potentissima cancelliera Merkel (figlia di pastore protestante) di far pagare a Silvio Berlusconi l’epiteto volgare di “culona inchiavabile” e b) il rifiuto del potente ministro Bossi – autoproclamatosi santo protettore dei pensionandi di anzianità, che sono in maggioranza nel Nord - di eliminare le pensioni di anzianità e allineare l'età di pensionamento delle lavoratrici del settore privato a tutti gli altri. La maggioranza del popolo italiano, o almeno una buona fetta di esso  – inclusi parecchi giornalisti - si è lasciata ancora una volta abbindolare dalla propaganda governativa, che negava addirittura l’esistenza della crisi, e ancora oggi è convinta che i sacrifici lacrime e sangue (con conseguente salvataggio dell’Italia) siano opera del subentrato governo Monti, il cui decreto salva-Italia ammonta ad appena 30 mld “lordi” (10 mld sono stati “restituiti” in sussidi e incentivi vari), [1] distribuiti in maniera molto più equa, ma che hanno avuto il “torto” di colpire 2 tipologie di beni molto sensibili agli occhi ed alle tasche degli Italiani: la prima casa con l’IMU e l’autovettura con l’aumento delle accise sui carburanti (nonché l’aumento dell’IVA, ma che in realtà era stato già deciso dal governo precedente). [2]

Ora, la storia dei santi protettori si ripete col governo Monti, che ha ridotto i sussidi ai malati di SLA, i quali evidentemente non hanno alcun santo in Paradiso.

La crisi economica, contrariamente a quel che afferma qualche ottimista che vuole illudersi o non sa fare 2+2, durerà a lungo, almeno 15 anni, perché è l'effetto di una mutazione epocale dell'economia e della finanza planetaria. [2]
In una situazione siffatta, non ci possiamo più permettere un apparato istituzionale-burocratico-amministrativo-normativo ridondante, farraginoso, sovradimensionato e costoso, col corollario di sciali, inefficienze, corruzione, evasione, malversazioni.
In un Paese normale, forse sarebbe sufficiente un semplice riordino delle funzioni delle Regioni, delle Province e dei Comuni; in Italia, Paese di furbi, scialoni, figli e figliastri e di santi… in Paradiso, occorrono misure radicali decise una volta per tutte.
Il governo Monti ha ora ridotto le province (escluse le Regioni a statuto speciale) a 51, scatenando le resistenze, sia dei cittadini interessati, sia soprattutto dai ras politici locali. Ma è inutile cercare di resistere, lo si dovrà fare. Il problema semplice come fare 2+2, ripeto, è che, con la crisi provocata dalla trasformazione epocale in atto, che sarà dura e lunga (15-20 anni), almeno noi poveri cristi non ci possiamo più permettere né il fardello di 20 Regioni-mini Stati costose e in gran parte (vedi tutte quelle del Sud) inefficienti e inquinate da camarille e mafie - ne bastano 3 - né le Province né i Comuni né le Comunità montane né le Circoscrizioni municipali né i Tribunali, né le Università, ecc. come e quanti sono adesso. Punto.


[1] “Il lavoro sporco del governo Berlusconi-Tremonti”
Riepilogo [manovre correttive, da inizio legislatura, valori cumulati]:
- governo Berlusconi-Tremonti 266,3 mld;
- governo Monti 63,2 mld.
[2] A causa della scopertura di 15 mld per aver l’allora ministro dell’Economia Tremonti (di cui l’attuale ministro dell’Economia Grilli era il direttore generale) assunto l’impegno che nessuno gli chiedeva del pareggio di bilancio nel 2014, che Tremonti si riprometteva di coprire (la cosiddetta clausola di salvaguardia) con la delega fiscale; cosa che ha poi dovuto fare il governo Monti aumentando l’IVA; con la seconda rata nel 2013, se non saranno reperiti con la “spending revuew”.
[3] “La globalizzazione non è un gioco equo”


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