martedì 17 marzo 2015

PD, Lavoro, riforma fiscale e giustizia sociale


A causa delle avarie frequenti della piattaforma IlCannocchiale, dove - in 5 anni - il mio blog Vincesko ha totalizzato finora quasi 700.000 visualizzazioni, ho deciso di abbandonarla gradualmente. Ripubblico qua i vecchi post a fini di archivio, alternandoli (orientativamente a gruppi di 3 al giorno) con quelli nuovi.

Post n. 2 del 23-10-2010 (trasmigrato da IlCannocchiale.it)
PD, Lavoro, riforma fiscale e giustizia sociale

Riporto la mia risposta al commento della Sen. Rita Ghedini (pubblicato sul suo sito), dal titolo "Una riflessione sulla manifestazione della Fiom e il ruolo del PD".
Poiché gli iscritti sono aderenti di vari sindacati, non solo la CGIL, ma anche CISL e UIL, ho letto su “Europa” che c'è un deliberato del PD che ha deciso la non partecipazione ufficiale del partito, ma solo eventualmente dei singoli esponenti, alle manifestazioni sindacali.
Direi che non c'è ombra di dubbio con chi l'uomo Pierluigi Bersani, col cuore e l'intelletto, stia, ma il segretario di un partito ha la necessità di rappresentare tutte le sensibilità, soprattutto in un partito come il PD variegato e non troppo solido.
Io voto sinistra da 42 anni; negli anni '70, a Milano, ho sempre partecipato agli scioperi, in un'azienda parafascista, pagando qualche prezzo. Conosco bene, per averla vista purtroppo concretamente sul campo, la contrapposizione approccio ideologico-approccio pragmatico (come dire? migliorista alla Giorgio Amendola).
Rammento come se fosse ieri l'impressione negativa che ebbi nell'ascoltare per la prima volta il sindacalista Fausto Bertinotti in un'intervista tv. Trovo pertanto francamente insopportabile - sulla base dei risultati concreti: i salari italiani tra i più bassi d'Europa, e non da ora - che l'intelligentone Fausto Bertinotti, ex sindacalista, adesso s'impanchi a censore del PD. Bisogna evitare assolutamente di ripetere l'errore di fare troppa ideologia e pochi fatti.
Ha ragione Rita Ghedini, bisogna tener conto (di) e tutelare tutti i soggetti del lavoro, ed avere la barra dritta verso la meta di una maggiore giustizia sociale; in un'età, quella attuale, dell'oro solo per pochi, se è vero come è vero che secondo l'ONU il 10% della popolazione adulta possiede l'85% della ricchezza mondiale; che secondo Bankitalia il 10% della popolazione italiana detiene il 45% della ricchezza nazionale; che il PIL mondiale, nel 2009, ha registrato un decremento pari al –1,3% e la ricchezza dei ricchissimi, invece, secondo “Forbes”, un incremento pari a ben 1.200 miliardi $ (3.600 - 2.400, + 50%): (questi 1.200 miliardi a chi li avranno presi?); e, infine, che il PIL italiano, sempre nel 2009, ha accusato un calo del -5,1%, mentre Berlusconi ha incrementato la sua ricchezza di 2,5 miliardi (9 – 6,5): a quali e quanti Italiani li avrà presi?

La proposta del PD di riforma delle aliquote fiscali 20-20-20% è solo un timido passo verso una maggiore giustizia sociale. Occorrerà avere più coraggio (evitando di dirlo in campagna elettorale, come fece l'intelligentone Bertinotti) e por mano anche, ad esempio, alla riforma della manovra correttiva 2010, che fa pagare ai poveri (precari e pensionandi inattivi, inclusi quasi tutti quelli in mobilità) e risparmia i ricchi: ecco un modo emblematico, spudorato, scandaloso e del tutto legale di impoverire i poveri ed arricchire (almeno in termini relativi) i ricchi.

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